loredana bracchitta

CronacaPolitica

SEREGNO – IL CASO AEB-A2A ARRIVA IN SENATO : IL SEN. MARTON (M5S) PRESENTA UN’INTERROGAZIONE

SEREGNO – Il parlamentare Cinquestelle Bruno Marton porta a Palazzo Madama la vicenda del matrimonio tra A2A e la società di Seregno Aeb: interrogazione ai ministri di Interno e Giustizia dopo che il Consiglio di Stato ha bocciato l’operazione per la quale la Procura di Monza ha chiesto il rinvio a giudizio del sindaco di Seregno Rossi e dell’ex presidente del CdA di Aeb Bracchitta con l’accusa di turbativa d’asta. Ma quel matrimonio illegittimo non è ancora stato sciolto.

Il caso della fusione, giudicata illegittima con sentenza definitiva del Consiglio di Stato, tra A2A e Aeb, società di energia, gas e raccolta rifiuti partecipata dal Comune di Seregno (Monza) e da altri comuni della provincia, arriva al Senato. Bruno Marton, esponente del Movimento Cinquestelle, ha presentato infatti un’interrogazione ai ministri della Giustizia e dell’Interno sul caso del “matrimonio” tra le due società energetiche sul quale ha indagato la Procura di Monza che, nei giorni scorsi, ha chiesto il rinvio a giudizio per sei persone con le accuse, a vario titolo, di aver “turbato il procedimento amministrativo relativo all’operazione di integrazione societaria e industriale”. Tra le persone che rischiano il processo figurano il sindaco di Seregno, Alberto Rossi, e Loredana Bracchitta, ex presidente del Cda di Aeb spa, società di energia, gas e raccolta rifiuti partecipata dal Comune di Seregno. L’operazione di fusione tra A2A e Aeb – è stato ormai accertato dal Tar prima e dal Consiglio di Stato poi – è avvenuta totalmente fuori dalle regole, ovvero senza una gara pubblica.
Dopo la sentenza del massimo organo della giustizia amministrativa, la Procura di Monza e la Guardia di Finanza hanno avviato un’indagine sfociata nella richiesta di processo per gli amministratori locali e i dirigenti delle due società ritenuti responsabili dell’accordo di integrazione societaria che, secondo la stessa Procura, “avrebbe favorito la sola partecipata con un danno complessivo per Aeb non inferiore a 60 milioni di euro e con l’omessa valorizzazione di un premio di maggioranza a favore di Aeb non inferiore a 5,7 milioni di euro”.
Ora il senatore M5S Marton chiede di sapere “se i ministri in indirizzo (Interni e Giustizia) siano edotti della complessa situazione che vive il Comune di Seregno, ove la magistratura contabile amministrativa e ordinaria, specificatamente quella inquirente, è fortemente impegnata a fare chiarezza sulle complesse vicende di un settore, quale quello degli appalti e delle norme penali e amministrative che lo tutelano, particolarmente importante per il territorio brianzolo”.

Il senatore Bruno Marton, nella sua interrogazione, richiama il Governo anche a considerare un’altra operazione di fusione nel settore energetico giudicata anch’essa illegittima dall’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione; quella tra lo stesso colosso milanese A2A e la società LGH, sulla quale sta indagando la Guardia di Finanza di Pavia a seguito di un’indagine disposta dalla Corte dei Conti. E il ricorso di LGH contro la delibera Anac è stato respinto dal Tar del Lazio. Il senatore pentastellato ora porta la vicenda della partecipata brianzola all’attenzione dei due ministeri, Giustizia e Interno. Infatti, mentre l’inchiesta penale della Procura di Monza potrebbe presto arrivare alla fase dibattimentale, la sentenza del Consiglio di Stato sull’illegittimità dell’operazione A2A Aeb è definitiva ma, nonostante questo, l’integrazione societaria è ancora in essere.
Tutto nasce dagli esposti presentati dall’ex consigliere di opposizione a Seregno Tiziano Mariani e dal gruppo M5S in Regione Lombardia. Una battaglia che i ricorrenti hanno più volte ribadito di aver intrapreso a difesa di un bene pubblico, quale Aeb, di fatto di proprietà dei cittadini di Seregno e della Brianza.

Politica

SEREGNO – TREZZI E MARIANI: “SU AEB IL SINDACO NASCONDE QUALCOSA”. ROSSI: “VALUTERO’ SE QUERELARLI”.

SEREGNO -Botta e risposta, nell’ambito della vicenda dell’avviso di garanzia ricevuto dal sindaco Alberto Rossi ( leggi ) legato alla vicenda della fusione tra A2A e AEB e  i consiglieri di opposizione Edoardo Trezzi (Lega) e Tiziano Mariani (Noi x Seregno) che , dietro loro richiesta, sono stati ricevuti, giovedì mattina, dal primo cittadino . L’incontro era finalizzato ad avere chiarimenti circa la vicenda dell’informazione di garanzia ricevuta da Rossi , contenente gravi ipotesi d’accusa, tra cui il reato di corruzione. L’inchiesta è sempre quella della Procura di Monza sulla fusione in A2A di AeB, bloccata dal Consiglio di Stato con una sentenza che, al momento, non è ancora stata rispettata. “Il confronto – si legge in una nota dei consiglieri di opposizione – non ha soddisfatto le attese di noi consiglieri poiché difronte ad una esigenza di estrema trasparenza il sindaco ha presentato un atteggiamento opaco e tutt’altro che aperto alla chiarificazione “. Trezzi e Mariani, al termine dell’incontro, hanno affermato di nutrire serie perplessità sul fatto che un’informazione di garanzia in concorso con altri (tra i quali la presidente di AeB Loredana Bracchitta e alcuni dirigenti di A2A, ndr) non contenga i fatti per la quale è stata notificata. Ad esplicita domanda riguardo i principali capi d’accusa a lui addebitati, il sindaco infatti non ha saputo rispondere e ciò, secondo i consiglieri di opposizione, costituisce un fatto inaccettabile soprattutto nell’interesse pubblico di tutti i cittadini di Seregno onesti e trasparenti. Nella fotocopia dell’avviso di garanzia prodotto dal sindaco, nulla di tutto ciò è stato riscontratoTrezzi e Mariani  si sono augurati che il sindaco non vorrà tenere un comportamento omissivo, nascondendo qualcosa su un fatto così importante. Sarebbe molto grave che il primo cittadino si rendesse protagonista di simile atteggiamento, in particolare dopo aver sostenuto con determinazione l’esigenza di totale trasparenza nel rispetto dei cittadini. Per Trezzi e Mariani dunque nulla pare mutato nella mancanza di trasparenza dell’Amministrazione comunale in carica e sollecitano nuovamente il rispetto per gli inquirenti che ogni giorno lavorano per far rispettare la legge, oltre che i cittadini ai quali si deve correttezza e chiarezza.

Ieri  è giunta la replica del primo cittadino Alberto Rossi:

Una settimana fa, una interpellanza della Lega chiedeva di rendere pubblica per estesa l’informazione di garanzia ricevuta, convinti che abbia omesso qualcosa di rilevante nella comunicazione alla città di quanto mi è stato notificato. Ho dunque proposto al capogruppo della Lega Edoardo Trezzi di venire pure a vedere in Comune quanto ho ricevuto. Il consigliere Trezzi è venuto accompagnato dal consigliere Tiziano Mariani, ed entrambi hanno potuto leggere integralmente quanto mi è stato notificato, con la sola omissione degli altri nominativi presenti nel testo, per manifeste e palesi ragioni di privacy.

Non penso fosse dovuto, ma non avendo nulla da nascondere l’ho mostrato in estrema trasparenza.

Un comunicato  dei consiglieri dice che ho mostrato un “atteggiamento opaco e tutt’altro che aperto alla chiarificazione”, esprimendo perplessità su quanto hanno letto e facendo illazioni sul fatto che abbia potuto tenere un comportamento omissivo rispetto quanto ho mostrato loro, in definitiva adombrando il sospetto che possa aver mostrato loro qualcosa di contraffatto, o tagliato ad arte, o falsificato.

Secondo l’opposizione, quando avviso per primi i capigruppo, quando comunico tutto pubblicamente il giorno stesso, quando comunico in consiglio, sono sempre e comunque poco trasparente, anche quando visionano direttamente gli atti. Qui però siamo oltre: sono basito e allibito da queste affermazioni, che vanno oltre quanto ero in grado di immaginare. Ho dato mandato ai miei legali di valutare una possibile querela relativamente alla gravità di queste assurde insinuazioni.

 

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Politica

SEREGNO – LA LEGA: ” IL SINDACO RENDA PUBBLICO L’AVVISO DI GARANZIA RICEVUTO “

SEREGNO – Il gruppo consiliare della LEGA ha presentato oggi 4 ottobre  una interrogazione indirizzata al Sindaco di Seregno Alberto Rossi, in cui chiede che sia resa pubblica nella sua interezza, l’informazione di garanzia ricevuta in merito alla nota vicenda AEB-A2A. Il partito del Carroccio rimarca come, di fronte alla gravissima situazione creatasi dopo la sentenza  del Consiglio di Stato ( leggi ) e, a seguito degli avvisi di garanzia emessi dalla magistratura nei confronti di diversi soggetti, tra i quali il Sindaco, un Assessore ed il Segretario Comunale,  le reazioni del primo cittadino e della Giunta siano pervicacemente orientate a dissimulare gli effetti.  I consiglieri del Carroccio, preso atto che l’intera Giunta si stia facendo carico ufficialmente e in modo solidale degli addebiti rivolti ai destinatari degli avvisi di garanzia, si domandano se ciò sia condiviso a loro volta anche dai colleghi consiglieri  di maggioranza, che a maggior ragione dovrebbero sollecitare una totale trasparenza da parte del primo cittadino nel rendere  pubblico l’avviso di garanzia ricevuto.

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CronacaPolitica

SEREGNO -AEB A2A: INDAGATO IL SINDACO ROSSI, L’ASSESSORE BORGONOVO E IL SEGRETARIO COMUNALE

SEREGNO – Il sindaco Alberto Rossi, l’assessore Giuseppe Borgonovo ed il segretario comunale Alfredo Ricciardi sono indagati dalla magistratura monzese. Il primo cittadino lo ha comunicato direttamente  tramite i social e le ipotesi di reato per lui potrebbero essere  le stesse per cui è indagata la presidente del CDA di AEB Loredana Bracchitta ( leggi )  : art. 353 bis Codice penale  (turbata libertà del  procedimento di scelta del contraente), 319 c.p. (corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio), 321 c.p. (pene per il corruttore), commessi tra “il mese di ottobre 2019 e in permanenza attuale.

Il sindaco Rossi ha informato dapprima  i capigruppo presenti in Consiglio Comunale e qualche istante dopo ha pubblicato un post sui social : ” Non ho alcun dubbio sulla mia correttezza, e per questo sono veramente dispiaciuto, e mi spiace se questo possa in qualche modo mettere in ombra tutte le cose belle che abbiamo fatto e stiamo facendo per Seregno. ”

Tiziano Mariani capogruppo di Noi x Seregno interpellato sulla notizia ci ha detto : “A Seregno pare che al peggio non ci sia mai fine. Con la notizia che risultano indagati Sindaco, Segretario Comunale e un Assessore la situazione politica cittadina, già pesantemente in caduta, appare del tutto irrimediabilmente compromessa. Fatte salve le garanzie circa la presunzione di innocenza che va riconosciuta a tutti, ritengo però che sotto il profilo politico e morale i protagonisti di questa vicenda debbano trarne le conseguenze dimettendosi anche al fine di favorire la chiarezza. Spiace vedere Seregno nuovamente mortificata. I cittadini non meritano la pessima nomea che la città si ritrova a subire. Per il bene di tutti è il momento di fare un passo indietro favorendo l’insediamento di un commissario e quindi nuove elezioni. “

Edoardo Trezzi, capogruppo della Lega ha commentato : ” La notizia dell’avviso di garanzia nei confronti del sindaco Rossi e dell’assessore Borgonovo non mi sorprende affatto. La cecità e l’arroganza con la quale è stata portata avanti l’aggregazione AEB A2A sono a questo triste epilogo poteva portare. Noi in consiglio comunale abbiamo fin da subito sollevato perplessità sulle modalità e liceita’ dell’operazione, ma Sindaco e Borgonovo ci hanno sempre derisi e zittiti. L’esito di questa operazione ora e’ sotto gli occhi di tutti. Sono stati lesi gli interessi dei Seregnesi. Ci aspettiamo, almeno ora, anche se ormai è troppo tardi, una presa di responsabilità da parte del Sindaco con le immediate dimissioni.”

Ilaria Cerqua ( Forza Italia ) :
La notizia del Sindaco Rossi indagato per gravi reati è una notizia triste per la Città di Seregno . Fermo il principio costituzionale di presunzione di innocenza, riteniamo che la strada maestra che il Sindaco e la sua maggioranza debbano percorrere è quella di fare un passo indietro e dare le dimissioni, ponendo termine alla consiliatura. Le indagini di carattere penale per reati gravi quali la corruzione, infatti, sono l’ulteriore macigno che cade sull’operazione di aggregazione A2A e AeB, voluta principalmente e fortemente dal Sindaco Rossi, la cui deliberazione è stata già dichiarata illegittima e contraria alla normativa vigente da parte del Consiglio di Stato, con ancora non chiare conseguenze e ripercussioni. Valori quali “senso di responsabilità”, “sacrificio”, “spirito di servizio”, “interesse pubblico” e “bene comune” vanno nella sola direzione delle dimissioni e non certamente nel tentativo di tutelare la propria posizione personale rimanendo aggrappato ad un ruolo politico apicale, quale quello del Sindaco, che necessita invece di massima trasparenza e chiarezza senza ombre. ”

Samantha Baldo ( Fratelli d’Italia )
Esprimiamo rammarico per l’ennesima umiliazione che deve subire la nostra città a soli 3 anni dal precedente commissariamento.  E’ ancora fresca nella nostra memoria la gogna mediatica, giudiziaria e soprattutto politica a cui sono stati sottoposti i membri della precedente amministrazione e persino tutti i candidati della destra cittadina durante la scorsa campagna elettorale da parte degli attuali componenti della maggioranza consiliare di centrosinistra. Hanno additato con disinvoltura come “criminale” anche chi poi nelle sedi opportune è stato assolto o ritenuto estraneo ai fatti. Noi non siamo come il centrosinistra: non intendiamo condannare preventivamente le persone coinvolte perché siamo realmente garantisti e sappiamo che gli indagati verranno giudicati nelle opportune sedi. Tuttavia, domandiamo al sindaco se possa realmente continuare serenamente a svolgere il suo mandato durante le indagini o se ritenesse più opportuno affrontare l’indagine senza più la fascia tricolore al collo. Ribadiamo un’altra volta la nostra contrarietà alla discussa e controversa operazione di fusione per la quale sono stati spesi circa 800mila euro dei cittadini seregnesi, che meritano rispetto e risposte chiare  e concrete da parte dell’amministrazione.

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CronacaPolitica

SEREGNO – AEB: INDAGATA LA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE?

SEREGNO – Pare che dopo la fusione con A2A non ci sia pace per la multiutility cittadina . Oggi chiunque sul sito dell’A2A può leggere nella Relazione Finanziaria semestrale una notizia che riguarda i vertici  di AEB ( leggi )

A pagina 139 si legge :

Procura di Monza Procedimento penale n. 1931/2021 R.G.N.R. In data 5 luglio 2021 si sono presentati presso la sede di AEB S.p.A. in Seregno ufficiali ed agenti della Guardia di Finanza della Compagnia di Seregno in esecuzione di decreti di “perquisizione personale e locale”  e  “richiesta di consegna  – decreto  di  perquisizione  locale”.  Il procedimento,  che  nella  fase  iniziale era contro ignoti, nasce da due esposti presentati in Procura in data 25 novembre 2019 ed in data 10 febbraio 2020 da , Consigliere Comunale del Comune di Seregno che ha notificato anche ricorso al TAR nei termini sopra riferiti. Il “decreto di perquisizione personale e locale” noto riguarda il Presidente del Consiglio di Amministrazione di AEB S.p.A. e vale anche  quale “informazione di garanzia” ai sensi dell’art. 369 c.p.p. alla persona sottoposta alle indagini. In base a tale decreto il Presidente di AEB risulta indagato, in concorso con altri (art.  110 c.p.), non citati, per  i reati  di cui all’art. 353 bis c.p.  (turbata libertà del  procedimento di scelta del contraente), 319 c.p. (corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio), 321 c.p. (pene per il corruttore), commessi tra “il mese di ottobre 2019 e in permanenza attuale”. Contestualmente è stata notificata ad AEB “richiesta di consegna e decreto di perquisizione locale” con la quale  la  Procura  di  Monza  ha  disposto  l’acquisizione  di  documentazione  riguardante  l’operazione. ”

Dopo la bocciatura della fusione di AEB con A2A fatta dal Consiglio di Stato  ( leggi ) ora alla luce di questa notizia cosa farà l’amministrazione comunale  … lo sapremo  a breve.

Politica

SEREGNO – ” SINDACO DIMETTITI ” CHIEDONO LEGA E FORZA ITALIA DOPO LA BOCCIATURA DELLA FUSIONE A2A-AEB

SEREGNO -Il Consiglio di Stato ha messo  una pietra tombale sul matrimonio da 450 milioni di euro tra A2A e AEB ( leggi la sentenza ). E’ stata  confermata la decisione del Tar della Lombardia che a febbraio aveva annullato la delibera con cui il Comune di Seregno, principale azionista della multiutility brianzola AEB, aveva dato il via all’integrazione societaria senza passare da nessun bando pubblico. Bando che invece – come hanno confermato i consiglieri di Stato – avrebbe dovuto esserci, visto che ad acquisire una parte del capitale di AEB (interamente pubblica) è stata A2A, per metà proprietà dei Comuni di Milano e Brescia, ma per l’altra metà posseduta da soci e investitori privati.
Non si è fatta attendere in città la risposta di Lega e Forza Italia che durante una conferenza stampa hanno chiesto in modo deciso le dimissioni del sindaco Alberto Rossi, che ha fortemente voluto la fusione, e quelle dell’assessore alle partecipate Giuseppe Borgonovo.  Le due forze politiche di opposizione hanno minacciato, qualora il sindaco non si dimettesse, di attuare tutte le forme possibili di ostruzioniso in consiglio comunale per bloccarne l’attività .

Nel video di copertina  le dichiarazioni rilasciate dai consiglieri comunali Stefano Casiraghi ( Lega )  ed Edoardo Trezzi ( Lega )
Nel video qui sotto quelle della capogruppo Ilaria Cerqua ( Forza Italia )  e Chiara Novara ( Forza Italia )


Mentre la sentenza del Consiglio di Stato sancisce un principio che avrà conseguenze nel futuro risiko delle multiutility italiane, ora si aspettano le mosse della procura di Monza, che da mesi indaga proprio sulla fusione tra A2A e AEB. E poco più di un mese fa ha inviato la Guardia di Finanza ad acquisire documenti in comune a Seregno, nella sede di AEB e a casa della sua presidente Loredana Bracchitta.

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Politica

SEREGNO – LA LEGA ALLA BRACCHITTA ( AEB ): “…MODERI I TONI E LE FRASI MINACCIOSE…”

SEREGNO – Anche la Lega seregnese commenta in una nota quanto affermato dalla presidente di AEB Loredana Bracchitta ( foto ) e pubblicato sul sito internet della società ( leggi ) . Scrive la Lega:

In riferimento al comunicato stampa di AEB rilasciato in data 20 Luglio 2020, non potevamo esimerci da alcune considerazioni. Ha destato infatti molto stupore, e non solo presso gli addetti ai lavori, ma anche soprattutto tra i cittadini che hanno tardato a capacitarsi di tanto livore. La dottoressa Bracchitta ignora che la censura all’operazione di fusione tra A2A e AEB, la nostra storica azienda, non è arrivata da una discussione tra sconsiderati “all’osteria”, bensì da un organo giurisdizionale (T.A.R.).

Non si tratta quindi di insinuazioni, ma di errori, presumibilmente procedurali, che hanno trovato censura dai Giudici. Minaccia querele la dottoressa Bracchitta, ma le consigliamo di moderare i toni e le frasi ampiamente minacciose, in caso contrario le querele le dovrà sopportare lei. Ora l’interessata mediti, dopo aver attentamente letto il proprio comunicato, chi è che “starnazza” e chi sta nel “pollaio”…

Stupisce il silenzio del Sindaco Alberto Rossi, della Giunta e, soprattutto del Presidente del Consiglio Comunale che hanno l’obbligo di difendere le istituzioni loro affidate, primo fra tutti il consiglio comunale che viene così apertamente “svillaneggiato” quanto meno nella sua minoranza; la dottoressa Bracchitta eviti di evocare scenari apocalittici per distrarre l’opinione pubblica da suoi eventuali errori.

Il Sindaco Alberto Rossi,che  è socio di maggioranza di AEB ed esprime il diritto di voto all’interno dell’assemblea, oggi non possiamo assolutamente pensare che la situazione venutasi a creare, si fondi solo sulla responsabilità della Presidente Loredana Bracchitta.

E’ infatti sorprendente che nel comunicato di AEB si faccia riferimento ad alcuni contenuti che sono stati affermati e dichiarati dal Sindaco Alberto Rossi durante la discussione in Consiglio Comunale dell’ordine del giorno – atto di indirizzo respinto da lei Sindaco e richiesto dall’opposizione avente ad oggetto: “trasparenza sulle procedure attuate da ambiente energia brianza S.P.A. nell’operazione di aggregazione”, quali ad esempio la questione sulla legittimità delle due aziende ricorrenti al TAR.

Sembra proprio essere un comunicato di carattere esclusivamente politico, scritto più da lei Sindaco, che dalla Presidente Bracchitta, o quantomeno a due mani. Un comunicato politico, non tecnico proprio invece di un’azienda tra le più importanti multiutility in Italia. Oggi ci stiamo trovando in questa particolare situazione, ma al Sindaco preme ricordare alcuni aspetti, fatti di sua volontà che hanno messo oggi l’azienda davanti al concreto rischio di eventuali cause per risarcimento dei danni e ci riferiamo in particolare a questi punti, decisioni prese in tempi stretti da lei Sindaco Alberto Rossi:

–   provvedimento del Sindaco Alberto Rossi Prot. 13889 dell’11 marzo 2019, dell’avviso di presentazione delle candidature in enti, aziende ed istituzioni, compresi gli incarichi in AEB S.p.A.;

–   provvedimento del Sindaco Alberto Rossi Prot.002976 del 26 aprile 2019 di riapertura dei termini per la presentazione di ulteriori candidature di genere femminile;

–   revoca assunta dal Sindaco Alberto Rossi, quale socio di maggioranza assoluta con oltre il 70% del capitale, all’assemblea degli azionisti del 29 luglio 2019, in anticipo di 1 anno di n.2 componenti del Consiglio di amministrazione di AEB, con esposizione della società ad una causa di risarcimento del danno ad oggi pendente.

–   richiesta del Sindaco Alberto Rossi di convocazione del consiglio comunale per il 20 aprile 2020 per trattare il punto sull’aggregazione tra AEB-A, in pieno lockdown e on line, chiedendo l’iscrizione della proposta di deliberazione all’ordine del giorno, senza mettere a disposizione una parte dei documenti già richiesti e sollecitati in commissione, ai capigruppo e nel consiglio stesso da alcuni consiglieri di minoranza (es. due diligence).

Nel pieno dell’onestà intellettuale di ogni singola persona, oggi e in futuro, non è, e non sarà assolutamente ammissibile da parte del Sindaco Alberto Rossi  cercare di far pensare e credere ai cittadini di Seregno che l’operazione di aggregazione AEB-A2A sia stata gestita solamente dalla Presidente Bracchitta;  i tecnici seguono le indicazioni e gli indirizzi della politica, che il Sindaco ha dato in qualità di socio di maggioranza della nostra azienda comunale; sul punto vogliamo ricordare il Suo voto nel CdA del 29.07.2019.

Nella posizione attualmente occupata dalla dottoressa Bracchitta, il vecchio detto dei saggi “il silenzio è d’oro” sarebbe stato di gran lunga più appropriato; ne faccia tesoro per il futuro, altrimenti rimane sempre l’istituto delle dimissioni.

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Politica

SEREGNO – L’AFFAIRE A2A-AEB E LE “MINACCE” AL CONSIGLIERE TIZIANO MARIANI

SEREGNO“Sarà dura girare a Seregno, in auto e a piedi…. ” Un lungo comunicato stampa ( leggi ) e una frase che ha raggelato il consigliere comunale Tiziano Mariani, capogruppo della lista NoixSeregno al Consiglio comunale del comune brianzolo, autore del ricorso al TAR della Lombardia che, unitamente a quello del M5S della Lombardia, ha momentaneamente bloccato la fusione tra A2A e l’azienda locale di energia e servizi, Aeb: “Sarà dura girare per Seregno”. Una frase dal tono minaccioso della presidente di Aeb, Loredana Bracchitta, in replica ad un articolo del Fatto Quotidiano, ripreso nei giorni scorsi anche da Radio Lombardia, in cui si dava conto di  tre consulenze preparatorie alla fusione affidate senza bando a Roland Berger per un totale di 300 mila euro. ( leggi )

Dura la replica di Tiziano Mariani:Quel documento mi inquieta e mi preoccupa, anche per la mia personale incolumità”. E in Consiglio Comunale il consigliere Mariani ha subito chiesto di inviare la nota stampa di Aeb in Procura e al Prefetto di Monza e Brianza. La vicenda viene spiegata nei dettagli in un articolo del quotidiano nazionale ” Il Fatto quotidiano “

( fonte Radio Lombardia – Il fatto quotidiano )

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Politica

SEREGNO – NUOVE NOMINE IN AEB: I COMMENTI DI MAGGIORANZA E OPPOSIZIONE

SEREGNO – Come pubblicato ieri ( leggi ) la multiutility cittadina AEB spa ha un nuovo Consiglio di Amministrazione ( leggi ) . Lo ha annunciato direttamente la società tramite una nota stampa in cui comunicava le dimissioni dell’attuale Presidente avvocato Patrizia Goretti ed il nome del suo successore avvocato Loredana Bracchitta.

Il sindaco Alberto Rossi ha definito il cambiamentoun passaggio indispensabile per il rilancio della società partecipata….. a fronte delle sfide che attendono le società di servizio nel breve e medio periodo” Il primo cittadino ha proseguito : ” .. il Comune di Seregno sentiva il bisogno di definire una nuova compagine del Cda, con l’intento di elevare il profilo complessivo dell’organo amministrativo e con il mandato di traghettare Aeb e le sue controllate verso un futuro ancora più importante di quanto già non sia il presente.”

Sull’argomento “nuove nomine ” la redazione ha raccolto anche le opinioni di un consigliere di maggioranza e di uno di opposizione.
Ecco cosa ci ha dichiarato per la maggioranza Davide Vismara ( Ripartiamo Insieme ) :


Molto critico invece il commento di Tiziano Mariani ( Noi x Seregno ) che ha evidenziato il fatto, a suo dire gravissimo, che questa sia la prima volta che nella gestione di AEB non venga coinvolta la minoranza . Secondo Mariani il sindaco Rossi si è assunto in prima persona la responsabilità della scelta di tutti i candidati . Unica punto in cui Mariani  si è trovato d’accordo con le affermazioni del consigliere Vismara , è quando ironicamente dice ” I tabaccai vanno lasciati perdere ” alludendo alle nomine effettuate dalla precedente amministrazione nella quale probabilmente l’adeguatezza di qualche componente del Consiglio di Amministrazione lasciava  qualche dubbio:


La Lega Nord, sempre sulla vicenda nomine,  ha diffuso una nota stampa in cui afferma :

Prendiamo atto con stupore ed estrema preoccupazione per quanto accaduto il giorno 29 Luglio nell’assemblea ordinaria di AEB S.P.A. convocata dal socio di maggioranza, il Comune di Seregno. Nella storia centenaria dell’Azienda municipalizzata, non è mai accaduto che il socio di maggioranza provvedesse a far decadere il CDA prima della scadenza naturale senza una giusta causa come prevede l’art. 2119 del codice civile. E’ un atto arrogante da parte del socio di maggioranza rappresentato dal Sindaco Alberto Rossi che con questo comportamento pregiudica ogni rapporto di collaborazione reciproca con il gruppo consiliare della Lega di Seregno. Un comportamento politicamente scorretto e gestito quasi clandestinamente alla fine del mese di Luglio, in prossimità delle vacanze estive con l’obiettivo chiaro di nascondere ai cittadini di Seregno che cosa stavano cercando di fare. Il primo cittadino non ha avuto neppure la correttezza di presentare i curricula dei nuovi nominati almeno alla conferenza dei capigruppo, anche se una prassi corretta, avrebbe voluto che la presentazione fosse riservata al Consiglio Comunale. Niente di tutto questo! Comunque verificheremo il profilo e le competenze dei nuovi designati. Stiamo verificando in questi giorni con i nostri legali la correttezza giuridico-amministrativo degli atti compiuti dal Sindaco Alberto Rossi quale socio di maggioranza di AEB S.P.A. durante l’assemblea ordinaria del 29 Luglio perché sembra che possano emergere responsabilità nei suoi confronti da denunciare agli Enti preposti per queste scelte arroganti e precipitose senza giustificazione alcuna. In Consiglio Comunale ci batteremo per combattere questo strano disegno che il Sindaco ha nella mente e che condivide nelle stanze segrete del Comune solo con i suoi più fidati collaboratori senza passare dall’organo sovrano, il Consiglio Comunale. ”


Anche il gruppo Forza Italia ha commentato la notizia con una nota stampa :

«È una azione di forza senza precedenti quella messa in atto dall’Amministrazione Rossi che, oltre ad esporre la società ad eventuali responsabilità di carattere patrimoniale, contrasta con la logica complessiva delle decisioni del Consiglio comunale e depotenzia il processo  di riorganizzazione iniziato dal Commissario Cannanà,   riguardante la  trasformazione di AEB in una vera Holding al fine di un concreto coinvolgimento dei Comuni soci.  La decisione unilaterale  di  rinominare un nuovo Consiglio di Amministrazione mentre  i Consigli Comunali degli altri Comuni soci  stanno deliberando  il trasferimento delle quote  per la costituzione della holding,  ha l’effetto contrario di contrastare la reale partecipazione e condivisione  delle strategie aziendali con i soci del Gruppo AEB-Gelsia.

Con la fine del processo di riorganizzazione in corso, verosimilmente tra qualche mese, la quota di partecipazione del Comune di Seregno nella Holding AEB  si ridurrà  al  54%,  e allora sarà opportuno che questa Amministrazione valuti come procedere affinché possa essere garantita un’effettiva rappresentanza degli altri soci  presenti e futuri che, a fronte di questa “mossa” del Comune di Seregno, si troveranno un Consiglio di Amministrazione in carica per tre anni.  Se si fosse invece aspettato la “scadenza naturale”  dell’ex Consiglio di Amministrazione, prevista per la metà del  2020, il “tanto decantato”  processo di coinvolgimento degli altri Comuni avrebbe avuto un’applicazione effettiva e immediata, proprio con  la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione.

Si sottolinea, peraltro, la grave mancanza di comunicazione nei confronti del Consiglio Comunale di Seregno: in occasione della  discussione di un’interrogazione “Riorganizzazione gruppo AEB – Gelsia. Quali sono le intenzioni del Sindaco?”  nel corso della seduta del 23 luglio 2019, abbiamo sollecitato l’Amministrazione Rossi a chiarire le proprie intenzioni in ordine al futuro delle società partecipate, a fronte anche delle ricorrenti notizie, anche recenti, apparse sulla stampa locale.

In quella sede, abbiamo dato atto che nulla si disponeva in ordine a prescrizioni che potessero incidere sul Consiglio di Amministrazione in carica, con pacifica applicazione dunque della normativa prevista dal codice civile, alla luce anche della presa d’atto dell’assemblea di AEB del 28 giugno, che aveva recepito le modifiche statutarie apportate con la delibera di Consiglio del  27 dicembre 2018.

Anche in tale occasione, sei giorni prima, l’Amministrazione non ha dato alcuna informazione alla massima Assise cittadina, mentre sarebbe stato doveroso rappresentare i passi  peraltro “azzardati”, che si intendeva compiere, in un’assemblea verosimilmente già convocata.»

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