luca lissoni

Politica

SEREGNO – BAGARRE IN CONSIGLIO COMUNALE E LA MAGGIORANZA ABBANDONA L’AULA

SEREGNO – Mercoledì sera bagarre durante la seduta del Consiglio Comunale. A dar fuoco alle polveri è stato Tiziano Mariani ( NoixSeregno) che durante il suo intervento ha richiamato l’inchiesta della Procura di Monza sull’aggregazione fra AEB e A2A, che coinvolge anche il sindaco Alberto Rossi indagato con l’ipotesi di corruzione. Il consigliere Mariani durante il suo intervento ha affermato : ” In quest’ aula ci sono professionisti del letame ” riferendosi probabilmente ad alcune vicende di lettere anonime denigratorie nei suoi confronti fatte circolare da ignoti personaggi tra i consiglieri comunali e gli organi di informazione locale.

Il consigliere Luca Lissoni del Pd, con una mozione d’ordine, ha chiesto al collega di chiarire le sue parole e di chiedere scusa. Il clima si è surriscaldato, fino alla decisione della coalizione di maggioranza di abbandonare il Consiglio.

A quel punto il Presidente  Pietro Amati, tra il vivace scambio di battute provenienti dai  due schieramenti, non ha potuto fare altro che sospendere la seduta . Alla ripresa, in assenza del numero legale, il Consiglio è poi stato interrotto.

Il dibattito politico e le differenze di idee e di programmi non possono giustificare i toni e i modi che la nostra minoranza sta portando avanti nei consigli comunali – hanno commentato i consiglieri di Cambia Seregno, Italia Viva, Partito Democratico, Ripartiamo Insieme e Scelgo SeregnoLo stile urlato fatto di interruzioni, di provocazioni, di insulti e mancanze di rispetto è stato tollerato per troppo tempo. Tiziano Mariani ha esagerato utilizzando appellativi offensivi nei confronti delle persone che non condividono il suo pensiero. Non siamo disposti più a tollerare questo atteggiamento. Ieri sera – con fatica – abbiamo deciso di uscire dall’aula e interrompere la discussione. Con fatica perché riteniamo che il consiglio comunale sia il luogo del dibattito per e sulla città; dibattito che si deve concretizzare in scelte e non un gioco o un show dove intrattenere il proprio pubblico“.

Rappresenta un fatto di gravità inaudita quanto accaduto nell’ultima seduta del Consiglio Comunale  – affermano i rappresentanti di Lega, Forza Italia e NoixSeregno –   Noi, a seguito delle decisioni prese dal Sindaco riguardo l’opportunità di non partecipare più ai processi decisionali riguardante Aeb-A2A per evitare potenziali conflitti d’interesse, vista l’indagine della Procura di Monza che ipotizza pesanti accuse nei confronti sia del primo cittadino che dell’assessore Borgonovo ( i corruzione e turbativa d’asta),  avevamo deciso di richiedere la convocazione di un Consiglio Comunale straordinario sull’argomento.
Nel corso della seduta però la maggioranza ha deciso di abbandonare l’aula consiliare. Viene subito da pensare che quando si cerca di mettere chiarezza e far emergere la verità riguardo le scelte operate da Rossi  sull’aggregazione tra AEB e A2A, la maggioranza preferisce evitare la discussione creando confusione ed eludendo il rispetto nei confronti dell’opposizione e del Consiglio Comunale . L’unica soluzione per ristabilire un clima rispettoso nei confronti della Città  è solo quella che il Sindaco si dimetta.

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Cronaca

SEREGNO – IL MISTERO DELLA CHIUSURA DEL POZZO DI ACQUA POTABILE DI VIA MACALLE’

SEREGNO – Durante il consiglio comunale dello scorso 9 luglio  ha destato parecchia attenzione l’intervento del consigliere Davide Vismara ( Ripartiamo Insieme ) che, mentre era in discussione  una delibera  riguardante l’ – Approvazione correzione di errori materiali e rettifiche agli atti del PGT – è entrato nel dettaglio di una delle correzioni in fase di approvazione  ed ha portato all’attenzione pubblica un  argomento a molti sconosciuto: la chiusura del pozzo di acqua potabile situato in via Macallè . Il consigliere ha rimarcato  che, a distanza di anni, ancora non si conoscono i reali motivi per cui il pozzo è stato chiuso.   In conseguenza della chiusura del pozzo , durante la seduta,   si sarebbe dovuta cancellare dal PGT ( Piano di Governo del Territorio ) la fascia di rispetto che vincola i proprietari delle aree  rientranti nella stessa, all’osservanza di regole precise . La questione della fascia di rispetto, per inciso, potrebbe apparire  ai non addetti ai lavori  un fatto secondario ma in realtà la sua cancellazione produce indirettamente vantaggi per i proprietari delle aree in essa rientranti . Infatti su dette aree non sono possibili ad esempio  la dispersione di fanghi e acque reflue; l’accumulo di concimi chimici, fertilizzanti o pesticidi; lo spandimento di concimi chimici, fertilizzanti o pesticidi;  la dispersione nel sottosuolo di acque meteoriche proveniente da piazzali e strade; l’apertura di cave che possono essere in connessione con la falda; l’apertura di pozzi, ad eccezione di quelli che estraggono acque destinate al consumo umano; la gestione di rifiuti; i centri di raccolta, demolizione e rottamazione di autoveicoli; i pozzi perdenti.

Ecco la dichiarazione rilasciataci  dal consigliere Vismara sull’argomento :


Nel corso della discussione Luca Lissoni del Partito Democratico ha chiesto di sottoporre all’assemble la votazione di una risoluzione ( leggi ) che impegna l’Amministrazione a chiarire se e quali motivazioni siano state presentate per la chiusura del pozzo nonchè la rilevanza e la sufficienza di esse a motivare la chiusura di un accesso alle acque sotterranee ad uso potabile costituente una risorsa per Seregno  La risoluzione è passata con i soli voti della maggioranza ( Partito Democratico, Scelgo Seregno, Cambia Seregno, Ripartiamo Insieme ).

Per la cronaca prima della votazione il consigliere Tiziano Mariani ( Noi x Seregno ) intervenendo nella discussione, vista la gravità delle dichiarazioni di Vismara,  ha invitato  il sindaco ed il segretario comunale ad inviarne copia alla Procura della Repubblica di Monza:


Qualche lettore si chiederà oggi, a distanza di anni, come mai all’epoca della chiusura del pozzo, quando a Seregno governava un amministrazione di centro-destra guidata dal  sindaco Giacinto Mariani, nessuno dell’opposizione si accorse di quanto stava succedendo oppure essendone venuto a conoscenza, non chiese maggiori informazioni a riguardo.

Solo un consigliere si mosse per cercare di capire perchè si dovesse chiudere quel pozzo, patrimonio dell’intera cittadinanza : Mario Nava (  Movimento 5 Stelle ) . Nava ebbe da subito la sensazione che la vicenda fosse caratterizzata da molte ombre e cominciò a chiedere documenti . E si intestardì a tal punto  che in seguito alle sue reiterare richieste  qualche dirigente comunale gli tolse addirittura il saluto . Alla fine dopo innumerevoli domande  e  mesi di attesa raccolse una serie di carte, le esaminò e giunse ad un conclusione : ” si può ragionevolmente affermare che la decisione di chiudere e di non ripristinare il pozzo di via Macallè non è supportata da idonea istruttoria e che tutto ciò porta quantomeno a supporre che tale decisione possa aver favorito un operatore economico che svolge la propria attività imprenditoriale in zona limitrofa al manufatto ” 

Con il materiale raccolto Nava decise di muoversi e fece quello che ogni politico con la schiena diritta dovrebbe fare : presentò un esposto alla Procura della Repubblica di Monzaleggi ) corredato di una serie di documenti che si possono leggere qui di seguito ( documento 1 ) ( documento 2 ) ( documento 3 ) (documento 4 ) ( documento 5 ) ( documento 6 ) ( documento 7 ).

Che fine ha fatto l’esposto del consigliere Mario Nava ? Non lo sappiamo,  ma chi scrive è tra coloro che, nonostante tutto,  crede nella giustizia . ( PC )

( nella foto il distributore di carburante “sparito” )


 

Alle 15.17 di oggi 12 luglio 2019 RetiPiù ha inviato una nota stampa che è possibile leggere al seguente link

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