Cronaca

MONZA – SAN GERARDO : AUTORIZZATO DALLA REGIONE ALLA PRESCRIZIONE DEI MONOCLONALI

MONZA – C’è anche la ASST Monza tra le Aziende autorizzate da Regione Lombardia alla prescrizione e somministrazione degli anticorpi monoclonali, le proteine ingrado di neutralizzare gli antigeni, cioè quelle sostanze estranee all’organismo, come viruse batteri. Un’arma in più nella lotta contro il Coronavirus. Come annunciato dall’assessore al Welfare Letizia Moratti, il via libera di Aifa e del Ministero della Salute alle cure a base di anticorpi monoclonali è arrivatoa   febbraio e la selezione del paziente è affidata ai Medici di Medicina Generale, ai pediatri di libera scelta, ai medici delle Usca e più in generale ai medici (medicina interna, malattie infettive epneumologia) che abbiano l’opportunità di entrare in contatto con questi pazienti che poi saranno presi in carico dalle strutture ospedaliere e ambulatoriali. La ASST Monza è già pronta in tal senso. “Gli anticorpi monoclonali anti SARS-CoV 2 rappresentano una importante opzione terapeutica per il trattamento precoce dei pazienti affetti da COVID – afferma il professor  Paolo Bonfanti, direttore dell’Unità Operativa di Malattie Infettive della ASST di Monza -. Durante la scorsa settimana, abbiamo iniziato a trattare i primi dieci pazienti in parte inviati dall’hot spot territoriale della ASST e in parte identificati dalle strutture presenti in ospedale che seguono i pazienti fragili. Questi ultimi – ad esempio pazienti con malattia cerebrovascolare, oncoematologici, diabetici – hanno un maggiore rischio di sviluppare COVID nella sua forma più grave e sono quindi i soggetti che devono essere identificati e candidati a questo tipo trattamento. L’identificazione deve essere precoce, nei primissimi giorni di malattia quando il paziente è asintomatico o ha sviluppato sintomi in forma lieve”.

“Per l’utilizzo del farmaco innovativo è fondamentale garantire l’appropriatezza degli accessi – sottolinea il direttore Generale della ASST Monza Mario Alparone -. È mia intenzione proporre un protocollo che ingaggi attraverso una modalità condivisa Ospedale e Territorio, così come abbiamo fatto per l’invio dei pazienti dai Medici di Medicina Generale agli hotspot territoriali che per primi abbiamo aperto e che sono state operazioni di successo proprio per la logica di rete adottata. Diversamente si reitera quello che è successo in fase uno per il plasma iperimmune, quando i parenti dei nostri pazienti lo richiedevano senza avere coscienza delle condizioni di utilizzo”.

[wysija_form id=”5″]

Lascia un commento