Cronaca

SEREGNO – RISSA FUORI DALLO STADIO FERRUCCIO, DOPO LA PARTITA CON IL LECCO

SEREGNO – Padroni di casa “asfaltati”, l’imbattibilità del Lecco allo stadio brianzolo “Ferruccio” prosegue e dal lontanissimo 1987 qui non si perde. Risultato che però è andato però di traverso ad alcuni sostenitori del Seregno.

Purtroppo la partita fuori dal campo infatti è terminata con una rissa che ha coinvolto una trentina di tifosi (sui 400 presenti allo stadio). Fuori dallo stadio, appunto, dove oltre alla rissa si sono udite urla e, peggio ancora, l’esplosione di bombe carta.

Parrebbe che ad accendere la miccia siano stati due tifosi del Seregno: un 40enne seregnese e un 30enne di Giussano, per i quali a questo punto c’è il rischio di Daspo. I carabinieri erano presenti come sempre per garantire la sicurezza e sono riusciti a sedare la rissa e a trovare i due che avrebbero iniziato a urlare e spintonare innescando la rissa. Tutto è andato in scena dopo le 16.30, quando al termine della partita all’uscita da via Gramsci e Montessori dei tifosi del Lecco, alcuni sostenitori del Seregno sono andati nel settore “ospiti” e avrebbero fatto partire i primi cori provocatori. Intento riuscito, visto che è scoppiata una scazzottata in cui circa una trentina di persone si sono buttate nella mischia. La pattuglia dei carabinieri, in servizio nella zona, è accorsa e dopo pochi minuti è riuscita a sedare la rissa identificando, come detto, i due tifosi che avevano provocato lo scontro.

Anche se gli animi erano già surriscaldati durante la competizione, quando si erano verificati fatti e atteggiamenti anti-sportivi, come il lancio in campo di ben tre fumogeni e lo scoppio di una bomba carta, per i quali la società sportiva potrebbe rischiare una sanzione. Per lo scontro tra le due tifoserie non sono stati registrati feriti gravi, anche se per precauzione i militari hanno allertato il 118. Le ambulanze sono arrivate all’esterno dello stadio e sono ritornate a destinazione senza caricare nessun ferito. Infatti i tifosi implicati nella colluttazione, dopo gli accertamenti sanitari sul posto, hanno tutti rinunciato al trasferimento in pronto soccorso dell’ospedale.

( Fonte Il Giorno – Sonia Ronconi )