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SEREGNO – ” AMBROGINO D’ORO ” A RADIOLOMBARDIA . L’EDITORE TIZIANO MARIANI RINGRAZIA I MILANESI

MILANO – C’è anche Radio Lombardia tra i destinatari dell’Ambrogino d’oro. La cerimonia di consegna delle civiche benemerenze si è tenuta questa  mattina al teatro Dal Verme di Milano “Per noi – afferma il direttore Luca Levati . è un grande onore ricevere la benemerenza del Comune di Milano perchè Radio Lombardia è nata in questa città 42 anni fa, da 20 anni raccontiamo dai nostri studi di via Belinzaghi i cambiamenti e le rivoluzioni che sono avvenuti nel capoluogo lombardo. Milano è il riferimento per tutti coloro che lavorano nel mondo della comunicazione e fanno informazione, è la capitale indiscussa dell’editoria e della cultura. Dai nostri studi sono passati sindaci, ministri, presidenti , musicisti, scrittori, intellettuali, sindacalisti che hanno fatto grande Milano. Siamo stati testimoni di un pezzetto di storia della grande Milano. L’attestato di benemerenza ci onora perchè certifica ulteriormente il nostro imprescindibile rapporto con la città”-“Ringrazio tutti i milanesi. Vedo questa onorificenza come un premio alla nostra costanza e alla nostra voce che vive da 42 anni. Desidero abbracciare tutta la città”. Così  l’editore di Radio Lombardia, Tiziano Mariani, seregnese ( foto terzo da sx ) in occasione della consegna dell’Ambrogino d’oro.

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SEREGNO – BIMBA STA MALE ALL’ ASILO: TRASFERITA AL BUZZI D’URGENZA

SEREGNO – Stamane 7 dicembre intorno alle  11 una bimba di 2 anni si è sentita male mentre si trovava all’asilo “Betty’s baby club” di via Da Vinci 1, in pieno centro storico.  Ad accorgersi del fatto è stata un’educatrice che ha notato che la piccola mentre dormiva aveva degli strani tremori . Dall’asilo hanno subito chiamato i genitori ed il 118 . I soccorritori,  accertato lo stato della bimba,  hanno allertato in codice rosso l’eliambulanza che è giunta dopo pochi minuti da Milano ed è atterrata allo skate- park . I medici hanno poi optato per un trasferimento in ambulanza che è partita a sirene spiegate verso l’ospedale Buzzi di Milano, scortata da un’auto della Polizia Locale.

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MONZA – TRIPLICE OMICIDIO CON IL TALLIO: LI HA UCCISI IL NIPOTE 27ENNE

MONZA – La vicenda delle morti causate dall’ingerimento del tallio che per diverse settimane appariva inspiegabile è arrivata finalmente ad una svolta : i carabinieri di Nova Milanese e di Desio hanno arrestato ieri con l’accusa di avvelenamento  il nipote delle vittime. Si tratta di Mattia Del Zotto, 27 anni, accusato di aver ucciso i nonni e una zia, mediante somministrazione premeditata di tallio. Gli inquirenti lo ritengono  l’ autore dell’avvelenamento di Giovanni Battista Del Zotto, 94 anni ( foto al centro ) , Patrizia Del Zotto 62 anni ( foto a dx )  e Maria Gioia Pittana 88 anni ( foto a sx ). Ricordiamo che per avvelenamento da tallio sono ancora ricoverate in ospedale altre 5 persone. I militari  hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Monza che ritiene il giovane responsabile del triplice omicidio del nonno e della zia  (deceduti lo scorso  2 ottobre) e della nonna 83enne (morta il 13 ottobre). Al nipote è stato contestato anche il tentato omicidio di altre 5 persone (nonni materni, marito della zia deceduta, altra zia e badante dei nonni paterni).

Aggiornamento –

Al momento dell’arresto  il giovane  ha detto ai carabinieri “L’ho fatto per punire soggetti impuri e non voglio collaborare” e ha anche indicato ai carabinieri il luogo in cui aveva nascosto le boccette di veleno inutilizzate: 5 confezioni ancora intonse sono state trovate nella cantina della sua casa di via Fiume, a Nova Milanese. Da due anni il giovane si era chiuso in se stesso, come hanno riferito ai carabinieri i genitori, che ieri sera erano in casa al momento dell’arresto.

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BRUGHERIO – PIZZE, KEBAB E COCAINA : ARRESTATO PIZZAIOLO

BRUGHERIO – I  Carabinieri della locale Stazione, mentre ieri, martedì 5 dicembre, tenevano sott occhio un consumatore abituale di sostanze stupefacenti sono arrivati ad un locale di Cologno Monzese specializzato  in kebab e pizze da asporto gestito da un egiziano di 38 anni con regolare permesso di soggiorno e licenza commerciale . I militari hanno notato che il gestore del locale si spostava spesso nel retrobottega, da cui usciva quasi subito dopo con pacchetti che consegnava agli avventori. Dopo un veloce controllo hanno scoperto sette grammi di cocaina  all’ interno del locale; la successiva perquisizione nella residenza dell’extracomunitario  ha fatto trovare altri 54 grammi di cocaina, 31 di hascisc e un bilancino di precisione.  L’uomo è stato arrestato per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio ed è stato trasferito al carcere di Monza .

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LOMBARDIA – 442 COMUNI BENEFICERANNO DELLA MISURA

MILANO –  “Sono 442 i Comuni che hanno presentato domanda e che potranno beneficiare della misura Nidi Gratis messa in campo da Regione Lombardia”. Lo ha annunciato l’assessore al Reddito di Autonomia e Inclusione Sociale di Regione Lombardia Francesca Brianza. “Quella dei Nidi Gratis – ha commentato Brianza – e’ una misura sulla quale abbiamo investito molto sia in termini di lavoro che di risorse perche’ rappresenta un aiuto concreto per moltissime famiglie che possono cosi’ mandare i figli all’asilo senza pagare nulla e, allo stesso tempo, permette a tante lavoratrici di proseguire o iniziare un percorso di lavoro al quale, forse, avrebbero dovuto rinunciare”.

“Nel corso del primo anno – ha ricordato Brianza – abbiamo stanziato risorse per circa 32 milioni di euro; alla misura hanno aderito tutti i capoluoghi di Provincia e le citta’ piu’ importanti per un totale di 385 Comuni. Nella prima fase – ha proseguito – abbiamo dato beneficio a circa 13.500 famiglie”. Grazie al contributo di Regione viene azzerata la rata pagata dalle famiglie lombarde consentendo la frequenza dei figli nei nidi pubblici o privati convenzionati.

“Alla luce degli ottimi risultati – ha continuato l’assessore – la misura Nidi Gratis e’ stata rifinanziata con altri 32 milioni per il periodo settembre 2017 – luglio 2018. Alla misura – ha precisato Brianza – hanno aderito 442 Comuni, che corrispondono al 75 per cento della popolazione lombarda e sono circa 15 mila le famiglie che hanno presentato domanda per accedervi”.

“La sperimentazione della prima fase – ha chiosato Brianza – ha suscitato notevole interesse da parte dei Comuni che hanno collaborato concretamente, adeguando i propri regolamenti e definendo nuove convenzioni. La riconferma di questa misura e l’ampliamento della platea dei beneficiari – ha concluso – sono la dimostrazione piu’ evidente di una buona politica a favore delle famiglie che viene premiata sia dai cittadini che dagli Enti Locali del territorio”.

L’elenco dei Comuni ammessi e’ disponibile sul sito di regione Lombardia.

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SAN GIULIANO M.-ANZIANO UCCISO IN CASA. FERMATO DAI CC IL BADANTE CONVIVENTE

SAN GIULIANO MILANESE – Nel corso della notte, i Carabinieri della Compagnia di San Donato Milanese hanno dato esecuzione a un decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura della Repubblica di Lodi, nei confronti di un salvadoregno 34enne, nei cui confronti sono stati acquisiti gravi elementi di responsabilità in ordine all’omicidio di un 71enne, Antonio Izzo, avvenuto nella sua casa di San Giuliano Milanese il 26 novembre scorso. L’anziano, agiato pensionato che viveva da solo, era stato rinvenuto morto nel primo pomeriggio da un ragazzo che avrebbe iniziato a lavorare come badante dal giorno successivo.

I successivi accertamenti autoptici hanno riscontrato che la morte è stata di natura traumatica e asfittica. Le indagini dei Carabinieri si sono concentrate in primis sulla vita privata della vittima e sulle sue frequentazioni, scoprendo che da circa un mese e mezzo l’anziano, che aveva difficoltà deambulatorie e necessitava di assistenza, si faceva aiutare quotidianamente da un badante salvadoregno, convivente. Negli ultimi tempi, tuttavia, il rapporto tra i due stava diventando sempre più complicato a causa di frizioni comportamentali e linguistiche. La vittima, infatti, aveva iniziato a contattare un ragazzo italiano, che si era proposto come badante, proprio in sostituzione dello straniero.

La mattina di domenica 26 novembre, il badante salvadoregno, appresa la notizia del licenziamento e al culmine di una lite, aggrediva e strangolava il 71enne facendo poi perdere le proprie tracce e sottraendo dall’appartamento della vittima un tablet, un cellulare, vari monili ed una macchina fotografica.

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SEREGNO – MARIANI G. PERDE LA CAUSA CONTRO “L’ESPRESSO”. DOVRA’ PAGARE LE SPESE

MILANO – Aveva fatto causa per diffamazione al settimanale ” L’Espresso” l’ex sindaco Giacinto Mariani ( leggi ) dopo la pubblicazione dell’inchiesta giornalistica sugli intrecci fra politica e affari nell’aprile del 2013 . Il giornalista Fabrizio Gatti, era stato querelato dal Mariani  perché nell’articolo accostava  l’azienda di cui era socio occulto (la +Energy) con una società poi sequestrata dalla magistratura campana perché intestata a un prestanome del clan dei Casalesi. ( leggi ) . Della vicenda si era occupata anche la nostra redazione intervistando uno degli  amministratore della + Energy, Fabio Mascheroni


Ora la Corte di Appello di Milano (presidente Gabriella Anna Maria Schiaffino, giudici Giovanna Beccarini Crescenzi e Caterina Interlandi)  ha modificato la sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di Monza che aveva in prima istanza riconosciuto valide le ragioni  addotte dall’ex sindaco e aveva condannato il periodico ad un risarcimento di 30mila euro . La Corte d’Appello invece ha ritenuto vere e dimostrate le notizie pubblicate dall’Espresso nell’inchiesta “In Brianza tra Lega e clan” .  L’ex sindaco leghista  è stato condannato al pagamento delle spese processuali che ammontano a 25mila euro oltre ai costi accessori. Naturalmente il Mariani dovrà anche restituire quanto L’Espresso gli aveva versato dopo la sentenza di primo grado .

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LOMBARDIA – BOOM E-COMMERCE: DAL 2012 E’ CRESCIUTO DEL +70%

MILANO – “La Lombardia e’ la piu’ importante regione italiana per lo sviluppo del settore digitale con un business di 20 miliardi di euro sui 50 a livello nazionale”. Lo scrive una Nota pubblicata sul sito www.lombardiaspeciale.regione.lombardia.it riportando i dati della Camera di Commercio di Milano, Monza-Brianza e Lodi al secondo trimestre 2017, sono 23mila le imprese che si occupano di tecnologie e servizi digitali tra e-commerce, telecomunicazioni, produzione software e portali web, su un totale in Italia di 110mila e danno lavoro a 121mila addetti su 400mila nel Paese.

“In regione il numero di imprese e’ cresciuto del 2,3 per cento nell’ultimo anno e del 13,4 per cento negli ultimi cinque anni, in linea con l’andamento nazionale rispettivamente del +2,2 e +14 per cento – scrive la Nota. La maggior parte delle imprese in regione si occupano di software e consulenza informatica (10.469) e assorbono oltre 84mila addetti, seguite dalle 8.191 attivita’ web, come portali e gestione dati, con circa 29mila addetti, dall’e-commerce con 2.967 imprese e piu’ di 5mila addetti e dalle telecomunicazioni con 1.617 attivita’ e 2.500 lavoratori”.

“Il segmento che in percentuale ha guidato la crescita, sia nel paese che in regione, e’ il commercio elettronico che dal 2012 a oggi ha registrato un boom del +70 per cento di attivita’, di cui +8 per cento nell’ultimo anno. Positivo anche il trend per le societa’ web che in Lombardia salgono del 2 per cento sul 2016 e del 9 per cento sul 2012. Milano, con 11.712 imprese, e’ la seconda provincia italiana, immediatamente dopo Roma (11.847) per operatori e prima, davanti alla capitale, per addetti: rispettivamente 89mila e 59mila. Al terzo e quarto posto Napoli e Torino. In regione la citta’ meneghina e’ seguita da Brescia con circa 2.500 imprese e 7mila addetti, Monza con 2mila imprese e quasi 5mila addetti, Bergamo (2mila imprese e 5mila addetti) e Varese (oltre mille imprese e 4mila addetti)”, appunta il testo.

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MONZA – TRUFFE AGLI ANZIANI: INDIVIDUATA UNA BANDA. 8 ARRESTATI

MONZA  – 8 arresti tra Monza, Milano e Roma eseguiti dai Carabinieri di Parma.

Telefonavano a casa delle vittime spacciandosi per avvocati, funzionari in servizio presso le cancellerie o gli uffici contenziosi – recupero crediti di vari Tribunali o  presso la Corte dei Conti; segnalavano il mancato pagamento di abbonamenti a riviste riconducibili alle Forze di polizia e l’esistenza di una conseguente consistente esposizione debitoria; proponevano una transazione bonaria per estinguere il debito a mezzo di bonifico bancario di cui fornivano il codice iban per scongiurare l’attivazione del recupero forzoso del credito attraverso atti di pignoramento. Era questa la tecnica adottata da una banda che ha compiuto decine di truffe in tutta Italia,  sgominata, questa mattina, dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Parma. Arrestati 8 indagati, tutti italiani: associazione per delinquere finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di truffe e riciclaggio i reati contestati.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Monza, sono state avviate dal Reparto Operativo dei Carabinieri di Parma nel mese di febbraio 2016, allorquando una attenta signora parmigiana di 75 anni riferiva al 112 di essere stata appena contattata da tale dottor Peruzzi che le imputava uno stato di insolvenza, pari a circa 4 mila euro, derivante dal mancato pagamento di alcune rate di un abbonamento ad una rivista inerente le Forze di polizia. Il dottor Peruzzi, che affermava trovarsi nella stanza di un magistrato presso il Tribunale di Milano, la sollecitava –a suoi dire in accordo con il  magistrato – a liquidare l’importo, comprensivo di iva all’11%, entro il mattino successivo in modo da evitare il pignoramento dei suoi beni a mezzo di ufficiale giudiziario. Forniva anche il codice iban, l’indicazione della ditta beneficiaria e la causale del bonifico bancario: “chiusura rapporti in essere”. Le prime verifiche condotte dai militari del Nucleo Investigativo di Parma consentivano di ricondurre il codice iban ad un conto corrente acceso presso la United Bulgarian Bank di Sofia e che le utenze telefoniche utilizzate dal dottor Peruzzi erano intestate a persone inesistenti e peraltro mai più utilizzate dalla banda.

 L’indagine che ha consentito di documentare 16 casi di truffe (ma si ritiene siano molti più numerosi) e di impedire che fossero portati a consumazione numerosi altri tentativi ha dimostrato che il modus operandi era consolidato e si fondava su un’organizzazione strutturale perfettamente aderente alla realizzazione del programma criminoso. Dagli sviluppi investigativi è emerso infatti che nella quasi totalità dei casi le vittime avevano effettivamente sottoscritto in precedenza abbonamenti a riviste e che i loro nominativi erano confluiti in un archivio in possesso di uno dei componenti dell’organizzazione criminale A.D. (classe 1973)  operante nel settore dell’editoria. A fronte della prospettazione della omessa tempestiva disdetta degli abbonamenti, gli indagati richiedevano alle vittime il pagamento di somme rilevanti, variabili tra 2mila e 6 mila euro, minacciando conseguenze legali in caso di inottemperanza alle richieste formulate. Nell’ipotesi di  pagamento immediato la vittima beneficiava invece di uno sconto anche fino al 50%. Gli approfondimenti dei militari del Nucleo Investigativo hanno definito  il ruolo di tutti i componenti l’associazione criminale: V.F. (classe 1981), operante nel settore immobiliare, abile organizzatore del gruppo, era preposto alla ricerca delle basi logistiche, fornendo gli arredi, i telefoni cellulari e le relative schede; M. G. (classe 1977), S.A. (classe 1984), N.B (classe 1989) e P.F. (classe 1992) erano i telefonisti del sodalizio che si presentavano rispettivamente come il dottor Peruzzi e il dottor Paganella i primi due e la dottoressa Perego e la dottoressa Nava le ultime, ovviamente tutti nomi di fantasia. In caso di esito favorevole del meccanismo fraudolento messo in piedi, il maltolto veniva suddiviso al 50% tra il telefonista  e i primi due indagati (A.D. e V.F.);  M.F (classe 1974) era intestataria di 4 conti correnti postali tra cui quello indicato alle vittime per l’effettuazione dei bonifici; M.S. (classe 1961) era intestatario di una carta postepay sulla quale il sodalizio criminoso faceva transitare i profitti del reato. Agli ultimi due indagati il Pubblico Ministero di Monza, dottoressa Michela Versini, ha contestato anche il reato di riciclaggio per avere ricevuto sulle rispettive posizioni bancarie i bonifici provento delle truffe commesse dal sodalizio e compiuto o fatto compiere operazioni tali da occultare la provenienza delittuosa del denaro.

In quattro dei casi documentati e compendiati nell’ordinanza del Giudice per le Indagini preliminari di Monza, dottoressa Pierangela Renda,  agli indagati è stata contestata l’aggravante di aver profittato dell’avanzata età delle vittime. Oltre 150.000 euro il provento dei raggiri.

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LESMO – MORTO IL GIARDINIERE PRECIPITATO A VILLA GERNETTO

LESMO – Non ce l’ha fatta il giardiniere precipitato ieri da una pianta mentre lavorava a villa Gernetto . Marco Pastore, questo il nome del  giardiniere, è precipitato al suolo da un’altezza di 15 metri . ( leggi ) . Il giovane che aveva solo 29 anni, stava lavorando alla potatura di una vecchia robinia quando il ramo sul quale si era arrampicato ha ceduto  facendolo precipitare  al suolo .  Lascia la moglie e un figlio di cinque anni.  Pastore era un professionista con diversi anni di esperienza; era anche un esperto del tree climbing  tecnica utilizzata per potare le piante  circondate da altri alberi .

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