Cronaca

DESIO – INCENERITORE: CHI VERIFICA LA QUANTITA’ DI DIOSSINA PRESENTE NEI TERRENI CHIEDE IL M5S

DESIO – Verificare la concentrazione di diossina nei terreni agricoli esposti alle ricadute dei fumi dell’inceneritore di Desio, alla luce delle recenti disposizioni emesse dal Ministro dell’Ambiente Sergio Costa: è questa la richiesta contenuta nella lettera inviata al direttore generale di Arpa, Fabio Carella, dai consiglieri comunali Giulia Fumagalli, Stefano Guagnetti, Luca Pace, Sara Montrasio, dal consigliere regionale Marco Fumagalli e dal senatore Gianmarco Corbetta.

Il motivo è spiegato dal senatore: “Partiamo dai fatti: l’inceneritore emette costantemente diossina dal 1976, e fino a prova contraria la emette nei limiti consentiti dalla legge. Oggi i limiti sono più bassi di quelli di 20, 30 o 40 anni fa, ma intanto, in quegli anni, gli inceneritori hanno prodotto un sacco di diossina… “a norma di legge”. Qual è il problema? le diossine nel tempo si accumulano nell’ambiente! Pertanto è lecito aspettarsi che, anno dopo anno, i livelli di diossine nei terreni esposti alle ricadute dei fumi dell’inceneritore di Desio siano via via aumentati.”

Quanta diossina ci sia nei terreni oggi, dopo 43 anni di emissioni, non si sa: da quanto ci risulta nessuno mai per quasi mezzo secolo si è posto il problema di andare a verificare” fa notare Corbetta. “Non un sindaco, non un presidente di provincia, non uno degli enti pubblici preposto alla tutela dell’ambiente o della salute. Intanto però si è continuato a coltivare i terreni intorno all’inceneritore e qualcuno ha mangiato e continua a mangiare quei prodotti agricoli. Non sarebbe il caso di dare una controllata, giusto per capire cosa si trova oggi in quei terreni?

Secondo i rappresentanti del M5S, oggi più che mai sarebbe importante intervenire, considerato che recentemente il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha emanato un regolamento, atteso da molti anni, che pone dei limiti precisi alla presenza di diossina e altri inquinanti nei terreni agricoli: in caso di inquinamento, il regolamento impone alle Aziende Sanitarie Locali di intervenire per tutelare la salute delle persone.

Voglio sperare” conclude Corbetta “che ARPA risponda in fretta e positivamente di modo che si possa finalmente avere il quadro della situazione e, se necessario, ATS Brianza possa intervenire a tutela della sicurezza alimentare!”

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