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BRIANZA – GIAMPIERO BOCCA CANDIDATO ALLA PRESIDENZA DELLA PROVINCIA DI MONZA BRIANZA

BRIANZA – Il prossimo 3 marzo si svolgeranno le elezioni per eleggere il nuovo Presidente della Provincia di Monza e Brianza e il Consiglio provinciale. Saranno elezioni cosiddette di secondo livello, ovvero saranno i Consiglieri comunali e i Sindaci a votare per eleggere i loro rappresentanti.
I Sindaci del centrosinistra e la coalizione Brianza Rete Comune che aggrega le diverse esperienze civiche e partitiche presenti nei nostri Comuni hanno indicato Giampiero Bocca  come candidato alla presidenza della nostra Provincia.
Bocca, nel giugno del 2022 è stato eletto Sindaco della Città di Cesano Maderno.

” Leggo la scelta della coalizione di centrosinistra e dei Sindaci che fanno riferimento a Brianza Rete Comune di indicarmi come candidato alla presidenza della Provincia di Monza e Brianza, –ha dichiarato Bocca– anche come una conferma della centralità e importanza della mia città e di questo ne sono particolarmente felice.
La scelta di accettare la candidatura – ha continuato – si pone soprattutto l’obiettivo di rimettere al primo posto il ruolo di Sindaci, Assessori e Consiglieri Comunali. In una Provincia giovane come la nostra, rappresentano una risorsa importante impegnata oggi in tanti progetti comuni che ci sfidano per il futuro: cultura, formazione, ambiente e sicurezza.
Molti sono i temi importanti che l’ente provinciale gestisce, dalla programmazione territoriale alle scuole superiori, dal lavoro alla cultura, dalle infrastrutture stradali all’ambiente. Su sanità e trasporti siamo in seria difficoltà anche rispetto a molte altre realtà provinciali; sono convinto che la Provincia, come vera “casa dei Comuni”, deve giocare un’azione molto più incisiva come ente in grado di condizionare e guidare le scelte che poi ricadono sui nostri comuni e cittadini.
I tempi che ci attendono si annunciano complicati, il mio impegno sarà diretto a “fare squadra” affinché ciascun Comune abbia nuove opportunità e finanziamenti grazie alla forza attrattiva e alla capacità di programmazione che ho sempre messo al centro anche della mia azione amministrativa in questi anni.”
La sfida è lanciata a tutti coloro che vorranno riconoscersi nel mio percorso e nella mia caparbietà nel raggiungere gli obbiettivi fissati. – ha concluso Bocca

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SEREGNO – M5S : COSTITUITO IL GRUPPO BRIANZA OVEST . PRESIDENTE MATTIA D’AMORE

SEREGNO – Venerdì sera, 12 gennaio in sala Gandini a Seregno, si è tenuta la riunione di costituzione del Gruppo Territoriale Brianza Ovest del Movimento 5 Stelle, che ha visto la partecipazione di una sessantina di iscritti al Movimento.

Il Coordinatore provinciale pentastellato, Gianmarco Corbetta, ha presieduto la riunione durante la quale si è scelto, tramite votazione, il rappresentante del gruppo. La scelta è caduta su Mattia D’Amore, giovane attivista di Limbiate.

Il gruppo territoriale Brianza Ovest vede la luce dopo che nel settembre scorso è stato costituito il gruppo territoriale “cugino” di Monza e della Brianza Est.

Abbiamo sempre lavorato sul territorio fin dal 2009 – commenta Corbetta – ma non sempre i risultati alle elezioni amministrative sono stati all’altezza delle aspettative. Per una forza politica come la nostra che nasce come movimento di idee, principalmente su temi di carattere nazionale, è giunto il momento di radicarci sul territorio in maniera più profonda. I gruppi territoriali formalmente riconosciuti servono proprio a questo. Il principale compito è proprio quello di mettersi all’ascolto dei cittadini e delle loro forme associative. D’ora in avanti i cittadini, le associazioni e i comitati che spesso non sanno a chi rivolgersi per trasmettere segnalazioni, problemi e proposte, avranno nei nostri gruppi territoriali dei punti di riferimento.

Alla serata di venerdì si è creato un gruppo molto variegato. “Ho rivisto con piacere amici di vecchia data ma ancora più bello è stato conoscere persone che si sono avvicinate al Movimento, e in generale alla politica, per la prima volta”  ha concluso  Corbetta

 

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BRIANZA – GIGI PONTI : “AZZERATI I VERTICI DELLA SANITA’ BRIANZOLA IN UN SISTEMA GIA’ CRITICO “

MONZA – Sulla nomina dei nuovi direttori generali delle Asst brianzole, il consigliere regionale Pd Gigi Ponti si è detto fortemente preoccupato per la scelta compiute dai vertici di Regione. “Si tratta di nomine con le quali si è deciso di azzerare l’intera struttura dirigenziale di Asst Brianza, in un contesto già significativamente complesso a causa delle carenze strutturali dell’Ospedale si Desio, con l’Ospedale di Carate sottofinanziato e l’Ospedale di Vimercate da consolidare”.

Aggiunge il consigliere Dem: “In fase di bilancio regionale abbiamo faticato ad ottenere l’approvazione di un Odg a mia prima firma, così da finanziare uno studio utile all’incremento dei posti letto dell’ospedale di Desio ed affrontare i limiti di una struttura abbondantemente sottodimensionata rispetto ai bisogni del territorio. Adesso, anziché sviluppare un percorso iniziato si ricomincerà da capo.”

Numeri alla mano, l’atto di indirizzo con cui il consigliere Ponti ha impegnato la Giunta, propone di alzare la media provinciale dagli attuali 0,9 a 1,4 posti letto ogni mille abitanti visto che il decreto ministeriale fissa lo standard nazionale a 3,7 posti letto ogni mille abitanti”.

Conclude il consigliere: “Naturalmente auguro buon lavoro ai nuovi dirigenti nominati da Fontana e Bertolaso, con la speranza che vengano messi nelle condizioni di poter effettivamente operare nell’interesse delle comunità brianzole.”

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SEREGNO- “NON CI SENTIAMO TRADITORI” DICE ITALIA VIVA DOPO L’USCITA DA “SEREGNO AL CENTRO”

SEREGNO – Domenica 17 dicembre si è svolto il Congresso Locale di Italia Viva che ha visto riconfermato come segretario Giovanni Venier.  Al termine del congresso la segreteria ha diffuso una nota stampa che pubblichiamo :

Nel corso della settimana dal  11 al 17 dicembre si sono svolti in tutta la Brianza i congressi locali di ITALIA VIVA  come stabilito dall’assemblea regionale del partito presieduta dall’ex deputato del pd Roberto Cociancich. La nuova struttura di Italia Viva  a livello provinciale è stata suddivisa in zone di appartenenza, con la novità della figura del presidente eletto dagli iscritti della zona.  Il comitato di zona di SEREGNO-ALBIATE domenica 17/12 ha riconfermato all’unanimità  Giovanni Venier nella carica di presidente.

Il Congresso é stato anche un’occasione per riconfermare la presenza di ITALIA VIVA all’interno della coalizione di maggioranza di CENTRO/SINISTRA guidata da Alberto Rossi, composta come è noto dalle liste di Cambia Seregno, Pd, Scelgo Seregno-Seregno al Centro, in continuità  con il programma condiviso in campagna elettorale il 28 maggio scorso.

IL congresso ha inoltre condiviso la scelta  di separarsi da Seregno al Centro, decisione che non pregiudica assolutamente il nostro impegno al servizio della città. Non ci sentiamo traditori del mandato ricevuto dagli elettori come affermato da qualcuno, saremmo stati dei traditori se fossimo usciti dalla maggioranza. Avevamo già anticipato ben 15 giorni fa al Sindaco e al referente storico di Ripartiamo Pietro Amati (attuale presidente del Consiglio) la nostra intenzione di uscire dalla lista elettorale che avevamo formato con Azione e Ripartiamo denominata Seregno Al Centro per quanto avvenuto a livello nazionale e il successivo fallimento della creazione del cosiddetto TERZO POLO fra Azione e Italia Viva.

Saremo ora presenti in consiglio comunale con il nostro consigliere Antonino Foti che ricoprirà ora la carica di capogruppo di ITALIA VIVA ai sensi dell’art 6 . comma 9 del regolamento comunale vigente. Abbiamo di fronte sfide importanti che riguardano il completamento dei progetti dei progetti di  ammodernamento della città, a cominciare dalla collocazione del capolinea della Metrotranvia all’interno della stazione Ferroviaria e conseguente collegamento con gli altri binari delle linee Milano Chiasso, Saronno e in particolare l’annoso problema  del collegamento del quartiere di S.Ambrogio con il centro città attraverso  via Bottego, che toglierebbe dall’isolamento la parte sud della città, ormai spaccata in due dalla ferrovia a causa delle certe  previsioni di chiusura dei passaggi a livelli, di fatto quasi  sempre chiusi  di giorno x il crescente flusso dei treni in transito.
Giovanni Venier  presidente di Italia Viva di zona “

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SEREGNO – SPACCATURA NEL GRUPPO “SEREGNO AL CENTRO”: ANTONINO FOTI ABBANDONA L’ ALLEANZA

SEREGNO – Riceviamo e pubblichiamo una nota congiunta dell’Associazione cuturale Ripartiamo e di Azione

L’Associazione Culturale Ripartiamo e Azione, che hanno dato vita alla lista “Seregno al Centro” insieme alla componente locale di Italia Viva durante le ultime elezioni amministrative, esprimono il loro punto di vista in merito alla recente dichiarazione del consigliere comunale Antonino Foti durante la seduta del Consiglio Comunale di Seregno del 12 Dicembre.
Con sorpresa abbiamo preso atto  della decisione unilaterale del consigliere Foti eletto nella lista Seregno al Centro, che, dichiarando la propria appartenenza esclusiva a Italia Viva, ha abbandonato l’alleanza di “Seregno al Centro”, e di fatto ha dichiarato la formazione di un nuovo gruppo in Consiglio. Tale scelta, attribuita alle direttive della linea nazionale del partito, è avvenuta senza preavviso, contravvenendo agli accordi di lealtà e collaborazione che ci aspetteremmo tra alleati.
 
 
Reputiamo questa scelta di Italia Viva un chiaro tradimento degli accordi presi tra le tre componenti della lista. È importante ricordare che il consigliere Foti rappresenta non solo i voti di Italia Viva, ma anche quelli degli elettori di Azione e Ripartiamo, i quali hanno contribuito significativamente a raggiungere il quorum necessario per assicurare due consiglieri in Consiglio.
 
Questa manovra di Italia Viva appare come un sfruttamento cinico dell’alleanza, un mezzo per ottenere rappresentanza in Consiglio, considerando che autonomamente non avrebbero avuto i numeri per formare una lista. Siamo convinti che gli elettori traditi ricorderanno questo gesto alle prossime elezioni europee, in particolare alla luce della dichiarazione che allude all’indipendenza di Italia Viva in vista delle elezioni del 2024.
 
Il tradimento quindi  non è solo verso questi i due gruppi, ma soprattutto verso quei cittadini elettori, mostrando un assenza d rispetto verso di loro. Perché è a loro  che  si dovrà rispondere. E gli elettori traditi se ne ricorderanno alle prossime urne europee, visto che la dichiarazione si fa cenno alla loro indipendenza in previsione di questa tornata elettorale della primavera del 2024.
 
Questo comportamento, al di là di una mera ricerca di visibilità e di spazi politici, sembra ignorare completamente l’interesse superiore della comunità di Seregno. Sfruttando l’alleanza per fini propri e disattendendo gli accordi, Italia Viva ha privilegiato le proprie ambizioni politiche a discapito degli interessi e del benessere collettivo che “Seregno al Centro” si era impegnato a tutelare.
 
Questo agire contraddice profondamente l’approccio di Azione e Ripartiamo, dove ogni decisione è guidata dalla volontà di servire al meglio i cittadini e da un impegno costante verso lo sviluppo e il benessere della nostra comunità. L’alleanza tra Azione e  Ripartiamo si è dimostrata solida, produttiva e orientata al conseguimento di risultati tangibili per la nostra comunità. Insieme, abbiamo lavorato e lavoreremo con dedizione e sinergia, realizzando iniziative importanti e supportando attivamente la maggioranza e il Sindaco nella gestione delle sfide quotidiane della nostra città. Questa collaborazione è un esempio di come la politica possa essere efficace e positiva, quando è genuinamente attenta ai territori e guidata da valori di fiducia e trasparenza.
 
Questo approccio si distingue nettamente dalle recenti azioni di Italia Viva, ribadendo il nostro impegno in un lavoro politico profondamente radicato nelle esigenze e nelle aspirazioni della comunità locale.
 
Riteniamo che le vicende nazionali tra i leader di Azione e Italia Viva non debbano influenzare la politica locale, dove abbiamo dimostrato di poter lavorare efficacemente fianco a fianco per il bene della comunità. La decisione del consigliere Foti di disattendere questi accordi, purtroppo, tradisce la fiducia di coloro che hanno creduto e sostenuto “Seregno al Centro” durante la campagna elettorale.
 
La compagine Seregno al Centro continua il suo percorso politico essendo rappresentata dall’autorevole figura di Pietro Amati confermato anche in questa legislatura Presidente del Consiglio Comunale Attraverso questa collaborazione, continueremo a ottenere risultati positivi per i cittadini di Seregno, dimostrando come un’alleanza politica possa essere efficace e orientata al bene comune.
 
Ing. Angela Mariani Presidente associazione Culturale Ripartiamo  – Dott. Fabrizio Redaelli Referente per Seregno di Azione ”
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DESIO – GEROSA ( PD ) LASCIA IL CONSIGLIO COMUNALE . ” UN TRENO IN FOLLE CORSA VERSO IL NIENTE “

DESIO – Dimissioni nel consiglio comunale cittadino . Ha lasciato il suo posto da consigliere Giorgio Gerosa ( PD ) . Gerosa , che è stato anche segretario cittadino del Partito Democratico , ha motivato in una dettagliata comunicazione anche sui social le motivazioni della sua decisione .

Riporto qui sotto le motivazioni di questa scelta, che non dovrebbero sorprendere più di tanto chi mi conosce o chi ha seguito questa pagina negli scorsi mesi.
La prima motivazione è che ormai ritengo il Consiglio comunale un organismo svuotato di qualunque senso e di qualunque prospettiva.
Non è stato uno svuotamento accidentale, ma uno svuotamento sistematico promosso dalla maggioranza al governo della città.
L’istituzione Consiglio comunale è stata da loro calpestata in ogni modo possibile: menzogne, silenzi, risposte inadeguate o assenti, compressione o soppressione degli spazi di discussione e controllo, rifiuto di confrontarsi nel merito.
Irrisione al posto del dialogo, strafottenza al posto dell’ascolto.
Ho assistito alla trasformazione di uno spazio di rappresentanza democratica in un postribolo, dove dignità istituzionale ed etica pubblica, così come verità e competenza politica, si sono rivelati beni sempre più scarsi, infine assenti.
Non nutro più alcuna speranza nella possibilità di raddrizzare la pianta di questo governo desiano: nata male fin dall’origine, con un patto tenuto segreto ai cittadini e poi tradito, non poteva che crescere ogni giorno più storta e affondare sempre di più nel terreno paludoso da cui era cresciuta.
Questa classe dirigente, che poco o nulla dirige, non prenderà mai vera coscienza della propria inadeguatezza e del danno che sta causando a Desio e al suo capitale sociale.
L’alleanza ipocrita tra il Sindaco finto-civico Gargiulo e il Presidente del Consiglio finto-moderato Arosio, che ha consegnato la città in mano all’ottusità della Lega, continuerà a svuotare di significato l’assemblea comunale.
Come conseguenza, ogni reale confronto su bilanci di previsione, documenti di programmazione, visione di città sarà impossibile.
Né si possono attendere sussulti d’orgoglio da parte dei consiglieri comunali di maggioranza, che, chi per debolezza chi per convenienza, non scenderanno mai volontariamente da questo “treno in folla corsa verso il niente” – cit. ex assessora leghista – .
Alcuni, lontano dai riflettori, continueranno a contestare il proprio sindaco o i propri assessori, a giudicarli inadeguati al ruolo e caricaturali, salvo uniformarsi come marionette al momento del voto, dopo aver letto un discorso standard preparato a casa.
Ho profondo rispetto per chi nella minoranza rimane, chi nonostante sia parimenti nauseato dall’infimo livello istituzionale, si ostina a ricordare in Consiglio, a testa alta, come si dovrebbe svolgere il proprio ruolo.
Non è però la mia indole, non è la mia strada, il farmi prendere in giro da certe persone e far parte, giocoforza, di questo “circo di nani e ballerine”.

La seconda motivazione, strettamente collegata alla prima, sta nella consapevolezza che nessun risveglio civico può essere veramente generato tra le pareti di questo Consiglio comunale.
Anzi, quest’ultimo è una arma di distrazione e di allontanamento dal risveglio civico stesso.
Lo scontro istituzionale tra due modi opposti di vedere l’etica e la politica, questa rissosità in cui inevitabilmente si viene avviluppati se si vuole combattere con orgoglio per questioni di principio e di merito, non fa altro che confermare e radicare nei pochi cittadini spettatori convinzioni pre-esistenti.
Più lo scontro è aspro, più alta è la polarizzazione.
Chi si oppone a questo sistema si opporrà sempre di più, chi lo difende lo difenderà sempre più energicamente.
Il resto della città, pur maturando una crescente consapevolezza del baratro in cui è precipitata, si terrà lontano dalla contesa, per noia o fastidio.
Le energie dilapidate nel Consiglio comunale fanno principalmente il gioco della maggioranza, che non approfondisce, non ascolta e distrugge, tra una risatina e un insulto, non solo il lavoro e la ricerca sui documenti di ore e ore, ma soprattutto l’esperienza amministrativa di anni, perfino di decenni.
Ogni attimo che ci orientiamo a questi interlocutori, che perdiamo tempo con loro per cercare inutilmente di cavarne fuori qualcosa di buono per la città, è un attimo sottratto a progettare con i cittadini. A rintracciare, ancora più e meglio rispetto al passato, le energie migliori, le etiche pubbliche migliori, le competenze migliori.
Ad entusiasmarli e a coinvolgerli parlando di futuro.
Queste sono e dovrebbero essere le priorità, non rimbalzare contro il muro di gomma di governanti tutta apparenza e zero sostanza.

Infine, terza motivazione, forse più personale, a completamento delle due precedenti.
Anche qui per indole, non sono per l’occupazione dei ruoli all’infinito.
Dopo dodici anni spesi come Segretario del Partito Democratico, come Assessore e infine come Consigliere comunale ho ritenuto che fosse giunto il momento di fare un passo di lato e lasciare
responsabilità “in prima linea” ad altri.
Questo passo l’avevo già compiuto qualche mese fa al Congresso cittadino del mio Partito, non ricandidandomi, e l’ho replicato stamattina nelle istituzioni, lasciando il posto da Consigliere.
Nessuno è indispensabile, e chi si crede indispensabile fa solo atto di superbia.
Inoltre, aspetto ancora più importante, con l’esperienza si comprende che non si ha bisogno necessariamente di un ruolo per dare una mano alla propria comunità.
È invece giusto, anzi doveroso, che altri si cimentino in ruoli politici e istituzionali, per qui venire testati e fare esperienza.
Ha un senso l’esperienza in un Consiglio comunale svuotato, privo di prospettiva, scarsamente utile per il risveglio civico?
La mia risposta, paradossalmente, è sì.
Anche un ambiente politicamente ed eticamente insalubre va conosciuto e compreso: si impara ad “annusare” la menzogna, a ponderare la statura etica e politica delle persone, a nutrire quella sana indignazione civica che sfocia in protezione e difesa della città.  Giorgio Gerosa

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SEREGNO – IL CASO AEB-A2A ARRIVA IN SENATO : IL SEN. MARTON (M5S) PRESENTA UN’INTERROGAZIONE

SEREGNO – Il parlamentare Cinquestelle Bruno Marton porta a Palazzo Madama la vicenda del matrimonio tra A2A e la società di Seregno Aeb: interrogazione ai ministri di Interno e Giustizia dopo che il Consiglio di Stato ha bocciato l’operazione per la quale la Procura di Monza ha chiesto il rinvio a giudizio del sindaco di Seregno Rossi e dell’ex presidente del CdA di Aeb Bracchitta con l’accusa di turbativa d’asta. Ma quel matrimonio illegittimo non è ancora stato sciolto.

Il caso della fusione, giudicata illegittima con sentenza definitiva del Consiglio di Stato, tra A2A e Aeb, società di energia, gas e raccolta rifiuti partecipata dal Comune di Seregno (Monza) e da altri comuni della provincia, arriva al Senato. Bruno Marton, esponente del Movimento Cinquestelle, ha presentato infatti un’interrogazione ai ministri della Giustizia e dell’Interno sul caso del “matrimonio” tra le due società energetiche sul quale ha indagato la Procura di Monza che, nei giorni scorsi, ha chiesto il rinvio a giudizio per sei persone con le accuse, a vario titolo, di aver “turbato il procedimento amministrativo relativo all’operazione di integrazione societaria e industriale”. Tra le persone che rischiano il processo figurano il sindaco di Seregno, Alberto Rossi, e Loredana Bracchitta, ex presidente del Cda di Aeb spa, società di energia, gas e raccolta rifiuti partecipata dal Comune di Seregno. L’operazione di fusione tra A2A e Aeb – è stato ormai accertato dal Tar prima e dal Consiglio di Stato poi – è avvenuta totalmente fuori dalle regole, ovvero senza una gara pubblica.
Dopo la sentenza del massimo organo della giustizia amministrativa, la Procura di Monza e la Guardia di Finanza hanno avviato un’indagine sfociata nella richiesta di processo per gli amministratori locali e i dirigenti delle due società ritenuti responsabili dell’accordo di integrazione societaria che, secondo la stessa Procura, “avrebbe favorito la sola partecipata con un danno complessivo per Aeb non inferiore a 60 milioni di euro e con l’omessa valorizzazione di un premio di maggioranza a favore di Aeb non inferiore a 5,7 milioni di euro”.
Ora il senatore M5S Marton chiede di sapere “se i ministri in indirizzo (Interni e Giustizia) siano edotti della complessa situazione che vive il Comune di Seregno, ove la magistratura contabile amministrativa e ordinaria, specificatamente quella inquirente, è fortemente impegnata a fare chiarezza sulle complesse vicende di un settore, quale quello degli appalti e delle norme penali e amministrative che lo tutelano, particolarmente importante per il territorio brianzolo”.

Il senatore Bruno Marton, nella sua interrogazione, richiama il Governo anche a considerare un’altra operazione di fusione nel settore energetico giudicata anch’essa illegittima dall’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione; quella tra lo stesso colosso milanese A2A e la società LGH, sulla quale sta indagando la Guardia di Finanza di Pavia a seguito di un’indagine disposta dalla Corte dei Conti. E il ricorso di LGH contro la delibera Anac è stato respinto dal Tar del Lazio. Il senatore pentastellato ora porta la vicenda della partecipata brianzola all’attenzione dei due ministeri, Giustizia e Interno. Infatti, mentre l’inchiesta penale della Procura di Monza potrebbe presto arrivare alla fase dibattimentale, la sentenza del Consiglio di Stato sull’illegittimità dell’operazione A2A Aeb è definitiva ma, nonostante questo, l’integrazione societaria è ancora in essere.
Tutto nasce dagli esposti presentati dall’ex consigliere di opposizione a Seregno Tiziano Mariani e dal gruppo M5S in Regione Lombardia. Una battaglia che i ricorrenti hanno più volte ribadito di aver intrapreso a difesa di un bene pubblico, quale Aeb, di fatto di proprietà dei cittadini di Seregno e della Brianza.

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DESIO – CONSIGLIO COMUNALE SEGRETO : C’E’ QUALCOSA CHE NON SI VUOLE FAR SAPERE?

DESIO – Durante il Consiglio Comunale dello scorso  28 novembre il pubblico presente  per assistere alla seduta, è stato invitato ad un certo punto ad abbandonare la sala:  il consiglio avrebbe dovuto procedere in seduta segreta .  Stizziti alcuni cittadini hanno manifestato la propria contrarietà ma alla fine sono usciti  . Cosa si sarebbe dovuto discutere in segreto che non poteva essere portato a conoscenza dei cittadini ? Non si sa ma a stretto giro di posta i partiti di minoranza  hano diffuso una nota stampa in cui scrivono :

I Consiglieri di minoranza del Partito Democratico e delle liste Desio Viva e Desio Libera stigmatizzano il comportamento della maggioranza di governo di destra che, anche durante e dopo il Consiglio comunale “segreto” del 28 novembre nel quale il Sindaco Gargiulo è stato chiamato a rendere conto di fatti che lo riguardano personalmente, non perdono occasione di screditare la funzione legittima dei Consiglieri di minoranza, non entrando nel merito delle questioni poste e gettando fumo negli occhi ai cittadini.

Come è suo solito la maggioranza non entra mai nel merito delle questioni, ma si trincera sempre dietro la pretestuosità e il rancore di chi, facendo il Consigliere comunale ha, tra i suoi doveri, quello di controllare chi amministra. E lo deve fare non per libera scelta, ma per obbligo che gli è dato dalla legge. Quanto richiesto dai Consiglieri di minoranza rientra pienamente tra le prerogative del Consiglio Comunale.

Di sicuro questa obbligatorietà prevista dalla legge non è un concetto ben chiaro a chi governa la città.

Nel caso specifico non è assolutamente vero che quanto da noi richiesto di chiarire al Sindaco sia fondato su pettegolezzi come sostenuto goffamente dalla maggioranza che lo ha persino dichiarato alla stampa (abbiamo però scoperto in consiglio che la maggioranza sapeva della questione, per loro stessa dichiarazione, da prima delle elezioni), ma da richieste di accesso agli atti, cioè da documenti che ci sono stati forniti dal Comune di Desio a fronte di nostra richiesta.

Si tratta dunque di informazioni che riguardano il Sindaco, Simone Gargiulo, non in quanto privato cittadino, come sostiene la maggioranza che, non essendosi neanche degnata di leggere le carte disponibili anche per loro, usa strumentalmente la questione dell’attacco personale per screditare il Sindaco, ma Simone Gargiulo in quanto pubblico ufficiale, nello svolgimento di un ufficio pubblico, derivante da giuramento ed accettazione davanti ad un giudice. Tale ruolo ricoperto sia prima che dopo essere stato eletto Sindaco.

Se avessimo voluto alimentare pettegolezzi, come sostiene la destra al governo, ci saremmo comportati in modo completamente diverso. Invece abbiamo scelto di farlo in Consiglio Comunale, pur non condividendo la convocazione in forma segreta che nega ai cittadini il diritto di conoscere i fatti. Tra l’altro il Sindaco avrebbe potuto rinunciare alla forma segreta, sarebbe bastato non fare i nomi delle persone coinvolte.

Spiace che il Sindaco, come suo solito, invece di chiarire abbia ancora di più aumentato le nostre preoccupazioni e che i Consiglieri di maggioranza, invece di voler capire, siano intervenuti per partito preso senza minimamente entrare nel merito delle questioni poste. Per l’ennesima volta una maggioranza che non studia.

Quanto emerso durante il Consiglio ci preoccupa: emerge il profilo di un Sindaco con scarse capacità amministrative, che ha compiuto diversi errori nell’esercizio delle sue funzioni, senza peraltro negare le proprie responsabilità e senza motivare la propria negligenza, non è certamente la guida di cui la città ha bisogno.

Scopriamo poi, dai loro comunicati alla stampa, che dichiarano loro stessi trattarsi di una persona deceduta. Sinceramente, vista la segretezza – richiesta da loro – del consiglio comunale, alla quale noi ci atteniamo, ci saremmo aspettati maggiore attenzione; invece, assistiamo di nuovo al solito uso strumentale delle questioni per cercare di farci passare come persone che usano i defunti per fini politici.

Partito Democratico di Desio – Lista Desio Viva- Lista Desio Libera

La redazione ha chiesto in via informale se ci fossero dichiarazioni da parte del primo cittadino ma nulla è stato inviato
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SEREGNO – ROSSI: ” RESTO AL MIO POSTO FINO A SENTENZA CONTRARIA “

SEREGNO – «Ricordo che esiste il principio dell’innocenza fino a sentenza contraria. Finché non ci sarà un grado di giudizio in cui si renderà evidente ciò che oggi è solo un’ipotesi accusatoria, io continuerò a fare il mio lavoro, come pochi mesi fa mi ha chiesto di fare la città, in occasione delle ultime elezioni amministrative».
Il sindaco Alberto Rossi ha chiosato così, nella seduta di martedì 28 novembre del consiglio comunale di Seregno, il lungo capitolo dedicato all’operazione di integrazione societaria tra Aeb ed A2A ed alla conseguente inchiesta condotta dalla procura della Repubblica di Monza, che ha chiesto per lui e per altri cinque indagati il rinvio a giudizio, con l’accusa di turbativa d’asta.

Aeb: l’attacco del leghista Trezzi

Il passaggio era stato innescato da Edoardo Trezzi, capogruppo della Lega, che ha sottolineato che «mi sarei aspettato una comunicazione su questo punto da parte del sindaco». Trezzi ha quindi proseguito: «Nella conferenza capigruppo, il presidente Pietro Amati è stato in difficoltà ad accettare la mia proposta di intervento. C’è imbarazzo a proseguire i lavori consiliari dopo la richiesta. La città per l’ennesima volta è finita sui giornali e non come esempio di virtù, ma per una presunta malagestio, su cui la procura vuole vedere chiaro. Speriamo che i costi delle spese legali degli imputati ora non ricadano sui cittadini. Ricordo che, nella passata legislatura, con il consigliere Tiziano Mariani, che ha condotto la battaglia legale, siamo stati derisi dalla maggioranza. Ora mi auguro dal punto di vista umano che chi ha votato la delibera non venga raggiunto dalla corte dei conti, per una richiesta di risarcimento danni che si preannuncia ingente, ma la vedo difficile.  E mi auguro che il sindaco faccia un passo indietro, nell’interesse della città». Francesco Giordano di Fratelli d’Italia ha quindi sottolineato che «ci deve essere qualcuno che si assuma la responsabilità politica. Se il sindaco, in buona fede, ha recepito dati fallaci e li ha trasferiti, lo dica. Sarebbe interessante potersi confrontare in aula con chi ha operato, per capire i margini di recupero esistenti. La delibera dopo la sua approvazione avrebbe dovuto essere trasmessa all’Anac: è stato fatto? E, se sì, l’Anac cosa ha risposto?»

Aeb: le repliche di Borgonovo e Rossi

L’assessore Giuseppe Borgonovo, che figura tra le persone di cui è stato chiesto il rinvio a giudizio, ha rivendicato che «il percorso seguito è stato lineare, nel rispetto della legge, in base ai pareri ricevuti. Oggi gli effetti industriali delle nostre decisioni cominciamo a delinearsi. Il dibattito si è spostato sul piano giudiziario, dove siamo in una fase preliminare: non c’è ancora una sentenza. Potremo spiegare e diamo tempo al tempo. Il clima velenoso danneggia la società». Per quanto lo riguarda, dopo aver smentito suoi imbarazzi, «tanto che mi sono espresso a favore della discussione anche se il tempo delle comunicazioni era terminato», il sindaco ha spiegato di aver sempre informato l’aula «quando ho ricevuto atti ufficiali. In questo caso, non ho ricevuto comunicazioni, ma ho appreso la notizia dalla stampa. Per le spese legali, saranno coperte da mie risorse. Il regolamento, già applicato, prevede la possibilità di rimborsi solo a posteriori, in caso di esito positivo. Ribadisco di aver agito nell’interesse della città».
Rossi ha incassato l’appoggio dei consiglieri Samuele Tagliabue di Scelgo Seregno e Patrizia Bertocchi del Partito democratico, mentre Luca Tommasi di Forza Italia ha definito il possibile rinvio a giudizio «un problema operativo» anche per la parte tecnica.

( Paolo Colzani – Il Cittadino )
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SEREGNO – A2A-AEB : LE REAZIONI DEI POLITICI DOPO LE RICHIESTE DI RINVIO A GIUDIZIO DI ROSSI & C

SEREGNO -Dopo che abbiamo reso pubblica la comunicazione del Procuratore della Repubblica di Monza ( leggi ), riguardante la richiesta di rinvio a giudizio per il sindaco Alberto Rossi, l’assessore Giuseppe Borgonovo, il segretario comunale Ricciardi Alfredo nonchè dei vertici delle due società, sono giunti in redazione reazioni e commenti dei politici locali .

Alberto Rossi ci ha dichiarato : ”  Prendo atto della richiesta del Pubblico Ministero di rinvio a giudizio, che ho appreso dalla stampa, relativamente alla vicenda che riguarda l’aggregazione industriale fra A2A e AEB. Io continuo il mio lavoro, sapendo di aver guardato solo all’interesse pubblico e al bene della città.

Poco dopo la maggioranza ( Cambia Seregno – Partito Democratico – Scelgo Seregno – Seregno al Centro) che in Consiglio comunale sostiene il sindaco ha diffuso una nota in cui afferma :
Nella giornata odierna abbiamo appreso i recenti sviluppi in merito alle indagini in corso, coerenti con la comunicazione di conclusione indagini comunicata dalla Procura della Repubblica la scorsa estate. Siamo, con la presente, ad esprimere tutto il nostro sostegno e la nostra vicinanza al Sindaco Alberto Rossi ed all’Assessore Giuseppe Borgonovo, che sappiamo avere lavorato e continuare a lavorare al meglio nell’esclusivo interesse della Città di Seregno.

Di tenore completamente opposto il commento della  Lega :

Apprendiamo la notizia del rinvio a giudizio per il Sindaco Rossi Alberto, l’assessore Borgonovo Giuseppe ed altri, chiedendo agli imputati una presa di coscienza e serietà, perché la vicenda non diventi terreno di scontro politico ma che vengano preservati gli interessi di Seregno e dei seregnesi.

Oggi si aggiunge un altro tassello ad un’aggregazione che è già passata da numerose aule di tribunale e che oggi vede come imputati coloro che hanno promosso questa operazione con accuse molto gravi. Giungendo sul piano penale la vicenda diventa estremamente delicata per la Città e chiediamo pertanto al Sindaco un comportamento adeguato, al fine di non creare ulteriori danni rispetto a quelli ipotizzati dalla Procura.

Per la Lega di Seregno tutta questa operazione ha destato serie perplessità fin dall’inizio ed in Consiglio Comunale abbiamo sempre chiesto chiarezza e trasparenza in merito ad un così importante argomento, ma dai banchi della maggioranza ci sono sempre state zone d’ombra ed assordanti silenzi alle nostre richieste, come dimostrato dalla sentenza della Corte di Cassazione del gennaio scorso. L’operazione in sé avrebbe potuto anche avere dei riscontri positivi per Seregno se solo fosse stata gestita con coscienza, lungimiranza e rispetto delle leggi nella tutela dei cittadini delle finanze pubbliche, ma così non è stato e la Procura della Repubblica di Monza ha acceso dei fari su tutto ciò per fare chiarezza.

Ci teniamo a ringraziare l’ex consigliere Tiziano Mariani, con cui abbiamo condiviso i banchi della minoranza nella scorsa consigliatura, che si è sobbarcato tutte le iniziative giudiziarie che hanno delineato il quadro di irregolarità nel quale si è svolta l’operazione.

Infine ci auguriamo che il consenso ottenuto alle elezioni amministrative non spinga il Sindaco a sostenere incondizionatamente le proprie posizioni, ma metta davanti a tutto l’interesse della Città. Da parte nostra faremo il possibile affinché l’ingente danno economico provocato da questa iniziativa temeraria non vada a ricadere sui cittadini seregnesi; per questo preannunciamo già fin d’ora che daremo vita a un comitato regolarmente costituito al quale potranno aderire tutti i cittadini di qualsiasi orientamento politico con lo scopo di costituirci parte civile del giudizio, affinché l’eventuale risarcimento debba ricadere unicamente su coloro che hanno avuto parte attiva in questa lunga tormentata e assolutamente folle vicenda.

Infine Tiziano Mariani, che non siede in Consiglio Comunale in questa legislatura ma che è stato da subito  il vero artefice di tutto il percorso che attraverso diverse azioni giudiziarie ( leggi ) , anche ai livelli più alti, ha portato all’indagine della Procura e alla successiva richiesta di rivio a giudizio dei protagonisti della fusione tra A2A e AEB , ci ha dichiarato  :

La Procura di Monza ha comunicato il rinvio a giudizio dei politici coinvolti nella vicenda della “svendita” della società AEB spa alla A2A spa, che, come noto, il Consiglio di Stato, con sentenza passata in giudicato, ha deciso che dovesse essere effetuata tramite procedura ad evidenza pubblica. Grave l’affermazione contenuta nel comunicato stampa diffuso dalla Procura di Monza , per cui taluni imputati “nonostante le pronunce del Consiglio di Stato e della Cassazione hanno mantenuto in essere quanto già illegittimamente deliberato circa l’integrazione societaria omettendo di effettuare  la procedura ad evidenza pubblica”.
Il danno come dichiarato sarebbe enorme per i citadini. Pertanto ritengo che le figure politche coinvolte dovrebbero  avere il pudore e la responsabilità di dimettersi, in quanto le sentenze amministratve sono già passate in giudicato e si contnua a reiterare il danno. Fatta emergere la verità giuridica e processuale delle sentenze citate dalla stessa Procura, nessun Comune, nemmeno dopo le sentenze del Consiglio di Stato, ha revocato le delibere illegittime, in un clima di connivenza e omertà bipartsan.
Ora con il rinvio a giudizio si apre una nuova sfda: la costituzione di parte civile nel processo penale. Sollecitamo i Comuni soci affinchè si costituiscano parte civile per ottenere il giusto risarcimento da parte di A2A spa.
Dal canto nostro, annunciamo che provvederemo a costituirci parte civile come eletori ai sensi dell’artcolo 9 del TUEL. Riportamo a casa tutti i soldi dei cittadini