Il diretto interessato ha preso subito le distanze, smentendo qualsiasi coinvolgimento e affidando la pratica ai suoi legali. Di certo c’è che il «boom» mediatico ha fatto prendere coraggio a tante persone, che fin qui avevano lottato in silenzio per far valere i propri diritti, a fronte di migliaia e migliaia di euro già pagate, in cambio di auto mai viste o viste con enormi ritardi o problemi in tutto l’iter autorizzativo e burocratico.

E spuntano casi non solo da tutta la Brianza, ma anche da Brescia, dalVaresotto. Persone che si sono sorbite anche cento e passa chilometri per approfittare di offerte e promozioni alquanto ghiotte, in teoria. Si va sempre più consolidando la quota di almeno 100 clienti con contestazioni o contenziosi aperti con l’autosalone brianzolo. E lunedì sera Striscia la Notizia ha mandato in onda una nuova puntata sull’inchiesta, parlando ancora con i responsabili dell’attività. Ma anche con ulteriori testimoni tra la platea di chi si sente truffato. Emerge una promozione – quella della pubblicità sulle fiancate delle vetture vendute, in cambio di un ampio rimborso mensile sul prezzo di vendita – irregolare, secondo il codice della strada.

Con i clienti (quelli che hanno ricevuto l’auto, alcuni dei quali lamentano di non ricevere i soldi promessi per gli sponsor) che hanno rischiato e rischiano fino a 1.600 euro di sanzione. Poi targhe fasulle, con tanto di sequestro operato dalla polizia stradale di Seregno: «Ho pagato subito 40mila euro per la macchina sogno di una vita – racconta D.R. Di Milano – ho dovuto aspettare due mesi per averla, tra mille scuse. A un anno e mezzo di distanza non ho ancora il passaggio di proprietà nè la targa, perchè la macchina era in conto vendita da un concessionario del Sud, che non avendo ricevuto i soldi da Antonini non la voleva spedire. Quella duplicata da loro è stata sequestrata, come tante altre, dalla Polstrada di Seregno. Ancora oggi giro con una targa fatta in copisteria, con la documentazione che attesta la mia odissea, per evitare guai». E ancora «fideiussioni senza che la società che le avrebbe rilasciate ne sappia nulla», secondo quanto riportato da Striscia la Notizia. «Non siamo truffatori, cercheremo di sanare tutte le situazioni, che sono semplici ritardi e problematiche. Ce la stiamo mettendo tutta», replicano i titolari dell’attività.
( fonte Il Giorno – Alessandro Crisafulli )