Cronaca

MONZA – UN VOLONTARIO, LA CONSEGNA DEI PASTI E FORSE UN BICCHIERE DI TROPPO

MONZA – Pubblichiamo il fatto successo il giorno di Pasqua ad un volontario della ” Curva Davide Pieri “  mentre stava consergnando i pasti per un ospedale .  Fermato dalle forze dell’ordine alla domanda se avesse bevuto ha rispoto affermativamente. Alla richiesta di sottoporsi all’alocol test oppone un rifiurto  e lì è scatta la denuncia penale, il sequestro dell’autoed il ritiro della  patente.Sulla pagina Facebook dell’associazione ” Curva Davide Pieri “  si legge questo comunicato : ” In una Monza deserta una nostra squadra vede da lontano un volante dei vigili, avrebbe potuto quindi cambiare strada se avessero temuto qualche sanzione o se il guidatore non fosse stato realmente in condizione , ma tranquilli vanno verso il posto di blocco, in fondo quella era la strada per tornare alla cucina da campo per prendere i pasti da consegnare. La volante li ferma, come altre volte è capitato come già detto con altre forze dell’ordine, il nostro volontario ha dichiarato il motivo dell’uscita, con la felpa dello stadio indosso e il contenitore dei pasti nel baule, è sceso per compilare l’auto certificazione, una volta sceso, durante la compilazione, il vigile ha chiesto se avesse bevuto, il volontario gli risponde sinceramente di si:”ero a tavola per la Pasqua, un paio di amari, come le ripeto sono uscito apposta per fare le consegne negli ospedali”. Da quel momento in poi il vigile si è impuntato nel voler fare a tutti i costi il palloncino, ricordiamo che da decreto per lo stato di emergenza sono stati sospesi tutti gli accertamenti con apparecchiature etilometriche e le pattuglie avrebbero dovuto occuparsi solo di viabilità, ma in questo caso lo zelante vigile ha continuato nella richiesta e non ha voluto sentire ragioni, neanche utilizzando un po’ di buon senso nel far guidare il passeggero o chiamare l’altra squadra di volontari che in poco tempo avrebbe raggiunto il posto di blocco, come hanno fatto, se il reale problema fosse stato l’impossibilità del guidatore a continuare nel percorso. Invece lo si voleva solo punire perché al nostro volontario non sono state spiegate neanche tutte le conseguenze del suo rifiuto. Morale ? 5 volanti sul posto al rifiuto di fare accertamenti, avete letto bene 5 volanti sul posto, sequestro dell’auto, patente ritirata e denuncia penale. Avete mai visto così tanti vigili? nelle aree disagiate? Nei parchetti dello spaccio? Avete visto applicata la “tolleranza zero” dove serve? Qualche giustizialista potrebbe pensare che il nostro volontario non era in condizione, ma non era così, come già detto prima avrebbe potuto cambiare strada se avesse avuto questa paura, sappiamo che il nostro servizio volontario fatto da “Ultras”, da gente dei quartieri, da quelli considerati gli ultimi, non fa piacere, sono stati molti i tentativi di boicottaggio, molto i tentativi di cavalcarne l’onda (assurdo in questa situazione), perché nel vuoto che si era creato non era possibile pensare che gli ultras, il popolo, in autonomia si organizzasse per dare una mano e contribuire al bene di tutti. Noi nonostante questo episodio, che ci sembra giusto far conoscere, andiamo avanti per la nostra strada, perché il bene comune, il sostegno agli operatori sanitari è più forte dei giochetti, degli invidiosi, delle nullità che dopo avranno comunque un lavoro garantito, noi siamo gli ultras, siamo la gente comune, gli operai, gli artigiani, le partite iva, i baristi, i ristoratori, i piccoli commercianti, noi siamo il popolo insomma e non tirate troppo la corda perché se il popolo si incazza sono dolori, noi ci siamo ora nel momento dell’emergenza e ci “saremo” anche dopo. Infine, perché il paradosso? Perché anche i vigili hanno ricevono i pasti che consegnamo. Ai voi l’ardua sentenza.

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