LUCREZIA RICCHIUTI

Politica

DESIO – IL SINDACO SULLA VICENDA DELLA CONDANNA DELLA EX SENATRICE RICCHIUTI

DESIO  “Sulla questione della sentenza d’abuso d’ufficio si stanno, in questi ultimi giorni, consumando tante parole, moltissime delle quali sbagliate ed alcune proprio completamente fuori luogo come gli accostamenti all’inchiesta “INFINITO” che, oltre ad essere inopportune, denotano scarsa consapevolezza di quello che è stata per la città di Desio una scoppola bestiale che ha reso manifesto come a quei tempi, prima del nostro insediamento, tra ‘ndrangheta e realtà politico/amministrativa desiana ci fossero dei legami e relazioni fitte e pericolose. Nel caso specifico, non stiamo parlando di questo!

Lo scrive il sindaco di Desio, Roberto Corti, commentando la vicenda che ha visto la condanna in primo grado dell’ex vice sindaco Lucrezia Ricchiuti e di un ex funzionario del comune brianzolo.

Cerchiamo allora di mettere un po’ d’ordine sulla questione facendo riferimento ai fatti.
Primo: ci sono state delle condanne in primo grado per il reato d’abuso d’ufficio per l’ex dirigente dell’ufficio tecnico Luigi Fregoni e per concorso in abuso d’ufficio per Lucrezia Ricchiuti, relative ad un permesso di costruire in sanatoria.

Secondo: contrariamente a quanto qualcuno dell’opposizione dichiara, in Italia, le sentenze sono definitive dopo il terzo grado di giudizio, quindi prima d’affermare la colpevolezza o meno delle persone bisogna aspettare che i processi si concludano: noi da sempre abbiamo fatto così anche per tutti i processi in cui personaggi politici di centrodestra come Massimo Ponzoni, Antonino Brambilla o Rosario Perri erano coinvolti.

Terzole pratiche edilizie, contrariamente a quanto l’opposizione continua a dichiarare, non sono di competenza della giunta o di qualsiasi altro organo politico. Questo non lo dice Roberto Corti ma lo dice la legge. Quando amministrava il centrodestra c’era un modo diverso? Noi ci atteniamo alla legge. Quindi ogni tentativo di addossare colpe al sindaco ed alla giunta in merito alle risultanze di questo processo, ancora in corso, che riguarda pratiche amministrative ed edilizie di competenza dell’ufficio, sono destituite di ogni minimo fondamento e rigettate al mittente”.

Quarto punto: da quando sono sindaco, cioè oltre otto anni, i processi penali ed amministrativi, in cui il comune è stato coinvolto come parte lesa sono stati innumerevoli, non ho fatto i conti precisi ma credo che ci avviciniamo ai cento. Non sempre ci siamo costituiti parte civile direttamente nei processi penali o ci siamo opposti in quelli amministrativi perché bisogna sapere che stare nei processi costa e le nostre spese legali erano molto alte per tutte le code di vicende legali che ci portiamo dietro per fatti avvenuti prima del nostro arrivo. In tutti questi anni non ho mai sentito qualcuno dell’opposizione dichiarare alcunché sulle nostre decisioni di costituirci o meno, probabilmente non si sono neanche accorti. Oggi alcuni consiglieri d’opposizione si stracciano le vesti e gridano allo scandalo per non essere stati informati del fatto che abbiamo valutato, come in altri casi, che la costituzione parte civile subito su questi processi, ci avrebbe fatto spendere soldi inutilmente, senza precluderci la possibilità eventuale di fare una successiva causa civile dopo la sentenza definitiva.

Quinto: il reato d’abuso d’ufficio, per quanto qualcuno cerchi di parificarlo al reato d’associazione mafiosa è purtroppo molto diffuso nella pubblica amministrazione e non necessariamente deriva da dolo volontario ma molto spesso da interpretazioni normative differenti, che nel panorama legislativo italiano sono frequentissime. A tal proposito c’è un dibattito in corso da parecchi anni in merito alla sua pesante revisione se non, per alcuni, abolizione. Tra questi, il segretario della Lega, Matteo Salvini, fino a poco tempo fa tuonava in tutte le piazze e talk show contro il reato d’abuso d’ufficio che secondo lui era uno dei mali dell’Italia (ai tempi, era uscita la notizia che il presidente di Regione Lombardia Fontana era indagato per abuso d’ufficio), oggi la Lega, come è solita fare, fa una giravolta di 180° e grida allo scandalo. Noi semplicemente diciamo, si facciano i processi e le conclusioni si tirino quando sono finiti”.

Sesto: la famosa pratica edilizia tanto citata, non riguarda la sanatoria di una mansarda o sottotetto abusivo come si continua a dire in malafede ma un permesso di costruire in sanatoria che riguarda una differente divisione degli spazi del sottotetto. Si tratta di alcuni tavolati. La famosa mansarda o sottotetto (anzi le mansarde, visto che sono più di una), è stata autorizzata nel 1992 con tanto di scala di collegamento, quando è stato approvato il progetto per la realizzazione di un complesso edilizio costituito da molti appartamenti, quindi non l’ha costruito Lucrezia Ricchiuti che notoriamente non è un operatore immobiliare. La minoranza ed in particolare la Lega e Forza Italia, queste cose le sa, perché hanno richiesto ai tempi tutte le carte ma ovviamente raccontano una storia differente.

Settimo: la realizzazione di sottotetti/mansarde soggiornabili
 ma non abitabili (come quelle in oggetto) è una pratica diffusissima, non a Desio ma in tutta Italia da decenni. Basta alzare gli occhi e ci si accorge che moltissimi ultimi piani delle palazzine realizzate ne hanno. Quindi stiamo parlando di una situazione che per quanto la si voglia far passare come eccezionale è in realtà molto diffusa (centinaia di migliaia di casi in Italia) ed anche molto dibattuta dal punto di vista giuridico in merito agli usi che si possono o non possono fare
”.

Concludendo i teorizzatori del complotto possono mettersi il cuore in pace sul fatto che siamo sereni e continuiamo ad amministrare per il bene dei desiani. Le polemiche sterili e faziose le lasciamo a chi ha poco a cuore il bene della città, prova ne è il fatto che mentre loro continuano ad attaccare sul nulla noi siamo in giro nei quartieri ad incontrare i cittadini”.

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Cronaca

DESIO – RICCHIUTI ( LeU ) ” LA PEDEMONTANA: UN PROGETTO NATO VECCHIO “

DESIO .-  «Pedemontana, che beffa! Quest’opera rappresenta un vero e proprio supplizio per i lombardi: un progetto nato vecchio, frutto di scelte politiche miopi e anacronistiche, totalmente inadatto alle reali esigenze del territorio. Un’opera faraonica che sacrifica risorse, suolo e salute di chi ci abita» a firmare un giudizio così netto su Autostrada Pedemontana Lombarda sono Lucrezia Ricchiuti e Giorgio Garofalo, la prima Senatrice della Repubblica e candidata per il Parlamento con Liberi e Uguali, il secondo Presidente del Consiglio comunale di Seveso e capolista di Liberi e Uguali in Brianza per la Regione Lombardia.

L’infrastruttura, che si è bloccata a metà, all’inizio della tratta B2, a Lentate sul Seveso, adesso è alle prese con nuove disavventure. Con le dimissioni del presidente Franco D’Andrea, il quinto in pochi anni, e l’annullamento del contratto con Strabag, infatti, non è solo l’autostrada, ma anche la stessa Apl a ritrovarsi ferma a un punto morto.

«Questa è solo una conferma di quanto ho detto più volte – dichiara la senatrice Lucrezia Ricchiuti -: Pedemontana è un disastro, un’opera faraonica che non solo crea danni all’ambiente, al territorio e alla salute dei cittadini, ma che vampirizza risorse economiche enormi, che avrebbero potuto essere utilizzate per ammodernare le linee ferroviarie. Non mi stupisce che Pedemontana abbia rescisso il contratto con Strabag – aggiunge -: mi meraviglia, piuttosto, che ci sia qualcuno, dalla Lega di Fontana al Pd di Gori, ancora convinto che l’opera si farà». «Come se non bastasse, la tratta realizzata è una cattedrale nel deserto! Non è utilizzata da quasi nessuno per i pedaggi spropositati, esattamente come la Brebemi un’altra opera fallimentare che dimostra l’incapacità della destra lombarda», conclude Ricchiuti.  «Non è un caso se i cantieri sono fermi da anni proprio a Lentate: la tratta B2 presenta infiniti problemi di fattibilità, a partire dalla questione diossina – commenta Giorgio Garofalo -. Il terreno, come è stato provato dalle analisi del 2016, è ancora pesantemente contaminato in più punti e, prima di procedere, andrebbe bonificato. Ma le bonifiche fatte bene costano e le risorse finora le ha messe solo il pubblico. Sono cresciuto a Seveso – aggiunge -, ed è forse per questo motivo che mi risulta inaccettabile la superficialità con cui si è affrontato il rischio di contaminazione: questo territorio pretende rispetto per la propria storia, l’ambiente e la salute dei cittadini sono le prime a dover essere tutelate».

«Quest’opera è diventata un supplizio fatto di spreco di risorse pubbliche, promesse di finanziamento che non si realizzano, manager che continuano a cambiare, richieste di fallimento. È giunto il momento che la politica dica una parola chiara sulla vicenda: Pedemontana, nei fatti, è già fallita! Si investa nella riqualificazione della Milano-Meda e sull’ammodernamento delle linee ferroviarie»conclude Garofalo.

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Cronaca

SEREGNO – FIANO: ” IL FASCISMO NON E’ UN IDEA, E’ UN CRIMINE “

SEREGNO – “ Me ne frego, dicevano i fascisti. Me ne curo! diciamo noi. Ci curiamo della libertà, della giustizia e della democrazia. Ci curiamo della Costituzione che disegna una società libera, giusta e democratica. Ci curiamo dell’antifascismo, che non va di moda ma è un lumicino alla base della Costituzione e delle nostre vite. Più questo lumicino si assottiglia, più quelli tornano. E stanno tornando. Da anni Seregno – corresponsabile chi ha amministrato – è per i fascisti un laboratorio. Facciate e facce esteriormente accettabili, iniziative e attività apparentemente benintenzionate: il tutto strumentale alla raccolta di potere, il tutto alternato a momenti in cui invece cade la maschera ed emerge la loro visione di odio, oppressione, violenza e autoritarismo. Con l’aggravante di relazioni sempre più salde con la criminalità organizzata di stampo mafioso.

” Me ne curo “ è il titolo dell’incontro pubblico organizzato da un ampio numero di associazioni ed enti e moderato da Giorgio Garofalo,  che si è svolto ieri 15 gennaio in Sala Gandini .  L’iniziativa  è stata pubblicizzata  sui social con  la frase che è riportata qui sopra in apertura. Numerosi sono stati i relatori intervenuti : l’onorevole Emanuele Fiano “I movimenti legati alla destra crescono dove è meno presente la politica, specie quella progressista “; 


la senatrice Lucrezia Ricchiuti : ” Notiamo rigurgiti di movimenti fascisti sempre più ampi e partiti politici che non prendono le distanze da loro ”


 

Pierfrancesco Majorino ( Assessore Comune di Milano ) : ” Bisogna essere forti nell’antifascsmo sociale perchè la destra è estremamente sociale “; Paolo Berizzi  ( giornalista ) : ” Si è perso molto tempo nel denunciare questi fenomeni “; Michele Costa ( blog Infonodo ) : ” A Seregno l’amministrazione ha avuto molti connotati di destra come ad esempio l’ex assessore allo sport Nicola Viganò che sulla sua pagina Facebook pubblicava il suo “innamoramento” per il Duce ” ; Luca Paladini ( portavoce de “I Sentinelli” ) : ” E’ necessario con la politica togliere argomenti alla destra “; Fabrizio Baggi ( Comitato Lombardo Antifascista ) : ” Dobbiamo chiederci se esiste davvero la volontà di fermare questi movimenti ” ; Saverio Ferrari ( Osservatorio Democratico delle nuove destre ) : ” Il vero obbiettivo di questi movimenti è trasformare la società in comunità perchè la comunità è l’insieme di persone unite tra di loro da rapporti sociali, linguistici e morali, vincoli organizzativi, interessi e consuetudini comuni ” .

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Politica

SEREGNO – ” IL NUOVO CODICE ANTIMAFIA ” CONVEGNO ORGANIZZATO DA CGIL

SEREGNO – Sì è svolto venerdì 27 ottobre in sala monsignor Gandini un importante convegno per illustrare il Nuovo Codice Antimafia appena approvato in Parlamento. Il Convegno è stato curato dalla Cgil regionale ed è stato presieduto  dal responsabile regionale per la legalità Vincenzo Moriello. Molti e importanti gli interventi: dopo il saluto del Commissario Antonio Canana’ diversi dei relatori hanno fatto notare che la scelta di Seregno come sede del convegno non è stata casuale. Seregno in questo momento vive una sospensione di democrazia: è un comune commissariato in cui si sta accertando l’eventuale esistenza di infiltrazioni di ‘ndrangheta e di fatti di corruzione e illegalità. Due i parlamentari presenti: la senatrice Lucrezia Ricchiuti.  della commissione antimafia e l’onorevole Davide Mattiello  della commissione giustizia. La senatrice,  nel suo appassionato intervento,  ha raccontato a fondo e in maniera esaustiva il caso Seregno. Qui , ha detto, c’è una ndrangheta invisibile,  che non sempre spara ma che inquina l’economia,  la politica e la mentalità dei cittadini. Molti gli episodi gravi e significativi evocati e che si sono verificati nell’arco arco di tempo di due legislature: il processo contro l’ex assessore Attilio Gavazzi e il genero architetto Andrea Attolini per presunte tangenti; la chiusura di esercizi commerciali disposti dalla Prefettura con interdittiva antimafia tra i quali anche il Tripodi, locale scelto  sia dall’ex sindaco Edoardo Mazza che dal vice sindaco Giacinto Mariani  per alcuni momenti delle loro campagne elettorali.  E come dimenticare – ha continuato la Ricchiuti- il lenzuolo di solidarietà a Tripodi esposto dopo la chiusura del locale  e le minacce di morte di Giacinto Mariani ai redattori di Infonodo la notte della vittoria elettorale di Edoardo Mazza ? La senatrice ha ricordato di avere presentato due interrogazioni parlamentari, di avere chiesto con insistenza una commissione di accesso  e di essere stata derisa dal collega leghista Paolo Grimoldi che sosteneva addirittura che lei fosse da sottoporre a Trattamento Sanitario Obbligatorio . Invece è accaduto quello che ora oltre a tutti  i seregnesi  è noto anche al resto del mondo . L’inchiesta ha portato agli arresti per corruzione di una serie di persone delle istituzioni,  alle dimissioni della giunta comunale e del consiglio e  al commissariamento.  Ora in città c’è  il commissario prefettizio e una commissione di inchiesta che indaghi per scoprire eventuali infiltrazioni mafiose nel  comune. Lega Nord e Forza Italia si preoccupavano degli  accattoni e degli stranieri mentre negavano l’esistenza del più grave fenomeno criminale che ammorba il territorio;  il sud ha gli anticorpi contro la mafia, ha detto la senatrice, mentre qui contro il fenomeno non si ha la reazione adeguata. Infine la Ricchiuti ha ricordato la grave e inquietante vicenda della +ENERGY che vide tra i protagonisti  il vicesindaco Giacinto Mariani, un noto imprenditore locale ed un capitano dei Carabinieri ed  il fatto che la società  avesse  rapporti imprenditoriali con Pasquale Pirolo, uomo che il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere individuò come contiguo al clan dei casalesi.  E non è mancato un accenno  al  gravissimo caso del giornalista dell’espresso Fabrizio Gatti, sequestrato  durante una intervista.
Mentre il convegno era ancora in corso i media locali  diffondevano la notizia della chiusura di un altro esercizio commerciale, la pizzeria Country che, oltre alla interdittiva antimafia della Prefettura, è stata anche oggetto di un provvedimento per abuso edilizio.
La mafia, la corruzione e l’illegalità devono essere sconfitte. E’ ciò che chi scrive auspica  ( Anna Migliaccio )

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Politica

MONZA – MDP TIENE LA SUA CONFERENZA PROGRAMMATICA PROVINCIALE

MONZA – Sì è svolta questa mattina sabato 7 ottobre  la conferenza programmatica provinciale di Articolo 1 Mdp  presso la sede della Cgil. La senatrice Lucrezia Ricchiuti nel suo intervento ha illustrato le proposte di Articolo 1 Mdp in tema di legalità e lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata. Una lunga relazione analizzato il quadro desolante dell’intera regione Lombardia,ove sono ben 1700 i beni sequestrati alla criminalità. Sono presenti tutte le mafie italiane e straniere ma in Brianza è la “ndrangheta” a farla da padrona. La ndrangheta è infiltrata in vari settori di attività dal movimento terra alle imprese di servizi. Molte le aziende chiuse o sequestrate. Il caso Seregno è stato analizzato in questo quadro dalla senatrice Ricchiuti che se ne è occupata da anni in modo approfondito nella Commissione Parlamentare antimafia. Sul fronte della corruzione la giunta regionale guidata da Roberto Maroni – sempre secondo la Ricchiuti – è stata giudicata già con chiarezza nel rendiconto della Procura Regionale della Corte dei Conti del 2016,  che ha rivelato un sistema opaco, spesso clientelare orientato verso una spesa pubblica inefficiente. Scarsa trasparenza caratterizza anche il settore della sanità. Irregolarità sul fronte del lavoro e del comportamento delle imprese produttive offrono un quadro generale desolante dell’economia lombarda. Articolo 1 Mdp sarà in campo alle elezioni regionali e sarà in campo anche a Seregno, alle prossime elezioni amministrative  con le sue proposte legislative e  di  buona amministrazione. Importante intervento  è stato quello di Onorio Rosati consigliere regionale di articolo 1 Mdp che ha esposto  analisi e proposte in tema di trasporto pubblico sanità lavoro. Infine la posizione del gruppo politico contro il Referendum lombardo:  il 13 ottobre si svolgerà una specifica iniziativa a Vimercate con tutte le forze politiche che si oppongono al referendum regionale voluto da Maroni.  ( Anna Migliaccio )

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Politica

MILANO – CONFERENZA PROGRAMMATICA DI ART.1- M.D.P.

MILANO – Fondamenta Articolo 1 MDP Intervento conclusivo di Roberto Speranza. Il centrista Pisapia  non scalda la platea.

Terza giornata, quella decisiva e conclusiva dei lavori di conferenza programmatica di Articolo 1 MDP. Parlano la Camusso ed Epifani. Applauditissimi. Costruire un partito che metta al centro i temi del lavoro e del reddito. Uguaglianza e servizio sanitario nazionale universale e gratuito. Poi arriva Pisapia. Il suo intervento viene accolto da applausi, si, ma poco calorosi e di cortesia. La platea mormora recalcitra e borbotta. Centrosinistra! Ma quale? Ancora Renzi? No. Basta! Da molte poltrone si mormora che ha già pronto l’accordo elettorale col Pd. In effetti non è del tutto chiaro l’intervento di Pisapia tanto nei contenuti come nel linguaggio. Se centrosinistra significa costruire un nuovo partito di sinistra poi costretto ad allearsi con il PD la proposta politica nasce già poco credibile, soprattutto se il ruolo di federatore dovrebbe assumerlo qualcuno che si è schierato per il Sì al referendum e non ha mai usato toni veramente critici verso Renzi. Anzi! Il referendum è lo spartiacque politico che ha consentito la nascita di questa nuova formazione politica. Il fronte del NO al referendum costituzionale e la riaffermazione dei valori costituzionali sono l’unica vera base programmatica su cui ricostruire la sinistra e ridare l’identità perduta al popolo della sinistra. Su questo fronte Pisapia non può convincere. Nel suo intervento il termine centrosinistra viene ripetuto così tante volte che l’intera argomentazione sembra incentrata più sullo spazio politico che sul suo fondamento programmatico. Più sulle alleanze che sui loro contenuti. Del resto il suo NOI, il suo parlare di tenda e di casa il suo partire dalla nobile parola Compagno come colui che spezza il pane con te strappano un vero applauso ma è l’identità stessa del relatore che ha vago connotato. Un civismo vagamente apolitico. La differenza destra sinistra nel discorso di Pisapia è costruita su una buona amministrazione locale ma manca di respiro per rispondere ai bisogni di questa platea. Questa platea rappresenta una base, un popolo, effettivamente dotato di identità e stanco di essere male rappresentato. Un popolo che ha effettivamente voglia e urgenza di recuperare la propria bandiera. La risposta è sempre composta e cortese. È un popolo, questo, che ha una cultura politica istituzionale e do governo. Ma un applausometro sonoro è perfettamente in grado di misurarne senza errori le vere istanze Roberto Speranza parla per ultimo. Un segnale che lascia pensare a lui come possibile segretario nazionale in pectore. È un uomo della mediazione il mite Roberto Speranza ma non si può negare che abbia in qualche modo risposto alle argomentazioni di Pisapia e non senza una sua fermezza. Questa è casa tua, dice a Giuliano Pisapia. Casa tua e dei movimenti civici. Ampio soggetto di forze popolari e democratiche. Ma il rapporto con Renzi e con il PD parte da posizioni abbastanza chiare. Il fronte del NO al referendum costituzionale. I referendum promossi dalla Cgil sui voucher. La legge elettorale. La militanza sul territorio. Lancia la campagna di raccolta firme per il diritto alla scelta dei parlamentari. Significa introduzione delle preferenze. Ma c’è anche il tema della legge elettorale da discutere in parlamento che ha già restituito spessore al patto del Nazzareno. Tra gli Interventi di big che hanno preceduto pisapia il più connotato a sinistra è quello di Francesco Laforgia attuale capogruppo della Camera. Centrosinistra egli dice è una esperienza a cui smettere di guardare con nostalgia. Si tratta di costruire la Sinistra. Nelle giornate precedenti dalla conferenza programmatica Articolo 1 Milano spazio mega watt era intervenuto Massimo D’Alema parlando di globalizzazione e politica

( Anna Migliaccio )

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Politica

DESIO – BAGARRE IN CONSIGLIO COMUNALE : SEDUTA SOSPESA

DESIO – La seduta del Consiglio Comunale di ieri giovedì 6 aprile è stata sospesa per motivi di ordine pubblico . Stando a quanto scritto dal primo cittadino Roberto Corti ( foto ) tutto è iniziato da un ” gruppo di facinorosi legati a Forza Nuova ”   che  hanno a più riprese interrotto gli interventi dei consiglieri di maggioranza con urla e minacce, impedendo il regolare svolgimento della seduta.
“Il fatto – commenta il Sindaco Roberto Corti – è di una gravità inaudita. Stiamo parlando di azioni volte a bloccare il regolare funzionamento di un organo costituzionale e democratico. E attenzione a non considerarlo un fatto isolato: al contrario rappresenta l’ultimo tassello di una continua serie di iniziative volte ad amplificare la tensione sul lavoro delle Istituzioni della nostra città”. “Appare sempre più evidente – prosegue il Sindaco – come sia in atto un disegno preordinato che voglia sovvertire con modalità antidemocratiche il risultato elettorale dello scorso anno”.
“Essendo le Istituzioni patrimonio comune, ci saremmo aspettati dei distinguo da parte della minoranza, una presa di distanza netta. Tutto l’opposto: alcuni consiglieri hanno al contrario contribuito a surriscaldare il clima, altri sono in queste ore impegnati nel minimizzare l’avvenuto o nel distorcere l’evidenza dei fatti”. “Il messaggio sia chiaro – conclude il Sindaco – ed è rivolto ai seminatori di odio che tanto stanno facendo per esasperare i conflitti e generarne di nuovi: la nostra azione di trasformazione in meglio di Desio non si fermerà, anzi, verrà perseguita con rinnovata determinazione e impegno”.

La senatrice Lucrezia Ricchiuti ha diffuso dopo il fatto un suo comunicato: ” Ieri sera il consiglio comunale di Desio è stato interrotto da un grave atto, tanto minaccioso quanto irresponsabile, di personaggi legati all’estrema destra. Tristi figuri di Forza Nuova, già noti alla scena della città, accompagnati da alcuni cittadini  si sono introdotti nella sala del consiglio comunale con urla e comportamenti sguaiati che  hanno interrotto i lavori del  consiglio Alla ripresa dei lavori i consiglieri della Lega Nord hanno poi alzato la bandiera imperialista russa provocando ulteriori disordini e urla da parte del  pubblico  opponendosi a ogni invito alla calma e al silenzio.  Il loro irresponsabile comportamento ha impedito l’ordinato svolgersi dei lavori consiliari, costringendo  il presidente a interrompere definitivamente  la seduta per ragioni di ordine pubblico.   Si tratta di un fatto di estrema gravità, che costituisce un attacco alla città di Desio e alle sue istituzioni. Un rigurgito di fascismo in piena regola, impastato di squadrismo e intolleranza razzistatipico della destra lombardaEsprimo la piena solidarietà al sindaco Corti e ai consiglieri di maggioranza.  Sen. Lucrezia Ricchiuti “

Forza Nuova replica : ” I cittadini di Desio e Forza Nuova non sono entrati in consiglio ne urlando ne chissà in quale modo scomposto. Gli stessi cittadini e i video fatti possono dimostrare il contrario di quello che affermano..E a sospendere più volte sono stati proprio loro, evidentemente dava fastidio la presenza di cittadini che manifestavano molto tranquillamente il dissenso verso la loro disastrosa politica sociale.”

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Politica

DESIO – LA SENATRICE LUCREZIA RICCHIUTI ABBANDONA IL PD

Riceviamo e pubblichiamo la lettera della senatrice Lucrezia Ricchiuti

” Egregio direttore,

esco dal PD. Mi consenta di spiegare brevemente perché. Nell’aprile 2016, si svolse un referendum sulle trivelle, chiesto – prima volta nella storia della Repubblica – dalle Regioni, anche quelle governate dal centro-sinistra. L’allora Presidente del consiglio invitò all’astensione. Votarono 15 milioni di italiani, ponendo un serio quesito sulle politiche del Governo sull’energia. Ma invece il renziano Ernesto Carbone si rivolse a quegli elettori con quel tristemente noto ciaone.

Nel 2015 era stata la volta del Jobs Act. Quella legge non ha creato nuovi posti di lavoro (la fiammata provvisoria fu data dalla decontribuzione delle nuove assunzioni, finita la quale si è afflosciato tutto). Invece ha prodotto l’impennata dei licenziamenti disciplinari e dei voucher. Sola nel PD – con Mineo e Casson – avevo votato contro, ma inutilmente. Nelle imprese non si cerca più una mediazione, il profitto è considerata l’unica priorità. Casi come K-Flex di Roncello e Marcegaglia che licenzia le tre sindacaliste, sono lì a testimoniarlo. Il Governo Renzi ha addirittura ignorato i pareri delle Commissioni lavoro di Camera e Senato che avevano chiesto di non applicare quelle norme ai licenziamenti collettivi. Il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, nelle intenzioni del legislatore, doveva essere l’unico contratto in circolazione. Oggi scopriamo che sopravvivono quasi tutte le vecchie forme contrattuali, compreso il “lavoro agile”, ossia un lavoro a cottimo domiciliare: ulteriore strumento di flessibilità che permette di “utilizzare” i lavoratori come e quando servono.

Malgrado le iniziali buone intenzioni, anche la Buona Scuola si è schiantata contro la dura realtà dei fatti: siamo riusciti nel difficile obiettivo di unire una massiccia opposizione di insegnanti, sindacati e studenti – coloro che una volta avremmo definito il “nostro popolo” – arrabbiati per una riforma che aveva il giusto compito di regolarizzare migliaia di docenti, ma che in definitiva – in ragione della sua pessima attuazione – ha creato una gigantesca tornata di trasferimenti che ha fatto precipitare nella confusione l’inizio dell’anno scolastico, con ritardi, girandola di insegnanti e classi scoperte fino a dicembre.

Potrei continuare, signor direttore, con la legge elettorale e la riforma costituzionale. Era illegittima l’una e sbagliata l’altra. Ho avuto ragione su entrambe: la riforma è stata spazzata via dagli elettori, l’Italicum stroncato dalla Corte costituzionale. E poi ancora le scelte sul contante, le lentezze sul contrasto di mafie e corruzione e sullo ius soli.

Oggi parte una nuova avventura, fatta di passione politica genuina, di contenuti veri, di problemi delle persone: lavoro, scuola, legalità, innovazione, contrasto della diseguaglianza. Mi dicono che siamo una minoranza. Non credo: il PD ha già perso il suo popolo. Lo recupereremo noi.

Lucrezia Ricchiuti

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Politica

MONZA- RICCHIUTI ” QUERELE PRETESTUOSE E INTIMIDATORIE CONTRO I GIORNALISTI”

MONZA – Lunedì pomeriggio la senatrice desiana Lucrezia Ricchiuti  (Partito Democratico) ha presentato il disegno di legge 2659 in materia di   ” querele pretestuose e intimidatorie contro i giornalisti “. Nel suo intervento la senatrice  ha evidenziato anzitutto l’aspetto economico dell’attacco preventivo alla libertà di stampa. La minaccia di querela contro giornalisti free lance privi di tutela e di mezzi è un deterrente fortissimo alle inchieste. In particolare quelle di mafia (ricordiamo che la senatrice fa parte della commissione antimafia).  Il risultato è che molte testate giornalistiche rinunciano preventivamente a certe inchieste pericolose. Non si scrive più e non si danno notizie complete di nomi soprattutto in materia di criminalità organizzata. Spesso il procedimento giudiziario che segue alla querele dura per anni attraverso i tre gradi di giudizio con enorme esborso economico.   Lucrezia Ricchiuti, da noi intervistata, ha auspicato che il disegno di legge  (visibile  per intero sul sito  La meglio Italia) venga calendarizzato al più presto.

A parere di chi scrive il disegno di legge è un buon provvedimento, se l’intento è impedire il ricorso ai tre gradi di giudizio quando la querela è manifestamente improponibile e pretestuosa.  Il disegno di legge infatti propone l’archiviazione in primo grado e il non luogo a procedere per l’aspetto penale oltre che una multa a carico del querelante. Resta inteso che la manifesta improponibilita’ è rimessa alla discrezionalità del PM o del GIP.  Naturalmente a nostro avviso la legge  non rimedia ( né potrebbe ) al timore suscitato da intimidazioni frutto del clima politico di un ambiente sociale criminoso ove la manifestazione del pensiero e il diritto di cronaca si dispiegano, né può porre rimedio alla crisi democratica della libertà di stampa. A nostro avviso la questione piu grave in questa fase storica è infatti  la concentrazione dell’informazione circoscritta a pochi gruppi di potere imprenditoriale e finanziario. A tal proposito durante il dibattito la stessa senatrice Ricchiuti ha espresso un giudizio negativo sulla carenza di finanziamento pubblico per l’informazione. È stato fatto osservare dai presenti che  il punto di massima debolezza della libertà di espressione è rappresentato dalle piccole realtà di informazione anche non qualificate come testate giornalistiche cioè i blog. A tal proposito la senatrice Ricchiuti ha  assicurato che il disegno di legge è pienamente applicabile ad ogni genere di querela anche al di fuori della attività di giornalismo professionale.

Auspichiamo l’approvazione della norma proposta, esaminata alla luce dell’evoluzione della nozione stessa di informazione, nell’era dei social network e della sempre maggiore ostensione pubblica di atti e documenti che chiunque è in grado di pubblicare e commentare. Mai come oggi cresce la trasparenza e diminuisce l’informazione. ( Anna Migliaccio )

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Cultura

MONZA – “QUERELE TEMERARIE ” PER SPAVENTARE I GIORNALISTI

MONZA- La senatrice Lucrezia Ricchiuti , membro della Commissione Parlamentare Antimafia sa bene che gli strumenti legali possono facilmente essere utilizzati dai poteri criminali in connubio con la cattiva politica per evitare che notizie scomode possano diffondersi. Capita anche nelle regioni settentrionali ed è capitato anche in Brianza, dove, pleonastico ribadirlo, la presenza mafiosa è radicata quasi come nelle regioni di origine e questo incide anche sulla libertà di stampa.

“A fronte del diritto di cronaca e del correlativo diritto a essere informati, entrambi essenziali per una società democratica e riconosciuti dalla nostra consolidata giurisprudenza, sta una ritrosia e un’ostilità delle persone cui la cronaca si riferisce, le quali spesso reagiscono con azioni giudiziarie tanto pretestuose quanto minacciose”, si legge nel Disegno di legge.

Ricchiuti prende ad esempio paradigmatico il caso della nota giornalista di inchiesta Milena Gabanelli, la cui attività è stata più volte contrastata con azioni giudiziarie penali (querele) e civili (richieste risarcitorie) evidentemente sproporzionate ed esplicitamente intimidatorie. Esistono poteri (privati o pubblici) che hanno la possibilità di pagare stuoli di avvocati che operano con il solo scopo di far apparire fondate le accuse rendendo la vita impossibile ai cronisti e mettendo a dura prova la stabilità dei giornali. La recente relazione della Commissione d’inchiesta sulle intimidazioni ai giornalisti del deputato Claudio Fava ha definitivamente chiarito come delle querele si servono anche le organizzazioni criminali per minacciare “legalmente” i giornalisti che indagano sui traffici illeciti delle cosche.
“A tutto questo – continua la senatrice Ricchiuti – si aggiunga che molto di frequente i giornalisti d’inchiesta sono giovani senza contratto a tempo indeterminato, che vengono pagati a pezzo e che vivono da anni nel precariato e nell’incertezza”. “Spaventare queste persone – insiste la senatrice brianzola – è purtroppo assai agevole. Meno frequenti ma ugualmente non pochi i luminosi casi di quanti hanno resistito”. Ricchiuti cita, tra i vari, Lirio AbbateGiovanni TizianAgostino PantanoEster Càstano. La proposta di legge “è volta a recepire in questo campo il principio per cui un’azione giudiziaria palesemente in contrasto con il diritto vivente, vale a dire con i principi di diritto consolidati nelle giurisdizioni superiori, è inammissibile e – nel nostro caso – illecita”. Con un duplice obiettivo: da un lato, uno scopo deflattivo del carico giudiziario, perché prevede l’inammissibilità dell’azione o l’improcedibilità del procedimento penale; dall’altro, una specifica mira preventiva e deterrente contro chi vuole ostacolare l’esercizio serio e rigoroso del diritto di cronaca.

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