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SEREGNO – CONSIGLIO COMUNALE : LA LEGA ABBANDONA L’AULA E ACCUSA LA MAGGIORANZA DI SLEALTA’

SEREGNO – La Lega , durante l’ultimo consiglio comunale svoltosi martedì 27 marzo, ha abbandonato la seduta: ” senza discutere il punto su cui avevamo richiesto la convocazione in seduta segreta con oggetto: trattazione esiti della Due Diligence (*) richiesta da Aeb nella procedura di aggregazione con A2A, perché ancora una volta, questa maggioranza, guidata da un Sindaco in difficoltà sul tema in oggetto, ha dimostrato di avere un comportamento sleale e irrispettoso nei confronti delle Opposizioni che rappresentiamo.”
La protesta della Lega è scaturita dal fatto che:   ” prima di andare in seduta segreta, per discutere il punto in oggetto, il Presidente del Consiglio Comunale Pietro Amati, si accingeva a presentare gli avvocati che hanno redatto la Due Diligence, senza che fossimo stati avvisati in modo preventivo. Nessun accenno della presenza era stato fatto nella precedente riunione capigruppo “.
Da parte della Lega non è mancata nemmeno l’accusa di parzialità al presidente del Consiglio Comunale Pietro Amati ( Ripartiamo insieme ) poichè ” con questo atteggiamento, si è reputata una persona non garante di imparzialità tra le parti politiche all’interno del consiglio comunale, ruolo che a lui spetta per la carica che ricopre.”

Sulla vicenda una nota dell’amministrazione comunale presisa che su quanto comunicato dalla Lega “ [sembra che gli stessi avvocati (estensori delle Due Diligence relative all’aggregazione Aeb-A2A ) fossero presenti, si presume con diritto di parola, in udienza davanti al Tar come contraddittorio nei confronti del Consigliere Mariani [sul giudizio di ottemperanza sulla base della recente pronuncia della sentenza del Tar Lombardia]”, si precisa che l’affermazione, per quanto espressa in forma dubitativa, è totalmente falsa, priva di ogni fondamento e potenzialmente idonea fornire una rappresentazione della realtà lontana dalla verità. Per chiarezza, quindi, si sottolinea che le Due Diligence sono state redatte da Lexalia Studio Legale e Tributario e da Studio Legale NCTM, mentre il collegio che difende il Comune di Seregno nella causa intentata da Tiziano Mariani davanti al Tar è composto da Francesco Sciaudone, Angelo Clarizia, Federico Freni, Flavio Iacovone e Paolo Clarizia. ”

* L’espressione inglese due diligence  indica l’attività di investigazione e di approfondimento di dati e di informazioni relative all’oggetto di una trattativa. Il fine di questa attività è quello di valutare la convenienza di un affare e di identificarne i rischi e i problemi connessi, sia per negoziare termini e condizioni del contratto, sia per predisporre adeguati strumenti di garanzia, di indennizzo o di risarcimento.

Il Partito Democratico ha diffuso sulla vicenda un proprio comunicato stampa :

“Minoranze in Consiglio Comunale: toccata e (soprattutto) fuga in seduta segreta. – Cronaca di un consiglio.
Dopo la prima parte – in streaming pubblico – con la discussione di comunicazioni e interpellanze, si è passati in seduta segreta per la discussione dell’ordine del giorno sulla “due diligence” legata alla partnership AEB-A2A.
La “due diligence” è un documento che illustra i potenziali rischi da considerare nel nuovo percorso societario e messo a disposizione dei consigli di amministrazione delle società interessate per offrire un quadro valutativo – il più completo possibile –  delle scelte da prendere.
Siccome il documento contiene dati sensibili e le società interessate sono quotate in borsa, si è dovuti ricorrere alla seduta segreta.
Partiamo però dalla fine. Un consigliere comunale di opposizione, dopo aver ottenuto il documento e l’opportunità di discuterlo in consiglio comunale, decideva di scappare a gambe levate presentando argomenti frivoli e pretestuosi. E le altre opposizioni? Disciplinate e docili si sono accodate senza battere ciglio alla comoda fuga organizzata.Ecco qualche dettaglio utile a capire meglio gli eventi.
Nel passaggio da seduta pubblica a seduta segreta il presidente ha invitato i consiglieri a dichiarare in maniera responsabile di essere soli a seguire i lavori e a non divulgare quanto si apprestava a discutere.
Prima di iniziare il formale appello, il presidente provava a comunicare all’assise l’opportunità della partecipazione alla seduta dei professionisti che avevano redatto il documento.
Subito si innestava una polemica che impediva al presidente anche di annunciare anche solo i nomi e i ruoli degli ospiti tecnici.
La minoranza – che poi ha abbandonato il consiglio come scritto sopra – monopolizzava la discussione creando confusione e intervenendo in continuazione nel tentativo di giustificare la propria volontà di non prendere parte alla discussione.
Queste le motivazioni portate:
Non potevano partecipare persone esterne al consiglio in quando la seduta veniva dichiarata segreta
Siccome la mattina successiva al consiglio (mercoledì 28 aprile) era in programma un’udienza presso il TAR per il ricorso presentato sulle modalità della partnership AEB-A2A, i tecnici inviati non potevano intervenire. In base ad una ricostruzione fantasiosa si sosteneva che gli stessi consulenti invitati in consiglio sarebbero stati gli avvocati presenti in aula influendo così sul dibattimento.
La presenza di tali esperti doveva essere annunciata formalmente prima del consiglio. 
Criticità superabili in pochi passaggi se ci fosse stato il tempo di spiegare che i legali invitati ad intervenire erano gli autori della “due diligence” stessa, che nulla aveva a che fare con gli avvocati del comune al ricorso al TAR e che intervenivano in qualità di esperti in grado di spiegarne i contenuti al consiglio e rispondere alle domande dei consiglieri.
Per ultimo dalla minoranza si annunciava più volte la volontà di presentare una risoluzione da far votare al consiglio prima di abbandonare la seduta.
Tutta questa discussione si è svolta in una sorta di limbo della seduta in quanto è stato impedito al segretario di fare l’appello comprensivo di dichiarazione di segretezza per iniziare formalmente il dibattito secretato.
In parole povere si voleva evitare, senza volere sentire ragioni, di formulare impegno di segretezza sui temi che si sarebbero trattati.
Ad un certo punto si è pure sentito un consigliere – dimenticando probabilmente il microfono acceso – parlare con un’altra persona! Sarà forse stato questo il motivo di rifiutare la formulazione della dichiarazione?
La conclusione è stata di fatto anticipata qui sopra: l’intera minoranza decideva di fuggire – assumendo un’atteggiamento incomprensibile – trascinata da chi sta chiedendo da tempo questo documento insinuando errori e presunti misteri.
Le domande finali iniziano tutte con un perché.
Perché chiedere la discussione di un documento non di competenza dei consiglieri comunali e poi evitare il dibattito?
Perché non volere dichiarare di rispettare la segretezza del consiglio?
Perché raccontare che i professionisti redattori del documento avrebbero partecipato alla sua udienza del giorno dopo in veste di avvocati che stanno seguendo gli aspetti legali dei ricorsi in corso?
Forse per evitare di fare chiarezza sulle insinuazioni che da mesi vengono fatte?
Partito Democratico di Seregno “

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