Cultura

SERGIO RIZZO

VOCI della STORIA – FALL / WINTER 2019 – SEREGNO

Eva Musci intervista Sergio Rizzo   in occasione della presentazione del libro ”La memoria del criceto. Viaggio nelle amnesie italiane  ” Editore Feltrinelli


«Dalla privatizzazione della Rai al salvataggio dell’Alitalia, sino alla lotta alla burocrazia: in Italia tutto ci è sempre già stato promesso dalla politica solo che abbiamo dimenticato e così continuiamo a ripetere sempre gli stessi errori. A chi conviene un’Italia senza memoria?»

Non è vero che i criceti sono poco intelligenti. Il loro problema è un altro: hanno una pessima memoria a breve termine. Se uno stimolo non viene ripetuto moltissime volte, se ne dimenticano in fretta. Curiosamente, esistono paesi che hanno lo stesso problema. Paesi come l’Italia. Sergio Rizzo scrive un catalogo esilarante e al tempo stesso poco rassicurante di storie, contese e lotte che appartengono al nostro passato, episodi poco noti e dimenticati che tuttavia suonano familiari. Ci sembra di conoscerli, perché viviamo nel Paese in cui tutto è già successo. Così scopriamo che quella italiana è una vicenda di intrecci ripetuti, di tira e molla che si ripresentano fin dall’Unità d’Italia, quando si stabilì che la moneta unica sarebbe diventata la lira, ma non tutti erano d’accordo. In quel momento lungo lo Stivale circolavano ben sette valute, e pronte a battersi contro la lira c’erano almeno altrettante fazioni. Per non parlare delle grandi opere: la Tav è solo l’ennesimo dei trafori discussi e sempre mancati, anche se nessuno ricorda più nulla. O dell’abolizione dei vitalizi, un ritornello che ci accompagna da decenni. La storia del potere e delle sue appendici si ripete sempre uguale a se stessa.

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