Cultura

Cultura

DESIO – OGGI 24 FEBBRAIO CENTENARIO DEL RICEVIMENTO DEL TITOLO “CITTA’ DI DESIO “

DESIO  – Oggi 24 febbraio si celebra  con orgoglio la  ricorrenza  del  ricevimento del titolo di “Città di Desio” e la conseguente concessione della corona d’oro turrita sullo stemma civico.

Questo avvenne in seguito all’emissione del Regio Decreto del 24 febbraio 1924, in cui si riconoscevano ufficialmente il ruolo e l’importanza del Comune di Desio, che fu protagonista di una progressiva crescita economica e che ebbe un’importante accelerazione nel periodo immediatamente successivo all’Unità d’Italia, quando aprì i battenti il setificio “Egidio & Pio Gavazzi“, che nel giro di pochi anni divenne uno dei principali setifici a livello mondiale.

 

“Il Centenario di Desio Città è una tappa importante nella storia della nostra comunità, un’occasione per celebrare e riflettere sulla nostra identità e sullo spirito più autentico della desianità, cioè lo sforzo e la capacità di intraprendere, offrendo una possibilità di crescita, che oggi rendono Desio una realtà attrattiva, capace di conquistare chi la vive e la frequenta – dichiara il Sindaco Simone Gargiulo – In questo anno organizzeremo diversi momenti di rievocazione: è vero che l’input del Centenario deve partire dall’Amministrazione comunale, ma questa celebrazione deve essere il più possibile partecipata dalla comunità, per cui accoglieremo idee e proposte anche dei cittadini, che fanno la ricchezza della nostra Città. Un grazie in anticipo a chi, sotto ogni forma, contribuirà alla riuscita di questa speciale ricorrenza”.

 

“E’ per noi un onore celebrare questa ricorrenza con una serie di eventi all’insegna dei Cento anni di ‘Desio Città’ – racconta l’Assessore alla Cultura, Eventi e Marketing Territoriale Samantha Baldo – Tra le varie iniziative in cantiere possiamo anticipare un ciclo di incontri sulle vicende storiche dell’abitato desiano e un nuovo logo che utilizzeremo per tutto l’anno. Possiamo preannunciare che graficamente farà da sfondo la Basilica dei Santi Siro e Materno, che contribuì alla concessione del titolo di Città, grazie anche all’influenza di un suo eminente cittadino, Achille Ratti, divenuto Papa con il nome di Pio XI. In questo voglio ringraziare calorosamente i Campanari della Basilica di Desio per il loro appassionato supporto nel ricordare questo prestigioso riconoscimento e celebrare la storia della nostra comunità”.

 

Oltre al settore tessile, Desio conobbe un grande sviluppo anche nel settore meccanico e in quello del mobile. Da fine Ottocento la comunità cittadina si impegnò per ampliare l’antica chiesa prepositurale attraverso la costruzione di una grande cupola. La chiesa venne solennemente riconsacrata dall’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nell’agosto del 1895. E in breve tempo la città vide una vertiginosa crescita, al punto che già nel 1924 ottenne il riconoscimento del titolo di città. Con il boom economico del secondo dopoguerra, Desio si trovò in una nuova fase di espansione con la creazione di  insediamenti produttivi, primo tra tutti lo stabilimento automobilistico dell’Autobianchi.

 

LE INIZIATIVE PER L’IMPORTANTE ONORIFICENZA.
A partire dal 24 febbraio, per tutto l’anno, sulla facciata del Comune sarà esposto uno stendardo in memoria di questa ricorrenza, oltre a un logo che sarà svelato a breve. Sabato 24 febbraio alle ore 18 sarà la volta di un concerto a cura dei Campanari della Basilica di Desio, seguito dalla Santa Messa alle 18.30 presso la Basilica dei Santi Siro e Materno.

 

In primavera sono inoltre in programma un un ciclo di incontri sulla storia della Città di Desio presso la Biblioteca civica dal titolo: “Dal villaggio celtico al villaggio globale – Evoluzione urbana di Desio”, a cura del Professor Massimo Brioschi, desiano doc, esperto conoscitore della storia locale e non solo:

 

    • 20 marzo 2024 – Le origini, la scelta del sito, la rete viaria, l’abitato celtico originario, l’insediamento romano, l’organizzazione del territorio e la centuriazione, l’abitato tardo-antico;
    • 17 aprile 2024 – I quartieri medioevali. I centri religiosi, insediamenti extraurbani, cascine, edicole e cappelle, la toponomastica rurale, cartografia moderna;
    • 15 maggio 2024 – Lo sviluppo “moderno”, formazione nuovi quartieri, toponomastica e creazione di nuove vie. Dall’agricoltura all’industria ed al terziario.

 

Saranno coinvolte tutte le Istituzioni scolastiche, le Associazioni e altre realtà del territorio nella realizzazione di ulteriori eventi e iniziative che si sviluppino nel corso dell’anno, per culminare in un momento celebrativo di rilievo in occasione della Festa di Desio e proseguire sino a fine anno.

 

 UN PO’ DI STORIA DI DESIO IN PILLOLE 
 
a cura del professor MASSIMO BRIOSCHI

Desio, un’ara celtica. L’origine dell’abitato di Desio sembra risalire all’epoca preromana; quasi sicuramente i primi abitatori furono popolazioni celto-liguri. Di queste epoche più antiche sono rimasti pochi documenti, tra cui un’ara sacrificale con un’interessante iscrizione di dedica a divinità locali. In particolare sul territorio sono identificabili alcune tracce della centuriazione romana, cioè del sistema per tracciare i confini delle diverse proprietà agricole. Nel VII secolo l’arcivescovo di Milano S. Giovanni Bono edificò a Desio una chiesa, dedicandola ai Santi Siro e Materno; la sua costruzione deve essere collegata all’opera di conversione delle popolazioni longobarde. Questo edificio religioso, una basilica articolata su tre navate, divenne in epoca medioevale il centro di un vasto comprensorio politico-religioso, la pieve di Desio, che comprendeva oltre quaranta parrocchie. I documenti testimoniano inoltre la presenza nel Duecento di altri edifici sacri, che furono successivamente smantellati o trasformati e di cui oggi non rimane alcuna traccia. Esistono parecchi documenti che attestano per tutto il Medioevo la presenza di una vivace comunità cittadina che, essendo residenza del feudatario e centro religioso, si pose come una sorta di capoluogo per i centri minori del circondario.

 

La battaglia di Desio. Un evento che ha cambiato la storia di Milano. Il 21 gennaio 1277, tra le fortificazioni del borgo, ebbe luogo lo scontro definitivo tra le forze dei Visconti e dei Torriani per il controllo della città di Milano. La battaglia fu vinta da Ottone Visconti, che divenne in tal modo signore di Milano, dando così inizio alla dinastia viscontea che sarebbe durata fino al 1450. Sempre nel Duecento fu fondato a Desio un piccolo convento francescano che rimase attivo fino al 1777. Nello stesso periodo era inoltre presente un insediamento dei frati Umiliati che affiancavano alla preghiera la lavorazione della lana. Nel Trecento Desio divenne una delle residenze preferite di Bernabò Visconti che, oltre a scavare un canale artificiale, fece erigere un castello al centro di una vasta area destinata a riserva di caccia. Slegatasi dall’amministrazione della città di Milano, Desio e la sua pieve furono concesse in feudo a diverse famiglie patrizie. Dal Cinquecento, fino quasi all’epoca napoleonica, Desio fu retta dai Mendoza de Leyva.

 

L’incendio. Nel XVI secolo il borgo sconvolto dai Lanzichenecchi, che nel 1511 saccheggiarono la città e diedero fuoco al borgo. Testimone dell’avvenimento fu Leonardo da Vinci, che fissò la scena dell’incendio in un disegno oggi conservato nelle Collezioni Reali inglesi. Per tutto il corso del secolo il borgo fu ripetutamente colpito da ricorrenti epidemie di peste che ridussero la popolazione a 500 anime. Ad aggravare la situazione economica contribuirono inoltre le ricorrenti spese per l’alloggiamento delle truppe appartenenti ai diversi eserciti che in quest’epoca attraversarono il territorio. San Carlo Borromeo riordinò la vita religiosa del borgo e sostenne il progetto, pare affidato all’architetto Pellegrino Tibaldi, di realizzare una nuova chiesa. Il cantiere iniziò solo nel 1652 e si concluse solo nel 1744 con la consacrazione della nuova chiesa, ad opera dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli.

 

La Villa Tittoni. Il primo incarico affidato nel Settecento al Piermarini. Già a partire dall’epoca dell’imperatrice Maria Teresa, si ebbe una fase di lenta, ma sensibile ripresa demografica ed economica.
Nel Settecento il marchese Cusani, proprietario a Desio di numerosi fondi, affidò al Piermarini l’incarico di erigere una sontuosa residenza suburbana. L’edificio avrebbe poi subito profonde trasformazioni verso il 1840, quando la villa fu nuovamente ampliata, secondo i nuovi gusti del secolo, dall’architetto bolognese Pelagio Palagi. A completamento dell’opera, fu realizzato un grandioso parco all’inglese che divenne in breve tempo uno dei più rinomati dell’epoca. La lenta crescita economica conobbe una brusca accelerazione nel periodo seguente all’unità nazionale, quando iniziò la propria attività il Setificio Egidio e Pio Gavazzi, che divenne in breve tempo uno dei maggiori stabilimenti del settore serico a livello mondiale. Tra Otto e Novecento, a fianco dell’industria tessile, sorsero numerosi opifici nel settore meccanico ed in quello tradizionale del mobile. La comunità cittadina alla fine del secolo scorso si impegnò in profondi lavori di ampliamento della chiesa prepositurale che prevedevano la costruzione di una grande cupola. Nell’agosto 1895 la chiesa fu solennemente riconsacrata dall’arcivescovo di Milano Andrea Carlo Ferrari. Negli stessi anni furono inoltre realizzate molteplici opere pubbliche, dotando l’abitato di tutti i servizi tipicamente cittadini.
CulturaSanità

MONZA – IL SAN GERARDO DEI TINTORI HA COMPIUTO 850 ANNI

MONZA – È stato Claudio Cogliati, presidente della Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori a fare gli onori di casa ieri 19 febbraio nel  pomeriggio, quando davanti alle autorità regionali e locali è stata ricordata la nascita dell’Ospedale San Gerardo di Monza il 19 febbraio 1174.
“Sono profondamente onorato di ricordare gli 850 anni della fondazione dell’Ospedale San Gerardo di Monza – ha esordito il presidente Cogliati -. Gerardo, non chierico, non monaco, borghese di quella classe che stava muovendo i primi passi nella crescita sociale, mette l’agiatezza economica e la casa al servizio dei malati indigenti. Esempio di quello che oggi chiamiamo giving back: restituzione ai meno fortunati di quanto la fortuna ti ha concesso.
Gerardo comprende inoltre che il futuro del suo sogno può essere garantito da un patto che lega Chiesa, Comune e i suoi conversi: la convenzione che porta la data 19 febbraio 1174, esempio ancora interessantissimo di intelligenza amministrativa. L’evoluzione della sperimentazione gestionale fra Fondazione Monza e Brianza per il Bambino e la sua Mamma, Fondazione Tettamanti, ASST Monza sede principale della Medical School dell’Università
degli Studi di Milano-Bicocca, permette inoltre la nascita dell’IRCCS San Gerardo dei Tintori il 1° gennaio 2023: una nuova sfida per l’assistenza, la cura, l’innovazione e la ricerca”.

Diversi i momenti che hanno scandito la giornata, a partire dal racconto storico del prof. Michele Riva, docente di Storia della Medicina all’Università degli Studi di Milano-Bicocca con un excursus su Gerardo dei Tintori e la Fondazione dell’Ospedale, l’intervento del dott. Davide Porta dell’Università degli Studi di Milano che ha illustrato le ricerche sulle spoglie di San Gerardo dei Tintori condotte dai paleo-patologi del Laboratorio di Antropologia e Odontologia forense (Labanof) diretto dalla prof.ssa Cristina Cattaneo (Università degli Studi di Milano), per culminare con la rievocazione storica della firma della Convenzione per la nascita dell’ospedale siglata tra Gerardo dei Tintori, l’arciprete di Monza e i consoli del Comune di Monza, a cura del Comitato Rievocazione Storica di Monza presieduto dalla dott.ssa Ghi Meregalli.

“L’ospedale dei poveri di Gerardo nasce in un periodo – la fine del XII secolo – caratterizzato da una fioritura di fondazioni ospedaliere. La stessa città di Monza vede almeno quattro strutture di ricovero per i malati attive in quegli anni. Il nuovo ospedale si distingue dagli altri per la sua indipendenza dall’autorità ecclesiastica e civile. Non viene fondato e gestito da un ordine religioso, ma da un privato cittadino: Gerardo Tintore”, ha spiegato nel suo intervento il prof. Riva. “Sulla vita di questo personaggio, nato intorno al 1135 e morto nel 1207, abbiamo poche notizie. Sappiamo che appartiene ad una famiglia benestante di Monza, essendo figlio di un tintore che fece la propria fortuna grazie alla colorazione dei pannilana, attività molto diffusa e redditizia all’epoca. Alla scomparsa del padre, Gerardo decide di investire la propria eredità nella trasformazione dell’abitazione di famiglia – posta
sulla riva sinistra del Lambro – in un ospedale dedicato ai poveri della città. Gerardo compie una scelta innovativa: affida la gestione dell’ospedale ad una comunità laicale di conversi, che lui stesso inizialmente guida. Pur essendo in linea con la posizione della Chiesa dell’epoca, che spingeva i “non religiosi” verso un maggiore impegno sociale, Gerardo temeva che questo nuovo modello organizzativo potesse non sopravvivere dopo la sua morte. Per questa ragione, decide di stipulare una convenzione con le autorità civili e religiose cittadine, che viene sottoscritta il 19 febbraio 1174 dall’arciprete della Basilica di San Giovanni e i consoli del Comune di Monza. Il documento, redatto in latino, illustra i provvedimenti adottati al fine di garantire la pacifica conduzione dell’istituzione anche dopo la scomparsa di Gerardo, in particolare in riferimento all’elezione del ministro – la più alta carica dell’ospedale – e dei conversi preposti alla cura dei malati e al conforto degli indigenti.
Con questo atto, unico nel suo genere per l’epoca, il fondatore vuole assicurare l’autonomia della sua istituzione sia di fronte all’autorità civile come da quella chiericale, anche se l’una e l’altra sono invocate a garanzia dell’opera stessa. Il documento è alla base di reciproci riconoscimenti e concessioni. Da una parte si legge il desiderio di Gerardo di ottenere per il proprio ospedale il favore delle massime autorità locali, limitandone però al tempo stesso gli ambiti di ingerenza. Dall’altra si intravvede la volontà dei poteri laici ed ecclesiastici di far sentire la propria voce nella gestione di una istituzione così importante per la società”.

Sul fronte della ricerca, il Labanof era stato incaricato a novembre di effettuare lo studio antropologico delle reliquie del Santo e di verificarne lo stato di conservazione. Secondo le prime indagini è stato possibile determinare il profilo biologico dell’individuo, nonché il quadro patologico e traumatologico, per confrontarli con le informazioni fornite dall’agiografia.
“Lo studio di San Gerardo – è intervenuto il dott. Porta – ricade in più ampio progetto di ricerche inerenti ai corpi dei santi milanesi, che è partito con l’analisi dei resti di Sant’Ambrogio, Gervasio e Protasio ed è seguito con lo studio di altri santi vissuti nella Milano paleocristiana. Il proposito è quello di esaminare da un punto di vista scientifico le reliquie di questi santi e confrontare i riscontri delle indagini paleopatologiche con le informazioni desunte dalle rispettive fonti agiografiche, verificando nel contempo anche lo stato conservativo delle spoglie. Il lavoro su Gerardo è consistito nella preliminare svestizione della salma e nella ricognizione delle ossa presenti. Le spoglie di San Gerardo sono pervenute ad oggi complete di tutti i distretti scheletrici e ciò ha permesso di avviare una indagine esaustiva con accertamenti radiologici per individuare e approfondire lesioni o eventuali segni di malattia presenti sulle ossa. Lo studio ha permesso di ricostruire il profilo biologico del santo, vale a dire la determinazione di sesso, età, etnia e statura e di descriverne lo stato di salute. Stante i riscontri ottenuti, lo scheletro di San Gerardo è sicuramente riconducibile ad un individuo di sesso maschile, di una età compresa tra i 50 e i 65 anni e con un’altezza stimata fra i 160 e i 170 centimetri. Non è stato invece possibile accertare il gruppo etnico di appartenenza. Relativamente al quadro paleopatologico, le ossa del santo mostrano lesioni inquadrabili come osteoartrosi, vale a dire degenerazioni del
tessuto osseo conseguenti all’invecchiamento. Di notevole interesse sono le tracce di traumiante mortem riscontrabili sul santo: tre fratture a livello costale e una frattura sulla tibia.
Oltre a ciò l’esame del cranio ha permesso di apprezzare una lesione, attualmente in via di determinazione a causa dei pesanti restauri nel tempo subiti dalla reliquia. Questi risultati sono compatibili con quanto è riportato dalle fonti storiche: Gerardo nasce in una famiglia di condizione agiata (l’anno di nascita è incerto) e, a seguito della morte del padre, sceglie di consacrare la sua vita all’assistenza dei malati poveri. Gli agiografi riferiscono inoltre che
il corpo di Gerardo rimase seppellito nella terra per 40 giorni, dato quest’ultimo non trascurabile circa l’interpretazione di alcuni segni presenti sul reperto. Le fratture rinvenute sul santo, benché ci appaiono indicative di una persona che ha svolto una vita decisamente attiva, come quella dedicata alla cura quotidiana degli infermi, non trovano tuttavia alcunacorrispondenza nell’agiografia”.

Per la rievocazione storica sono state coinvolte trenta figure tra attori e figuranti di diverse associazioni del territorio, e in particolare gli attori guidati da Daniela Bonetti e i figuranti del Gruppo Amici del Borgo di Biassono, del Gruppo Sant’Agata Sovico, dell’associazione la Ghiringhella di Villasanta, dell’associazione Villasanta Medievale e del Gruppo Amici del Presepe di Lissone, accompagnati da musiche e canti dal vivo. A occuparsi della realizzazione dell’evento è il Comitato Rievocazione Storica Monza, sorto nel 2020 per valorizzare il patrimonio e l’illustre passato di Monza e della Brianza e presieduto da Ghi Meregalli.
Il momento scenico si è aperto con la sfilata dei figuranti con gli stendardi recanti l’effige di San Gerardo e la Luna Rossa, simbolo della Monza medievale, e il prologo di Bonincontro Morigia, noto storico monzese del medioevo e autore del “Chronicon Modoetiense” dove si narra della storia della nascita dell’ospedale. Poi il momento della firma della Convenzione.
Nello specifico Giunio Giudice ha letto l’atto costitutivo da lui redatto, affiancato dall’arciprete e da due consoli. Infine l’entrata solenne di Gerardo, per raccontare della sua vita fra i poveri e i malati e dei suoi miracoli, accompagnato da Bonincontro Morigia, il tutto con musiche e
canti dal vivo.
Per celebrare la ricorrenza della sua fondazione, l’Ospedale ha deciso di esporre il documento originale in pergamena recante la data 19 febbraio 1174, che rappresenta la più antica testimonianza relativa alla costituzione dell’ hospitale pauperum gerardiano. Questo atto, normalmente custodito presso la Biblioteca Capitolare del Duomo di Monza, sarà esposto all’interno della Chiesa dell’Ospedale fino al 31 marzo 2024. Saranno previsti dei percorsi guidati gratuiti alla scoperta del documento e della storia dell’Ospedale, curati da docenti e ricercatori di Storia della Medicina dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca.
Informazioni ulteriori saranno disponibili sul sito internet dell’Ospedale nei prossimi giorni.

CronacaCultura

MILANO PEGGIO DI PECHINO: E’ UNA ZONA DOVE L’ARIA E’ TRA LE PIU’ INQUINATE AL MONDO

È allarme smog a Milano e in generale per la Pianura Padana. Secondo il sito svizzero Iqair il capoluogo lombardo domenica 18 febbraio era al terzo posto tra le città più inquinate al mondo, preceduto solo da Dacca in Bangladesh e Lahore in Pakistan. Dopo settimane con scarse precipitazioni, la qualità dell’area urbana milanese fa infatti segnare un punteggio, di 193, che significa aria “non salutare”. I dati fanno riferimento all’indice Aqi, Air quality index il cui valore è diviso in fasce: tra 50 e 100 l’aria è leggermente inquinata, tra 100 e 150 è inquinata, tra 150 e 200 i livelli sono molto alti e tra 200 e 250 si parla di tossicità. Secondo il sito svizzero la concentrazione di Pm2.5 (le polveri più sottili sospese in aria) a Milano è attualmente 27,4 volte il valore guida annuale della qualità dell’aria indicato dall’Organizzazione mondiale della sanità.

Inquinamento oltre i limiti in Pianura Padana. Secondo i dati raccolti dal sito svizzero IQAir, la qualità dell’aria di Milano risulta non salutare al punto da inserire la città all’ottavo posto della classifica odierna delle città più inquinate al mondo. Il sito si avvale di un indicatore americano Aqi (Air Quality Index) che attribuisce al capoluogo lombardo un indice di inquinamento pari a 158. Ad aggravare la situazione degli ultimi giorni sono anche la scarsità di precipitazioni piovose e il clima particolarmente caldo rispetto alla media stagionale.
Valori oltre la soglia

Come riporta il sito svizzero, la concentrazione di polveri sottili PM2.5 a Milano attualmente supera di 13.8 volte il valore guida annuale della qualità dell’aria indicato dall’OMS. Nella classifica insieme alla città lombarda si trovano città come Delhi (India), Dhaka (Bangladesh) e Lahore (Pakistan).

Mappa inquinamento Milano
Mappa dell’inquinamento a Milano aggiornata alle 10.40 del 19/02/’24 – IQAir
CronacaCultura

MONZA – IN CITTA’ L’ ARIA PEGGIORE DI TUTTA LA REGIONE LOMBARDIA

MONZA  – A Monza si respira l’aria peggiore di tutta la Lombardia. La sentenza arriva dall’ultimo report “Mal’Aria” di Legambiente. Nei capoluoghi della pianura lombarda le concentrazioni medie di Pm10 misurata dal 1° gennaio al 7 febbraio si sono mantenute ben al di sopra della soglia di legge per la concentrazione media annua (40 microgrammi al metro cubo): peggio di tutte Monza, che nelle centraline urbane di via Machiavelli e nel Parco fanno misurare un valore medio di 59,8 microgrammi al metro cubo. A seguire Cremona, Brescia, Bergamo e Mantova e Milano.

“Lo ripetiamo dal 2019”, sbotta Cruciano “Nuccio” Nasca, promotore del Comitato aria pulita Monza. Il 4 marzo scorso l’associazione, nel suo piccolo, aveva dato il via alla seconda indagine puntuale dell’aria, con 28 campionatori collocati in numerosi angoli della città e poi analizzati insieme a quelli dell’Associazione Cittadini per l’aria di Milano, da un apposito centro di Bruxelles. Già in quel caso era risultato che via Cavallotti, via Manzoni, viale Romagna e via Taccona sono le strade monzesi “da bollino rosso” per l’aria più inquinata della città da biossido di azoto (NO2).

A seguire, la riflessione con esperti dell’Arpa Lombardia e pneumologi che non potevano che confermare. “Ad oggi chiediamo al sindaco, primo responsabile della salute dei cittadini – dice Nasca – quali controlli e sanzioni sono stati svolti in questi giorni per verificare il rispetto dei divieti di circolazione per i mezzi Euro e Euro 1, se le auto sono effettivamente oggetto di revisione. Senza sanzioni non si dà un’indicazione certa”.

Per il biossido di azoto (No2) il Decreto Legislativo 150/2010 stabilisce, per la protezione della salute umana un valore limite orario di 200 milligrammi al metro cubo, da non superare più di 18 volte all’anno e un valore limite annuale di 40 milligrammi al metro cubo. Le 5 vie segnalate registravano una media annuale da 40,5 in viale Romagna a 45,5 in via Manzoni. Ma 25 campionatori su 28 registravano medie mensili ben superiori a 40. Appena sotto, via Monte Bisbino 12 (38,7), via Santa Maddalena 7 (39,8) e via Raiberti (39,8). Preoccupati anche gli abitanti del quartiere Sant’Albino che pur essendo periferico, registra valori mensili superiori a 40 microgrammi.

Qualcuno aveva obiettato che lo studio era dilettantistico, fatto da un’associazione, ma il rapporto di Legambiente dei giorni scorsi che invece misura il Pm10, cioè le polveri sottili, indica Monza al secondo posto dopo Bergamo e Brescia per giorni in cui i valori oltrepassano la soglia di tossicità acuta (50 microgrammi al metro cubo). La percezione dei cittadini conferma la “Mal’Aria”: a Monza non si può più aprire la finestra. “Abito a San Rocco – racconta Lorenzo Villa, attivo nella Consulta di quartiere –, oggi piove, ma è pioggia sporca che deposita sul balcone un alone nero. Il nostro quartiere è attraversato da tangenziali e traffico pesante. Ho perso l’abitudine di arieggiare la casa. Da un po’ al mattino faccio circolare l’aria con le tapparelle abbassate per non far entrare polvere e sostanze inquinanti”.

( fonte Cristina Bertolinni – IL GIORNO )
CulturaSanità

MONZA – SAN GERARDO: UNO STUDIO SUL CANCRO AL SENO E LA GRAVIDANZA

 Cancro al seno e gravidanza: le portatrici di mutazioni BRCA possono avere figli in sicurezza Uno studio internazionale conferma che la gravidanza è sicura per le malate di tumore con mutazioni dei geni BRCA. A partecipare 78 centri in tutto il mondo, tra cui la Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori di Monza. Monza, 19 gennaio 2024

MONZA – Diventare madri dopo una diagnosi di cancro al seno dovuto a mutazioni dei geni BRCA si può ed è sicuro. È quanto emerge da uno studio pubblicato di recente sulla prestigiosa rivista medica JAMA e presentato allo scorso San Antonio Breast Cancer Symposium, il più importante congresso internazionale sul cancro al seno.

I risultati hanno dimostrato che donne, con mutazioni dei geni BRCA e che hanno avuto un tumore della mammella, possono con sicurezza avere gravidanze. Lo studio, coordinato da Matteo Lambertini dell’Università di Genova, ha coinvolto diversi centri nel mondo, tra cui la Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori di Monza. Le mutazioni dei geni BRCA 1 e BRCA2 (dove BR sta per breast “seno” e CA per cancer “cancro”) sono fattori di rischio per il tumore del seno e delle ovaie: chi le possiede ha cioè maggiori probabilità di sviluppare un tumore del seno e delle ovaie.

Celebre è il caso dell’attrice Angelina Jolie che ha affrontato una mastectomia preventiva proprio in quanto portatrice di queste mutazioni. Nel nuovo studio sono stati analizzati i dati di 4.732 donne – età media, 35 anni – seguite in 78 centri nel mondo. Una su cinque ha concepito entro 10 anni dalla diagnosi di tumore, con un tempo medio dalla diagnosi al concepimento di 3 anni e mezzo. Non solo si è dimostrata la fattibilità e la sicurezza di una gravidanza (i tassi di complicazioni o di rischi di malformazioni del feto sono in linea con quelli della popolazione generale), ma anche che in queste pazienti non si è verificato un incremento della probabilità di ricomparsa del tumore. In genere, la gravidanza dopo un tumore al seno è considerata sicura, ma i dati relativi alle portatrici di BRCA erano finora limitati.

Le preoccupazioni sulla sicurezza materna e fetale del concepimento dopo il tumore al seno riguardano soprattutto la presunta correlazione tra l’aumento degli ormoni in gravidanza e il rischio di recidiva del tumore. «I risultati di questo studio consentono invece di sfatare il mito che gli ormoni della gravidanza possano avere un impatto negativo sull’outcome oncologico di queste giovani donne», commenta Robert Fruscio, professore di Ginecologia e Ostetricia dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, principal investigator per il centro monzese. «Possiamo finalmente fornire rassicurazioni sul fatto che, dopo un’adeguata cura del carcinoma della mammella e un appropriato periodo di osservazione, la gravidanza non dovrebbe più essere sconsigliata a queste donne». «Siamo molto soddisfatti di aver contribuito in maniera significativa a questo studio, che consente di fare un deciso passo avanti nella cura delle donne portatrici di mutazioni dei geni BRCA, e orgogliosi di essere diventati negli anni centro di riferimento per la prevenzione dei tumori ginecologici in donne con aumentato rischio genetico», aggiunge Fabio Landoni, direttore della Clinica di Ginecologia della Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori e professore di Ginecologia e Ostetricia dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca. «Il lavoro appena pubblicato è uno splendido esempio di come la ricerca condotta in maniera rigorosa possa avere un impatto immediato e pratico sulla clinica».

Cultura

DESIO – NELLA CORTE DELL’OLMETTO NUOVE ABITAZIONI PER 9 PERSONE CON DISABILITA’

DESIO – Negli spazi di Corte Olmetto, nove persone con disabilità vogliono realizzare il loro sogno di vivere in autonomia in due appartamenti messi a disposizione dal Comune di Desio e riqualificati grazie ai fondi del PNRR: il primo appartamento potrà ospitare fino a sei persone, mentre il secondo ne ospiterà tre. Ogni abitazione sarà personalizzata e dotata di strumenti e tecnologie domotiche, con possibilità di interazione a distanza in base alle necessità di ciascun abitante, per il quale si prospetta anche un percorso di inclusione socio-lavorativa.

Oltre ai lavori di riqualificazione degli appartamenti, la progettualità avviata prevede anche l’attivazione di sostegni educativi a domicilio, con la sperimentazione di modalità di assistenza e di accompagnamento a distanza per i beneficiari del progetto, nonché di percorsi formativi finalizzati allo sviluppo delle competenze digitali, utili alla vita quotidiana, alla ricerca attiva del lavoro e se richiesto, al lavoro a distanza.

Le persone a oggi individuate provengono da diversi comuni dell’Ambito di Desio e hanno un’età compresa tra i 22 e i 49 anni. La campagna di raccolta fondi avviata dall’azienda speciale Consorzio Desio Brianza – Co.De.Bri. e dalla Rete TikiTaka con il supporto della Fondazione della Comunità di Monza e Brianza è finalizzata all’acquisto di utensili, biancheria e oggetti per la casa, indispensabili a gestire la vita di tutti i giorni: è possibile sostenere l’iniziativa con una donazione online a questo link oppure con un bonifico intestato a Fondazione della Comunità di Monza e Brianza onlus, iban: IT03 Q05034 20408 000000029299 e causale “Un sogno in via Olmetto”.

“Questa progettualità non si esaurirà con i nove beneficiari che verranno inseriti negli appartamenti: l’obiettivo, infatti, è anche quello di far crescere sul territorio dell’Ambito di Desio il maggior numero di esperienze simili, che possano consentire anche ad altre persone con disabilità di vivere la quotidianità nel tessuto cittadino, dando il proprio contributo nella cura delle relazioni di buon vicinato e nella collaborazione alla vita attiva dei quartieri, fino a diventare per tutti uno stimolo nella costruzione di rapporti orientati all’interesse comune”, spiegano i promotori dell’iniziativa.

Il progetto di riqualificazione di alcune unità abitative rientra nelle linee progettuali finanziate dal PNRR secondo la “Missione 5 – Inclusione e coesione”, “Componente 2 – Servizi sociali, disabilità e marginalità sociale” – nello specifico “Linea 1.2 – Percorsi di autonomia per persone con disabilità”.

Cultura

1 LOMBARDO SU 7 E’ A RISCHIO POVERTA’. CROLLANO AUTONOMI E IMPRENDITORI

 “Il 14,8% dei lombardi è a rischio povertà”. Uno su sette, secondo l’analisi di Roberta Vaia, segretaria regionale Cisl Lombardia, basata sulle dichiarazioni Irpef aggiornate dal Mef (Ministero dell’economia e delle finanze).

I dati 2022 sui redditi (gli ultimi disponibili) elaborati dal centro studi Bibliolavoro su scala regionale e provinciale “sono stati confrontati con quelli dell’ultimo decennio” spiega Vaia. “Le differenze più sensibili si concentrano negli ultimi anni, dopo la pandemia”.

Nel 2022 le dichiarazioni Irpef sono state compilate da 6.912.724 contribuenti, 15mila in meno del 2019, per un totale di poco più di 171 miliardi (7,2 in più) di redditi. Sono aumentati i lavoratori dipendenti (80.858 in più, l’1,3%) e di poco i pensionati (+8.305, lo 0,2%) mentre sono ulteriormente diminuiti sia gli imprenditori (-60.124, -0,9%) sia i lavoratori autonomi (-44.345, -0,6%), confermando il trend degli ultimi dieci anni (-30% per entrambe le categorie). Il reddito medio è salito a 24.762 euro, un incremento di poco più di mille euro dal 2019 (23.664).

“La fotografia che emerge dalle ultime dichiarazioni Irpef è la presenza di tante persone con redditi bassi e una ricchezza concentrata in una fascia più ristretta della popolazione – sottolinea la segretaria lombarda della Cisl –. Il 59,7% dei contribuenti è rappresentato da lavoratori dipendenti e il 36,1% da pensionati mentre gli autonomi (1,5%) e gli imprenditori (2,7%) costituiscono solo una minima parte. Tuttavia, sul fronte del reddito, il 36% dei contribuenti, ovvero i pensionati, vale solo il 30% del totale della ricchezza, mentre l’1,5% degli autonomi pesa il 4,3%. La conferma arriva anche analizzando i redditi medi: oltre 71mila euro gli autonomi e 20mila i pensionati. Guardando alla variazione rispetto alle dichiarazioni Irpef del 2019 dei lavoratori dipendenti emerge un’altra indicazione: a fronte di un incremento dell’1,3% del numero dei contribuenti il reddito è cresciuto solo dello 0,6%. Uno scatto del tutto insufficiente se parametrato al costo della vita”.

A livello provinciale Bergamo e Brescia sono le uniche province lombarde che nell’ultimo triennio hanno visto aumentare il numero complessivo di contribuenti (+1%), mentre Pavia ha subìto la variazione negativa più alta: -1,5%. L’incremento di dipendenti ha interessato tutti i territori toccando a Bergamo e Brescia il valore più alto (+3%) e a Sondrio quello più basso (+0,3%)

Ovunque sono crollati le incidenze di lavoratori autonomi e imprenditori. Pavia (-35%) e Lodi (-34%) hanno perso più autonomi, Brescia e Bergamo si sono fermate a -26 e -28%. Sempre Lodi (-29,4%) detiene la variazione negativa peggiore per quanto riguarda il calo di imprenditori, seguita da Milano (-27,5%). Brescia e Sondrio, invece, hanno contenuto la flessione al 19%. Brescia è la provincia dove la ricchezza complessiva dichiarata è cresciuta maggiormente nell’ultimo triennio (+6,3%), seguita da Bergamo (+5,8%) e Monza (+5%).

Il reddito dei dipendenti è aumentato soprattutto a Bergamo e Brescia (+6%), Mantova (+6,2%) e Milano (+6%), più lentamente a Sondrio (+2,3%), Como (+2,7%) e Varese (+2,8%). Valtellina, Lecco, Brescia e Bergamo sono le province che guidano la graduatoria relativa all’aumento dei redditi dei pensionati (+9%), penalizzati invece a Milano (+4,8%). Segno meno generalizzato invece per la ricchezza di autonomi e imprenditori. Pavia si conferma la peggiore per gli autonomi (-15,4%), davanti a Lodi (-15,2%) e Mantova (-14,4%), Sondrio (-2,3) e Brescia (-3%) quelle con le variazioni meno negative. Como è invece la provincia dove i redditi generati dagli imprenditori sono scesi di più (-15,1%) davanti a Pavia (-14,6%), Brescia (-6,7%) e Sondrio (-9,3%) le meno penalizzate.

Questi da ti uniti alla crescita dei prezzi stanno generando una perdita del potere d’acquisto – analizza la segretaria regionale Cisl Lombardia –. L’azione del sindacato è volta al rinnovo dei contratti di lavoro scaduti da anni e all’aumento della contrattazione di secondo livello. Ma è necessario contrastare la povertà anche con misure di sostegno al reddito da parte delle istituzioni. In Lombardia c’è un sistema ancora molto frammentato e ripartito per categorie: nel 2020 ne erano state contate 64, è necessario accorpare e semplificare l’accesso”.

 

CronacaCultura

BRIANZA – LE OFFERTE DI LAVORO SETTIMANALI DEI CENTRI PER L’IMPIEGO

BRIANZA – LE OFFERTE DI LAVORO SETTIMANALI DEI CENTRI PER L’IMPIEGO
09-01-2024



Rif. 6JAN243 Azienda di servizi socio assistenziali con sede a Limbiate ricerca un IMPIEGATO/A CONTABILE da inserire con i seguenti compiti: registrazione fatture attive e passive, gestione pagamenti, gestione prima nota. Si richiede: pregressa esperienza nella contabilità, titolo di studio in Ragioneria o Perito aziendale. Si offre: contratto indeterminato, orario full time, dalle 9.00 alle 17.00 da lunedì a venerdì. Inviare candidature con cv allegato a: ido.cesano@afolmb.it

Rif. 16DEC233  Azienda con sede in Cesano Maderno ricerca MANUTENTORE E VERIFICATORE DPC da inserire con i seguenti compiti: dopo un lungo periodo di formazione aziendale si occuperà della verifica e controllo strumentale e visivo dei dispositivi di protezione presenti nei laboratori chimici e biologici. Si richiede: in possesso della patente B, disponibilità a fare trasferte, conoscenza della lingua inglese per la lettura dei manuali tecnici e normative di settore. Titolo di studio preferibile perito elettronico o elettrotecnico o affine. Si offre: orario full time, tempo determinato iniziale con successiva trasformazione a tempo indeterminato. Inviare candidature con cv allegato a: ido.cesano@afolmb.it

Rif. 17DEC233 Azienda con sede a Civate (LC) ricerca per il territorio della Provincia di Monza Brianza 2 TECNICI INSTALLATORI E MANUTENTORI ANTICENDIO CON E SENZA ESPERIENZA da inserire con i seguenti compiti dopo specifica formazione aziendale: installazione e manutenzione estintori, idranti, porte tagliafuoco e uscite di sicurezza. Si richiede: possesso della patente B, buona manualità. Si offre: tempo determinato iniziale con successiva trasformazione a tempo indeterminato, orario di lavoro full time da lunedì a venerdì. Inviare candidature con cv allegato a: ido.cesano@afolmb.it www.afolmonzabrianza.it | p. 2 / 3

Rif. 10DEC233 Azienda con sede a Limbiate ricerca un ELETTRICISTA CIVILE/INDUSTRIALE con i seguenti compiti: realizzazione, installazione e manutenzione impianti elettrici civili e industriali, impianti citofonici, impianti tv/sat. Si richiede: diploma o attestato tecnico/professionale. E’ necessario aver maturato un’esperienza pregressa nella mansione. Si offre: contratto determinato inziale con possibilità di assunzione definitiva, orario full time da lunedì a venerdì. Disponibilità a straordinari il sabato. Inviare candidature con cv allegato a: ido.cesano@afolmb.it Centro per l’Impiego di Monza

Rif: 6DEC232 Piccola azienda del settore ‘VENDITA E MANUTENZIONE TORRI E CONDENSATORI EVAPORATIVI’ con sede in MONZA (MB) ricerca 2 TECNICI ADDETTI AL MONTAGGIO ED ASSISTENZA CLIENTI con i seguenti compiti: Tecnici manutentori di torri e condensatori evaporativi. La mansione richiede la disponibilità a trasferte sul territorio nazionale, principalmente al nord. Preferibile se il candidato dispone di attestati per lavori in quota, spazi confinati, sicurezza generale e specifica, antincendio, primo soccorso. Se non disponibili i corsi verranno organizzati da azienda Si richiedono indispensabili: Esperienza tra 1 e 2 anni, Licenza Media inferiore, Patente B, automunito/a, Inglese Sufficiente, Internet ed email sufficiente Si offre: Tempo Determinato full time dalle 8 alle 17 con un’ora di pausa pranzo. Possibilità di 1 giorno di straordinario Inviare candidature con cv allegato a: ido.monza@afolmb.it

Rif: 5JAN242 Piccola azienda del settore ‘COMMERCIO DI COMPONENTI ELETTRONICI’ con sede in BIASSONO (MB) ricerca 1 APPLICATION ENGINEER con i seguenti compiti: Il candidato sarà in grado di svolgere in completa autonomia le seguenti attività: – Supporto tecnico al team commerciale su progetti presenti e futuri – Supporto alla clientela (proposta soluzioni, test, validazione ed assistenza post vendita ai reparti i H/W e S/W delle aziende) – Interazione con aziende partner (fornitori) nelle fasi di sviluppo delle applicazioni del cliente; – Mantenimento di un costante ed approfondito livello di aggiornamento sugli sviluppi dei prodotti tipici dell’attività aziendale suggerendo l’acquisizione di eventuali nuove linee di prodotto con buone prospettive di sviluppo sul mercato – Eventuale possibilità di sviluppo di piccoli progetti integrando componenti gestiti dall’azienda quali SOM con OS Linux, Free RTOS Si richiedono indispensabili: Competenza tecnica minimo BIENNALE maturata in aziende operanti nella produzione, distribuzione di componenti elettronici o realizzazione di apparecchiature industriali www.afolmonzabrianza.it | p. 3 / 3 preferibilmente con impiego di display, componenti complementari e schede SOM e SBC per applicazioni embedded su piattaforme ARM con sistemi operativi Compact (Linux, Microsoft…). ; Capacità di analisi dei requisiti e di traduzione in specifiche tecniche da proporre ai clienti; Predisposizione ai rapporti interpersonali e capacità di lavorare in team; Ottime capacità organizzative e spiccata capacità di problem-solving; Forte motivazione e determinazione; Utilizzo della suite Office e dei principali applicativi informatici, strumenti e piattaforme per lo sviluppo di soluzioni embedded (anche gestionale CRM); Ottima conoscenza dell’inglese tecnico e colloquiale; scritto e parlato, Patente B, automunito/a Si offre: Tempo Indeterminato Full time dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18 con pausa di 1 o 1,5 ore Inviare candidature con cv allegato a: ido.monza@afolmb.it

Rif: 6JAN242 Piccola azienda del settore ‘COMMERCIO DI COMPONENTI ELETTRONICI’ con sede in BIASSONO (MB) ricerca 1 RESPONSABILE CONTABILE/AMMINISTRATIVO-A per la gestione dell’ufficio amministrativo e dovrà occuparsi di: – Registrazioni di contabilità generale, clienti e fornitori, predisposizione bilancio annuale e scritture di rettifica – Fatturazione attiva e passiva con gestione dello scadenzario e ritiro Ri.Ba – Home banking e riconciliazioni bancarie – Gestione degli adempimenti fiscali, della casella PEC, del libro presenze – Rapporti con la banca, il commercialista ed il consulente del lavoro – Programmazione delle manutenzioni e delle fiscalità previste per gli automezzi e per gli impianti aziendali – Gestione degli adempimenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro – Attività di segreteria del Presidente del C.d.A. Si richiedono: solida esperienza minimo biennale in ambito contabilità, Competenze informatiche: Suite Office (Outlook, Excel, Word) Competenze linguistiche: buona conoscenza della lingua inglese, Patente B, automunito/a Si offre: Tempo Indeterminato Full time dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18 con pausa di 1 o 1,5 ore Inviare candidature con cv allegato a: ido.monza@afolmb.i

CronacaCultura

MUGGIO’ – GABRIELE E’ IL PRIMO NATO DEL 2024 AL SAN GERARDO

MUGGIO‘ – È Gabriele il primo bambino nato nel 2024: all’1.01 è stato accolto dalla mamma Alessia Boy e dal papà Domenico Di Spirito, residenti a Muggiò .  Il 2023 si è chiuso invece con l’ultima bimba nata alle 18.36, Fatima, la piccola di Ghousia Malak e Aniqah Parvez di Seveso.

Anche nell’anno appena passato al San Gerardo si contano 2491 nati. Come sempre il nostro obiettivo è stato lavorare perché le future mamme e coppie che decidono di affidarsi a noi, possano avere un’esperienza positiva della nascita, sia nella gravidanza fisiologica sia quando curiamo gravidanze complicate. L’abbiamo fatto insieme, ginecologi, ostetriche, infermieri, neonatologi e anestesisti – sottolineano la prof.ssa Anna Locatelli, direttore della Clinica Ostetrica, la dott.ssa Maria Luisa Ventura, direttore della Neonatologia e Terapia intensiva neonatale e la dott.ssa Alessandra Moretto, responsabile della Struttura semplice di Anestesia Ostetrica e Pediatrica -.
La Clinica Ostetrica e la Neonatologia del nostro Ospedale condividono una grande storia con la medicina perinatale al centro, che quest’anno ha ricevuto con l’IRCCS un riconoscimento del suo valore sia per la popolazione e il territorio, sia per la ricerca e la formazione dei più giovani (ginecologi, pediatri e ostetriche). Nel 2023 siamo diventati centro di riferimento regionale per la Diagnosi prenatale, con un incremento di circa 120 del numero di casi riferiti da altri ospedali, e ci siamo confermati centro di riferimento per gli ospedali limitrofi che hanno inviato, attraverso i servizi di trasporto di emergenza predisposti dalla regione, 40 gravide e 55 neonati affetti da patologie maggiori. Con questi stessi ospedali e con i Consultori abbiamo realizzato incontri e scambi professionali condividendo obiettivi e spunti innovativi, in uno spirito di rete sempre più forte. Siamo pronti per affrontare il nuovo anno insieme”.

Il 1° gennaio 2024 la Fondazione IRCCS festeggia il suo primo compleanno. “È con grande gioia e orgoglio che ricordiamo oggi anche la nascita dell’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico San Gerardo dei Tintori di Monza, che ha visto la luce il 1° gennaio 2023 alle 11.30 – sottolinea il presidente della Fondazione IRCCS Claudio Cogliati – . L’ospedale San Gerardo si caratterizza per tutti come simbolo di impegno, dedizione e progresso nell’ambito della medicina e della ricerca scientifica. Non possiamo inoltre dimenticare che il 2024, nello specifico il 19 febbraio, segna anche l’850esimo anniversario dalla fondazione dell’ospedale nato a Monza, nella casa di Gerardo, sulla riva sinistra del Lambro. Ottocentocinquanta anni di storia, di cure compassionevoli e di innovazione medica e scientifica che hanno segnato profondamente la comunità della città e della Lombardia tutta. È un traguardo straordinario che testimonia la capacità di adattarsi ai cambiamenti affrontando sfide, talvolta complesse, per fornire assistenza di qualità nel corso dei secoli. Oggi, mentre celebriamo questi due avvenimenti straordinari, ci uniamo per ricordare il passato, valorizzare il presente e guardare fiduciosi al futuro. Che il San Gerardo dei Tintori di Monza continui a essere rifermento di speranza e guarigione per tutte le generazioni a venire, portando avanti la sua missione di promuovere la salute e contribuire alla conoscenza scientifica. Auguro al nostro IRCCS un futuro ricco di successi nella cura, nella ricerca e nell’innovazione ed esprimo la mia gratitudine a tutti coloro che dedicano la propria vita e a servire la comunità attraverso questa Istituzione straordinaria”

Cultura

IN LOMBARDIA 1 FAMIGLIA SU 4 NON SI CONNETTE A INTERNET PERCHE’ RITENUTA INUTILE

BRIANZA – Secondo il report diffuso dall’istituto statistico, sono 575mila le famiglie lombarde che non hanno accesso a internet dall’abitazione: il 64,5% non ha una connessione perché nessuno sa utilizzare internet mentre soltanto nell’1,7% dei casi la motivazione è tecnica, dettata dalla mancanza dell’infrastruttura per la banda larga. Uno su quattro (21,4%) non si connette perché ritiene il web poco utile e non interessante, il 9,1% lo ritiene costoso e l’8,9% dichiara di navigare da un altro luogo rispetto alla casa.

Il 13,2% delle famiglie lombarde non ha una connessione internet a casa. L’82,7% l’ha utilizzata negli ultimi tre mesi, ma solo poco più di uno su cinque con competenze superiori a quelle di base. L’aggiornamento Istat sulla cultura digitale della popolazione italiana conferma il divario con i principali Paesi europei. Lontana anche la Lombardia, una delle regioni con Trentino ed Emilia Romagna che fa segnare i risultati migliori nel panorama nazionale.

L’82,7% dei lombardi ha invece utilizzato internet negli ultimi tre mesi, secondo l’Istat. Un dato che corrisponde anche alle rilevazioni del Digital Economy and Society Index (Desi), indice che riassume indicatori sulla performance digitale dell’Europa e traccia l’evoluzione degli Stati membri dell’Ue nella competitività digitale: l’Italia è quartultima nell’aggiornamento 2023 con l’82,94% dei cittadini che utilizzano la rete almeno una volta alla settimana, davanti solo a Grecia, Croazia e Bulgaria. Le competenze digitali dei lombardi che navigano sul web sono nel 53,1% “almeno di base“ e solo nel 27,8% superiori al livello miimo. Il report dell’Istat aggiornato al 2023 ha indagato anche le finalità degli utilizzi dell’onlin

Il 55,6% dei lombardi ha acquistato un bene o un servizio tramite i portali e-commerce nell’ultimo anno, un risultato superiore sia al dato nazionale (49,7%), sia all’area geografica di riferimento, il nord-ovest (54,1%). Meno diffuso, invece, l’utilizzo dei siti internet o di applicazioni della pubblica amministrazione: il 38,7% dei lombardi ha scaricato o stampato moduli; il 41,2% ha prenotato un appuntamento in ambulatori, biblioteche o sportelli; il 33,9% ha cercato informazioni su servizi, benefici, leggi, orari di apertura. Solo il 16,6% ha richiesto certificati anagrafici tramite il sito internet, così come le iscrizioni a scuola e università tramite la rete si sono fermate al 12,6%. Simile anche il dato relativo alle richieste di prestazioni di previdenza sociale (11,8%) come pensioni o assegno unico.

Nell’ultimo anno, il 49,4% ha utilizzato lo Spid (Sistema pubblico di identità digitale) o la Cie (Carta di identità elettronica): nel 43,3% dei casi l’autenticazione è servita per accedere a servizi online offerti dalla pubblica amministrazione o da gestori nazionali, mentre quelli stranieri hanno interessato solo il 6,5% dei lombardi.