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MONZA – SAN GERARDO : LA ASST ASSUME 160 NUOVE FIGURE PROFESSIONALI

MONZAA valle del concorso che si è concluso negli scorsi giorni e che ha  visto oltre 1000 partecipanti e circa 500 selezionati, la ASST Monza ha rafforzato il proprio  organico con l’assunzione di 100 figure, nello specifico per il ruolo di collaboratore  professionale sanitario infermiere, di cui 48 destinate all’area critica di terapia intensiva e  sala operatoria e il resto anticipando anche le cessazioni non ancora avvenute.
L’importante rafforzamento avvenuto grazie alle integrazioni di budget del personale messe  a disposizione da Regione Lombardia sottolinea il Direttore Generale della ASST Monza  Mario Alparone ci consentirà di riprendere a pieno ritmo le attività ordinarie, Covid  permettendo, finalizzate a raggiungere gli obiettivi di recupero delle liste di attesa richieste  da Regione per il quadrimestre settembre/dicembre 2021”.
Il concorso arriva dopo  l’importante sostituzione di personale precario con personale strutturato della categoria degli  Operatori sociosanitari, Oss, per 61 figure

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SEREGNO – ” RETI d’ ARTISTA “: SCELTA LA STREET ARTIST CHE DECORERA’ L’IMMOBILE DI VICOLO POZZO

SEREGNO –  Seregno sempre più citta d’Arte: quest’anno, dopo il “Dante” dell’artista Neve, arriva in città una nuova opera  che renderà sempre più bello passeggiare per le nostre vie,
E’ questo l’obiettivo del progetto“Reti d’Artista”, promosso da RetiPiù con il Comune di Seregno e il supporto tecnico degli specialisti di Bepart Cooperativa Sociale:  è stato infatti indetta una call for Street Artists,  aperta a professionisti affermati o  emergenti,  di tutte le nazionalità ed età , purchè maggiorenni.

Il tema questa volta è stato “Tutta l’energia della musica”, visto che l’opera sarà inaugurata in concomitanza con la XXXII edizione del Concorso Pianistico Internazionale “Ettore Pozzoli”. l’evento culturale che è uno dei simboli di Seregno.
Il successo dell’iniziativa è evidente: sono pervenute ben 35 opere, da ogni parte d’Italia e anche dall’estero, che hanno reso la competizione di altissimo livello, cosa che ha comportato un compito assai arduo per la giuria incaricata della selezione.
Prescelta è stata infine Chiara Capobianco “Capo.bianco”, una giovane street-artist polivalente che ha saputo stupire i giurati con la sua interpretazione del tema del contest.  Chiara  vanta già una consolidata esperienza in contesto sia italiano che europeo,  anche con opere di grandi dimensioni  dove ha espresso tutto il suo talento . Oggetto dell’intervento artistico sarà consiste nel primo piano del  palazzo e comprende due facciate dello  stesso:  il lato più corto che si affaccia su vicolo  Pozzo e il più lungo che si affaccia su via  Martino Bassi;

La dichiarazione di Federica Perelli, assessora alla Cultura del Comune di Seregno: “La selezione delle opere, tutte di elevato livello, ha reso entusiasmante il momento della scelta: proposte innovative e personalissime, che ci hanno offerto importanti stimoli su come reinterpretare la nostra città attraverso profonde e sorprendenti suggestioni. L’opera vincitrice sarà in grado di connotare in maniera importante l’angolo di città in cui sarà collocata, riuscendo a stupire, anche per la perfetta coerenza con il tema conduttore ‘Seregno città della musica’, che stiamo costruendo passo dopo passo”.

La dichiarazione di Mauro Ballabio, Presidente RetiPiù: “RetiPiù negli anni ha messo in campo molte iniziative pensate per il territorio e finalizzate a migliorare la vivibilità delle città e il benessere dei cittadini. Con le “Reti d’Artista” abbiamo voluto, in momento così difficile come quello che stiamo vivendo,  donare una nota di speranza alla città ed ai suoi abitanti, ricordando loro, grazie alla fantasia degli artisti, che l’energia e gioia di vivere si può trovare anche passeggiando nelle strade della nostra cittadina”.

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SEREGNO – TORNA IL ” PRANZO DI FERRAGOSTO ” PER GLI ANZIANI

SEREGNO –  Dopo un anno di forzata sospensione, torna il “Pranzo di Ferragosto”, tradizionalissimo appuntamento riservato ai seregnesi ultrasessantacinquenni. Un evento, quello di quest’anno, che ha richiesto uno sforzo organizzativo molto superiore a quanto avveniva in passato: il rispetto delle regole Covid, infatti, richiede attenzioni e cautele particolari, ma anche qualche inevitabile rinuncia (non è previsto, infatti, alcun tipo di intrattenimento musicale).

Le iscrizioni si ricevono da lunedì a venerdì tra le ore 14 e le ore 17 presso la sede dell’associazione Auto Amica, via Minoretti 20, tel. 366.14.66.791. La partecipazione, gratuita, è riservata agli ultrasessantacinquenni residenti in Seregno. La certificazione vaccinale Green Pass non è obbligatoria, ma è fortemente gradita.

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GIUSSANO – OSPEDALE : PUBBLICATA UNA RICERCA DELLA STRUTTURA DI CURE PALLIATIVE

GIUSSANO – Pubblicato, recentemente, sulla rivista internazionale “Advances in Therapy” il primo studio sul delirium in cure palliative. La ricerca è stata condotta dalla struttura di Cure Palliative di ASST Brianza, in collaborazione con l’Unità di Ricerca sul dolore dell’Istituto Mario Negri di Milano.

Il termine “delirium” – raccontano gli specialisti – identifica una condizione di confusione mentale, spesso accompagnata da agitazione psico-motoria, che si presenta nei pazienti ospedalizzati, specialmente tra gli anziani e i soggetti fragili (alcune statistiche riferiscono una prevalenza del delirium fino al 90% dei malati ricoverati), che può causare grandi sofferenze sia per i pazienti stessi che per i loro famigliari. Si tratta di una condizione clinica spesso sottovalutata che può incidere in maniera fortemente negativa sulla qualità della vita del paziente.

Ebbene, grazie al contributo economico da parte di ARCA Onlus, associazione che da anni sostiene l’hospice di Giussano, è stato analizzato, attraverso la somministrazione di un test di riconoscimento del delirium, un campione di 503 pazienti, sia ricoverati in hospice, sia seguiti a domicilio.

Dalla ricerca risulta che ben 95 pazienti, quindi il 18% del campione valutato, sono stati diagnosticati con la sindrome di delirium e, di questa percentuale, la metà è stata diagnosticata a domicilio.

La ricerca, inoltre, ha evidenziato – spiega Matteo Beretta, primario delle Cure Palliative – come una diagnosi precoce possa influenzare gli esiti clinici e come sia possibile individuare sin dall’inizio del percorso di cura i sintomi della sindrome del delirium. Di fatto una diagnosi precoce consente di incrementare e migliorare le aspettative e la qualità di vita dei pazienti”.

La pubblicazione – aggiunge lo specialista – è il frutto di un lavoro intenso e faticoso, durato anni, che ha richiesto un notevole sforzo professionale ed economico, per il quale non possiamo che ringraziare tutti quanti hanno contribuito. Possiamo affermare che si tratta della prima risultante di uno degli studi più approfonditi e complessi mai realizzati riguardo il tema delirium, nel campo delle cure palliative. Siamo certi che tutto questo lavoro non potrà che contribuire a implementare le nostre conoscenze scientifiche e migliorare le cure al servizio del malato”.

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DESIO – INAUGURAZIONE: “ALBERO DELLA RINASCITA” DEDICATO ALLE VITTIME DEL COVID

DESIO – Si terrà sabato 17 luglio alle ore 19 l’inaugurazione dell’Albero della Rinascita, un monumento commissionato e finanziato con una sottoscrizione pubblica promossa e organizzata dal Comitato di quartiere e dalla Contrada di San Giorgio. La scultura sarà dedicata alla memoria di tutti i desiani vittime del Covid, la tragica pandemia che ha mietuto molte vittime anche nella cittadina brianzola.

Un’iniziativa sostenuta dal Comune che ha concesso il patrocinio attraverso l’Assessorato ai Rapporti con i quartieri e alla Partecipazione guidato da Giorgio Gerosa e che ha visto la collaborazione dei commercianti, i quali hanno messo in vendita il dolce l’Albero della Rinascita attraverso cui sono state raccolte parte delle risorse necessarie.

L’inaugurazione si terrà nei pressi del monumento collocato davanti alla Chiesa di via Sant’Apollinare 4, nel quartiere San Giorgio.

“Un’iniziativa che aiuterà la nostra comunità a non dimenticare tutti coloro che purtroppo ci hanno lasciati – commenta il Sindaco Roberto Corti. Una pandemia tremenda, che ha colpito soprattutto le nostre nonne e i nostri nonni, ovvero coloro i quali hanno costruito il nostro paese e contribuito allo sviluppo della nostra città. Sentiremo la loro mancanza, ma, anche grazie al monumento, continueremo a ricordarci di loro e della loro storia. A nome dell’Amministrazione comunale e della città vogliamo ringraziare i volontari del comitato e della contrada che hanno organizzato l’iniziativa e raccolto le risorse necessarie per la realizzazione dell’opera”.

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SEREGNO – NASCE “FUTURO E TRADIZIONE” ASSOCIAZIONE POLITICA-CULTURALE

SEREGNO – E’ stata presentata la scorsa settimana dal presidente Davide Vismara la nuova associazione politico culturale ” Futuro e tradizione “. Nel suo intervento Vismara ha dettagliato quali sono i tre primi macroprogetti che l’associazione si propone di realizzare. Il primo e forse il più impegnativo vuole realizzare sul territorio cittadino una struttura simile al “Paese ritrovato” che già esiste a Monza . Si tratta di un vero piccolo paese, dove le persone conducono una vita normale, sentendosi come a casa e ricevendo nel contempo le attenzioni necessarie. Un luogo reale che vuole rallentare il decadimento cognitivo e ridurre al minimo le disabilità nella vita quotidiana, offrendo alle persone residente l’opportunità di continuare a vivere una vita ricca ed adeguata alle sue capacità, ai suoi desideri e ai suoi bisogni nonostante la patologia di cui soffre ( demenza senile o alzheimer ).
Il secondo progetto vede al centro dell’attenzione i soggetti diversamente abili . Un privato ha donato una cascina in zona Meredo; l’immobile sarà ristrutturato ed una volta terminato ospiterà i ragazzi dell’ANFFAS che potranno usufruire di una serra dove sarà possibile coltivare prodotti agricoli a km O che saranno poi venduti a esercizi commerciali delle zona. Infine l’ultimo progetto e forse anche il più immediato da realizzare consiste nel portare nella nostra città il ” Giffoni film Festival ” festival cinematografico per bambini e ragazzi che si svolge ogni anno, nel mese di luglio, per la durata di circa dieci giorni, nella città di Giffoni Valle Piana, in provincia di Salerno. Un’iniziativa che coinvolegrà tutti i giovani delle scuole seregnesi.

L’associazione attualmente conta su 42 soci . Davide Vismara ne è il presifdente mente il giovanissimo Simone Dubini, classe 2000, è il vice .

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MONZA – HOTSPOT DEL SAN GERARDO : IN 6 MESI EFFETTUATE 1025 VISITE

MONZA – Il 7 dicembre dello scorso anno (nel giorno di Sant’Ambrogio), apriva il secondo hotspot Covid dell’ASST di Monza (il primo era stato aperto un mese prima nel comune di Varedo): in piena pandemia da Covid-19 l’ASST ha quindi pensato di realizzare un servizio territoriale in grado di garantire una diagnosi immediata ed una contestuale presa in carico dei pazienti affetti da Covid-19. Il servizio ha preso la forma di due ambulatori dislocati presso uno dei padiglioni del vecchio ospedale, collocato nel centro della città, dove hanno operato diversi specialisti ospedalieri (principalmente infettivologi e geriatri) che, con l’aiuto degli Infermieri di Famiglia e di Comunità (IdFC), sono riusciti a garantire ai pazienti, oltre al tampone per l’individuazione della malattia ed alla conseguente visita specialistica, una serie di prestazioni strumentali (ecografia del torace, emogasanalisi, esami del sangue…) che hanno consentito di identificare immediatamente il setting di cura più adeguato per ciascuno di essi (invio a domicilio con monitoraggio a distanza, invio in Ps, riaffido al medico di medicina generale). Nel primo semestre di quest’anno i pazienti che hanno varcato la soglia dell’hotspot monzese sono stati 517, con un picco di accessi registrato nei mesi di marzo e aprile 2021, per un totale di 1.025 visite, tra prime valutazioni e controlli. Il 93,6% dei pazienti è stato gestito ambulatorialmente ed a domicilio, per il restante 6,4% è stato necessario l’invio in Pronto Soccorso. Il servizio si è rivelato fondamentale per l’aiuto assicurato, in fase di diagnosi, al medico di medicina generale (oltre l’84% degli invii verso questo servizio, infatti, è avvenuto ad opera di questi ultimi) così come ha rappresentato un sicuro punto di riferimento per quei pazienti che, pur dimessi dal Pronto Soccorso verso il proprio domicilio, necessitavano, in ogni caso, di un monitoraggio a breve termine sull’evoluzione della malattia.

Inoltre l’ambulatorio, in stretto contatto con il reparto di Malattie Infettive, si è reso partecipe del reclutamento di 18 pazienti da sottoporre alla somministrazione della terapia con anticorpi monoclonali, garantendo adeguatezza degli accessi ed un follow-up post-somministrazione. Fondamentale, per il raggiungimento dell’ottima qualità del servizio, si è rivelato, oltre alla disponibilità di strumenti di diagnosi e cura per l’adeguata valutazione del paziente, anche il ruolo inedito svolto dall’Infermiere di Famiglia e di Comunità. In particolare, questa nuova figura si è fatta carico di seguire il paziente sin dalla fase di dimissione dal Pronto Soccorso, collaborando attivamente con i medici specialisti ospedalieri dei reparti di Geriatria, Pneumologia e Malattie Infettive. In tale contesto, soprattutto nel periodo emergenziale, l’infermiere, oltre a garantire le prestazioni ambulatoriali, quali ad esempio l’esecuzione dei tamponi rapidi, ha dimostrato di sapersi relazionare con i medici di medicina generale e di saper prendere in cura, per quanto di competenza, gli assistiti ed i loro familiari fino alla fase post-acuta della malattia (avvalendosi, ove necessario, di visite di controllo e del tele-monitoraggio infermieristico).

L’hotspot – sottolinea il Direttore Generale della ASST Monza Mario Alparoneha rappresentato dunque una virtuosa forma di collaborazione tra ospedale e territorio dimostrando di essere un efficace ponte di collegamento tra la medicina generale ed i servizi specialistici di emergenza-urgenza. Va preservata questa esperienza virtuosa anche in un setting assistenziale diverso dal Covid”.

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