Cultura

GENOVA – IL SALONE NAUTICO HA RESISTITO ALLA TEMPESTA COVID

GENOVA – A sessant’anni di solito si inizia a pensare alla pensione o, addirittura, già lo si è. Invece, il Salone Nautico di Genova che  oggi chiude i battenti si è proposto ancora una volta  come punto di riferimento per tutti gli eventi internazionali del futuro post pandemia. I suoi organizzatori con grinta e pervicacia non si sono fermati davanti a nulla: al Covid-19, alla crisi economica e alla concorrenza, talvolta corsara. Proprio come  il mare, il Salone non si è fermato mai da quando è nato. «Non si ferma mai, così come non si ferma mai Genova — dice orgogliosamente il sindaco Marco Buccied è stato un grande esempio di lavoro di team, è l’unico salone al mondo a non fermarsi. Genova si è sempre tirata su le maniche quando c’era bisogno, lo abbiamo dimostrato con il salone e continueremo a farlo in futuro». Questa edizione del Salone farà storia perché ha riconsegnato a coloro i quali  amano andare per mare,  sei giorni di odore di salsedine e del digrignare delle  sartie. Qui — in 200 mila metri quadri di esposizione quasi interamente all’aperto — fra spazi ampi e stand galleggianti si sono potute ammirare barche, motori, componentistica, abbigliamento, giochi e ogni altro prodotto legato alla nautica, con una pioggia di novità in arrivo da tutto il mondo visto che sono presenti i cantieri più importanti.

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