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Cultura

CESANO – APRIRA’ A MAGGIO IL “PUNTO SALUTE” AMBULATORIO DELLA SOLIDARIETA’

CESANO MADERNO –  Lo scorso mercoledì sera, nella Sala Giunta del Comune di Cesano Maderno, è stato presentato il Punto Salute, ambulatorio della solidarietà che verrà aperto nel mese di maggio all’interno della Casa di Comunità di via San Carlo.

Promotori dell’importante iniziativa, la Fondazione “Guido Venosta” e l’Associazione “Le Comunità della Salute”, ente del terzo settore che con i suoi medici volontari presterà consulenze e assistenza sanitaria alle persone in difficoltà socio-economiche segnalate dai Servizi Sociali comunali e dalle associazioni caritatevoli.

A coordinare la riunione l’assessora ai Servizi Sociali Cinzia Battaglia, che ha fortemente voluto questo progetto a Cesano Maderno e con gli Uffici comunali ha seguito da vicino l’iniziativa. Presenti il Presidente delle “Comunità della Salute”, il dottor Filippo Viganò, e il direttore sanitario, dottor Ezio Goggi, oltre ai medici di medicina generale, le assistenti sociali e numerose associazioni di volontariato. Molte le domande dei presenti, segno della forte adesione al progetto ed una sincera e motivata volontà di partecipazione.

Il Punto Salute viene ospitato all’interno della Casa di Comunità di via San Carlo grazie alla collaborazione in essere tra ASST Monza e Brianza e l’Associazione “Le Comunità della Salute” del dottor Filippo Viganò.

Ma come sarà organizzato il Punto Salute? In ambulatorio si viene convocati per appuntamento e viene valutata l’esigenza di uno specialista. In questo modo si costituirà un presidio di tutela e di prevenzione nonché di educazione sanitaria per le persone in difficoltà. Non si tratta di un Pronto Soccorso né di un punto per prestazioni d’emergenza o repliche di quello che il Servizio Sanitario Nazionale può erogare. Sarà bensì un supporto a quelle situazioni complesse che altrimenti non avrebbero risposte al loro bisogno di salute.

“Il Punto Salute è il frutto della collaborazione – dichiara il Sindaco di Cesano Maderno Gianpiero Bocca – all’interno di una rete che unisce professionalità e altruismo e ha dato vita ad un progetto di grande valore: offrire aiuto a chi ha bisogno di assistenza medica ma, trovandosi in situazioni di fragilità, a volte finisce per rinunciare alle cure. Come Sindaco e come cittadino di Cesano Maderno sono orgoglioso di questa iniziativa”.

“Sono numerose le persone che non possono permettersi di farsi visitare e curare – dice l’assessora ai Servizi Sociali Cinzia Battaglia -. Non si tratta solo di pazienti stranieri, ma anche di cittadini italiani che si trovano in condizioni di indigenza, persone che magari hanno anche un’occupazione, ma non riescono comunque a far fronte alle spese mediche per sé o per i figli. Il Punto Salute, a cui verranno indirizzati dal medico di base, dai Servizi Sociali o dalle associazioni di volontariato, sarà un punto di riferimento sanitario e un presidio di civiltà”.

“Siamo all’esordio di un progetto coraggioso e innovativo – spiega il Presidente delle Comunità della Salute, Filippo Viganò -. Da questa fase sperimentale potranno nascere iniziative di partecipazione e di condivisione che vedranno protagonisti tutti gli attori presenti nella Comunità di Cesano Maderno nell’informazione per la tutela e la promozione della salute e per rendere effettivi i programmi di integrazione socio-sanitaria della Casa di Comunità”.

Cronaca

BIASSONO – IL QUESTORE ORDINA LA CHIUSURA DEL “NEFFA CAFE’ ” PER MOTIVI DI ORDINE PUBBLICO

BIASSONO  – Il Questore ha disposto la chiusura per 20 giorni del locale “Neffa Cafe’” di Biassono per motivi di ordine pubblico: sequestrata sostanza stupefacente all’interno del bar.

Nella mattina di oggi venerdì 31 marzo, agenti della Questura di Monza e della Brianza della Divisione Polizia Amministrativa e di Sicurezza (UPAS), della Stazione Carabinieri e della Polizia Locale di Biassono hanno eseguito il provvedimento di chiusura per una durata di  20 giorni nei confronti del pubblico esercizio “NEFFA CAFE’” di Biassono un provvedimento cautelare disposto dal Questore della provincia di Monza e della Brianza  per motivi di sicurezza pubblica.

In particolare, la Questura, in seguito ad  un controllo straordinario del territorio svolto venerdì 24 marzo  con l’ausilio dell’unità cinofila,   ha rinvenuto  e sequestrata all’interno del bar sostanza stupefacente .

Nel corso del  controlli sono stati anche identificati numerosi avventori gravati da precedenti di polizia per uso personale di sostanze stupefacenti, spaccio di sostanze stupefacenti, guida sotto l’influenza di sostanze alcoliche, rapina, percosse, lesioni personali, porto abusivo di armi, reati contro la persona, il patrimonio e la pubblica amministrazione.

Inoltre da numerose denunce ed esposti presentati dai residenti della zona è stato documentato con immagini fotografiche il degrado e gli assembramenti fuori dal locale, con gli avventori dello stesso dediti all’uso smodato di bevande alcoliche fino a notte inoltrata con musica ad alto volume e schiamazzi.

Sussistendo i presupposti normativi al fine di evitare il protrarsi delle predette e descritte condizioni di pericolosità sociale, con riguardo alla esigenza obiettiva di tutelare la sicurezza delle persone, il Questore della provincia di Monza e della Brianza ha disposto la sospensione dell’attività con chiusura del locale.

Cronaca

SEREGNO – UBRIACO SU UN’ AUTO SENZA UNA RUOTA, FUGGE DOPO UN INCIDENTE

SEREGNO –  Mancavano pochi minuti alle 16 quando in  via Pacini intersezione con via Ripamonti il semaforo aveva la luce arancione acces ed una  colonna di veicoli era ferma.  Il primo veicolo della fila una Jeep, condotta da una donna 50enne,  seregnese,  stava per effettuare la svolta a sinistra. Nel frattempo una Ford Focus, a tutta velocità, è sopraggiunta sorpassando tutta la colonna dei veicoli fermi e centrando l’auto in fase di svolta . L’urto tra i veicoli è stato particolarmente violento e la Ford, nell’urto, ha perso una ruota. Il conducente però non si è fermato  e ha proseguito la folle corsa su tre ruote facendo perdere le proprie tracce . Alcuni automobilisti hanno chiamato la centrale della Polizia Locale e pochi minuti dopo  le pattuglie sono giunte sul posto. Subito sono iniziate le ricerche della vettura fuggita e alcuni minuti dopo è stata  intercettata l’auto abbandonata nel comune di Desio.

Il conducente. un desiano di 48 anni,  era  ancora a bordo ; in ausilio ai poliziotti seregnesi sono arrivate   anche le pattuglie della polizia locale di Desio . Il conducente, sottoposto al controllo etilometrico, è risultato   completamente ubriaco con  oltre 2.5 g/l. Inoltre dagli accertamenti è emerso che la sua patente di guida era scaduta . Per lui è scattata  la denuncia.

Cultura

DESIO – GRANDE SUCCESSO PER IL CONVEGNO SULL’OBESITA’ E SULLA CHIRURGIA BARIATRICA

DESIO  – Grande successo di partecipazione al convegno, qualche giorno fa, sulla “chirurgia bariatrica e metabolica”, promosso dall’Ospedale di Desio e dalla struttura di Chirurgia Generale.

Centoquaranta circa i presenti in platea, presso l’aula magna del nosocomio: molti medici di medicina generale (provenienti anche da territori non afferenti ad ATS Brianza) e poi specialisti ospedalieri e infermieri. I professionisti e i clinici si sono confrontati e hanno dialogato per comprendere e contrastare meglio l’obesità, in particolare quella patologica, potenzialmente letale e spesso sottovalutata. Si stima, infatti, che una persona su dieci è affetta da obesità patologica: un dato che interessa anche la Brianza.

Nel corso del meeting scientifico si è sottolineato il lavoro di squadra per prevenirla e combatterla.

“Il ruolo del medico di medicina generale – ha spiegato Dario Maggioni, primario della Chirurgia Generale del Pio XI e tra i promotori dell’incontro – è fondamentale, come primo approccio al paziente e come ‘guida’ nel percorso di cura di quest’ultimo, specie nello spronare il malato a seguire il follow up. È importante che il soggetto affetto da obesità venga immediatamente riferito a un centro accreditato per la chirurgia bariatrica”.

Come è noto, la struttura diretta da Maggioni ha una équipe di chirurgia bariatrica e si avvale di un team multidisciplinare per il trattamento dell’obesità composto da chirurgo, dietologa, dietista e psicologo che segue il paziente in tutte le fasi che interessano la sua presa in carico (pre e post-operatorie).

L’équipe di chirurgia di Desio esegue, routinariamente, tre tra gli interventi più praticati al mondo: la Sleeve Gastrectomy, il Mini Bypass Gastrico e il Bypass Gastrico, con tecnica mininvasiva, in video laparoscopia.

Nel corso del convegno dell’altro giorno, a cui ha partecipato anche Marco Zappa, Presidente della società scientifica di chirurgia bariatrica (SICOB), si è ribadita la necessità di rafforzare la cooperazione tra territorio e ospedale, per consentire canali dedicati tra medici di famiglia e specialisti ospedalieri. In tal senso è attivo, è stato ricordato, un indirizzo e-mail per garantire una comunicazione efficace ed immediata

Vale la pena segnalare che sono ancora in corso gli open days di visite chirurgico-bariatriche: la risposta della popolazione è stata molto alta e al di là di ogni aspettativa. Il team chirurgico (composto dai dottori Miranda, Frassani e D’Alessandro) ha eseguito più di cinquanta visite gratuite per introdurre le persone alle importanti problematiche connesse all’obesità e alle opzioni di trattamento.

Per far fronte alla domanda è stato inoltre potenziato l’ambulatorio di chirurgia bariatrica, al quale è possibile accedere con impegnativa del medico curante prenotando presso il CUP o telefonando al centro prenotazioni regionali (800.638638 da fisso e 02.999599 da cellulare).

Nella foto da sinistra: Emanuela La Greca, psicologa; Daniela Dellepiane , nutrizionista; Marco Zappa (presidente SICOB); Dario Maggioni , primario della Chirurgia Generale di Desio; Angelo Miranda, chirurgo; Daniela Mercado, dietista; Valentina D’Alessandro, chirurga; Silvia Frassani, chirurga; Sara Mirandola, anestesista.
Cronaca

SEREGNO – DENIS SPINTO DAI BULLI SOTTO IL TRENO : NESSUNO GLI HA MAI CHIESTO SCUSA

Ringrazio Dio ogni giorno che il mio unico figlio sia vivo”. Mamma Ramona parla dalla sua casa di Lentate sul Seveso, nella Brianza più profonda: “È stato un miracolo”. Lo ripete continuamente. E forse è vero. Il suo Denis, 14 anni, il 25 gennaio scorso è stato spinto da un branco di bulli sotto un treno ( leggi ) in partenza da Seregno: un’aggressione brutale ripresa dalle telecamere di sorveglianza della stazione che ha fatto il giro del web. Da quei binari Denis è riemerso con diverse ferite, nel corpo e nell’animo, “ma vivo”. A distanza di due mesi la sua non è più solo una storia di baby bulli, ma anche di amicizia, solidarietà, speranza.

Come sta oggi suo figlio?

“È stata dura, ma pian piano si sta riprendendo. Fisicamente è quasi guarito, psicologicamente ci vorrà del tempo. Da un mese è tornato a frequentare a pieno regime le lezioni, è molto indietro negli studi ma gli insegnanti sono molto comprensivi. I compagni di classe lo stanno aiutando molto: da qualche giorno ha anche ripreso a uscire”.

La sua vita è tornata alla normalità?

Non proprio. Da quel giorno non ha più voluto salire sul treno, preferisce usare il pullman: ad accompagnarlo, sin dalla prima volta, un amico che frequenta lo stesso istituto di Seregno e che quel maledetto pomeriggio è stato testimone dei fatti. Poi, una mattina dopo l’altra, si sono aggregati altri compagni di classe: anche loro non prendono più il treno pur di stargli vicino. Un altro dispiacere per mio figlio è che da quel giorno non può più allenarsi in palestra. Amava la kickboxing”.

Sta frequentando uno psicologo?

Appena uscito dall’ospedale Denis era sotto choc e poi ha guardato quel maledetto video. Tutto gli è sembrato un incubo e ha realizzato che è un miracolo se è ancora vivo. Io e mio marito non ce l’abbiamo fatta a guardarlo. Già eravamo arrabbiati e angosciati per tutto quello che aveva passato. Ora vede una psicologa: con lui ha avuto pazienza, lo sta aiutando molto”.

Denis parla con voi di quello che è avvenuto?

All’inizio era difficilissimo farlo, era molto spaventato, ora sta tornando a sorridere. Non credo che un fatto così si possa dimenticare in fretta, ma se all’inizio aveva paura di incontrare ancora quei due ragazzi che conosceva di vista, poi, con la psicoterapia, e il fatto che i due sono l’uno in carcere e l’altro in comunità, si è fatto più sereno. Ora, se io o il papà gli facciamo delle domande, risponde anche se preferisce evitare l’argomento”.

Tutto è avvenuto per alcuni messaggi inviati a una coetanea. La frequenta ancora?

No. Denis non l’ha più voluta vedere e neppure sentire. Sta frequentando solo gli amici e i compagni di scuola”.

I familiari dei due ragazzini della missione punitiva vi hanno contattati?

Mai. Nemmeno una telefonata di scuse. Denis ha rischiato di morire e non ho mai avuto il piacere di sentirli: se mio figlio avesse fatto una cosa del genere, a costo di farmi buttare fuori casa, sarei andata personalmente a scusarmi”.

Vi siete rivolti a un legale?

Confidiamo nella giustizia. Pensiamo che chi ha spinto Denis debba restare in un carcere minorile anche per essere recuperato. Gli ha rovinato la vita, ma poteva ucciderlo. In ogni caso inizialmente eravamo molto arrabbiati: nella mia testa ho maledetto quel ragazzo, ora invece mi focalizzo su altro”.

Il prossimo il 14 giugno Denis compirà 15 anni.

Sarà una festa speciale. Io e mio marito abbiamo ancora il nostro bambino, il resto non conta più. Quando penso che Denis è vivo, e sta bene, il mondo mi sembra subito un luogo migliore”.

intervista di Sonia Ronconi – Il Giorno
Cronaca

CESANO – PARCO DELLE GROANE: ARRESTATI DAI CC 3 PUSHER

CESANO MADERNO -Non si ferma l’attività di prevenzione e contrasto da parte dei carabinieri per liberare dalla droga il parco delle Groane. Dopo le recenti attività di indagine coordinate dalla Procura della Repubblica di Monza concluse con l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti dei responsabili di un fiorente traffico di stupefacenti che attirava numerosi assuntori dall’hinterland milanese, nei giorni scorsi i militari della Tenenza di Cesano Maderno hanno arrestato in flagranza di reato un 34 enne marocchino, irregolare sul territorio nazionale e senza fissa dimora. L’uomo alla vista dei militari ha tentato la fuga approfittando della fitta vegetazione del parco per sottrarsi alla cattura. Nonostante il tentativo, i militari dell’Arma sono riusciti a bloccarlo e nel corso della perquisizione personale hanno sequestrato 6 gr. di cocaina, 37 gr di eroina, 76 gr. di hashish, materiale per il confezionamento e la somma in contanti di euro 2.045,00 euro, probabile provento dell’attività illecita. L’uomo è stato quindi arrestato per il reato di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti e giudicato dal Tribunale di Monza nel processo per direttissima, come disposto dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Monza. Stessa sorta per altri due spacciatori, entrambi marocchini rispettivamente di 24 e 26 anni, irregolari senza fissa dimora, sorpresi all’interno della fitta vegetazione nel corso di una vasta operazione antidroga eseguita ieri pomeriggio dai carabinieri della Compagnia di Desio. Nel corso dell’attività sono stati sequestrati 18,5 g di cocaina, 35 g di eroina e 16 di hashish. Il Pubblico Ministero di turno della Procura della Repubblica di Monza ha disposto nei loro confronti il processo per direttissima.

Cronaca

SEREGNO – LITE TRA AUTOMOBILISTI POI UNO SCAPPA …PER PAURA

SEREGNO – L’altro giorno  in via Nazioni Unite, nei pressi con l’intersezione semaforizzata di via T. Moro, il conducente di una Peugeot 206 e quello di una SMart hanno avuto un alterco pare per una presunta mancata precedenza. La lite si è protratta durante la marcia dei veicoli e quando sono giunti in corrispondenza dell’intersezione tra via Nazioni Unite e via Colzani  si sono urtate. Uno dei conducenti delle auto , dopo l’incidente, è fuggito senza fornire i dati assicurativi. La pattuglie del nucleo autoradio della Polizia Locale, allertate da alcuni cittadini, sono giunte immediatamente sul posto.

 La Peugeot 206, il veicolo allontanosi dal luogo del sinistro, è risultata intestata ad un cittadino straniero privo di patente di guida. Il personale della Polizia Locale ha svolto rapidamente le indagini del caso e, in poche ore, ha indentificato il conducente: un ventenne residente a Paderno Dugnano. Il giovane ha dichiarato di essere fuggito per paura di essere aggredito dall’autista della SMart. Fortunantamente, nel sinistro nessuno ha riportato lesioni. Il ragazzo è stato sanzionato soltanto in via amministrativa. La velocità delle attività ha consentito di individuare l’auto prima che fosse portata in carrozzeria e fosse fatta riparare.

Cronaca

BOVISIO – MEDESE UBRIACO GUIDA UN TRATTORE, PERDE IL CONTROLLO E SI RIBALTA

BOVISIO MASCIAGO – L’incidente  è avvenuto i intorno alle 10.30 in via Comasinella e ha visto come protagonista un 56enne di Meda che era alla guida di un trattore stradale. L’uomo alla guida ad un certo punto avrebbe perso il controllo del grosso mezzo e si è schiantato  contro una recinzione privata prima e poi contro i pali che indicano la fermata del bus . Poi si è capovolto .  La polizia locale,  giunta sul posto, ha sottopostoil conducente  al test etilometrico che ha dato come risutato  1,61 g/l.  . Il medese  è stato quindi denunciato per guida in stato di ebbrezza alcolica con conseguente ritiro della patente e sanzionato sia per l’omesso controllo del veicolo oltre che per il danneggiamento della segnaletica stradale.

Cultura

MONZA – LA “BREAST UNIT” DEL SAN GERARDO ALL’ EUROPEAN CONGRESS OF RADIOLOGY

MONZA – La Breast Unit protagonista a Vienna all’European Congress of Radiology Presentato il Centro Biopsie della Mammella Monza, 28 marzo 2023 – Anche quest’anno la Breast Unit dell’Ospedale San Gerardo è stata coinvolta nell’European Congress of Radiology, principale congresso mondiale di radiologia insieme a quello che si tiene a Chicago in dicembre. Perseguire il continuo aggiornamento tecnologico nella Breast Unit della Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori non è solo l’ampliamento e l’ammodernamento del “parco macchine” con l’introduzione di strumenti di ultima generazione per la diagnosi e cura del tumore mammario, ma anche in parallelo la continua crescita dell’expertise dei professionisti in campo senologico per poter far fruttare a favore delle pazienti le nuove metodiche. Il dott. Riccardo Giovanazzi, Direttore della Breast Unit e della Struttura di Chirurgia Senologica, insieme alla dott.ssa Anna Abate, responsabile della struttura di Diagnostica Senologica, sono stati invitati a riportare in alcuni workshop la loro esperienza nell’ambito delle biopsie della mammella per lesioni non palpabili al loro esordio (non percepibili alla visita del medico, come le microcalcificazioni) e nella gestione del percorso delle lesioni minime, quelle molto piccole. “Le innovazioni in ambito interventistico – sottolinea la dott.ssa Anna Abate – rappresentano oggi un grande ed importante passo avanti per la soluzione anche dei casi più complessi che richiederebbero spesso un intervento chirurgico anche solo per giungere alla diagnosi e non solo per la cura. Il “Centro Biopsie della Mammella”, area organizzativa, dove si svolge l’attività interventistica della nostra Breast Unit può fornire soluzioni alternative che aiutano il chirurgo ad un intervento minimo come la lesione da curare – asportare lo stretto necessario – al fine di preservare la maggior parte del tessuto sano e non compromettere gravemente l’esito cosmetico del seno. Possediamo un percorso di diagnosi e asportazione dei piccoli tumori della mammella molto avanzato per la presenza di dispositivi specifici per la diagnosi e la guida dell’intervento chirurgico. Abbiamo rappresentato al Congresso come asportare completamente delle lesioni con un apposito macchinario e nello stesso momento creare un percorso per asportare chirurgicamente quelle piccole lesioni che vanno oltre la capacità di rimozione del macchinario o che per tipologia, ad esempio i tumori maligni, devono venire asportati con intervento chirurgico. Per guidare questo percorso che coinvolge numerosi medici e pazienti abbiamo creato anche uno score, un punteggio, che ci permette di decidere con assoluta precisione quale strada intraprendere pur trasferendo il caso da uno specialista ad un altro e convogliando l’opinione di tutti attraverso una valutazione multidisciplinare”. Non solo tecnologia ma strutturazione del percorso per l’impego appropriato della tecnologia nel percorso di diagnosi e cura. Per cui scaturiscono alcune riflessioni. A chi affidarsi per le cure nel caso in di in tumore al seno? “L’offerta è ampia in Lombardia ma teniamo presenti alcuni criteri che ci possono aiutare. Certamente a un ospedale sede di una Breast Unit che possieda “in casa” tutte le tappe del percorso di cura. Questo è garanzia di una équipe che si confronta e può offrire il meglio. Dalla diagnosi radiologica e patologica fino alla radioterapia passando per la chirurgia senologica specializzata e la chirurgia plastica e il servizio di genetica. Elenco non esaustivo ma che fa capire come la Breast Unit della Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori, con la sua forte integrazione tra Ospedale e Università degli Studi di Milano Bicocca, offra da anni un percorso di cura di alto livello con personale dedicato e specializzato allineato con i più alti standard italiani ed europei”. “Oggi – prosegue la dott.ssa Abate – sappiamo selezionare quelle pazienti che hanno un solo linfonodo ammalato e non asportiamo più gli altri, con conseguente minor danno per la paziente. Siamo coinvolti in uno studio che effettua dei prelievi del tumore in corso di chemioterapia per vedere come procedono le cure anche dal punto di vista molecolare. Oltre ad un altro studio che dirà sulla base di un test molecolare genetico se effettuare o no la radioterapia in alcuni sottogruppi di tumori mammari. Questo bagaglio pone il centro di senologia nelle condizioni di poter offrire le ultime innovazioni nel campo della cura del tumore al seno e una compagine di specialisti con una preparazione adeguata, per poterle erogare alle pazienti: posso avere mezzi superlativi ma non saperli sfruttare al meglio”. “Questo progetto – conclude il direttore clinico dott. Riccardo Giovanazzi – rappresenta il nostro modo di operare che abbiamo sempre sintetizzato nel nostro motto, eccellenza fa rima con esperienza, che insieme ai colleghi delle varie specialità ospedaliere e universitarie coinvolte nelle cure pone un impegno costante per la paziente. Certamente di spicco è aver creato un Centro Biopsie della Mammella che eroga tutti i tipi di biopsia mammaria necessari anche per i casi più complessi e difficili all’interno di un contenitore operativo Diagnostica Senologica che già dalla denominazione fa comprendere come arrivare alla diagnosi oggi, dove si intercettano tumori di millimetri e non più centimetri non sia un percorso alla portata di tutte le realtà. Anche lo scorso anno si sono affidati alle nostre cure oltre 600 pazienti che si sono sottoposte ad interventi chirurgici mammari e alle cure successive oncologiche.  Migliaia si sono rivolte al percorso di diagnosi che in molti casi, fortunatamente, ha permesso di smentire il dubbio di un tumore al seno”

Cronaca

LENTATE – ARRESTATO E CONDANNATO IL RAPINATORE LENTATESE AUTORE DI ALCUNE RAPINE

LENTATE SUL SEVESO – I carabinieri della Stazione di Lentate sul Seveso hanno rintracciato e arrestato a Como un 39enne lentatese, celibe, nullafacente, con precedenti per rapina, lesioni personali aggravate e spaccio di stupefacenti, nei confronti del quale è arrivata la pena definitiva per una rapina commessa il 30 luglio 2021 in un bar di Lentate sul Seveso. Quel giorno, poco prima delle 14, l’allora 37enne, dopo essere entrato nel bar dove era presento la sola barista, una donna di 47 anni, ha prima provato a farle aprire il registratore di cassa dicendole “apri la cassa, se mi dai venti euro, te ne do venti”. Poi, vista la resistenza della donna, ha improvvisamente estratto un coltello e, dopo averla minacciata, ha strappato via i cavi del registratore di cassa portandolo vie e fuggendo con la sua Audi A3 nera. Ma la fuga era durata poco perché l’uomo, descritto come “un ragazzo basso, magro con capelli neri e che sembrava molto strano, come se avesse assunto sostanze stupefacenti” durante il tragitto evasivo, non si era accorto di essere a corto di carburante e, giunto alle porte di Misinto, dopo soli due chilometri, era stato costretto ad accostare e farsi venire a prendere dai genitori.

Immediatamente dopo la rapina, i carabinieri del Comando Stazione di Lentate sul Seveso si erano subito messi sulle tracce del 37enne, già noto ai militari, riuscendo in brevissimo tempo a identificarlo grazie alla descrizione piuttosto inequivocabile che era stata fornita dalla vittima. Contestualmente, il 37enne, che durante la brevissima fuga, si era anche liberato del coltello e del registratore di cassa lanciandoli dal finestrino, aveva deciso di costituirsi e si era presentsato  in caserma accompagnato proprio da quei genitori che poco prima lo avevano recuperato lungo la strada.

Durante gli accertamenti, i militari dell’Arma erano anche riusciti ad attribuire al rapinatore altri due eventi delittuosi dei quali si era reso protagonista sempre a Lentate sul Seveso. Il primo, il furto con destrezza di un blocchetto di sessanta gratta-e-vinci “Il Miliardario” – da cui l’epiteto con il quale era stato chiamato da alcuni residenti – del valore complessivo di 300 euro. Anche in questa occasione aveva approcciato una donna che lavorava da sola all’interno di un bar. Il secondo episodio riguardava invece delle scritte minacciose apparse in un condominio della nota via Roma dove il 37enne intimava ai residenti di non interessarsi al fatto che lui facesse uso di cocaina avvertendo “Agli spioni gli spezzo le gambe. Sapete chi sono e io so chi siete voi!”.

L’uomo, che negli uffici dell’Arma aveva ammesso di essere l’autore sia della rapina che del furto e delle minacce anonime, allora aveva provato a giustificarsi dicendo che era tutto dovuto al fatto che assumesse cocaina. Nella circostanza era stato denunciato in stato di libertà per rapina aggravata, furto aggravato e minacce.

Nella giornata di ieri, l’oggi 39enne, condannato in via definitiva a un anno e dieci mesi di reclusione per la rapina, dopo esser stato rintracciato dai carabinieri in una palazzina del centro città a Como, è stato arrestato ed è stato trasferito nella casa circondariale del capoluogo dove sconterà la pena inflittagli, in attesa che si definisca la sua posizione per gli altri reati per i quali risulta imputato.