Cultura

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Bum! Enrico Baj e l’arte nucleare

Vimercate – Il MUST Museo del territorio di Vimercate inaugura la mostra “BUM! Enrico Baj e l’arte nucleare”, con una selezione di oltre 20 opere provenienti da collezioni private e gallerie che indaga la figura di Enrico Baj (nel centenario dalla sua nascita 1924-2024), con il suo stile inconfondibile e la carica potentemente comunicativa dei suoi lavori polimaterici e degli artisti che con lui, negli Anni ‘50 del ‘900, vollero operare un radicale rinnovamento della pittura, prendendo spunto dall’esperienza dell’Informale, aggiornandola e superandola e sperimentando nuove forme possibili fra arte e scienza.

La mostra racconta la nascita e lo sviluppo del Movimento Nucleare attraverso una selezione di opere firmate dai fondatori e dagli artisti che con loro collaborarono.
Evidente, fin dal nome scelto per il movimento, è il riferimento alla fissione atomica, attualissimo in un’epoca che vedeva tristemente farsi realtà l’idea di una guerra nucleare ma anche la possibilità di un utilizzo non aggressivo dell’energia atomica.
A Milano, nel 1952, in un clima di grande fermento culturale, Enrico Baj e Sergio Dangelo fondano il Movimento Nucleare. Sulla scorta delle sperimentazioni di Gianni Dova e dello Spazialismo e rimeditando la lezione surrealista, i due giovani artisti propongono una nuova via espressiva, in bilico tra scienza e istinto, impulsività e rigore, attitudine ludica e impegno sociale.
Sperimentando nuove tecniche e impiegando nuovi materiali, aprono all’arte nuove possibilità, diventando a loro volta riferimenti per le generazioni successive.

BIGLIETTI D’INGRESSO (mostra+museo): Intero € 5, Ridotto € 3 (residenti a Vimercate, 15-24 anni), Gratuito (Under 14). L’esposizione è inserita nel percorso permanente del museo e l’ingresso alla mostra permette di visitare anche le sale del museo (tranne Sala 13 Paesaggi contemporanei).

VISITE GUIDATE (su prenotazione): – ad aggregazione libera tutti i sabati alle ore 16 (2 € + biglietto ingresso) – con la curatrice Simona Bartolena l’1/3 ore 18 e il 6/4 ore 15 (6 € + biglietto ingresso) – per gruppi organizzati (€ 5 a persona – minimo 15 persone)

LABORATORI DIDATTICI (su prenotazione): – per le scuole: € 4 ad alunno (€ 2 ridotto per scuole Vimercate) – domenicali € 7 a partecipante nelle domeniche 18/2 – 10/3 – 24/3 – 14/4 CONFERENZA della curatrice 7 febbraio ore 21 c/o Biblioteca civica a ingresso libero

PRENOTAZIONI: info@museomust.it – 0396659488 (attivo in orari apertura museo)

Orari

GIORNI E ORARI DI APERTURA: Mercoledì e giovedì ore 10- 13; venerdì, sabato e domenica ore 10-13 e 15-19.
Aperture/chiusure eccezionali: 31/3 (Pasqua) chiuso; 1/4 (Pasquetta) aperto ore 15-19; 25 aprile e 1 maggio aperto ore 10-13 e 15-19

(Ph: Italia.it)

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Vimercate – “Prevenzione della violenza di genere”: ASST Brianza promuove un corso

Vimercate – “Prevenzione della violenza di genere” : ASST Brianza in campo sull’educazione al rispetto
La prevenzione della violenza nelle relazioni, in particolar modo quella di genere, è un tema che riguarda ognuno di noi e l’attenzione che ASST Brianza sta dedicando a questo tema così cruciale è in costante aumento.
E’ partito martedì 19 marzo il Progetto sulla Educazione al rispetto come sentimento, finalizzato alla prevenzione della violenza di genere, che la nostra ASST promuove in diverse scuole del territorio.
La dr.ssa Meroni – Responsabile della Psicologia di Comunità – e la dr.ssa Fraterrigo – Responsabile del PS di Vimercate- hanno strutturato, con le psicologhe-psicoterapeute, un progetto contro la violenza nelle relazioni nel quale i ragazzi sono protagonisti e non solo destinatari dell’intervento; un progetto che continuerà con una “peer education” che consentirà di capitalizzare anche negli anni futuri i contenuti, le emozioni, le proposte che verranno dai ragazzi.
Novanta ragazze/i di una scuola superiore di Monza (Liceo classico, Liceo delle scienze umane, Liceo internazionale quadriennale, Istituto professionale per la sanità e l’assistenza sociale) hanno iniziato il percorso formativo, supportati dalla Dirigente scolastica e dalle insegnanti referenti che sostengono l’iniziativa; hanno mostrato entusiasmo e propositività nei confronti del progetto che prevedrà 3 incontri di 2 ore strutturati in sottogruppi guidati dalle psicologhe che utilizzeranno metodi attivi nella conduzione.
Con la collaborazione delle insegnanti referenti si darà poi avvio al programma della “peer education”, basata sulla educazione-influenza reciproca che si stabilisce nella relazione informale tra persone che
appartengono allo stesso gruppo, e che viene veicolata con linguaggio e modalità espressive del gruppo dei pari.

( nella foto Dr.ssa Meroni sulla destra, e la Dr.ssa Fraterrigo, sulla sinistra )

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Cesano – Presentato il programma del “Centro culturale Europeo “

Cesano Maderno – Si è tenuta giovedì 21 marzo 2023, la presentazione del programma del
Centro Culturale Europeo a Palazzo Arese Borromeo che da anni si impegna a offrire percorsi formativi e
proposte multidisciplinari di alta qualità.
L’approccio sinergico del Centro, in collaborazione con il Comune di Cesano Maderno e l’Università Vita-
Salute San Raffaele, consente di offrire un palinsesto multidisciplinare che si distingue non solo per il suo
valore storico e artistico, ma anche per la sua dimensione scientifica e formativa.
Il programma per la stagione 2024 è composto da iniziative che si svolgeranno da maggio a dicembre,
affrontando i macro-temi dell’architettura, attualità, storia, politica ed economia.
A maggio prenderà il via la rassegna Le sfide dell’Unione Europea tra storia politica e opportunità globali, curata da Massimo Cacciari e Nicola Pasini e sarà l’occasione per affrontare la storia dell’Unione, le turbolenze internazionali e i problemi globali.
Mercoledì 8 maggio, Aldo Colonetti presenterà la 7° edizione della Scuola per architetti e progettisti, che porterà a Palazzo Arese Borromeo relatori d’eccezione, per affrontare il tema dell’architettura vista attraverso i cinque sensi.
A luglio, Palazzo Arese Borromeo sarà il teatro di un grande evento di respiro internazionale, capace di portare con sé i maggiori talenti dei vari campi della cultura, dalla letteratura alla scienza, dalla musica al cinema: La Milanesiana, un’iniziativa diretta da Elisabetta Sgarbi, quest’anno alla sua 25esima edizione.
Il ricco palinsesto culturale 2024 proseguirà con la Scuola per politici e amministratori di Enti Locali e Regione 2024, curata da Upel ( Unione Provinciale Enti Locali) e con il festival Voci della Storia, che quest’anno avrà come titolo la citazione tratta dall’Adelchi di Alessandro Manzoni, “ Una feroce forza il mondo possiede, e fa nomarsi Diritto”. Il Festival è a cura di Eva Musci e Antonio Zappa, che stupiranno il pubblico con riflessioni sulla storia e sull’attualità.

Gli ultimi mesi del 2024 saranno invece dedicati al ciclo di incontri gratuiti intitolati Convegni di politica
internazionale, curati da Massimo Cacciari e Alessandro Aresu, che si propongono di esaminare lo stato dei conflitti globali e i disordini attuali, con un’analisi delle implicazioni politiche, economiche e sociali delle
elezioni in diverse regioni del mondo.
“ Il programma 2024 dell’Associazione Centro Culturale Europeo Palazzo Arese Borromeo è un’occasione
importante per l’Università Vita-Salute San Raffaele. Non soltanto si rinnova la collaborazione con una realtà che ha ormai una rilevanza riconosciuta sul territorio di Cesano Maderno e della Brianza, ma i contenuti dell’offerta rispecchiano pienamente l’ampiezza del progetto culturale che l’Ateneo stesso porta avanti: la storia, la politica internazionale, l’arte e l’architettura, la cultura in senso ampio sono ambiti in cui tutti i docenti sono impegnati a dare il loro contributo, in particolare nel contesto del nuovo Polo delle Scienze Umane e Sociali che unisce le Facoltà di Filosofia e di Psicologia. La collaborazione con il Comune di Cesano Maderno e la cornice di Palazzo Arese Borromeo rendono questa esperienza un elemento decisivo delle nostre attività di Terza Missione” – ha commentato Enrico Gherlone, Rettore dell’Università Vita-Salute San Raffaele e Presidente dell’Associazione Centro Culturale Europeo Palazzo Arese Borromeo. “
La Brianza ed i suoi amministratori hanno bisogno di nuove opportunità per leggere le dinamiche sociali,
economiche e politiche per poi orientarsi su scelte amministrative sempre più complesse. Per questo motivo il Centro di Cultura Europeo di Palazzo Arese Borromeo ha perfezionato con docenti universitari e diverse figure del mondo economico, culturale e professionale un programma di incontri dedicato a chi vuole farsi trovare preparato davanti alle sfide del presente e del prossimo futuro. Questa sinergia tra competenze e saperi dimostra come la cultura possa diventare un ponte tra settori diversi, capace di generare valore non solo nel panorama brianzolo, ma anche in quello lombardo” – prosegue Pietro Luigi Ponti, Vice Presidente dell’Associazione Centro Culturale Europeo Palazzo Arese Borromeo. “
Oggi il Centro Culturale Europeo è a tutti gli effetti, anche grazie al suo storico legame con la sede di Palazzo Arese Borromeo, un laboratorio di eccellenza, una realtà che accoglie le migliori esperienze e che unisce conoscenza, creatività e innovazione.
Il programma 2024, che conferma l’elevata qualità dei contenuti formativi e scientifici, prevede alcune novità di grande richiamo, penso al corso Upel per amministratori locali, di così alto valore da evolvere quest’anno in una Masterclass. Cesano Maderno inoltre ospiterà a luglio un evento della famosa rassegna “La Milanesiana” rafforzando la sua vocazione di vivace centro di promozione culturale, in grado di proiettare la sua rilevanza e attrattività molto oltre i confini della nostra città.
La collaborazione con l’Università Vita-Salute San Raffaele, per le competenze e la progettualità scientifica
che l’ateneo esprime, diviene sempre più strategica per la crescita del Centro Culturale Europeo con l’obiettivo di farne il fulcro di iniziative prestigiose e, nel contempo, d’interesse per un pubblico vasto e trasversale” ribadisce Gianpiero Bocca, Sindaco di Cesano Maderno.

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CESANO – “LAVORO E ORIENTAMENTO ” 21 MARZO IL JOB DAY


CESANO MADERNO – Il 21 Marzo 2024 il Centro Impiego di Cesano Maderno organizza una giornata di colloqui in
collaborazione con il Comune e con la partecipazione di aziende del territorio
BOVISIO MASCIAGO – Job Day a Bovisio Masciago per supportare le aziende del territorio nella
ricerca di nuovi profili in ambito impiegatizio, operaio e nel settore educativo.
La giornata di preselezione, organizzata da Afol Monza e Brianza (Centro per l’Impiego di
Cesano Maderno) insieme al Comune di Bovisio Masciago, si terrà giovedì 21 marzo dalle ore
09.30 alle ore 12.30 presso la Sala Mostre del Palazzo Comunale in Piazza Oreste Biraghi.
Saranno presenti i selezionatori dell’Agenzia per il Lavoro Ali S.p.a, dell’azienda Miretti Srl e
delle cooperative La Grande Casa e Tre Effe.
Durante il Job Day, i candidati potranno effettuare colloqui di selezione e candidarsi alle
ricerche aperte dalle aziende. Tra queste, si segnalano richieste di personale impiegatizio
(addetti/e paghe e contributi, back office commerciale etc…), figure di operai/e (addetti/e al
cablaggio e al montaggio, operai/e nel settore chimico, magazzinieri) e di educatori/educatrici
per istituti scolastici e a domicilio.
Saranno presenti anche orientatori del Centro per l’Impiego per illustrare i servizi di
orientamento offerti all’utenza, i progetti di Politiche Attive del lavoro (il programma GOL
“Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori)” e i corsi di formazione e riqualificazione
professionale disponibili sul territorio.

Cultura

DESIO – 28 marzo “Giornata Mondiale dell’Endometriosi” Villa Tittoni si colora di giallo

DESIO– In occasione del mese della consapevolezza sull’endometriosi, Il Comune di Desio ha accolto la proposta dell’Associazione Lotta Italiana per la Consapevolezza sull’Endometriosi (ALICE odv) “Facciamo luce sull’endometriosi”, per sostenere l’azione divulgativa rispetto alla problematica: giovedì 28 marzo si illuminerà di giallo Villa Tittoni, il suo gioiello piu’ prezioso .

L’invito è stato accolto per aiutare i promotori nel promuovere la conoscenza rispetto all’endometriosi e favorire la prevenzione di questa malattia cronica invalidante.

A marzo 2023 almeno 3 milioni le donne con diagnosi conclamata. In Italia sono affette da endometriosi il 10-15% delle donne in età riproduttiva; la patologia interessa circa il 30-50% delle donne infertili o che hanno difficolta a concepire. Il picco si verifica tra i 25 e i 35 anni, ma la patologia può comparire anche in fasce d’età più basse. La diagnosi arriva spesso dopo un percorso lungo e dispendioso, il più delle volte vissuto con gravi ripercussioni psicologiche per la donna (Fonte: Ministero della Salute)

tia”.

Cultura

DESIO -” 8 MARZO ” LE DONNE PROTAGONISTE TRA CABARET, LIBRI E FOTOGRAFIE

DESIO  – Sensibilizzare, conoscere, sostenere l’universo femminile nelle sue decisioni e nelle difficoltà quotidiane in occasione della ricorrenza dell’8 marzo.  E’ questo l’obiettivo delle iniziative organizzate dall’Amministrazione comunale, in collaborazione con alcune realtà del territorio, per la Giornata internazionale della Donna, volte a focalizzare l’attenzione su argomenti che riguardano il genere femminile e il ruolo peculiare ricoperto dalle donne all’interno della società, mettendone in risalto il patrimonio di esperienze, di valori e di cultura di cui sono portatrici.

“Sono convinta che la promozione di questo tipo di iniziative e attività, che vedono protagonista la figura femminile nelle sue diverse sfaccettature, passi anche attraverso la divulgazione di una cultura attenta alle donne – racconta l’Assessore alla Cultura, Eventi e Marketing Territoriale Samantha Baldo – Vogliamo trasmettere il messaggio che la giornata della donna non sia ridotta ad un solo ‘evento spot’, ma diventasse una proposta diffusa che parla di donne attraverso le donne, ideata grazie alla collaborazione di tante realtà desiane e non solo e che possa, durante tutto l’arco dell’anno, animare momenti di aggregazione e condivisione”. 

 LE INIZIATIVE IN PROGRAMMA 

SOFIA MATUONTO. LA VITA E LE OPERE, LO SPETTACOLO DI CABARET.
Confessioni di una donna delle pulizie, una performance con l’attrice Margherita Antonelli: già nota al pubblico grazie anche alla partecipazione al programma comico televisivo ‘Zelig’ , si esibirà presso Spazio Stendhal (via Lampugnani 62, Desio). Ma chi è Sofia? E’ il personaggio della donna delle pulizie che la comica ha portato al successo. Ora Sofia lavora per una ricca famiglia ed è sempre alla ricerca di qualcosa che risponda alla sua domanda: “Ma perché complicarsi la vita?”. La protagonista perlustra questo nuovo mondo, una società nevrotica, apprensiva, caotica e multietnica, in cui lei si muove come un piccolo orso su un monociclo, perennemente in bilico tra buon senso e stizza: “A me sembra delle volte, a loro, non ci metto a posto solo la casa, ma anche i pensieri!”. Uno spettacolo divertente, con tutta l’ironia e la professionalità dell’attrice, capace di suscitare ilarità sino alle lacrime.

LA FORZA DELLE DONNE, LA MOSTRA FOTOGRAFICA.
Un’esposizione a cura della fotografa Elena Galimberti, che si svolgerà presso la sede dell’Associazione desiana Casa delle Donne (via Lampugnani 80) dall’8 al 24 marzo 2024. L’inaugurazione è in calendario il giorno 8 marzo alle 18.30, seguito da un aperitivo offerto dall’Associazione Casa delle Donne.

La mostra nel dettaglio. Una giovane donna sdraiata su un prato, con gli occhi chiusi e un sorriso accennato sul volto. La  mano appoggiata sul prato, a cogliere l’energia della terra. Immersa nella natura, sta sognando.  Sente dentro di sé quella forza che le permette di avere dei sogni, desiderare, accogliere, donare, ricevere. E’ la forza delle donne.

Una forza che diventa comunità, condivisione, sorellanza, sostegno, gioia, allegria, gioco, curiosità, condivisione, gentilezza. Una forza che è lotta per i propri diritti e ideali, ma anche capacità di ascoltare, accogliere, sostenere.

La mostra di Elena Galimberti, fotografa che sa cogliere la bellezza in ogni situazione, racconta le tante sfaccettature della “forza delle donne”.

Dall’immagine della donna che sogna, a quella delle donne arabe sedute in cerchio, alle bimbe che giocano, le ragazze che danzano. E, ancora, la donna musulmana che aiuta l’amica a indossare il velo. L’educatrice con una bambina in braccio. L’anziana partigiana che sorride. Due donne che si abbracciano. La donna ucraina con una corona di fiori in testa. La bimba dallo sguardo intensissimo. La Casa delle Donne.

I gesti, i contatti, gli scambi.  Che cos’è la forza delle donne? E’  la capacità di tenere insieme i tanti ruoli che ciascuna ricopre nella società. Avere uno sguardo sull’insieme e non solo sul particolare. Saper essere flessibili e non rigide. Saper cambiare idea lungo il proprio percorso di vita, incontrando storie, esperienze, persone. E, perché no, la forza delle donne è anche saper riconoscere la propria fragilità.

La  consapevolezza. Conoscere sé stesse. Uno sguardo interiore sulla  bellezza. Prendersi tempo per sognare, per poi agire nel quotidiano, nelle piccole e grandi cose, singolarmente e in gruppo. Accogliere con lo sguardo sé stesse e le altre, gli altri. Riconoscersi e vivere tutte le sfumature di complessità che rendono le donne così belle. Le donne diventano forti quando credono in sé stesse. E la forza interiore che ciascuna donna scopre dentro di sé diventa forza collettiva. Una forza che è contagiosa.

IN BIBLIOTECA UNO SCAFFALE DEDICATO ALLE DONNE.
Presso la Biblioteca civica di Desio (via Cavalieri di Vittorio Veneto 2) sarà allestito uno scaffale tematico, un prezioso strumento che proporrà alcuni percorsi di lettura ‘al femminile’, con proposte bibliografiche inerenti al tema.

SCUOLA, LE INIZIATIVE DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO VIA TOLSTOJ.
Per questa giornata dedicata a tutto l’universo femminile, anche le scuole daranno il proprio contributo. La scuola primaria di via Tolstoj organizzerà dei laboratori a tema differenziati per classi: le prime, seconde e terze saranno impegnate in attività di riflessione sull’argomento, che si concluderanno con la realizzazione di manufatti – metodologia del learning by doing – quali biglietti tematici, creazione di essenze profumate realizzate con gli ingredienti giusti (metafore degli atteggiamenti corretti verso le donne). Le classi quarte e quinte seguiranno un laboratorio di approfondimento dal titolo “Storie di donne”, nel dettaglio: alle classi quarte verranno proposte biografie di donne che si sono distinte in campo professionale e accademico, mentre le classi quinte saranno impegnate con “LA DONNA NELL’ARTE” – riflessione guidata sulle donne raffigurate da vari artisti – opere significative che raccontano la donna.

La scuola secondaria di 1° grado sarà impegnata con letture a tema, rappresentazioni grafico-pittoriche e una rassegna filmografica“Frida”, “Suffragette”, “Il diritto di contare”, “7 minuti”, “Lea” e “Rita Levi-Montalcini”. Infine, Le classi terze elaboreranno un poster promozionale di pubblicità progresso ‘LA DONNA OGGI E IERI. E DOMANI?’, da rivolgere a ragazzi/e di pari età per la promozione alla parità di genere e alle pari opportunità, in particolare per contrastare il radicarsi degli stereotipi.

PER I GIOVANI.
Presso l’Hub Desio Giovani di via Lampugnani 68 è in programma l’iniziativa ‘HUB…BASSO Le diversità di genere’ – speed date e stereotipi di genere nello stesso evento. Dopo il successo dell’edizione 2023, per la giornata internazionale della donna 2024 Hub Desio Giovani ripropone un format di successo: 3 minuti per affrontare uno stereotipo e poi si cambia postazione e partner di discussione. Al termine, è in programma un aperitivo per scambiarsi le prime impressioni a caldo. L’evento è riservato agli under 35 e la partecipazione è gratuita. E’ gradita la prenotazione tramite QR code inserito nel volantino.
Per info: hubdesiogiovani@comune.desio.mb.it

CulturaPolitica

SEREGNO – PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI LEONARDO GIORDANO SU ENRICO MATTEI

SEREGNO – Lo scorso lunedì in Sala Mons. Gandini è stato presentato  il libro “Enrico Mattei. Costruire la sovranità energetica: dal gattino impaurito al cane a sei zampe” di Leonardo Giordano, docente di lingua e cultura inglese, studioso di storia contemporanea, già Sindaco per 10 anni di Montalbano Jonico. Lucano ma con un legame speciale con la città di Seregno.
Enrico Mattei, uno dei protagonisti del miracolo economico dell’Italia del dopoguerra, è stato ricordato maggiormente per i misteri che hanno avvolto la sua tragica scomparsa piuttosto che sulla sua opera. Leonardo Giordano, partendo dalla domanda “Chi era Mattei?” ne ha descritto la figura delineando il personaggio nella sua essenza e crescita personale di Self Made Man, il cui Amor di Patria lo spinse a diventare protagonista della Resistenza per poi raggiungere la Dirigenza in Agip e poi in Eni, ruolo che portò avanti con “la speranza di una possibile rinascita per l’Italia e uno spirito di rivincita e di superamento di un complesso di inferiorità della nostra Nazione”. Tanti gli aneddoti e i temi affrontati, fra questi di particolare rilievo le politiche di welfare aziendale per il benessere dei dipendenti.
La serata è stata organizzata dal Circolo di Fratelli d’Italia di Seregno e ha visto la partecipazione di una quarantina di persone fra militanti della città e dei comuni limitrofi della Brianza ma anche diversi cittadini.
Una serata all’insegna della cultura e della storia per ricordare la figura di un grande Italiano (con la “i” maiuscola) e Patriota. – riferisce Samantha Baldo, Presidente del Circolo CIttadino – La figura di Mattei è tornata in auge grazie al Governo Meloni e al Piano Mattei, un piano energetico e sociale volto a promuovere lo sviluppo duraturo e sostenibile dei paesi africani che richiama il nome dell’ex Presidente di ENI proprio per l’obiettivo di emulare l’approccio “non predatorio” da parte dell’Europa nei confronti dell’Africa. Abbiamo organizzato questa serata proprio per far conoscere chi era Enrico Mattei e la sua straordinaria opera nella costruzione di una politica energetica per la nostra Nazione.La serata ha avuto un grandissimo successo. Ringraziamo Leonardo Giordano per l’interessante presentazione molto apprezzata dal pubblico e lo aspettiamo presto a Seregno
Cultura

DESIO – OGGI 24 FEBBRAIO CENTENARIO DEL RICEVIMENTO DEL TITOLO “CITTA’ DI DESIO “

DESIO  – Oggi 24 febbraio si celebra  con orgoglio la  ricorrenza  del  ricevimento del titolo di “Città di Desio” e la conseguente concessione della corona d’oro turrita sullo stemma civico.

Questo avvenne in seguito all’emissione del Regio Decreto del 24 febbraio 1924, in cui si riconoscevano ufficialmente il ruolo e l’importanza del Comune di Desio, che fu protagonista di una progressiva crescita economica e che ebbe un’importante accelerazione nel periodo immediatamente successivo all’Unità d’Italia, quando aprì i battenti il setificio “Egidio & Pio Gavazzi“, che nel giro di pochi anni divenne uno dei principali setifici a livello mondiale.

 

“Il Centenario di Desio Città è una tappa importante nella storia della nostra comunità, un’occasione per celebrare e riflettere sulla nostra identità e sullo spirito più autentico della desianità, cioè lo sforzo e la capacità di intraprendere, offrendo una possibilità di crescita, che oggi rendono Desio una realtà attrattiva, capace di conquistare chi la vive e la frequenta – dichiara il Sindaco Simone Gargiulo – In questo anno organizzeremo diversi momenti di rievocazione: è vero che l’input del Centenario deve partire dall’Amministrazione comunale, ma questa celebrazione deve essere il più possibile partecipata dalla comunità, per cui accoglieremo idee e proposte anche dei cittadini, che fanno la ricchezza della nostra Città. Un grazie in anticipo a chi, sotto ogni forma, contribuirà alla riuscita di questa speciale ricorrenza”.

 

“E’ per noi un onore celebrare questa ricorrenza con una serie di eventi all’insegna dei Cento anni di ‘Desio Città’ – racconta l’Assessore alla Cultura, Eventi e Marketing Territoriale Samantha Baldo – Tra le varie iniziative in cantiere possiamo anticipare un ciclo di incontri sulle vicende storiche dell’abitato desiano e un nuovo logo che utilizzeremo per tutto l’anno. Possiamo preannunciare che graficamente farà da sfondo la Basilica dei Santi Siro e Materno, che contribuì alla concessione del titolo di Città, grazie anche all’influenza di un suo eminente cittadino, Achille Ratti, divenuto Papa con il nome di Pio XI. In questo voglio ringraziare calorosamente i Campanari della Basilica di Desio per il loro appassionato supporto nel ricordare questo prestigioso riconoscimento e celebrare la storia della nostra comunità”.

 

Oltre al settore tessile, Desio conobbe un grande sviluppo anche nel settore meccanico e in quello del mobile. Da fine Ottocento la comunità cittadina si impegnò per ampliare l’antica chiesa prepositurale attraverso la costruzione di una grande cupola. La chiesa venne solennemente riconsacrata dall’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nell’agosto del 1895. E in breve tempo la città vide una vertiginosa crescita, al punto che già nel 1924 ottenne il riconoscimento del titolo di città. Con il boom economico del secondo dopoguerra, Desio si trovò in una nuova fase di espansione con la creazione di  insediamenti produttivi, primo tra tutti lo stabilimento automobilistico dell’Autobianchi.

 

LE INIZIATIVE PER L’IMPORTANTE ONORIFICENZA.
A partire dal 24 febbraio, per tutto l’anno, sulla facciata del Comune sarà esposto uno stendardo in memoria di questa ricorrenza, oltre a un logo che sarà svelato a breve. Sabato 24 febbraio alle ore 18 sarà la volta di un concerto a cura dei Campanari della Basilica di Desio, seguito dalla Santa Messa alle 18.30 presso la Basilica dei Santi Siro e Materno.

 

In primavera sono inoltre in programma un un ciclo di incontri sulla storia della Città di Desio presso la Biblioteca civica dal titolo: “Dal villaggio celtico al villaggio globale – Evoluzione urbana di Desio”, a cura del Professor Massimo Brioschi, desiano doc, esperto conoscitore della storia locale e non solo:

 

    • 20 marzo 2024 – Le origini, la scelta del sito, la rete viaria, l’abitato celtico originario, l’insediamento romano, l’organizzazione del territorio e la centuriazione, l’abitato tardo-antico;
    • 17 aprile 2024 – I quartieri medioevali. I centri religiosi, insediamenti extraurbani, cascine, edicole e cappelle, la toponomastica rurale, cartografia moderna;
    • 15 maggio 2024 – Lo sviluppo “moderno”, formazione nuovi quartieri, toponomastica e creazione di nuove vie. Dall’agricoltura all’industria ed al terziario.

 

Saranno coinvolte tutte le Istituzioni scolastiche, le Associazioni e altre realtà del territorio nella realizzazione di ulteriori eventi e iniziative che si sviluppino nel corso dell’anno, per culminare in un momento celebrativo di rilievo in occasione della Festa di Desio e proseguire sino a fine anno.

 

 UN PO’ DI STORIA DI DESIO IN PILLOLE 
 
a cura del professor MASSIMO BRIOSCHI

Desio, un’ara celtica. L’origine dell’abitato di Desio sembra risalire all’epoca preromana; quasi sicuramente i primi abitatori furono popolazioni celto-liguri. Di queste epoche più antiche sono rimasti pochi documenti, tra cui un’ara sacrificale con un’interessante iscrizione di dedica a divinità locali. In particolare sul territorio sono identificabili alcune tracce della centuriazione romana, cioè del sistema per tracciare i confini delle diverse proprietà agricole. Nel VII secolo l’arcivescovo di Milano S. Giovanni Bono edificò a Desio una chiesa, dedicandola ai Santi Siro e Materno; la sua costruzione deve essere collegata all’opera di conversione delle popolazioni longobarde. Questo edificio religioso, una basilica articolata su tre navate, divenne in epoca medioevale il centro di un vasto comprensorio politico-religioso, la pieve di Desio, che comprendeva oltre quaranta parrocchie. I documenti testimoniano inoltre la presenza nel Duecento di altri edifici sacri, che furono successivamente smantellati o trasformati e di cui oggi non rimane alcuna traccia. Esistono parecchi documenti che attestano per tutto il Medioevo la presenza di una vivace comunità cittadina che, essendo residenza del feudatario e centro religioso, si pose come una sorta di capoluogo per i centri minori del circondario.

 

La battaglia di Desio. Un evento che ha cambiato la storia di Milano. Il 21 gennaio 1277, tra le fortificazioni del borgo, ebbe luogo lo scontro definitivo tra le forze dei Visconti e dei Torriani per il controllo della città di Milano. La battaglia fu vinta da Ottone Visconti, che divenne in tal modo signore di Milano, dando così inizio alla dinastia viscontea che sarebbe durata fino al 1450. Sempre nel Duecento fu fondato a Desio un piccolo convento francescano che rimase attivo fino al 1777. Nello stesso periodo era inoltre presente un insediamento dei frati Umiliati che affiancavano alla preghiera la lavorazione della lana. Nel Trecento Desio divenne una delle residenze preferite di Bernabò Visconti che, oltre a scavare un canale artificiale, fece erigere un castello al centro di una vasta area destinata a riserva di caccia. Slegatasi dall’amministrazione della città di Milano, Desio e la sua pieve furono concesse in feudo a diverse famiglie patrizie. Dal Cinquecento, fino quasi all’epoca napoleonica, Desio fu retta dai Mendoza de Leyva.

 

L’incendio. Nel XVI secolo il borgo sconvolto dai Lanzichenecchi, che nel 1511 saccheggiarono la città e diedero fuoco al borgo. Testimone dell’avvenimento fu Leonardo da Vinci, che fissò la scena dell’incendio in un disegno oggi conservato nelle Collezioni Reali inglesi. Per tutto il corso del secolo il borgo fu ripetutamente colpito da ricorrenti epidemie di peste che ridussero la popolazione a 500 anime. Ad aggravare la situazione economica contribuirono inoltre le ricorrenti spese per l’alloggiamento delle truppe appartenenti ai diversi eserciti che in quest’epoca attraversarono il territorio. San Carlo Borromeo riordinò la vita religiosa del borgo e sostenne il progetto, pare affidato all’architetto Pellegrino Tibaldi, di realizzare una nuova chiesa. Il cantiere iniziò solo nel 1652 e si concluse solo nel 1744 con la consacrazione della nuova chiesa, ad opera dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli.

 

La Villa Tittoni. Il primo incarico affidato nel Settecento al Piermarini. Già a partire dall’epoca dell’imperatrice Maria Teresa, si ebbe una fase di lenta, ma sensibile ripresa demografica ed economica.
Nel Settecento il marchese Cusani, proprietario a Desio di numerosi fondi, affidò al Piermarini l’incarico di erigere una sontuosa residenza suburbana. L’edificio avrebbe poi subito profonde trasformazioni verso il 1840, quando la villa fu nuovamente ampliata, secondo i nuovi gusti del secolo, dall’architetto bolognese Pelagio Palagi. A completamento dell’opera, fu realizzato un grandioso parco all’inglese che divenne in breve tempo uno dei più rinomati dell’epoca. La lenta crescita economica conobbe una brusca accelerazione nel periodo seguente all’unità nazionale, quando iniziò la propria attività il Setificio Egidio e Pio Gavazzi, che divenne in breve tempo uno dei maggiori stabilimenti del settore serico a livello mondiale. Tra Otto e Novecento, a fianco dell’industria tessile, sorsero numerosi opifici nel settore meccanico ed in quello tradizionale del mobile. La comunità cittadina alla fine del secolo scorso si impegnò in profondi lavori di ampliamento della chiesa prepositurale che prevedevano la costruzione di una grande cupola. Nell’agosto 1895 la chiesa fu solennemente riconsacrata dall’arcivescovo di Milano Andrea Carlo Ferrari. Negli stessi anni furono inoltre realizzate molteplici opere pubbliche, dotando l’abitato di tutti i servizi tipicamente cittadini.
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MONZA – IL SAN GERARDO DEI TINTORI HA COMPIUTO 850 ANNI

MONZA – È stato Claudio Cogliati, presidente della Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori a fare gli onori di casa ieri 19 febbraio nel  pomeriggio, quando davanti alle autorità regionali e locali è stata ricordata la nascita dell’Ospedale San Gerardo di Monza il 19 febbraio 1174.
“Sono profondamente onorato di ricordare gli 850 anni della fondazione dell’Ospedale San Gerardo di Monza – ha esordito il presidente Cogliati -. Gerardo, non chierico, non monaco, borghese di quella classe che stava muovendo i primi passi nella crescita sociale, mette l’agiatezza economica e la casa al servizio dei malati indigenti. Esempio di quello che oggi chiamiamo giving back: restituzione ai meno fortunati di quanto la fortuna ti ha concesso.
Gerardo comprende inoltre che il futuro del suo sogno può essere garantito da un patto che lega Chiesa, Comune e i suoi conversi: la convenzione che porta la data 19 febbraio 1174, esempio ancora interessantissimo di intelligenza amministrativa. L’evoluzione della sperimentazione gestionale fra Fondazione Monza e Brianza per il Bambino e la sua Mamma, Fondazione Tettamanti, ASST Monza sede principale della Medical School dell’Università
degli Studi di Milano-Bicocca, permette inoltre la nascita dell’IRCCS San Gerardo dei Tintori il 1° gennaio 2023: una nuova sfida per l’assistenza, la cura, l’innovazione e la ricerca”.

Diversi i momenti che hanno scandito la giornata, a partire dal racconto storico del prof. Michele Riva, docente di Storia della Medicina all’Università degli Studi di Milano-Bicocca con un excursus su Gerardo dei Tintori e la Fondazione dell’Ospedale, l’intervento del dott. Davide Porta dell’Università degli Studi di Milano che ha illustrato le ricerche sulle spoglie di San Gerardo dei Tintori condotte dai paleo-patologi del Laboratorio di Antropologia e Odontologia forense (Labanof) diretto dalla prof.ssa Cristina Cattaneo (Università degli Studi di Milano), per culminare con la rievocazione storica della firma della Convenzione per la nascita dell’ospedale siglata tra Gerardo dei Tintori, l’arciprete di Monza e i consoli del Comune di Monza, a cura del Comitato Rievocazione Storica di Monza presieduto dalla dott.ssa Ghi Meregalli.

“L’ospedale dei poveri di Gerardo nasce in un periodo – la fine del XII secolo – caratterizzato da una fioritura di fondazioni ospedaliere. La stessa città di Monza vede almeno quattro strutture di ricovero per i malati attive in quegli anni. Il nuovo ospedale si distingue dagli altri per la sua indipendenza dall’autorità ecclesiastica e civile. Non viene fondato e gestito da un ordine religioso, ma da un privato cittadino: Gerardo Tintore”, ha spiegato nel suo intervento il prof. Riva. “Sulla vita di questo personaggio, nato intorno al 1135 e morto nel 1207, abbiamo poche notizie. Sappiamo che appartiene ad una famiglia benestante di Monza, essendo figlio di un tintore che fece la propria fortuna grazie alla colorazione dei pannilana, attività molto diffusa e redditizia all’epoca. Alla scomparsa del padre, Gerardo decide di investire la propria eredità nella trasformazione dell’abitazione di famiglia – posta
sulla riva sinistra del Lambro – in un ospedale dedicato ai poveri della città. Gerardo compie una scelta innovativa: affida la gestione dell’ospedale ad una comunità laicale di conversi, che lui stesso inizialmente guida. Pur essendo in linea con la posizione della Chiesa dell’epoca, che spingeva i “non religiosi” verso un maggiore impegno sociale, Gerardo temeva che questo nuovo modello organizzativo potesse non sopravvivere dopo la sua morte. Per questa ragione, decide di stipulare una convenzione con le autorità civili e religiose cittadine, che viene sottoscritta il 19 febbraio 1174 dall’arciprete della Basilica di San Giovanni e i consoli del Comune di Monza. Il documento, redatto in latino, illustra i provvedimenti adottati al fine di garantire la pacifica conduzione dell’istituzione anche dopo la scomparsa di Gerardo, in particolare in riferimento all’elezione del ministro – la più alta carica dell’ospedale – e dei conversi preposti alla cura dei malati e al conforto degli indigenti.
Con questo atto, unico nel suo genere per l’epoca, il fondatore vuole assicurare l’autonomia della sua istituzione sia di fronte all’autorità civile come da quella chiericale, anche se l’una e l’altra sono invocate a garanzia dell’opera stessa. Il documento è alla base di reciproci riconoscimenti e concessioni. Da una parte si legge il desiderio di Gerardo di ottenere per il proprio ospedale il favore delle massime autorità locali, limitandone però al tempo stesso gli ambiti di ingerenza. Dall’altra si intravvede la volontà dei poteri laici ed ecclesiastici di far sentire la propria voce nella gestione di una istituzione così importante per la società”.

Sul fronte della ricerca, il Labanof era stato incaricato a novembre di effettuare lo studio antropologico delle reliquie del Santo e di verificarne lo stato di conservazione. Secondo le prime indagini è stato possibile determinare il profilo biologico dell’individuo, nonché il quadro patologico e traumatologico, per confrontarli con le informazioni fornite dall’agiografia.
“Lo studio di San Gerardo – è intervenuto il dott. Porta – ricade in più ampio progetto di ricerche inerenti ai corpi dei santi milanesi, che è partito con l’analisi dei resti di Sant’Ambrogio, Gervasio e Protasio ed è seguito con lo studio di altri santi vissuti nella Milano paleocristiana. Il proposito è quello di esaminare da un punto di vista scientifico le reliquie di questi santi e confrontare i riscontri delle indagini paleopatologiche con le informazioni desunte dalle rispettive fonti agiografiche, verificando nel contempo anche lo stato conservativo delle spoglie. Il lavoro su Gerardo è consistito nella preliminare svestizione della salma e nella ricognizione delle ossa presenti. Le spoglie di San Gerardo sono pervenute ad oggi complete di tutti i distretti scheletrici e ciò ha permesso di avviare una indagine esaustiva con accertamenti radiologici per individuare e approfondire lesioni o eventuali segni di malattia presenti sulle ossa. Lo studio ha permesso di ricostruire il profilo biologico del santo, vale a dire la determinazione di sesso, età, etnia e statura e di descriverne lo stato di salute. Stante i riscontri ottenuti, lo scheletro di San Gerardo è sicuramente riconducibile ad un individuo di sesso maschile, di una età compresa tra i 50 e i 65 anni e con un’altezza stimata fra i 160 e i 170 centimetri. Non è stato invece possibile accertare il gruppo etnico di appartenenza. Relativamente al quadro paleopatologico, le ossa del santo mostrano lesioni inquadrabili come osteoartrosi, vale a dire degenerazioni del
tessuto osseo conseguenti all’invecchiamento. Di notevole interesse sono le tracce di traumiante mortem riscontrabili sul santo: tre fratture a livello costale e una frattura sulla tibia.
Oltre a ciò l’esame del cranio ha permesso di apprezzare una lesione, attualmente in via di determinazione a causa dei pesanti restauri nel tempo subiti dalla reliquia. Questi risultati sono compatibili con quanto è riportato dalle fonti storiche: Gerardo nasce in una famiglia di condizione agiata (l’anno di nascita è incerto) e, a seguito della morte del padre, sceglie di consacrare la sua vita all’assistenza dei malati poveri. Gli agiografi riferiscono inoltre che
il corpo di Gerardo rimase seppellito nella terra per 40 giorni, dato quest’ultimo non trascurabile circa l’interpretazione di alcuni segni presenti sul reperto. Le fratture rinvenute sul santo, benché ci appaiono indicative di una persona che ha svolto una vita decisamente attiva, come quella dedicata alla cura quotidiana degli infermi, non trovano tuttavia alcunacorrispondenza nell’agiografia”.

Per la rievocazione storica sono state coinvolte trenta figure tra attori e figuranti di diverse associazioni del territorio, e in particolare gli attori guidati da Daniela Bonetti e i figuranti del Gruppo Amici del Borgo di Biassono, del Gruppo Sant’Agata Sovico, dell’associazione la Ghiringhella di Villasanta, dell’associazione Villasanta Medievale e del Gruppo Amici del Presepe di Lissone, accompagnati da musiche e canti dal vivo. A occuparsi della realizzazione dell’evento è il Comitato Rievocazione Storica Monza, sorto nel 2020 per valorizzare il patrimonio e l’illustre passato di Monza e della Brianza e presieduto da Ghi Meregalli.
Il momento scenico si è aperto con la sfilata dei figuranti con gli stendardi recanti l’effige di San Gerardo e la Luna Rossa, simbolo della Monza medievale, e il prologo di Bonincontro Morigia, noto storico monzese del medioevo e autore del “Chronicon Modoetiense” dove si narra della storia della nascita dell’ospedale. Poi il momento della firma della Convenzione.
Nello specifico Giunio Giudice ha letto l’atto costitutivo da lui redatto, affiancato dall’arciprete e da due consoli. Infine l’entrata solenne di Gerardo, per raccontare della sua vita fra i poveri e i malati e dei suoi miracoli, accompagnato da Bonincontro Morigia, il tutto con musiche e
canti dal vivo.
Per celebrare la ricorrenza della sua fondazione, l’Ospedale ha deciso di esporre il documento originale in pergamena recante la data 19 febbraio 1174, che rappresenta la più antica testimonianza relativa alla costituzione dell’ hospitale pauperum gerardiano. Questo atto, normalmente custodito presso la Biblioteca Capitolare del Duomo di Monza, sarà esposto all’interno della Chiesa dell’Ospedale fino al 31 marzo 2024. Saranno previsti dei percorsi guidati gratuiti alla scoperta del documento e della storia dell’Ospedale, curati da docenti e ricercatori di Storia della Medicina dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca.
Informazioni ulteriori saranno disponibili sul sito internet dell’Ospedale nei prossimi giorni.

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MILANO PEGGIO DI PECHINO: E’ UNA ZONA DOVE L’ARIA E’ TRA LE PIU’ INQUINATE AL MONDO

È allarme smog a Milano e in generale per la Pianura Padana. Secondo il sito svizzero Iqair il capoluogo lombardo domenica 18 febbraio era al terzo posto tra le città più inquinate al mondo, preceduto solo da Dacca in Bangladesh e Lahore in Pakistan. Dopo settimane con scarse precipitazioni, la qualità dell’area urbana milanese fa infatti segnare un punteggio, di 193, che significa aria “non salutare”. I dati fanno riferimento all’indice Aqi, Air quality index il cui valore è diviso in fasce: tra 50 e 100 l’aria è leggermente inquinata, tra 100 e 150 è inquinata, tra 150 e 200 i livelli sono molto alti e tra 200 e 250 si parla di tossicità. Secondo il sito svizzero la concentrazione di Pm2.5 (le polveri più sottili sospese in aria) a Milano è attualmente 27,4 volte il valore guida annuale della qualità dell’aria indicato dall’Organizzazione mondiale della sanità.

Inquinamento oltre i limiti in Pianura Padana. Secondo i dati raccolti dal sito svizzero IQAir, la qualità dell’aria di Milano risulta non salutare al punto da inserire la città all’ottavo posto della classifica odierna delle città più inquinate al mondo. Il sito si avvale di un indicatore americano Aqi (Air Quality Index) che attribuisce al capoluogo lombardo un indice di inquinamento pari a 158. Ad aggravare la situazione degli ultimi giorni sono anche la scarsità di precipitazioni piovose e il clima particolarmente caldo rispetto alla media stagionale.
Valori oltre la soglia

Come riporta il sito svizzero, la concentrazione di polveri sottili PM2.5 a Milano attualmente supera di 13.8 volte il valore guida annuale della qualità dell’aria indicato dall’OMS. Nella classifica insieme alla città lombarda si trovano città come Delhi (India), Dhaka (Bangladesh) e Lahore (Pakistan).

Mappa inquinamento Milano
Mappa dell’inquinamento a Milano aggiornata alle 10.40 del 19/02/’24 – IQAir