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Cronaca

EXPO’: FIORIVANO LE SOCIETA’ TARGATE ACERBO

EXPO’ : IN BRIANZA FIORIVANO LE SOCIETA’ TARGATE ACERBO 
A Seregno Livio Andrea Acerbo, il figlio dell’ex subcommissario dell’Expo finito al centro della bufera sugli appalti
per le Vie d’acqua, ha aperto una decina di imprese, tutte nello stesso ufficio.
SEREGNO –  «Non c’è, difficilmente lo trova qui». Seregno, via Massimo D’Azeglio 3: risponde una voce femminile al citofono della Uni-fi, una delle società che fanno capo a Livio Andrea Acerbo, figlio dell’ex subcommissario di Expo, Antonio Acerbo, finito ieri ai domiciliari perché, secondo l’accusa, avrebbe assicurato i lavori delle Vie d’Acqua in cambio di consulenze per il rampollo. Quest’ultimo indagato per riciclaggio. La Uni-fi è uno dei nomi sulla targa fuori dal palazzo dove fino al 2007 abitava Acerbo junior, ingegnere 37enne, e dove oggi ci sono gli uffici delle sue imprese. In via D’Azeglio risultano anche la Ace (Acerbo consulting engineering) Mill, fondata nel 2005, High Engineering e Weact (2007), I.Know, Uni-Fi, Piko Design (2008), poi nel 2011 la Umbrella Corporation (che ne riunisce alcune) e la Mens mensae srl nel 2012. L’ultima, secondo il profilo di Acerbo sul sito professionale Linkedin, è la Venture Mill: parte nel maggio di quest’anno. Tutte società attive nel settore informatico, di sviluppo di software e della comunicazione. È questo il pane che mastica Livio Acerbo, laurea al Politecnico di Milano nel 2001 con una tesi su «Bird», un prototipo di database per la gestione dei documenti clinici negli ospedali. Al campo sanitario si applica dal 2005, quando viene assunto dal gruppo vicentino Gemmo, un colosso nello sviluppo di impianti tecnologici, ferroviari e di illuminazione, ed entra nel team che progetta G-Card, un’applicazione per pagamenti elettronici sui telefonini da utilizzare negli ospedali. Nel 2009 lascia la Gemmo, a cui rimane legato da consulenze fatturate dalla High Engineering per la manutenzione della commessa G-Card. Nel frattempo Acerbo junior si dedica allo sviluppo delle sue attività. Tutte le imprese, di cui l’ingegnere risulta amministratore, socio o legale rappresentante, hanno sede legale a Milano, in studi di professionisti del centro. A Seregno, invece, per i vicini Acerbo è un cognome senza volto: «So solo che nell’androne del palazzo c’è il suo nome sulla cassetta delle lettere e negli ultimi tempi cambia spesso il nome delle società».
(Fonte :  IL GIORNO – Laura Ballabio e Luca Zorloni )
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INDAGINE EXPO’ : ARRESTATO ANTONIO ACERBO

INDAGINE EXPO’ : ARRESTATO IL SEREGNESE ANTONIO ACERBO  
Si era dimesso nei giorni scorsi da sub-commissario Expo e da responsabile del Padiglione Italia. Ai domiciliari anche Domenico Maltauro e Andrea CastellottiI Antonio Acerbo, che nei giorni scorsi si era dimesso da sub-commissario Expo e da responsabile del Padiglione Italia, è stato messo agli arresti domiciliari dal giudice Fabio Antezza per le ipotesi di reato di corruzione e turbativa d’asta nell’appalto per le Vie d’Acqua. Il giudice ha accolto gli arresti domiciliari chiesti dai pm Claudio Gittardi e Antonio d’Alessio anche per l’imprenditore Domenico Maltauro (cugino di Enrico), e per Andrea Castellotti, ex manager commerciale della ditta di impiantistica Tagliabue, e oggi facility manager per il Padiglione Italia dove era arrivato con Acerbo. Il giudice ha invece respinto la richiesta di arresto per Enrico Maltauro, che nei giorni scorsi era stato da poco scarcerato. Secondo l’accusa, la contropartita sarebbero state consulenze per il figlio di Acerbo, che per questo è indagato per riciclaggio.
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EXPO : INDAGATO UN SEREGNESE

IL SEREGNESE ANTONIO ACERBO E’ INDAGATO NELL’INDAGINE SUGLI APPALTI TRUCCATI DI EXPO
SEREGNO – C’è un nuovo indagato nell’indagine sugli appalti truccati di Expo. Si tratta di Antonio Acerbo, ex direttore generale del Comune di Milano, oggi responsabile unico del procedimento di Padiglione Italia e commissario delegato Opere infrastrutturali Expo 2015. Lo ha comunicato il procuratore capo di Milano Edmondo Bruti Liberati. Secondo l’ipotesi dei pm Acerbo, nelle sue vesti di presidente della commissione aggiudicatrice degli appalti sulle «vie d’acqua» avrebbe favorito con modalità illecite l’imprenditore Giuseppe Maltauro.C’è un nuovo indagato nell’indagine sugli appalti truccati di Expo. Si tratta di Antonio Acerbo, ex direttore generale del Comune di Milano, oggi responsabile unico del procedimento di Padiglione Italia e commissario delegato Opere infrastrutturali Expo 2015. Lo ha comunicato il procuratore capo di Milano Edmondo Bruti Liberati. Secondo l’ipotesi dei pm Acerbo, nelle sue vesti di presidente della commissione aggiudicatrice degli appalti sulle «vie d’acqua» avrebbe favorito con modalità illecite l’imprenditore Giuseppe Maltauro.