Politica

SEREGNO ” CITTA’ OFFESA “

SEREGNO – Martedì sera la sala che ospita il Consiglio Comunale era strapiena: molti cittadini  sono arrivati per seguire la  riunione , convinti  di assistere ad  una seduta “movimentata”  come  quelle che si svolgevano  quando sui banchi dell’opposizione sedevano Giacinto Mariani e Attilio Gavazzi e la città era amministrata dal centro-sinistra . Nulla di tutto questo . La seduta è terminata prima di mezzanotte con un ” tutti a casa felici e contenti.” In discussione come unico punto c’era l’ordine del giorno  ( vedi ) presentato dai gruppi di opposizione PD, M5S, NoixSeregno, Ripartiamo e W Seregno.

L’odg è stato introdotto dal consigliere William Viganò (PD) . Coloro che occupano posti nelle istituzioni  – ha detto Viganò – devono tenere un comportamento integerrimo e irreprensibile per non creare ” zone d’ombra ” che destano preoccupazioni sulla città intera…..  costituirsi parte civile in un processo contro la mafia e andare a bere il caffè  in un bar chiuso poi dalla prefettura,  sono fatti in contraddizione tra di loro. Viganò ha auspicato  un ” cambio di stile ”  da parte di tutti, ma in primis da parte di coloro che occupano posti nelle istituzioni.

Per la maggioranza  è intervenuto il vice sindaco Giacinto Mariani che in consiglio pare  sostituisca il completo “mutismo” in cui da tempo si sono chiusi i consiglieri  di Lega Nord, Forza Italia e altre forze di maggioranza e il cui compito pare sia ridotto esclusivamente ad alzare il braccio nel momento  delle votazioni . Mariani si è lamentato che alla maggioranza nessuno abbia chiesto di sottoscrivere l’odg  ( cosa che poi è stata smentita da William Viganò .ndr – vedi video ripresa ), che sia stata organizzata una manifestazione pubblica contro la mafia prima e non successivamente alla seduta, in modo che la stessa potesse essere l’espressione del consiglio  nella sua totalità .  Mariani si è detto d’accordo sulla costituzione di una commissione antimafia permanente, ricordando però che una analoga era già stata creata in passato ma i risultati ottenuti dalla stessa furono a dir poco deludenti . Per replicare  alle  affermazioni sulle foto e sullo spot spot fatti nel bar Tripodi,  il vice sindaco ha sfoderato il nome di un lontano parente,  sconosciuto ai più,  di un consigliere del Partito Democratico, detenuto per reati di mafia.  Il nome Dino Gambardella  è stato fatto da Nino Tripodi lo scorso 5 marzo mentre era in corso in piazza Vittorio Veneto un flash mob  ( leggi ) contro la mafia. Il Tripodi  si era presentato davanti al  bar, che si affaccia sulla piazza,  e lì aveva avuto un vivace scambio di battute con il consigliere comunale Leonardo Sabia,  lontanissimo parente del Gambardella.

Dopo il vice sindaco Mariani ha preso la parola Tiziano Mariani ( Noi x Seregno ) : la città si aspetta dalla risposte – ha detto Mariani – che purtroppo fino ad oggi non sono arrivate . Perchè – ha chiesto Mariani – il Consiglio non è stato convocato subito dopo la chiusura dei due locali, perchè il primo cittadino non ha dato subito risposte esaurienti e  perchè nessuno dei consiglieri della maggioranza anche questa stasera non si alza per dire la propria opinione ?

Pietro Amati ( Ripartiamo – Per Seregno Civica ) ha spostato  l’attenzione sul quel tessuto brianzolo e anche seregnese  che ha  “accolto”  tranquillamente i malavitosi  e ha creato con loro una stabile connessione rendendo così possibile la crescita a dismisura di attività,  sotto gli occhi di tutti, che hanno potuto svilupparsi perchè sostenute  da grandi disponibilità finanziarie . Il rischio- secondo Amati – è che ci si stia pericolosamente assuefacendo a certi fatti e di pari passo si riduca la nostra capacità di reazione davanti ad essi.

” Mi chiedo quando i cittadini di Seregno saranno stanchi di vedere sulle pagine dei giornali  il nome della propria città, associata alla malavita organizzata” ha detto Mario Nava ( Movimento 5 stelle ) e riferendosi alla chiusura dei due esercizi commerciali ” Sarebbe opportuno che venisse resa pubblica la documentazione che prova quanto affermato dall’amministrazione ,  così da ottenere finalmente la necessaria chiarezza. Se ciò fosse stato fatto subito si sarebbero evitate tante polemiche….. Non dobbiamo dimenticare quali sono gli ambiti preferiti dalla malavita organizzata: appalti, urbanistica, edilizia- ha proseguito Nava – un amministratore non solo deve essere onesto, ma deve fare di tutto per allontanare da se qualsiasi ombra, qualsiasi dubbio e sospetto e rimanere il più possibile lontano da situazioni “imbarazzanti”, sia che si tratti della frequentazioni di locali che della interpretazione di norme per privare il consiglio delle sue prerogative e competenze.”

Leonardo Sabia ( PD ) ha  parlato di ” noncuranza ” da parte dell’amministrazione,  citando ad esempio la costituzione di parte civile fatta all’ultimo giorno previsto per legge nei processi alla organizzazioni malavitose e  scatenando nel sindaco Mazza e nel vice Mariani  reazioni che consigliamo di seguire nelle video riprese della seduta. ” Il miglior modo per sconfiggere le mafie è seminare bellezza – secondo Sabia –  se tutti noi  guardassimo di più fuori dalle nostre finestre molti fenomeni non troverebbe lo spazio per attecchire, radicare e crescere ”

La replica al consigliere Sabia è arrivata dal vice sindaco Giacinto Mariani  ma anche per questa  vi rimandiamo alla registrazione video.

In chiusura il primo cittadino Edoardo Mazza  ha informato l’assemblea  che le procedure messe in atto dal comune e riferite alle chiusure dei locali sono ineccepibili e concludendo ha citato  lo scrittore siciliano Leonardo Sciascia: ” La nostra è un’amministrazione che combatte la mafia con i fatti  e non come fanno  ” i professionisti dell’antimafia” che la combattono solo le con parole e a volte per convenienza personale ”

La seduta si è chiusa poco prima della mezzanotte con l’approvazione unanime dell’ordine del giorno presentato dalle minoranze.  ( Pino Caputo )

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* Le riprese integrali delle sedute sono effettuate gratuitamente da volontari del Movimento 5 Stelle di Seregno .

 

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