Cronaca

DESIO – IL SINDACO : ” NO ALLA CHIUSURA DELLA STAZIONE FERROVIARIA “

DESIO – “Apprendo dalla stampa come TRENORD stia procedendo ad una progressiva chiusura di molte biglietterie in diverse stazioni ferroviarie della regione, sostituendole con servizi di tipo automatico. Da organi di stampa, sembrerebbe che anche la stazione di Desio sia destinata ad un forte ridimensionamento (dopo quelli già avvenuti negli scorsi anni), se non addirittura ad una chiusura”.
Con queste parole il Sindaco di Desio, Roberto Corti ha scritto ai responsabili di Trenord e per conoscenza ai vertici di Regione Lombardia, della Provincia di Monza e Brianza, di Ferrovie dello Stato e di Anci, l’associazione dei comuni italiani chiedendo una sonora smentita o, nel caso le ipotesi siano veritiere, di rivedere radicalmente le decisioni della società di trasporto ferroviario controllata da Palazzo Lombardia.
E’ chiaro ed evidente – scrive ancora il Sindaco – che una tale prospettiva, vede da parte mia e di tutta la città che rappresento, una ferma contrarietà, soprattutto oggi, quando gli interventi di upgrade tecnologico sui sistemi di controllo di linea, renderanno assente tutto il personale di controllo e movimento, normalmente presente. Di fatto la stazione, la sua sala d’attesa ed i binari diventeranno terra di nessuno rischiando di diventare luoghi di degrado”.
La stazione di Desio – continua Corti -, città di 42.000 abitanti, con i suoi quasi 8000 pendolari quotidiani, provenienti non solo dal comune di Desio ma anche da molti comuni limitrofi che si innestano sulla SS36, è tra le più importanti dalla linea Milano-Como-Chiasso e della Saronno-Albairate”.
La biglietteria – afferma ancora Corti – non può essere considerata solo come un punto vendita di biglietti, ma svolge un ruolo di supporto al cliente, di riferimento per qualsiasi persona in viaggio, delle fasce più deboli. Mi auguroconclude il Sindaco – che si tratti di “fake news” e auspico ardentemente che le decisioni in merito alla chiusura di stazioni e biglietterie nelle varie città, non vengano relegate a semplici valutazioni di tipo economico ma siano valutate considerando le ricadute complessive di tale scelte”.

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