Cronaca

“LAZZATE AI LAZZATESI” : I CITTADINI SI MOBILITANO

LAZZATE – Contro il possibile arrivo dei profughi e l’allestimento di una tendopoli “provvisoria” si mobilitano anche i cittadini: una riunione spontanea per vedere cosa si può fare per contrastare questa possibilità, poi la nascita del gruppo Facebook con un messaggo chiaro: “Lazzate ai lazzatesi”.

Il sindaco Loredana Pizzi e l’amministrazione comunale sono già stati decisamente chiari e decisi: no all’arrivo dei profughi sul territorio. Ma a differenza di altri Comuni della Brianza, qui si sono mobilitati anche i cittadini: una riunione spontanea a cui hanno preso parte un centinaio di persone e la nascita del gruppo Facebook “Lazzate ai lazzatesi”.

I numeri dicono molto: in un paese che conta circa 7.700 abitanti, in poche ore quasi 2.100 persone hanno aderito all’iniziativa sul social network per dire no all’arrivo di extracomunitari e per rimanere aggiornati sulla vicenda. In paese sono stati affissi anche due striscioni: “Lazzate ai lazzatesi” e “Loro tutelati, noi i veri immigrati”. Dubitiamo che il Prefetto passi da quelli parti, ma la determinazione dei cittadini l’avrà colta di sicuro
In paese sono stati affissi anche due striscioni: “Lazzate ai lazzatesi” e “Loro tutelati, noi i veri immigrati”. Dubitiamo che il Prefetto passi da quelli parti, ma la determinazione dei cittadini l’avrà colta di sicuro( Gualfrido Galimberti – Quibrianza )
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Forza Nuova ha diffuso stamane un comunicato nel quale dichiara : ” Nella serata di Venerdì 28 Agosto militanti forzanovisti hanno preso parte al raduno spontaneo di un centinaio di cittadini lazzatesi.
Cittadini che si sono riuniti e hanno fondato il comitato “LAZZATE AI LAZZATESI”, per coalizzarsi in previsione della possibilità circolata negli ultimi giorni, di un centro profughi in paese. Come già avvenuto a Brescia e Mantova e come avviene in tutto il Nord-Italia, il Popolo scende in Piazza contro una disgraziata politica immigrazionista, che vede ormai la Brianza ai primi posti per numero di immigrati accolti.
Ormai funziona così: la prefettura ordina, gli amministratori localli, senza avvertire la cittadinanza, eseguono in silenzio. Ma i cittadini iniziano a non accettare queste decisioni cadute dall’alto. La pazienza è finita.
Solo scendendo in Piazza, solo dimostrando coraggio e volontà di ribellarsi si potrà bloccare questo drammatico Business dell’Accoglienza, che usa l’immigrazione invadendo le nostre città e produce illegalità e guadagni per tutti coloro che sfruttano la situazione.
Per gli Italiani restano crisi economica e difficoltà lavorative, non si trovano soldi per ridare dignità ai tanti nostri connazionali senza casa e senza cibo.
Ma in ogni cittadina della Brianza sembra obbligatorio avere almeno un centro profughi, 35 euro al giorno per ogni immigrato e la solita cantilena dei soliti buonisti che predicano accoglienza. ”

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