Cronaca

MONZA – INCIDENTE : “HO PRESO IN BRACCIO IL PICCOLO ….. “

MONZA – “Ho preso in braccio il piccolo, avevo paura che soffocasse” – Il racconto del camionista che ha cercato di salvare il piccolo Liam
( Fonte : Dario Crippa e Stefania Totaro – IL GIORNO )

MONZA – La Fiat Punto arriva da Milano e procede a velocità sostenuta, sopra il limite dei 70 chilometri orari, quando va a schiantarsi contro la cuspide in corrispondenza della deviazione che porta da un lato al sottopasso, dall’altro a Brugherio. Dietro la macchinina blu ci sono un’altra macchina e un furgone che al botto arrestano immediatamente la propria marcia. Dal furgone scende un uomo, corre alla macchina accartocciata, ascolta le flebili parole pronunciate dall’autista, il padre: «Il bambino…».
E allora va al sedile posteriore, trova il piccolo Liam sepolto fra le coperte, in una sorta di nido che gli aveva fatto la mamma per il viaggio. Sta vomitando, il piccolo, l’uomo capisce che potrebbe soffocare nel suo stesso rigurgito, e allora lo tira fuori dall’abitacolo e lo fa vomitare più liberamente, sulla strada. C’è ancora latte nel rigurgito, probabilmente era appena stato allattato dalla madre. Ecco la probabile ragione che spiegherebbe perché il piccolo viaggiasse senza protezioni, fuori dall’ovetto, o comunque non adeguatamente assicurato. E perché la mamma sia stata trovata dai pompieri incastrata nell’abitacolo, le gambe sul sedile posteriore, il corpo diverso in avanti fra i sedili.

Una volta messo in sicurezza il piccolo, l’autista del furgone allora lo adagia dolcemente di nuovo nella vettura, in attesa dei soccorsi. Se ne prenderanno cura gli operatori sanitari arrivati in ambulanza, ma purtroppo Liam respira male, molto male. Spirerà poco dopo. La tragedia di domenica mattina in viale Fermi è stata ricostruita quasi alla perfezione, ormai. Eppure gli agenti della Polizia locale, dopo aver sentito diversi testimoni che hanno escluso il coinvolgimento di altre vetture, lanciano ora un appello per rintracciare quell’uomo, il “buon Samaritano” purtroppo inutile di questa triste vicenda. «Il suo racconto sarà importante per ricostruire i primi attimi dopo l’urto e completare il quadro dell’incidente» spiega il vicecomandante Gerardo Esposito. Intanto i vigili hanno inviato in Procura tutti gli incartamenti della propria inchiesta. Omicidio colposo e lesioni gravissime colpose. Queste sono le ipotesi di reato per cui la Procura di Monza sta procedendo nelle indagini sull’incidente stradale che domenica scorsa ha causato la morte di Liam, un bambino di neanche due settimane di vita e il ferimento gravissimo del papà e della mamma del piccolo, rispettivamente di 20 e 19 anni, ecuadoriani di origine, residenti nel Milanese.

Il fascicolo penale è stato aperto dal sostituto procuratore monzese Alessandro Pepè, il magistrato di turno nel giorno in cui è accaduto il drammatico sinistro stradale. Il magistrato, che ieri ha avuto dalla Polizia locale di Monza la prima documentazione sui rilievi dello scontro dell’utilitaria guidata dal capofamiglia contro il guard-rail in viale Fermi, attende di ricevere l’esito degli esami tossicologici sul conducente della vettura prima di disporre qualsiasi altro accertamento. Persino l’autopsia sul corpicino del neonato, sbalzato dal seggiolino posizionato dai genitori sui sedili posteriori della Fiat Punto ma, a quanto pare dai primi accertamenti, non correttamente legato al corpo del piccolino. È evidente infatti che l’esito positivo degli esami tossicologici potrebbe fare una grande differenza sul proseguimento delle indagini: se dovesse risultare che il ventenne fosse sotto l’effetto di alcol o droghe al momento dell’incidente, la sua posizione potrebbe addirittura diventare più grave di quella ipotizzata attualmente. Diversa la posizione della mamma del neonato che non avrebbe assicurato il figlioletto al seggiolino ma non era alla guida dell’auto. Intanto i genitori del piccolo Liam, conviventi da poco, sono ancora in ospedale. Il papà è sempre gravissimo. La madre invece migliora: ieri è stata stubata ed è tornata a respirare autonomamente.

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