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SEREGNO – MATRIMONIO A2A – AEB : ACCOLTO IL RICORSO AL TAR DI TIZIANO MARIANI

SEREGNO – Dopo il ricorso del consigliere regionale Marco Fumagalli, ecco quello di Tiziano Mariani (capogruppo della lista civica “Noi x Seregno”). Stesso argomento, ovvero l’integrazione societaria e industriale tra il Gruppo Aeb e A2A, stesso risultato: anche questa volta il Tar (tribunale amministrativo regionale) ha deciso di accogliere l’istanza sospendendo in via cautelare la delibera del Consiglio comunale di Seregno numero 17 del 20 aprile 2020. Ovvero quella che dettava la linea politica di indirizzo incaricando il rappresentante della municipalità di presentarsi nell’assemblea dei soci di Aeb a fine aprile per dare il via libera all’operazione con A2A. Parere tutt’altro che secondario: il Comune di Seregno da solo, in virtù del 54 per cento delle azioni in suo possesso, di fatto era libero di disporre a suo piacimento delle sorti dell’azienda.

Assistito anche lui dall’avvocato Antonio Carullo, Mariani ha sottoposto ai giudici un problema di legittimità: “In qualità di consigliere comunale – spiega Mariani – ritengo che mi sia stato impedito di esercitare il mio ruolo nell’interesse della collettività poiché il Comune mi ha vietato l’accesso ai documenti su cui di basa quella delibera. Pertanto non ho potuto esprimere un parere puntuale e partecipare alla discussione in aula”.

Il documento a cui fa riferimento l’esponente della lista civica è la cosiddetta “due diligence”, con l’impossibilità di fare le dovute valutazioni riguardo all’operazione che era stata portata all’approvazione del Consiglio comunale. L’accusa, insomma, è quella di non aver potuto valutare la legittimità dell’operazione, l’interesse pubblico del Comune di Seregno a perdere il controllo assoluto sulla società affidataria dei servizi comunali, e quindi non aver potuto discutere della documentazione.

Per Mariani è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: da mesi, anzi da anni, andava sollevando il problema della mancata trasparenza di un’azienda “che rappresenta la cassaforte dei seregnesi – ricorda sempre Mariani – che ci hanno lasciato i nostri padri e che non possiamo permetterci di svendere”. Di fatto quando A2A si è fatta avanti per chiedere ad Aeb se potevano esserci spiragli per fare reciproche valutazioni su un percorso comune, il Consiglio comunale non è stato preventivamente informato. “Neanche le tempistiche – ricorda il leader della lista civica – sono state rivelate al Comune che è socio di maggioranza di Aeb. Così come nulla è stato detto riguardo alla sottoscrizione di un ‘accordo quadro’. Poi ecco la convocazione della seduta consiliare senza depositare la due diligence che era il presupposto su cui si basa l’intera operazione”.

Un mese prima Mariani aveva chiesto di poter avere accesso a tutta la documentazione, ma ha ottenuto solo alcuni documenti. “A fine maggio – conclude – anche la beffa: a delibera già approvata dalla maggioranza, dal Comune è stata data risposta alla mia richiesta di accesso agli atti, semplicemente dicendomi che A2A non ha concesso l’autorizzazione a consegnare la documentazione”. Chissà cosa ne pensa il Tar: se ne parlerà mercoledì insieme al ricorso presentato dal consigliere regionale Fumagalli.  ( seietrenta.com – Gualfrido Galimberti )

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