Cronaca

MARIANO- I CARABINIERI SMANTELLANO LA “LOCALE” DELLA ‘NDRANGHETA

MILANO – Dall’alba di questa mattina i Carabinieri del Comando Provinciale di Milano stanno dando esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Milano, Dott. Andrea Ghinetti, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia – Dott.ssa Alessandra Dolci e Dott. Marcello Tatangelo – nei confronti di 28 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale degli stupefacenti, usura, estorsione e rapina. In particolare, l’indagine ha acquisito nei confronti di 11 fra gli arrestati, incontrovertibili elementi probatori in ordine alla loro affiliazione alla ‘ndrangheta.
L’attività investigativa, inoltre, ha permesso di ricostruire le dinamiche criminali proprie della “locale” di Mariano Comense (Co) che, dedita al traffico internazionale degli stupefacenti destinati ai mercati lombardi, calabresi e pugliesi, realizzava ulteriori profitti sottoponendo ad estorsione i commercianti del territorio non tralasciando l’usura e le rapine.
Oltre alle consuete attività delittuose poste in essere dai consociati, è emerso palesemente nel corso delle indagini, il disaccordo tra la figura del capo e quella di un affiliato che rivendicava per sé un ruolo di maggiore preminenza all’interno della struttura. La questione è stata oggetto di numerose “discussioni” ed è stata portata all’attenzione dei vertici criminali in Calabria.

 


 

“Passati 5 anni e mezzo dall’operazione Infinito e siamo ancora qua, con l’Ndrangheta in territorio lombardo. Ma se quel luglio 2010 c’era solo una ipotesi investigativa, oggi c’è la certezza di essere di fronte ad un fenomeno di netto radicamento della ‘ndrangheta in Lombardia. Stavolta in particolare nel comasco ma è una operazione che si propone come proseguimento delle precedenti note, senza soluzione di continuità”. ha detto Alessandra Dolci contestualizzando  l’operazione dei carabinieri effettuata le scorse ore cha ha portato all’arresto di 28 persone in 5 province lombarde ( Milano, Monza e Brianza, Varese, Pavia e Como) oltre che in Calabria e Puglia.

Le indagini sono iniziate in seguito a due episodi di intimidazione avvenuti a Sesto San Giovanni il 18 e il 21 dicembre 2012: erano stati esplosi alcuni colpi di arma da fuoco ad alcune vetture in un contesto di contesa di territorio per lo spaccio. Il traffico di stupefacenti legato all’operazione ha dimensioni internazionali, sono stati sequestrati oltre 200 chili di droga tra cocaina e marijuana. Quest’ultima arrivava dall’Albania, la cocaina dall’Olanda e l’hashish, in misura minore, dalla Spagna. La Lombardia, il comasco, era territorio di stoccaggio, poi gli stupefacenti andavano a nutrire i circuiti di distribuzione ai consumatori di tutta la Regione ma anche di Puglia e Calabria.

Gli arresti in Lombardia sono stati fatti dai Carabinieri di Monza, sotto la guida della direzione distrettuale antimafia di Milano.


 

La “locale” di Mariano Comense ha subito un durissimo colpo all’alba di giovedì mattina quando i Carabinieri del Comando Provinciale di Milano hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Milano, Dott. Andrea Ghinetti, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia nei confronti di 26 persone. Gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale degli stupefacenti, usura, estorsione e rapina. L’indagine, condotta dal Nucleo Investigativo del Gruppo Carabinieri di Monza, è iniziata nel 2013 sulla scia dell’operazione “Infinito”.
Gli “affari” della locale di ‘ndrangheta di Mariano non si limitavano al traffico di stupefacenti: oltre ai fiumi di droga che l’organizzazione criminale riversava sui mercati lombardi e nelle piazze di spaccio calabresi c’erano anche le entrate “extra” ottenute grazie alle rapine, all’usura e ancora alle estorsioni a cui i membri sottoponevano i commercianti del territorio.
L’ operazione dei militari, nome in codice ” Crociata ” ha permesso ai militari di smantellare la cosca il cui anziano capo della “Locale”, l’81enne Salvatore Muscatello, attualmente detenuto nel carcere di Opera, è indicato da un collaboratore di giustizia quale capo de ” la Lombardia”, la struttura di raccordo delle almeno 16 “Locali” presenti nella nostra Regione. Gli inquirenti hanno acquisito nei confronti di undici fra gli arrestati, “incontrovertibili elementi probatori in ordine alla loro affiliazione alla ‘ndrangheta” e gli accertamenti hanno permesso di portare alla luce anche i flussi di approvvigionamento di sostanze stupefacenti che, insieme alle estorsioni e all’usura, finanziavano la cosca. Da Mariano Comense l’influenza della “locale” si estendeva attraverso la Brianza toccando Giussano, Seregno, Arosio, Desio, arrivando nel comasco e fermandosi soltanto alle porte di Monza.
Tra i ventisei arrestati, tutti uomini eccetto una donna, gli inquirenti hanno individuato un gruppo criminale dedito alle rapine che coinvolgeva anche il direttore di un ufficio postale, G. Farina, insieme ad altri quattro soggetti di cui tre pregiudicati già finiti in manette a Barlassina nel 2013. Accanto alle rapine ad approvvigionare le casse della “locale” ci pensava anche il traffico di sostanze stupefacenti gestito da quattro esponenti aiutati da undici collaboratori a vario titolo coinvolti. Al vertice del gruppo criminale finito in manette ci sono anche esponenti della famiglia Muscatello. Nel corso delle indagini all’attenzione degli inquirenti è arrivato anche il disaccordo tra la figura del capo, Salvatore Muscatello, e quella di un affiliato, Medici, che rivendicava per sé un ruolo di maggiore preminenza all’interno della struttura con numerose “discussioni” che hanno coinvolto anche i vertici criminali in Calabria.
Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati diversi quantitativi di droga: 167 kg di marijuana nel 2014, altri 15 kg di hashish e quasi 4 kg di cocaina tra il settembre 2014 e il gennaio 2015.

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