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MONZA – LA FUSIONE CAMERA COMMERCIO MB CON MI E’ FATTA

MONZA – Ieri lunedì 25 luglio  il consiglio della Camera Di Commercio monzese ha dato il parere favorevole  sulla fusione, mentre Milano aveva già dato il proprio consenso .

Sulla vicenda  la senatrice del PD, Lucrezia Ricchiuti,  attraverso un comunicato aveva espresso il proprio parere : “Disapprovo totalmente la scelta della Camera di Commercio di Monza e Brianza di una fusione con Milano” – “La Camera di Commercio di Monza avrebbe tutti i requisiti necessari per rimanere autonoma e non si capisce la necessità di una fusione con Milano. L’ente brianzolo funziona benissimo: nonostante i tagli dei contributi non ha debiti; è una delle poche CCIAA che ancora elargisce contributi e sostegno alle imprese; offre servizi di eccellenza come, per esempio, lo sportello Suap. Le motivazioni per la fusione con Milano mi sembrano debolissime e francamente insignificanti”.

Anche i sindaci della provincia avevano detto “no” alla fusione, votando all’ unanimità  un documento che chiedeva  ai consiglieri monzesi di congelare la decisione, preso atto che, avendo Monza numeri sufficienti per stare da sola,  non c’era  nessun obbligo di prendere decisioni che suonavano quantomeno affrettate. Inoltre, alcuni componenti della giunta e del consiglio della Camera di Commercio avevano congiuntamente firmato un documento dove esprimevano preoccupazione per una scelta  non sostenuta da ragioni di utilità. A frenare erano soprattutto i rappresentanti dei sindacati e dei consumatori.

Di parere opposto alla senatrice Ricchiuti, è Tiziani Mariani ( consigliere comunale NoixSeregno)  che dà una lettura positiva del voto di ieri in Camera di Commercio a Monza che ha sancito, come venerdì scorso a Milano, la volontà del mondo associativo produttivo e del lavoro di aggregare le due Camere di Commercio dopo la loro separazione avvenuta nel 2007.  Mariani in una nota afferma: ” “Non si tratta di un passo indietro, ma di una nuova e realistica opportunità di crescita e sviluppo per la Brianza che con Milano avrà modo di restare agganciata a una locomotiva diretta verso l’internazionalizzazione. Allora la logica della nascita della Cciaa di Monza e Brianza era pienamente legittima e si legava alla nascita della Provincia di Monza e Brianza. Oggi, con la riforma e la soppressione delle Province e la creazione della Città Metropolitana e di non meglio definite aree vaste, tutto è mutato e occorreva fare delle scelte ponderate.” Continua Mariani  “Non si tratta del venir meno dell’autonomia, ma di una presa d’atto ineludibile: la Brianza economica, agganciata a Milano, crea una forza capace di competere a livello europeo e internazionale. Le Camere di Commercio di Milano e di Monza e Brianza lo hanno compreso e hanno opportunamente scelto di riunirsi per il bene del sistema imprenditoriale, economico e del lavoro.”

“Auspico – conclude Mariani – che anche il livello istituzionale comprenda questa occasione e segua l’esempio tracciato dalle Cciaa, riconoscendo come non solo le attività produttive e l’economia in generale, ma anche la società di Monza e Brianza, gravitino più su Milano che non su Lecco, Como o addirittura Varese. In nome di una non meglio precisata autonomia territoriale, o di poltrone, non affossiamo il potenziale valore aggiunto che la Brianza potrebbe dare a Milano in un disegno di Città Metropolitana allargata sulla falsariga delle grandi città metropolitane europee come Parigi e Londra.”

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