Politica

DESIO – MINACCE AD ASIA BIBI: LA LEGA CHIEDE LA PRESA DI DISTANZA DELLA COMUNITA’ PAKISTANA

DESIO – E’ nota a molti la storia di Asia Noreen Bibi  pakistana cattolica, madre di cinque figli, condannata per  blasfemia per avere bevuto un bicchiere d’acqua raccolta da un pozzo di un  musulmano e per questo accusata di avere “infettato” la fonte. Dopo avere  rifiutato l’appellativo di infedele e l’imposizione di convertirsi da parte di  altre donne, Asia Bibi è stata accusata di avere insultato il profeta  Maometto. La Corte suprema ha nei giorni scorsi assolto la contadina cristiana accusata di blasfemia ed il giudice ha sentenziato : “La tolleranza è la base dell’islam”. L’assoluzione ha provocato notevoli proteste tra gli integralisti islamici che impedirebbero alla donna e ai suoi familiari di lasciare il paese.

Sulla vicenda di Asia Bibi la Lega Nord cittadina ha emesso una nota stampa in cui chiede alla numerosa comunità pakistana presente in città di prendere le distanze dalle proteste che stanno avvenendo in Pakistan contro l’assoluzione della giovane .

Asia Bibi, ragazza pakistana di fede cristiana, era una semplice lavoratrice agricola a giornata. Il 14 giugno del 2009, dopo aver avuto un diverbio con alcune sue colleghe musulmane, Asia viene denunciata con l’accusa di aver offeso Maometto. Dopo essere stata picchiata, rinchiusa e stuprata, viene condannata in due gradi di giudizio alla pena di morte, sebbene non esistano prove a suo carico. Solo pochi giorni fa, il 31 ottobre, dopo quasi 10 anni di calvario giudiziario, la Corte Suprema l’ha assolta e scarcerata. La liberazione della donna ha però causato una vera e propria rivolta popolare in tutto il Pakistan, tanto che, nel giorno della sua assoluzione, il governo ha dovuto schierare oltre trecento poliziotti a presidiare il tribunale di Islamabad e unità dell’esercito a difesa degli edifici istituzionali governativi. Dal momento che i pakistani ritengono che questa sentenza violi le leggi islamiche, da diversi giorni si susseguono le proteste in tutto il paese: scioperi di massa, strade bloccata e scuole chiuse. Visto che a Desio esiste una considerevole comunità pakistana e visto anche che questa ingiustificabile e vergognosa ondata di proteste sta coinvolgendo l’intero popolo pakistano, chiediamo alla stessa comunità desiana di prendere le distanze e di condannare quello che sta avvenendo in patria. Per noi integrazione significa prima di tutto accettare i valori fondamentali richiamati nella nostra Costituzione repubblicana. Pretendiamo che le comunità e/o le associazioni, in particolare quelle che intendono stipulare o hanno già stipulato convenzioni con il comune, riconoscano più di ogni altra cosa i principi di parità tra uomo e donna, la laicità delle istituzioni e i diritti fondamentali della persona e che condannino fermamente la pena di morte.

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