diossina 10 luglio 1976

CronacaPolitica

SEVESO – LE VASCHE DI DIOSSINA PERDONO MA NON SI SA DOVE

SEVESO – Le due vasche di diossina collocate nel Bosco delle Querce a Seveso, terzo sito mondiale per pericolosità dopo Fukushima in Giappone e Chernobyl in Ucraina, “perdono”. E’ quanto risulterebbe da un dialogo tra un esponente del Comune teatro del grave incidente ambientale del 1976 e un rappresentante di Ersaf, l’Ente regionale lombardo per i servizi all’Agricoltura e alle Foreste, riportato nell’esposto letto presentato dal sindaco dimissionario della cittadina Luca Allievi in Procura. ( leggi )

Il 30 giugno 2021 – scrive il primo cittadino leghista Luca Allievi nel documento sul tavolo dei magistrati di Monza per competenza territoriale dopo essere stato depositato a Milano – con il sottoscritto in collegamento telefonico, l’architetto Matteo Gargarella, dirigente dell’Area Territorio del Comune, contattava Ersaf nella persona di Antonio Mambriani, il quale gli riferiva che ‘la riunione in Regione era stata fatta e che la dirigente Elisabetta Confalonieri aveva espresso tutta la sua arrabbiatura verso il Comune di Seveso perché ‘scrivono troppo’. Inoltre, su domanda diretta dell’architetto Gargarella a Mambriani: ‘Ma allora le vasche perdono?’, Mambriani aveva risposto: ‘Per me sì’”.

La questione del potenziale pericolo ambientale e per la salute era emersa con l’annuncio nei giorni scorsi delle dimissioni da parte del sindaco dovute, aveva spiegato, “alle moltissime zone d’ombra che riguardano la gestione delle due vasche, una a Seveso e l’altra a Meda, costruite dopo il disastro e in cui è stata depositata la diossina”.

Nell’esposto Allievi afferma che, nel corso del suo mandato cominciato a settembre del 2018, ha maturato serie perplessità su “come possa la Regione (guidata ora dal suo partito, ma la convenzione è datata 2008, ndr) possa avere affidato un sito così pericoloso al Comune”.

Dubbi diventati fonte di “estrema preoccupazione” dopo avere scoperto, tra le altre cose, “l’assenza totale del monitoraggio e del sistema di rilevazione del percolato”, l’”assenza di protocolli operativi per la gestione ordinaria delle vasche”, l’ “assenza di un piano di controllo e di pianificazione degli interventi di manutenzione e di controllo delle vasche”.

Nel frattempo, Ersaf ha effettuato dei sopralluoghi nel Bosco delle Querce, l’ultimo nel maggio scorso.

Da colloqui informali avvenuti nelle settimane scorse – dice Allievi ai magistrati – tra Gargarella ed esponenti di Ersaf sono emerse gravi criticità strutturali tanto da far dire all’esponente di Ersaf ‘la vasca perde ma non sappiamo dove e come’”.  Alla luce di questi fatti, Allievi chiede alla Procura di sequestrare il sito dove il 10 luglio di 25 anni fa una nube tossica infinita si sprigionò dalla fabbrica Icmesa trasportando nei polmoni, nella natura, sulle cose, la diossina, una delle sostanze più cancerogene contenuta anche nell’Agente Arancio utilizzato dagli americani per distruggere le foreste del Vietnam.

Subito dopo l’esposto la Regione aveva fatto sapere che “nel corso della gestione da parte del Comune i dati rilevati sulle analisi del percolato – è la replica della Regione – non hanno evidenziato la presenza di concentrazioni rilevanti di contaminanti né sono mai state evidenziate criticità particolari. Non vi sono dunque evidenze di rischio per la popolazione e per l’ambiente derivanti da tali impianti”

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CronacaPolitica

SEVESO – SI DIMETTE IL SINDACO ALLIEVI. SULLA CITTA’ ALEGGIA IL FANTASMA DELLA DIOSSINA

SEVESO – Si è dimesso ieri 1 luglio il sindaco Luca Allievi ( Lega ) : ” Mi dimetto perchè ci sono moltissime zona d’ombra che riguardano la gestione delle vasche, contenenti materiale inquinato da TCDD ( diossina ), sottostanti il Bosco delle Querce. Da un’analisi effettuata con il supporto dell’Area Tecnica del Comune di Seveso non ho trovato i protocolli di monitoraggio delle vasche,ho  appreso che l’impianto  di depurazione dei percolati non è mai entrato in funzione, non ho accertato la presenza di sistemi di monitoraggio della staticità delle vasche e ho grossi dubbi sulle procedure usate per prelevare il percolato “ .
A fronte di questa grave situazione ambientale,  pare che Allievi non abbia avuto il sostegno degli alleati politici che governano la città ( Forza Italia – Fratelli d’Italia ) ma nemmeno quello della Lega suo partito di appartenenza, che ha commissariato la sezione locale come:  ” se il problema fosse il segretario cittadino della Lega e non la salute pubblica . E la provenienza di questo commissariamento la dice molto lunga …
Commissario della sezione cittadina della Lega è stata nominata  Gabriella Cadorin, ex assessore al commercio  a Seregno nella amministrazione guidata da Giacinto Mariani. Sia la Cadorin che il Mariani  risultano  da sempre fedelissimi dell’onorevole Paolo Grimoldi ) .
Benchè il Sindaco dimissionario si sia trincerato dietro un ” no comment” è probabile che dell’intera questione  riguardante il ” Bosco delle Querce” ma soprattutto di quello che c’è sotto, sia già stata informata la Procura della Repubblica di Monza.

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Politica

SEVESO – INTITOLARE UNA SALA DEL MUNICIPIO A FRANCESCO ROCCA

SEVESO – Nominare una sala del Municipio di Seveso all’ex Sindaco Francesco Rocca: questa la proposta  illustrata lunedì sera dal Presidente del Consiglio Comunale Giorgio Garofalo in occasione di una Conferenza dei Capigruppo Consiliari. Primo cittadino di Seveso per due mandati, dal 1970 al 1980, Rocca ha saputo affrontare in modo encomiabile il tragico evento del 10 luglio 1976, quando una nube tossica di diossina fuoriuscì dall’Icmesa e si propagò verso sud colpendo la città di Seveso e i Comuni limitrofi. Per il Presidente Garofalo, a quarant’anni di distanza dal disastro, sarebbe il giusto riconoscimento ad una persona che si è spesa molto per la città: secondo il giovane Presidente del Consiglio, infatti, Rocca rappresenta un’importante figura istituzionale che ha saputo gestire la vita politica e amministrativa di Seveso in una fase complicata per i cittadini. La sala individuata per la titolazione sarebbe quella attualmente utilizzata per i matrimoni civili (sotto la torretta), ossia “il cuore della struttura architettonica del Municipio così come la vicenda diossina rappresenta il cuore della storia contemporanea della città”, ha spiegato Garofalo in Commissione. La proposta è già stata accolta dal Sindaco Paolo Butti che si è dichiarato subito favorevole. Nei prossimi giorni verrà approvata una delibera di giunta specifica alla quale seguirà una celebrazione ufficiale.