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CONSIGLIO COMUNALE : LE OPPOSIZIONI RITORNANO IN AULA

SEREGNO – Dopo l’ incontro avvenuto lunedi 23 maggio con il Prefetto di Monza, Giovanna Vilasi , i gruppi di opposizione hanno deciso di ritornare in aula consiliare e prendere parte ai lavori del parlamentino locale. L’ incontro con il Prefetto era stato richiesto da PD, W Seregno, NoixSeregno e Ripartiamo. I quattro gruppi politici  nella seduta del 3 maggio   avevano deciso di non partecipare più alle sedute del Consiglio Comunale. ( leggi articolo  ) fintanto che Andrea Cattaneo avesse ricoperto la carica di presidente dell’assemblea.

Nel comunicato  le ragioni che hanno indotto i i gruppi a cambiare il loro atteggiamento:

“Nel pomeriggio di lunedì 23 maggio, i consiglieri comunali capigruppo di Seregno, William Viganò (PD), Pietro Amati (Ripartiamo e Seregno Civica) e Tiziano Mariani (Noi per Seregno), si sono recati in visita al Prefetto di Monza Brianza, Giovanna Vilasi.
Nel corso dell’incontro, improntato a una reciproca stima, i tre capigruppo hanno espresso al Prefetto le serie preoccupazioni per la situazione politica e istituzionale di Seregno, già più volte oggetto di diversi esposti inviati nei mesi scorsi.
Culmine di una situazione di precaria e grave debolezza istituzionale, a giudizio dei capigruppo di minoranza, la vicenda riguardante il pignoramento dell’indennità del Presidente del Consiglio Comunale, Andrea Cattaneo, per debiti inevasi nei confronti di un Ente pubblico. Un caso che ha spinto i gruppi di minoranza ad abbandonare i lavori del Consiglio Comunale, in segno di vibrante protesta per la delegittimazione della carica di Presidente.
Al termine del lungo incontro, su invito del Prefetto, i suddetti Consiglieri, con senso di responsabilità e in segno di rispetto verso i cittadini, hanno garantito al Prefetto la volontà di ritornare a partecipare fattivamente ai lavori del Consiglio Comunale.
Tuttavia, in riferimento a valori di etica politica, il giudizio nei confronti della seconda carica istituzionale cittadina rimane in tutta la sua gravità; ci si augura inoltre che il Presidente del Consiglio valuti ancora una volta attentamente la propria posizione, rassegnando le dimissioni a favore di un Presidente più rappresentativo dell’intero Consiglio.”

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