Cronaca

MONZA – AL SAN GERARDO UN’ISTALLAZIONE DI ROBERTO SPADEA DEDICATATA AGLI OPERATORI SANITARI

MONZA – È  stata  posizionata  oggi  alle  13  l’opera  d’arte  di  Roberto Spadea,  l’artista  monzese  autore  di  “Inno  alla  vita”,  l’installazione  dedicata  a  tutti  gli operatori dell’ospedale San Gerardo di Monza.  Tre camici trattati in resina con i colori della bandiera italiana, abbracciati. L’opera si trova al piano -1S della Palazzina Accoglienza, davanti all’Auditorium “Enrico Maria Pogliani”.  “Quest’opera  –  spiega  Spadea  –  nasce  dalla  profonda  commozione  suscitata  dalle immagini  continuamente  proposte  dai  media  riguardo la  terribile  pandemia  della  quale  il mondo  intero  è  vittima.  Il  sovraffollamento  degli  ospedali,  presi  d’assalto  da  centinaia  di nuovi  malati,  ha  rimesso  in  evidenza  il  ruolo  fondamentale  di  medici  ed  infermieri, importante  ogni  giorno  ma  mai  come  in  questo  periodo.  Schierati  in  prima  linea,  i professionisti  del  reparto  sanitario  combattono  un nemico  invisibile,  per  molti,  purtroppo risultato   anche   letale.   Il   camice   bianco,   da   sempre   simbolo   per   eccellenza   della professionalità  medica  è  diventato  oggi  l’unica  barriera  per  conservare  la  nostra  fragile sopravvivenza. Ed è proprio il camice che in questa opera si tinge di tricolore per esaltare l’unità di un popolo che, in momenti difficili come questo, sa trovare la forza, l’unità ed il coraggio per mettere al primo posto il bene comune”. Presente al momento dell’arrivo dell’opera tutta l’Unità di Crisi che in questi mesi insieme al  Direttore  Generale  della  ASST  Monza  Mario  Alparone,  ha  condiviso  il  percorso  della pandemia,  aiutando  il  Direttore  e  la  Direzione  Strategica  ad  affrontare  quotidianamente, anche due volte al giorno, l’emergenza.
Quest’opera  incarna  molto  bene  lo  spirito  di  fratellanza  e  la  determinazione  che  ci  ha consentito di far fronte a questa calamità – sottolinea il Direttore Generale Mario Alparone -.  Quando  il  dottor  Orazio  Ferro  mi  ha  anticipato  la  possibilità  che  il  suo  autore  volesse esporla  da  noi,  ho  subito  colto  l’opportunità  per  la  capacità  evocativa  che  trasmette.  Un abbraccio che ci ha tenuto insieme e che spero torneremo anche a scambiare fisicamente presto.  Stiamo  gradualmente  ed  in  sicurezza  ritornando  ad  esercitare  le  nostre  attività chirurgiche  ed  ambulatoriali,  partendo  da  quelle  più  urgenti,  che  si  sono  accumulate  in questi due mesi di epidemia, che hanno visto l’azienda gestire circa 600 malati e quasi 100 persone in terapia intensiva, uno sforzo enorme tra i primi in regione Lombardia”

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