Cultura

MONZA : IL SAN GERARDO DIVENTA IRCCS ( ISTITUTO DI RICOVERO E CURA A CARATTERE SCIENTIFICO )

MONZA – ” Un importantissimo valore aggiunto per tutto il territorio oltre che una conferma per uno dei migliori presìdi della Lombardia“. Così l’assessore regionale alla Ricerca e Innovazione Letizia Moratti commenta la decisione della Conferenza Stato Regioni della trasformazione del San Gerardo di Monza in Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS).L’Ospedale, la Fondazione Mamma Bambino Monza e Brianza e la Fondazione Tettamanti costituiranno un unico ente raggruppando le proprie eccellenze in campo clinico e di ricerca.

“Un ringraziamento, quindi, a tutto il personale sanitario, alle Fondazioni coinvolte e ai ricercatori che contribuiscono ogni giorno a rendere questo ospedale un’eccellenza”.

È fondamentale – ha concluso l’assessore – investire con convinzione su ricerca e innovazione. Per questo Regione Lombardia ha istituito un Programma Strategico Triennale per la Ricerca che muove risorse per 1,5 miliardi di euro, che si aggiungono ai fondi europei per la ricerca pari a 2 miliardi di euro, il doppio rispetto alla precedente programmazione” ha concluso.

COSA CAMBIA PER I CITTADINI – Per il cittadino del territorio non ci saranno cambiamenti in termini di livelli di assistenza. Il San Gerardo, infatti, continuerà ad essere, anche in questa nuova veste, l’ospedale di riferimento dell’area, con un valore aggiunto legato all’incremento dell’attività di ricerca, già presente, che sarà implementata anche in altre specialità diverse dalla pediatria e i cui risultati verranno poi trasferiti alla cura dei pazienti.

 

IRCCS AREA DI RICERCA PEDIATRIA – Negli ultimi 40 anni il San Gerardo è il primo IRCCS di natura pubblica a ricevere questo riconoscimento. Avrà quale area di ricerca la pediatria, confluendo in essa sia le attività svolte dal reparto di pediatria in senso stretto (con particolare riguardo ai tumori del sangue), attualmente gestito dalla FMBBM, che quelle attuate su bambini e interessanti altre specialità, quali le malattie rare, i disturbi del metabolismo, le neuroscienze, la neuropsichiatria infantile, la nefrologia, l’ortopedia, l’oculistica, presenti nell’Ospedale San Gerardo della ASST di Monza.

 

MODELLO INNOVATIVO E TRASVERSALE – In questo modo si realizza un modello innovativo, primo in Italia, che vede l’attività di cura e di ricerca attuata sul bambino in modo trasversale, in tante specialità, assicurando continuità di cura tra settori diversi del nuovo IRCSS, in un’ottica di approccio integrato ai bisogni della persona.

L’attività di cura e ricerca, se ristretta alla sola disciplina di riconoscimento (Pediatria), vede già ora l’Ospedale San Gerardo di Monza in integrazione con la Fondazione MBBM riconosciuto centro di “European Reference Network” – ERN su molteplici discipline. Dalle malformazioni cranio facciali su base genetica (ERN Cranio), malattie ematologiche rare (EuroBlooNet), malattie del fegato (Rare-Liver), malattie metaboliche congenite (MetabERN) e oncologia pediatrica (PaedCan ERN).

Inoltre, accanto a queste, è ampiamente sviluppata anche quella relativa ad altre patologie multifattoriali e complesse in età pediatrica (encefalopatie epilettogeniche a determinante genetica; sindromi malformative complesse). L’intensa attività di ricerca preclinica in aree di riferimento diverse (Neurologia, Ematologia e Immunologia, Pneumologia, Nefrologia) costituisce una straordinaria opportunità di integrazione e di trasferimento delle conoscenze tra le patologie dell’adulto a quelle in comune con l’età pediatrica.

 

Le competenze multispecialistiche dell’adulto presenti all’Ospedale San Gerardo/ASST di Monza hanno favorito lo sviluppo di un approccio multidisciplinare e garantito l’applicazione di percorsi di “transizione all’età adulta” delle patologie rare e complesse diagnosticate in età pediatrica.

Infatti, la presenza all’interno dell’Ospedale delle tradizionali specialità permette di garantire la non interruzione della cura ai pazienti, ad esempio, con malattie croniche e rare insorte in età pediatrica che diventano adulti: questi continueranno ad essere presi in carico dallo stesso reparto (ad esempio, neurologia, gastroenterologia, nefrologia…) che li ha seguiti da bambino e che ne conosce la storia clinica anche una volta diventati maggiorenni.