MONZA – «Lo hanno messo in un magazzino, fra gli scatoloni». Polemica a Monza per il caso di un anziano di 81 anni, deceduto nel reparto di Geriatria del San Gerardo nei giorni scorsi. P.T., un imprenditore di Seregno, secondo la famiglia sarebbe rimasto un paio d’ore all’interno del deposito del reparto, fra gli scaffali del materiale di servizio. A denunciare la vicenda il figlio Dario. «Abbiamo regolarmente chiesto il parere dei parenti prima di spostarlo dalla stanza nella quale si trovava insieme ad altri pazienti», replica l’azienda ospedaliera.

Tutto comincia quando l’anziano chiude gli occhi per l’ultima volta. Attorno a lui, nella stanza a quattro letti nell’ala non ancora restaurata dell’ospedale brianzolo, i familiari più intimi e il figlio che ha preso le redini dell’attività. E la solita tendina, che deve nascondere il corpo in attesa che passi il tempo previsto dalla legge per dichiarare un decesso, deve rimanere tirata. Ma in camera ci sono altri pazienti, con diversi problemi. È il personale medico a offrire, dunque, ai parenti di spostare il letto con il corpo in un luogo più appartato. Non ci sono stanze vuote, perché diverse sono chiuse per il cantiere di ristrutturazione. L’unico punto è quella camera, «ampia», dicono in ospedale, sulla cui porta però spicca la scritta «magazzino». E in effetti dentro ci sono scaffalature, scatoloni.

Chi arriva a rendere omaggio alla salma, però, si indigna e protesta, mettendo la firma sotto una lettera spedita ai giornali, segnalando che non esiste un luogo «dedicato al commiato». «La salma non è stata allontanata dal reparto ma è stata portata fuori dalla camera in un ambiente dignitoso – ribatte l’Asst in una nota -, un’esigenza dettata dalla necessità di tutelare altri tre pazienti fragili e dare la massima intimità ai parenti». Ma i familiari non hanno affatto gradito. «Non vi è obbligo di avere stanze del commiato in reparto – aggiunge il direttore Matteo Stocco – gli operatori sanitari fanno del loro meglio per garantire la privacy. Per questo che, valutato che lo spostamento della salma è stato consenziente, riteniamo la segnalazione pretestuosa e finalizzata solo a gettare discredito alla nostra azienda», conclude. ( Mario Galimberti – Il Giorno )

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