Cronaca

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MONZA – GIOVANE RAGAZZA DI COLORE VIOLENTATA NEL PARCO

MONZA-  Il fatto è successo nelle adiacenze di via Battisti : una giovane 22enne, di origine nigeriana, regolare in Italia ha chiamato il 118 affermando di essere stata palpeggiata da un suo connazionale che poi si è dato alla fuga facendo perdere le proprie tracce . La presunta violenza sessuale sarebbe stata consumata ieri 26 luglio nel tardo pomeriggio . Immediate sono partite le ricerche dei Carabinieri per trovare l’aggressore che finora rimane sconosciuto; la ragazza  è stata accompagnata al pronto soccorso della clinica  Mangiagalli per accertamenti.

( foto di archivio )

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LIMBIATE – RISSA FRA MINORENI : UNO FINISCE ALL’OSPEDALE CON TRAUMA CRANICO

LIMBIATE – La rissa risale allo scorso venerdì pomeriggio ed i protagonisti sono due 17enni che già in passato aveva sfogato probabilmente vecchi rancori picchiandosi di santa ragione . Teatro dello scontro l’oratorio di San Francesco: i due appena si sono incrociati hanno cominciato a picchiarsi . Intorno a loro si è formato un capannello di coetanei che hanno assistito alla scena senza intervenire . I due sono andati avanti a suon di calci, pugni e schiaffi fino a quando sono arrivati i Carabinieri a dividerli . Al termine della scazzottata uno dei due è dovuto ricorrere al Pronto Soccorso del san Gerardo: qui i medici gli hanno riscontrato un forte trauma cranico, una ferita all’orecchio e il setto nasale rotto. I Carabinieri hanno rintracciato il secondo ragazzo che è stato denunciato .

( foto di archivio )

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Cronaca

BOVISIO – PER LIBERARSI DEI CALABRONI DA’ FUOCO AL TETTO DI CASA

BOVISIO MASCIAGO – Disavventura martedì pomeriggio per una 40enne residente in via Lario: la donna aveva individuato un nido di calabroni che più volte le erano entrati in casa spaventandola . Non ci ha pensato due volte e  ha spruzzato dell’alcool sul nido degli insetti e poi ha dato fuoco . Purtroppo deve aver un pò esagerato con il liquido infiammabile e le fiamme, viste anche le alte temperature di questi giorni, si sono propagate fino a avvolgere una parte del tetto .  Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Desio, Seregno, Lissone e Monza che hanno lavorato alcune ore  per domare le fiamme . Scioccata la proprietaria dell’appartamento che involontariamente ha causato l’incendio.

( foto di archivio )

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Cronaca

BRIANZA – LA GDF SEQUESTRA BENI PER 19 MILIONI DI EURO

BRIANZA – I Finanzieri della Tenenza di Crema, nell’ambito dell’operazione “Enigma” coordinata dal dottor Mauro Clerici, Sostituto Procuratore presso la Procura della Repubblica di Milano, hanno dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro di disponibilità finanziarie, autovetture ed immobili per un valore complessivo di circa 19 milioni di euro.
Il sequestro giunge al termine di una vasta indagine iniziata nei confronti di alcune cooperative operanti nel territorio cremasco e sviluppatasi successivamente nei confronti di 40 cooperative situate per lo più nel milanese. Le indagini dei Finanzieri hanno permesso di portare alla luce un sistema di frode che negli anni ha permesso di occultare al fisco oltre 100 milioni di euro di ricavi, attraverso anomali rapporti commerciali tra le cooperative ed alcuni consorzi di riferimento. È stato infatti accertato come gli amministratori di questi ultimi costituissero ad hoc le cooperative necessarie per aggiudicarsi cospicui appalti per importanti clienti, operando ciclicamente per 2-3 anni per poi condurre le società alla chiusura o all’inattività.
In particolare, determinate figure, formalmente estranee al consorzio, venivano incaricate di procacciare le commesse da grandi aziende a prezzi più vantaggiosi rispetto a quelli di mercato; una volta ottenuta la commessa veniva creata la cooperativa necessaria per l’esecuzione dei lavori (facchinaggio, distribuzione merci e servizi di logistica). La cooperativa, a sua volta, effettuava i lavori e fatturava al Consorzio il quale, come fonte di ricavo, applicava un ricarico rispetto a quanto corrisposto alla cooperativa e fatturava alla società appaltante. Tuttavia la cooperativa che eseguiva i lavori, pur emettendo fattura per la prestazione resa, non presentava alcuna dichiarazione fiscale, limitandosi a pagare esclusivamente i dipendenti.
I prestanome, invece, venivano reclutati tra ragazzi giovani e molto spesso ingenui, persone gravemente malate o con evidenti problemi economici che dopo aver firmato una mole di documenti in bianco, si ritrovavano rappresentanti legali di società che occultavano al Fisco diversi milioni di euro.
Per l’opera offerta, i prestanome hanno confermato di essere stati retribuiti in denaro, a volte in un’unica soluzione e più frequentemente attraverso dazioni periodiche, da parte degli occulti amministratori di fatto (da qui il nome dell’operazione “Enigma”).
Al termine delle indagini sono stati iscritti nel registro degli indagati 21 soggetti, tra questi, quali artefici della frode, spiccano T. T., milanese di anni 44 e O.S., napoletano di anni 66
residente a Desio ed iscritto all’A.I.R.E. (Svizzera) – entrambi amministratori di due distinti consorzi e delle rispettive cooperative satellite, e S.C., casertano di anni 56 residente a Milano, procacciatore degli appalti.

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DESIO – GIOVANE DONNA MUORE A DERVIO PER UN ANEURISMA CEREBRALE

DERVIO – Sara Grammatica, 4o anni, desiana è morta mentre si trovava in vacanza a Dervio – A stroncarla è stato un aneurisma cerebrale  che l’ha colpita poco prima di rientrare nella sua abitazione . La donna che si trovava in vacanza sul lago, aveva appena accompagnato il marito a fare windsurf;  all’improvviso la tragedia . Subito soccorsa e trasportata all’ospedale Manzoni di Lecco purtroppo è deceduta poco dopo. Sara Grammatica era conosciuta a Desio per il suo impegno civico; i familiari hanno acconsentito al trapianto degli organi .

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CESANO – ARRESTATI QUELLI DELLA “BANDA DEI GELATI”: SONO DUE TOSSICODIPENDENTI

CESANO MADERNO – I Carabinieri di Varedo hanno sottoposto a fermo due italiani rispettivamente di 21 e 27 anni, ritenuti responsabili di alcuni furti di gelati di cui vi abbiamo riferito nella cronaca di ieri ( leggi ). I due sarebbero gli autori  di furti commessi da metà giugno fino alla scorsa notte. Entrambi drogati e senza fissa dimora, sono stati bloccati ieri mentre scendevano dal treno proveniente da Seveso . Nei loro zaini con i militari hanno trovato la refurtiva razziata nel corso della notte in un negozio di  Cesano Maderno. I due ragazzi hanno confessato ammettendo anche altri dieci furti.  Il ricavato della vendita del bottino serviva loro per acquistare dosi di eroina.

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Cronaca

MONZA – LA POLIZIA LOCALE BLOCCA LAVORI EDILI : FORSE COSTRUIVANO UNA “MOSCHEA” ?

MONZA – A seguito di alcune segnalazioni pervenute al Comando della Polizia Locale  relative alle preoccupazioni per la possibile realizzazione di una moschea in città, gli agenti della Polizia Locale hanno eseguito nei giorni scorsi un sopralluogo nello stabile di via Galilei 24 ( foto ). A seguito delle verifiche effettuate gli agenti hanno riscontrato irregolarità nell’esecuzione di opere edili interne, particolarmente riferite alla costruzione di una scala interna che mette in comunicazione due unità immobiliari dell’edificio stesso. Al proprietario è stato contestato l’abuso edilizio con le conseguenti sanzioni del caso, mentre l’Assessore alla Sicurezza Federico Arena conferma che “gli agenti vigileranno attentamente sulla corretta destinazione d’uso dei locali, che non possono essere adibiti a luogo di culto, pertanto lì non potrà sorgere di certo una moschea”.

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LISSONE – BANDITI IN MOTO ASSALTANO FURGONE PORTAVALORI

LISSONE – Mancava una manciata di minuti alle 13  di oggi 24 luglio quando in via Giacomo Matteotti due malviventi hanno assaltato un portavalori fermo all’esterno di un negozio Compro Oro . Sembra che uno degli uomini dell’equipaggio avesse appena caricato due sacchi pieni di gioielli e altri oggetti preziosi sul mezzo blindato , quando in sella ad uno scooter  sono arrivati due malviventi con il volto nascosto da un casco integrale; uno dei due avrebbe puntato la pistola dritto in faccia all’ uomo della security , costringendolo a riaprire il portellone del mezzo e a consegnargli il bottino. Sul posto sono confluite  diverse pattuglie dei carabinieri di Lissone e di Desio. Non è ancora noto l’ammontare della merce rubata .

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CESANO – LA BANDA DI “LADRI DI GELATI” HA COLPITO ANCORA

CESANO MADERNO – Questa volta hanno preso di mira l’oratorio Don Bosco in via San Carlo Borromeo: nella notte tra sabato e domenica, ignoti hanno forzato una porta e si sono introdotti nei locali: una volta entrati  si sono diretti verso il frigorifero dei gelati e da qui hanno preso più scatole possibile e se le sono portate via. Due casi analoghi erano avvenuti qualche giorno fa a Varedo, dove furono presi di mira i due oratori, il centrale e quello della Valera. Le modalità operative dei ladri sembrano le stesse : forzatura di porte e finestre  in piena notte e poi furto di scatole di gelati. Furto analogo a Lentate Sul Seveso  tra il 19 e il 20 presso la scuola secondaria Leonardo da Vinci di via Giovanni XXIII. Anche qui i ladri dopo aver forzato una porta sono entrati e dalle celle frigorifere annesse al locale mensa  hanno fatto razzia di gelati.   I carabinieri di Desio e di Seregno stanno cercando di identificare i componenti della “gang ” anche perchè a preoccupare non è tanto  lo scarso valore del bottino  quanto i danni per le strutture.

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BRIANZA – NARCOTIZZARONO E STUPRARONO UNA RAGAZZA : TUTTI CONDANNATI ( video )

MILANO – E’ stata emessa ieri  a Milano la sentenza contro i tre stupratori che un anno fa decisero di narcotizzare una 22enne in un locale di Milano in via Creama e di stuprarla per ore dopo averla portata semi-incosciente nell’appartamento di uno dei tre condannati, Mario Caputo a Bellusco (Monza e Brianza). Non sono state riconosciute attenuanti né richieste di assoluzione fatte dai legali dei tre imputati – oltre a Caputo anche Guido Guarnieri e Marco Coazzotti, quest’ultimo amico della vittima – e così si è giunti alla condanna: 12 anni di carcere per Coazzotti e Caputo, mentre sono 8 anni e 6 mesi per Guarnieri. La Corte, presieduta da Elisabetta Canevini, ha infine condannato i tre a pagare una provvisionale di 75mila euro alla ragazza: tutti i danni, invece, verranno quantificati in sede civile, riportano i colleghi de Il Giorno. Il Tribunale di Milano, nella condanna di primo grado ha riconosciuto l’aggravante dell’uso della droga da stupro, proprio come aveva richiesto in fase processuale il pm Gianluca Prisco. I difensori, gli avvocati Debora Piazza, Guido Camera e Eliana Zecca, «avevano chiesto invece l’assoluzione, sostenendo fra l’altro che andasse verificata l’attendibilità della ragazza, e hanno subito annunciato ricorso in Appello». Gli anni maggiorati a Coazzotti e Caputo sono divenuti tali per la recidiva di altri atti precedenti prima della violenza contro la ragazza milanese di 22 anni.
Appena dopo la sentenza, urla e tensioni si sono sollevati tra i familiari degli imputati e gli stessi commessi presenti dentro il Tribunale di Milano: Guido Guarnieri ha urlato «sono innocente, mi avete rovinato la vita», scagliandosi contro i poliziotti e i giudici della nona sezione penale del Palazzo di Giustizia. «Caputo è scoppiato in lacrime e ci sono stati anche momenti di tensione sia dentro l’aula che nei corridoi, dove una donna, tra i familiari degli imputati, ha colpito con una mano la videocamera di un operatore della Rai», ha riportato l’Ansa. In quel terribile aprile del 2017, i tre avvicinarono la ragazza nel locale di Via Crema e uno di loro, Marco, che bene la conosceva (perché invaghito di lei, anche se la ragazza lo aveva sempre trattato da amico, ndr) ha iniziato a parlarle fitto. Nelle immagini riprese quella sera, si vede uno dei tre che le versa nel bicchiere di nascosto le benziodiazepine – in particolare, la cosiddetta Gbh, la “droga dello stupro” – e da lì per la ragazza inizia l’incubo: pian piano le difese si allentano e il mix di alcol e narcotico inizia a fare effetto. Quasi incosciente viene portata in macchina e lì si interrompono i ricordi della vittima: i tre avrebbero poi portato la giovane a casa di Caputo, a Bellusco, dove sarebbe avvenuto lo stupro di gruppo e il tentativo di depistaggio subito dopo, con Coazzotti che cercava di accusarla di avere preso troppe dosi di cocaina per “ridursi così”. Non era vero nulla, se non appunto l’indegna violenza con l’aggravante della droga somministrata.

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