Cronaca

BRIANZA- 13 SINDACI DELLA BRIANZA MOBILITATI CONTRO TRENORD

BRIANZA – Due azioni concrete – una nei rispettivi Consigli Comunali, l’altra presso la stazione di Lesmo – per chiedere un servizio ferroviario adeguato alle esigenze della Brianza ed un maggior rispetto verso i pendolari che quotidianamente utilizzano la ferrovia per raggiungere il luogo di lavoro o di studio. Una mobilitazione che vede coinvolti per ora 13 Comuni della Provincia di Monza e Brianza, preoccupati per i «tagli» alle corse delle linee S9 e S11 e per lo smantellamento della linea Seregno-Carnate, la cui tratta sarà effettuata dal prossimo 9 dicembre da pullman a frequenza oraria. La mobilitazione informale, mira ad ottenere da Regione Lombardia e Trenord possibili soluzioni nel breve termine che migliorino le condizioni di viaggio dei pendolari.
A riunirsi attorno ad un tavolo i sindaci (o loro delegati) dei Comuni di Lissone, Seregno, Desio, Cesano Maderno, Nova Milanese, Misinto, Verano Brianza, Sovico, Macherio, Triuggio, Lesmo, Arcore e Usmate Velate. Invitati alla riunione anche i rappresentanti dei Comitati Pendolari di Lissone e di Monza e Brianza. Seppur non presenti all’incontro, hanno manifestato condivisione all’iniziativa anche i Sindaci di Giussano e Villasanta. Complessivamente, i Comuni coinvolti dalla mobilitazione rappresentano circa 314.000 abitanti, pari ad oltre il 35% dei residenti complessivi della Provincia di Monza e Brianza. Il primo passo vedrà coinvolti i Consigli Comunali dei singoli Comuni, dove verrà presentato un Ordine del giorno trasversale che accenda i riflettori sulla assoluta necessità di tutelare – e migliorare – il servizio ferroviario oggi già inadeguato alle esigenze dei pendolari. Gli Ordini del giorno, frutto di azioni congiunte fra Sindaci accomunati dal richiamo alla necessità di far «squadra» oltre ogni barriera territoriale e politica, saranno poi trasmessi al presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, all’assessore regionale ai Trasporti, Claudia Terzi, e al presidente della Provincia di Monza e Brianza, Roberto Invernizzi, cui si chiederà di farsi portavoce delle istanze dei pendolari brianzoli in tutte le sedi istituzionali. Copia degli Ordini del giorno sarà trasmessa anche alla Commissione Trasporti regionale e ai consiglieri regionali eletti nel Collegio di Monza e Brianza. Il documento sarà trasmesso anche al Tavolo Istituzionale Aria di Regione Lombardia, organo deputato a pianificazione azioni di miglioramento della qualità dell’aria anche attraverso proposte che interessino la mobilità locale e sovracomunale.
Il secondo passo interesserà la stazione ferroviaria di Lesmo, recentemente riqualificata da RFI e nei fatti «dismessa» dal nuovo orario invernale redatto da Trenord. «Per questo motivo, abbiamo pensato ad una azione simbolica che sia ospitata in un luogo che ben rappresenta la mancanza di comunicazione e di progettualità fra operatori del servizio ferroviario – dichiarano i Sindaci – Abbiamo in mente un trasporto su «ferro» che si integri con quello su gomma, visioni che non intravediamo nelle scelte sin qui intraprese». «Chiediamo al presidente Fontana di essere ricevuti in delegazione e di ascoltare le richieste di decine di migliaia di pendolari brianzoli, quotidianamente danneggiati da disagi, ritardi e cancellazioni non annunciate – concludono i 13 Sindaci – siamo dell’idea che occorra far squadra per far sentire la nostra voce, restiamo disponibili ad azioni congiunte anche con Sindaci di altre Province coinvolti dalle medesime problematiche».


 

All’iniziativa dei 13 sindaci ha replicato la Lega con una nota in cui afferma che il PD fa propaganda sulla pelle dei pendolari  : ” La sostituzione con bus di alcune corse nella fascia oraria di morbida permetterà di recuperare materiale rotabile e personale, in modo da ridurre sensibilmente le soppressioni e aumentare l’indice di puntualità, con lo scopo di tutelare maggiormente le corse dei pendolari. La rimodulazione del servizio riguarderà solo l’1% dell’utenza nei giorni feriali, lasciando invariato il numero di corse nelle ore di punta. L’obiettivo è appunto concentrare treni e personale nelle fasce orarie frequentate dai pendolari, per migliorare il servizio in attesa che venga superata l’emergenza in corso. Altre soluzioni per alleviare i disagi nel breve periodo non esistono, infatti i sindaci Pd non propongono alcunché di concreto e immediatamente applicabile. I sindaci del Pd sanno che questa è una soluzione temporanea, ma preferiscono speculare sulla pelle dei pendolari omettendo le gravi responsabilità in capo al loro partito. Regione Lombardia, socia al 50% di Trenord attraverso Fnm, ha investito 1,6 miliardi per acquistare 161 treni che entreranno in servizio, dati i tempi tecnici, dalla metà del 2020. L’altro socio di Trenord, ovvero Trenitalia (gruppo Ferrovie dello Stato), di fatto non ha mai investito nulla. A questo si aggiunge la cattiva condizione strutturale della rete gestita da Rfi, sempre del gruppo Ferrovie dello Stato. E alla carente manutenzione della rete è imputabile quasi la metà delle soppressioni. Le Ferrovie dello Stato per anni e anni sono state gestite da manager nominati dal Pd. Lo stesso Pd che quando era al governo non ha investito sul servizio ferroviario lombardo, né per acquistare nuovi treni né per efficientare la manutenzione della rete. Basti dire che la flotta conferita da Trenitalia (Fs) in Trenord ha una media di 32 anni, mentre i convogli conferiti da Regione Lombardia hanno in media 9 anni. Un dato che la dice lunga su chi ha investito, ovvero Regione Lombardia, e su chi colpevolmente non lo ha fatto, ovvero i Governi e le Fs a guida Pd. I sindaci del Pd se la prendano appunto con i Governi del loro partito, che negli anni si sono disinteressati al destino dei pendolari lombardi determinando la crisi del nostro sistema ferroviario.  Per quanto riguarda la Seregno-Carnate, in commissione regionale trasporti, l’assessore Claudia Terzi ha chiarito che non c’è mai stata alcuna intenzione di procedere alla soppressione della linea. L’obiettivo è riattivarla non appena le condizioni tecniche lo consentiranno. Su questa linea vengono temporaneamente effettuate sostituzioni con bus per recuperare materiale rotabile e personale. Attualmente sulla Seregno-Carnate viaggiano treni con 7 o 8 passeggeri, e solo una corsa, quella delle 7.07 da Carnate, supera i 40 passeggeri. Ben 11 corse trasportano meno di 10 persone ciascuna”.

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