Cronaca

SEREGNO – LA EX CLINICA SANTA MARIA SARA’ ACQUISTATA DAL COMUNE.

SEREGNO – Un successo dell’amministrazione guidata da Alberto Rossi dopo anni in cui le amministrazioni precedenti di centro destra non erano nemmeno riuscite a stabilire un contatto con l’ente proprietario dell’ex Clinica Santa Maria. Ora  l’ amministrazione Rossi ha trovato un accordo con l’Inps che cederà al Comune l’intero immobile . L’intesa è stata definita la scorsa settimana con uno scambio di note. L’immobile verrà quindi venduto al Comune di Seregno per una somma determinata da una perizia ufficiale dell’Agenzia del Territorio, somma quantificata in 332 mila euro. Il sindaco Rossi già nel maggio del 2019 aveva dichiarato la presa di contatti con l’ente ( vedi ) dieci mesi dopo il suo insediamento a Palazzo Landriani .

L’Amministrazione chiederà al Consiglio Comunale, convocato nella serata di lunedì 30 novembre, di approvare, nell’ambito dell’assestamento generale di bilancio, un apposito stanziamento, a valle di cui verranno predisposti gli atti notarili.

Ubicata tra le vie Settembrini, Boccaccio e Circonvallazione, la ex Clinica Santa Maria è forse la più vetusta e la più nota delle aree dismesse della città. L’edificio principale consta quattro piani fuori terra su una superficie di 4400 metri quadri, a cui si aggiunge un edificio di circa 300 metri quadri all’origine adibito a chiesa ed una parte di cortile/giardino. La perizia riferisce di un pessimo stato di conservazione.

Dagli anni Cinquanta e fino alla fine del 1969, importante casa di cura privata, la Clinica Santa Maria venne repentinamente chiusa (un’operazione orchestrata in poche settimane, lasciando tutte le suppellettili all’interno). Nel 1992 l’Inps ne rilevò la proprietà per un progetto, mai decollato davvero, di realizzarvi una nuova sede territoriale.

Alberto Rossi, sindaco: “Se non ad un passaggio storico per la nostra città, certamente siamo di fronte ad uno snodo cruciale per il futuro di un’area che da mezzo secolo è abbandonata a sé stessa. Con questa acquisizione ci assumiamo l’onere e l’impegno di recuperare un’area ormai degradata: è prematuro, ovviamente, anticipare scelte future, ma siamo già al lavoro su alcune ipotesi di sviluppo”.

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