Mario Alparone – Direttore Generale ASST di Monza

Cultura

MONZA – HOTSPOT DEL SAN GERARDO : IN 6 MESI EFFETTUATE 1025 VISITE

MONZA – Il 7 dicembre dello scorso anno (nel giorno di Sant’Ambrogio), apriva il secondo hotspot Covid dell’ASST di Monza (il primo era stato aperto un mese prima nel comune di Varedo): in piena pandemia da Covid-19 l’ASST ha quindi pensato di realizzare un servizio territoriale in grado di garantire una diagnosi immediata ed una contestuale presa in carico dei pazienti affetti da Covid-19. Il servizio ha preso la forma di due ambulatori dislocati presso uno dei padiglioni del vecchio ospedale, collocato nel centro della città, dove hanno operato diversi specialisti ospedalieri (principalmente infettivologi e geriatri) che, con l’aiuto degli Infermieri di Famiglia e di Comunità (IdFC), sono riusciti a garantire ai pazienti, oltre al tampone per l’individuazione della malattia ed alla conseguente visita specialistica, una serie di prestazioni strumentali (ecografia del torace, emogasanalisi, esami del sangue…) che hanno consentito di identificare immediatamente il setting di cura più adeguato per ciascuno di essi (invio a domicilio con monitoraggio a distanza, invio in Ps, riaffido al medico di medicina generale). Nel primo semestre di quest’anno i pazienti che hanno varcato la soglia dell’hotspot monzese sono stati 517, con un picco di accessi registrato nei mesi di marzo e aprile 2021, per un totale di 1.025 visite, tra prime valutazioni e controlli. Il 93,6% dei pazienti è stato gestito ambulatorialmente ed a domicilio, per il restante 6,4% è stato necessario l’invio in Pronto Soccorso. Il servizio si è rivelato fondamentale per l’aiuto assicurato, in fase di diagnosi, al medico di medicina generale (oltre l’84% degli invii verso questo servizio, infatti, è avvenuto ad opera di questi ultimi) così come ha rappresentato un sicuro punto di riferimento per quei pazienti che, pur dimessi dal Pronto Soccorso verso il proprio domicilio, necessitavano, in ogni caso, di un monitoraggio a breve termine sull’evoluzione della malattia.

Inoltre l’ambulatorio, in stretto contatto con il reparto di Malattie Infettive, si è reso partecipe del reclutamento di 18 pazienti da sottoporre alla somministrazione della terapia con anticorpi monoclonali, garantendo adeguatezza degli accessi ed un follow-up post-somministrazione. Fondamentale, per il raggiungimento dell’ottima qualità del servizio, si è rivelato, oltre alla disponibilità di strumenti di diagnosi e cura per l’adeguata valutazione del paziente, anche il ruolo inedito svolto dall’Infermiere di Famiglia e di Comunità. In particolare, questa nuova figura si è fatta carico di seguire il paziente sin dalla fase di dimissione dal Pronto Soccorso, collaborando attivamente con i medici specialisti ospedalieri dei reparti di Geriatria, Pneumologia e Malattie Infettive. In tale contesto, soprattutto nel periodo emergenziale, l’infermiere, oltre a garantire le prestazioni ambulatoriali, quali ad esempio l’esecuzione dei tamponi rapidi, ha dimostrato di sapersi relazionare con i medici di medicina generale e di saper prendere in cura, per quanto di competenza, gli assistiti ed i loro familiari fino alla fase post-acuta della malattia (avvalendosi, ove necessario, di visite di controllo e del tele-monitoraggio infermieristico).

L’hotspot – sottolinea il Direttore Generale della ASST Monza Mario Alparoneha rappresentato dunque una virtuosa forma di collaborazione tra ospedale e territorio dimostrando di essere un efficace ponte di collegamento tra la medicina generale ed i servizi specialistici di emergenza-urgenza. Va preservata questa esperienza virtuosa anche in un setting assistenziale diverso dal Covid”.

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Cronaca

MONZA – IL RINGRAZIAMENTO DEL PREFETTO PATRIZIA PALMISANI ALL’ASST MONZA

MONZA –  Un ringraziamento speciale è quello che ieri 17 dicembre in mattinata il Prefetto di Monza e della Brianza, dottoressa Patrizia Palmisani, ha voluto portare personalmente a tutto il personale della ASST Monza e allo stesso modo a medici ed infermieri dell’Esercito, che dalla fine del mese di novembre lavorano nei reparti Covid dell’ospedale San Gerardo di Monza e dell’ospedale di Desio. Accolta dal Direttore Generale dell’Azienda, Mario Alparone e da tutta l’Unità di crisi, il Prefetto ha espresso il proprio grazie per l’impegno e le energie che dalla fine di febbraio ad oggi tutto il personale ha profuso per contrastare il virus. In particolare, in questa fase, ha espresso il proprio apprezzamento per l’aiuto che l’Esercito sta portando nei reparti e per la collaborazione e la sinergia che si è creata. A fare gli onori di casa il Direttore Generale: “Ringrazio il Prefetto per questo momento di vicinanza alla ASST Monza, una vicinanza e un supporto che non sono mai mancati da febbraio ad oggi. Tra il nostro personale e i membri dell’Esercito si è instaurato un proficuo clima di collaborazione e di spirito di squadra, che è sicuramente l’unica ricetta vincente per affrontare momenti di crisi così intensi e prolungati”. Il Prefetto Palmisani, nel rivolgere un ringraziamento al Direttore Generale Alparone e a tutti gli operatori della ASST di Monza, ha voluto sottolineare che “il personale degli Ospedali di questo territorio, che oggi rappresenta la prima linea del contrasto all’epidemia, rende quotidianamente un servizio straordinario all’intera comunità. L’impegno, la dedizione e il sacrificio che hanno contraddistinto la vostra azione in questi mesi rappresentano un esempio straordinario di senso civico, per il quale le istituzioni e i cittadini vi sono grati”.

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Cronaca

VAREDO – LUNEDI’ DUE NOVEMBRE APRONO DUE HOTSPOT PER LA DIAGNOSI DEL COVID

VAREDO – Lunedì 2 novembre apriranno in città i primi due hotspotterritoriali per la diagnosi del Covid 19. Lo annunciano in una nota l’Assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera e il Direttore Generale dell’ASST di Monza Mario Alparone.“La decisione di apertura degli hotspot territoriali risponde ad un duplice obiettivo -sottolinea l’Assessore Gallera -: integrare le prestazioni della medicina territoriale con quelle specialistico-ospedaliere offrendo così ai medici di medicina generale un punto diriferimento di prossimità verso cui indirizzare i pazienti che necessitano di un accertamentodella patologia da coronavirus”.

Grazie a questo progetto – spiega il Direttore Generale Alparone – è possibile garantireuna maggiore appropriatezza negli accessi ai pronti soccorso indirizzando sugli ambulatoriterritoriali quei pazienti che non versano in stato di acuzie, in questo modo cercandoanche di limitare sovraffollamenti nei PS”.

Sono previsti 6 ambulatori in 3 hotspot distinti: i primi due ad aprire, lunedì 2 novembre,saranno situati all’interno dell’hotspot di via San Giuseppe a Varedo con orario 8.30/12.30– 13.00/15.30. Nelle prossime settimane saranno quindi attivati gli hotspot di Limbiate e di Monza.Importante sottolineare che l’accesso non sarà libero, bensì avverrà esclusivamente previo appuntamento che potrà essere preso direttamente, ed esclusivamente, dal medicocurante.

 “Il paziente inviato all’hotspot verrà sottoposto a visita specialistica e ad una diagnostica adeguata – commenta Gallera – e potrà quindi essere inviato a casa in telemonitoraggiooppure direttamente al ricovero in reparto saltando quindi il passaggio in pronto soccorso.Si tratta quindi di una risposta efficace, rapida e tempestiva che pone la persona al centrodel percorso di diagnosi, cura e assistenza, nell’ambito di una proficua e virtuosacollaborazione fra ospedale e territorio”.
Sin dalla ricostituzione della mia unità di crisia fine agosto – sottolinea il Direttore Generale della ASST Monza Mario Alparone – ero convinto che la strategia giusta per laseconda ondata fosse associare un argine territoriale alla gestione ospedaliera. Per questoho chiesto ai nostri specialisti di predisporre unpercorso di valutazione clinica per poteraiutare i Medici di medici generale ad individuarecon semplicità quando il caso sospettosia da inviare in pronto soccorso e quando invece si può gestire a domicilio o nei nostricentri territoriali. Lo abbiamo proposto al nostroOrdine dei medici che ha accolto congrande favore l’iniziativa. Apriremo fino a 6 centri territoriali dove specialisti e medici dimedicina territoriale collaboreranno insieme. Spero questa iniziativa venga seguita ancheda altre aziende”.
Si plaude a questa iniziativa di vera integrazione territorio-ospedale che contribuisce amigliorare la gestione di un paziente che può presentare un potenziale aggravamento inbrevissimo tempo, evitando il dramma già vissuto nella prima fase – aggiunge Carlo Maria Teruzzi, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Monza e della Brianza -. Questa emergenza ci pone nuove sfide: siamo tutti chiamati a ripensare anche il nostro ruolo e a ritrovare vie per vivere il nostro impegno con spirito collaborativo affrontando la complessità dell’emergenza con il genuino senso del prendersi cura”.

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Cronaca

MONZA – SAN GERARDO : IN PNEUMOLOGIA ARRIVA EBUS APPARECCHIATURA PER IL CONTROLLO POLMONARE

MONZA  – Grazie ad una donazione del valore di 50mila euro, la Clinica Pneumologica diretta dal professor Alberto Pesci si è dotata di una nuova apparecchiatura. Si tratta dell’EBUS radiale, un dispositivo dotato di una microsonda ecografica che permette di vedere i diversi strati della parete bronchiale e visualizzare addensamenti del tessuto polmonare sui quali dirigere gli strumentidi prelievo. L’EBUS (Endo Bronchial Ultra Sound) è un esame diagnostico di endoscopia toracica che utilizza gli ultrasuoni per mezzo di un videobroncoscopio dedicato di ultima generazione (EBUS lineare) o di minisonde ecografiche (EBUS radiale) per diagnosticare anche le più piccole avvisaglie del tumore al polmone intervenendo con precisione ed efficacia all’interno delle vie bronchiali.“L’EBUS radiale – spiega il dottor Almerico Marruchella, responsabile dell’Unità operativasemplice di Endoscopia respiratoria – è una metodica che si avvale di minisonde ecografiche ad alta frequenza (20 MHz) del diametro di circa 2 mm, inseribili attraverso il canale operativo di un broncoscopio flessibile e che consente di estendere l’applicazionedegli ultrasuoni, già consolidata nello studio del mediastino, alle lesioni polmonariperiferiche raggiungibili per via bronchiale. Per le sue caratteristiche, l’EBUS radiale siaffianca efficacemente alla fluoroscopia aumentando la resa diagnostica nelle lesioni difficilmente visualizzabili in scopia”.

La diagnostica mini-invasiva delle malattie polmonari – aggiunge il professor Pesci – si avvalesempre di più di tecnologie ultra fini che permettono prelievi precisi anche su lesioniminime permettendo quindi diagnosi precoce e tempestività terapeutica. Quello che un tempo richiedeva approcci diagnostici invasivi di tipo chirurgico, attualmente si può fare con queste nuove metodologie miniaturizzate senza causare grosso disagio al paziente e permettendo di eseguire gli accertamenti in regime di day hospital”.

Dotazioni sempre più sofisticate – commenta il Direttore Generale della ASST Monza Mario Alparoneci consentono di aumentare l’accuratezza diagnostica. Grazie anche alle donazioni in periodo Covid abbiamo potuto portare avanti il progresso tecnologico iniziato da questa Amministrazione in un’ottica di continuo rinnovamento a favore degli utenti”.

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Cronaca

MONZA – VACCINO ANTICOVID : TRA I VOLONTARI C’E’ ANCHE IL DIRETTORE GENERALE

MONZA – C’è anche il Direttore Generale della ASST Monza Mario Alparone nel registro dei volontari sani per testare il vaccino anti-Covid 19 a DNA di Rottapharm-Takis.Una scelta, quella del dottor Alparone, per dare un segnale in più di coesione di un ospedale che ha vissuto da molto vicino la tragica ondata di contagi della scorsa primavera. Al momento il registro conta oramai quasi 1000 volontari. La sperimentazione sull’uomo, il primo passo verso l’utilizzo del vaccino su larga scala, sarà condotta presso il Centro di Ricerca di Fase 1 della ASST di Monza, diretto dalla professoressa Marina Cazzaniga, e coinvolgerà in questa fase iniziale 80 volontari sani, che saranno portati fino a 200 nella cosiddetta Fase 2 immediatamente successiva.“Sono particolarmente orgoglioso che l’ospedale San Gerardo di Monza sia in prima linea alivello italiano per la sperimentazione di un innovativo vaccino per il Covid basato sul DNA:si tratta di un altro risultato della “rete” del sistema Monza sviluppata grazie alla fortissimaintegrazione con l’Università Bicocca di Milano e la primaria azienda Rottapharm Biotech diMonza. Potremo mettere a disposizione tutta l’esperienza che abbiamo accumulatodurante il periodo di emergenza che ci ha visto tra le aziende lombarde maggiormentecoinvolte – continua il dottor Mario Alparone – e di una sperimentazione totalmente coerente con il percorso di accreditamento del San Gerardo di Monza come IRCCS per la medicina di precisione”. Tanti anche i medici e il personale non sanitario della ASST di Monza insieme a colleghi di altre regioni italiane che si sono candidati. Tra questi spicca il nome di Giovanni Messori Ioli alla guida dell’Azienda sanitaria di Asti, in qualità di commissario straordinario: “Sono molto contento di poter partecipare a questa sperimentazione di grande impatto scientifico e rilevanza sociale, profondamente convinto del valore della cooperazione nell’ottica del raggiungimento di un bene comune”. “Per il lavoro che svolgiamo siamo soggetti a rischio – conclude il dottor Alparone – e più in generale il rischio di contrarre l’infezione lo corriamo tutti quanti e quindi se lo dovessi contrarre in futuro sarei stato doppiamente stolto, innanzitutto avrei perso l’occasione di imprimere fiducia nella nostra iniziativa e poi perché avrei perso l’occasione unica di immunizzarmi. Ringrazio il mio collega Commissario Straordinario dell’Asl di Asti Giovanni Messori Ioli, azienda a cui sono affezionato per i miei trascorsi, che con questa adesione ha voluto testimoniare fiducia e speranza attraverso un gesto di alto valore simbolico e di profondo senso della collaborazione tra professionisti”.

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MONZA – SAN GERARDO : 12 RILEVATORI DI TEMPERATURA DONATI DA DELL’ORTO E TODINI

MONZA – Una concreta testimonianza di solidarietà che si è trasformata in una importante donazione per far sì che la ASST Monza potesse affrontare al meglio le esigenze correlate all’emergenza Covid. Non ci ha pensato un attimo Andrea Dell’Orto quando si è trattato di essere al fianco dell’Ospedale San Gerardo. La Dell’Orto S.p.A., l’azienda con sede a Cabiate, specializzata nella costruzione di carburatori e sistemi di iniezione elettronica, ha donato 25mila euro destinati alle necessità sanitarie legate alla pandemia. Grazie alla donazione la ASST Monza ha acquistato 12 dispositivi per la rilevazione della temperatura collegati al sistema di controllo degli accessi dei dipendenti. Un acquisto a cui ha partecipato anche la Todini And Co S.p.A. di Monza, distributore di un’ampia gamma diprodotti chimici speciali.Il Direttore Generale della ASST di Monza, Mario Alparone: “Sono grato alla Dell’Orto S.p.Ae alla Todini And Co S.p.A. per il supporto che ci hanno dimostrato, stando al nostro fianco per supportare il grave momento di difficoltà. Abbiamo con prontezza utilizzato le disponibilità nell’ottica della sicurezza per tutto il personale che all’ingresso può misurare ogni giorno in autonomia la temperatura al momento della registrazione dell’accesso”.”Come Dell’Orto riteniamo fondamentale ripartire erimettere in moto il motore del Paese,allo stesso modo, però, crediamo occorra farlo in totale e assoluta sicurezza – sottolinea Andrea Dell’Orto, vice Presidente Esecutivo della Dell’Orto S.p.A. -. Tema questo ancor più importante quando riferito alle strutture ospedaliere. Nei mesi scorsi, infatti, abbiamo voluto dare il nostro contributo, prendendo parte ad una campagna di raccolta fondi per l’Ospedale San Gerardo di Monza. Siamo felici di poter constatare che il nostro impegno, unito a quello di un’altra realtà locale, abbia portato all’acquisto di termoscanner posizionati all’ingresso della struttura monzese. Un gesto concreto a favore dell’intera comunità e, in particolar modo, di chi è stato in prima linea per tutta la durata dell’emergenza. ”.

 

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Cronaca

MONZA – SAN GERARDO : INAUGURATO IL SETTORE B CON CIRCA 300 POSTI LETTO

MONZA – È stato inaugurato ieri 15 luglio il Settore B dell’ospedale San Gerardo di Monza: circa 300 posti letto, già in uso da fine febbraio 2020, ha contribuito in maniera determinante alla cura dei pazienti Covid durante la pandemia. Va infatti ricordato che in piena pandemia, la Direzione Generale della ASST Monza ha profuso sforzi notevoli per realizzare in tempi record il Settore B. All’evento erano presenti il vicepresidente della Regione Fabrizio Sala  e l’assessore al Welfare Giulio Gallera. Si tratta della realizzazione di un terzo della complessiva struttura, disposta su 11 piani totalmente ristrutturati in termini di accoglienza alberghiera e dotazioni strumentali e tecnologiche. Undici piani in cui trovano spazio la Medicina d’Urgenza e la Gastroenterologia, la Medicina Generale, l’Otorinolaringoiatria e la Chirurgia Maxillo Facciale, la Geriatria, la Senologia e la Ginecologia, la Cardiologia, la Pneumologia e l’Unità di Terapia intensiva respiratoria, la Chirurgia 2 e l’Urologia, l’Ostetricia, la Pediatria, le sale endoscopiche insieme a quelle diurologia, bronco spia e interventistica e al pianoterra le sale di Radiologia dedicate aipazienti interni (Tac, scheletrica, Rm, Eco), gli ambulatori di Pediatria e Day Hospital.

Settecento mila euro di nuovi arredi fanno del Settore B un gioiello dotato delle principali tecnologie all’avanguardia, come due risonanze magnetiche del valore di oltre un milione di euro e la nuovissima apparecchiatura radiologica polifunzionale scheletrica collaudata a gennaio, del valore di 234mila euro. Le nuove camere di degenza sono tutte a due posti letto e con bagno dedicato per garantire sempre l’accessibilità alle persone con disabilità anche temporanea.

Il progetto di riqualificazione dell’Ospedale San Gerardo – sottolinea il Direttore Generale della ASST di Monza Mario Alparone – si propone di allineare la struttura ospedaliera, suddivisa in diversi edifici, ai rilevanti cambiamenti organizzativi, assistenziali e tecnologici che negli ultimi anni hanno profondamente modificato il modo di curare i pazienti. Il Settore B inaugurato questa mattina è l’esempio”. E ancora: “Il Settore B ha avuto il suo “Battesimo del Fuoco” durante il periodo Covid, perché i posti letto Settore B hanno contribuito in maniera determinante a ricoverare, a fine marzo, parte dei 600 pazienti Covid gestiti dalla nostra ASST ed hanno consentito di offrire degna e sicura accoglienza ai cittadini lombardi che si sono rivolti a noi (1700 pazienti complessivi di cui oltre 350 da fuori provincia). Numeri impressionanti e che comprendono gli oltre 100 posti di terapia intensiva attivati nel massimo picco di emergenza. Essere riusciti a fronteggiare questa emergenza è il risultato di un “sistema Monza” che si è stretto attorno al suo ospedale in tutte le sue dimensioni, Amministrazione Comunale, Prefettura, Volontariato, Cittadinanza. La gestione di un rilascio di 11 piani di degenza (un intero ospedale di medie dimensioni) è complicato in condizioni normali figuriamoci in piena emergenza. È il risultato di un lavoro di squadra ed è per me importante ringraziare Regione Lombardia, l’ATS della Brianza ed i costruttori. Avere con noi oggi Vice Presidente di Regione Lombardia e Assessore al Welfare è stato, per me e per tutta l’azienda che ho l’onore di dirigere, particolarmente significativo proprio per sottolineare i momenti intensi che hanno accompagnato la nostra attività in quel periodo”.

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MONZA -SAN GERARDO : RIAPERTO IL 4° PIANO PER I PICCOLI INTERVENTI

MONZA  – Ora il quarto piano della Palazzina Accoglienza che per oltre tre mesi ha ospitato una parte della Terapia Intensiva torna alla sua funzione originaria. Dove infatti prima dell’emergenza Covid-19 venivano trattati i pazienti che necessitavano di piccoli interventi chirurgici, nel mese di marzo, per far fronte all’incremento dei casi, Regione Lombardia aveva chiesto alla ASST Monza di attivare in emergenza altri 40 postiletto aggiuntivi di terapia intensiva. L’azienda è arrivata a gestire circa 100 pazienti ricoverati in terapia intensiva nel periodo di massima emergenza alla fine del mese di marzo. È stato quindi realizzato un progetto in sole due settimane di tempo, durante lafase emergenziale, di 40 posti letto di terapia intensiva al quarto piano della nuovaPalazzina Accoglienza la cosiddetta “Tipa” (Terapia Intensiva Palazzina Accoglienza) dove hanno lavorato in piena pandemia 97 infermieri, 37 medici e 10 specializzandi. L’ultimo paziente colpito da Covid in terapia intensiva è stato dimesso il 24 giugno, poi ilquarto piano ha ospitato il reparto di Rianimazione, oggetto nella sua sede di una completa riprogettazione. Dalle Terapie Intensive di tutto il presidio e dalla Direzione Generale della ASST Monza arrivano però i ringraziamenti verso i tanti donatori che hanno contribuito con elargizioni d idenaro e di apparecchiature medicali per far sì che i pazienti potessero ricevere le cure migliori.Tra le principali ricordiamo la donazione del Banco di Desio che ha consentito di adeguare la dotazione impiantistica della “Tipa” con un importante contributo di 100.000 euro e la donazione di 9 ventilatori polmonari da parte di Beldolfin Srl, Aldo e Beppe Fumagalli, per un importo di 80.000 euro. “Oggi è un momento importante che segna il ritorno ad una dimensione di normalità – sottolinea il Direttore Generale della ASST Monza Mario Alparone – mi auguro che questa fase di contenimento dell’emergenza Covid possa continuare per poter ritornare ad erogare, a favore della nostra comunità, servizi sanitari di alta qualità su tutte le altre patologie. Sono grato a tutto il personale della nostra azienda che ha gestito complessivamente oltre 1750 pazienti di cui oltre 350 da fuori provincia”.

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Cronaca

MONZA -SUICIDA UNA GIOVANE INFERMIERA DEL SAN GERARDO

MONZA – Un’infermiera di 34 anni che lavorava nel reparto di Terapia intensiva all’ospedale San Gerardo di Monza si sarebbe suicidata. Lo comunica la Federazione nazionale degli infermieri che collega il gesto, “anche se le cause non sono ancora note”, allo stress lavorativo per il coronavirus e alla preoccupazione di avere contagiato altre persone perchè positiva. La Federazione, si legge in una nota, “esprime tutto il dolore e la costernazione degli infermieri alla notizia di una giovane collega che non ce l’ha fatta piu’ e tutti i 450mila professionisti presenti in Italia si stringono uniti e con forza attorno alla famiglia, agli amici e ai colleghi”. La donna, Daniela Trezzi, era stata assegnata alla terapia intensiva del San Gerardo di Monza, “uno dei maggiori fronti italiani della pandemia e ha deciso di togliersi la vita”. “Cio’ che Daniela ha vissuto nell’ultimo periodo – si legge nel comunicato – anche se non sono ancora note tutte le cause del gesto, ha pesantemente contribuito come la goccia che fa traboccare il vaso. Lo affermano anche i colleghi che le sono stati vicini nei momenti in cui, trovata positiva e messa in quarantena con sintomi, viveva un pesante stress per la paura di aver contagiato altri.

Il Direttore Generale  dell’AST Monza, Mario Alparone,  ha diffuso una notastampa  in cui afferma : ” A proposito del suicidio di una infermiera della ASST di Monza e delle informazioni non veritiere riportate sulla stampa, il Direttore Generale Mario Alparone fa chiarezza: “Siamo rimasti fortemente scossi dall’apprendere che la nostra infermiera abbia compiuto un gesto così estremo. Ho espresso al padre della nostra infermiera la nostra forte vicinanza in questo momento di enorme dolore, che si somma alla difficilissima situazione emergenziale che stiamo fronteggiando. La collega era a casa in malattia dal 10 marzo e non risultava in stato di sorveglianza per positività accertata o in corso di accertamento. Sono in corso al momento le verifiche da parte delle competenti autorità giudiziarie

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Cronaca

MONZA- SAN GERARDO: LAVORI TERMINATI A TEMPO DI RECORD NEL SETTORE B

MONZA – Con riferimento ad alcune notizie apparse sugli organi di stampa, la direzione dell’ASST di Monza ha diffuso una nota riguardante la realizzazione del settore B in cui precisa :
Nonostante l’emergenza in atto in questi giorni, con grande sforzo e spirito di abnegazione i colleghi dell’ATS ed i nostri uffici hanno completato tutte le pratiche di accreditamento degli ulteriori 6 piani del Settore B. L’autorizzazione finale di Regione Lombardia è arrivata alla fine della scorsa settimana. I restanti 5 piani sono già attivi e funzionanti. Nei prossimi giorni avverranno gli altri trasferimenti.
La fine del cantiere prevista a fine anno 2022 non ha subito alcun ritardo di riprogrammazione nel corso del 2019 o del 2020 anzi rispetto ai tempi di inizio 2019 ha consentito oltre alla consegna del blocco B nei tempi, di procedere con mezzi finanziari certi alla prosecuzione del progetto nell’interesse della cittadinanza.
Tutto questo è stato possibile grazie al grande spirito di abnegazione e di collaborazione che si è creato tra Azienda, Comune di Monza ed ATS che ringrazio pubblicamente.
La nostra azienda sta, come altre aziende, fronteggiando l’attuale situazione della emergenza sanitaria in atto e oltre al cantiere sta realizzando diverse operazioni straordinarie in contemporanea con tempi e modalità che sono sorprendenti.
Abbiamo già ultimato a fine gennaio tutta la documentazione tecnica necessaria all’avvio del riconoscimento in IRCCS che è al vaglio di Regione Lombardia. Siamo impegnati nella definizione delle modalità di scissione del presidio di Ospedaliero di Desio e del relativo distretto territoriale socio sanitario nei tempi previsti dal mandato regionale.
Infine abbiamo avviato il progetto di riqualificazione del presidio territoriale Corberi di Limbiate. Gestire quattro operazioni straordinarie in contemporanea nei tempi in cui lo stiamo facendo e fronteggiare la situazione sanitaria attuale è possibile solo grazie all’eccezionale sforzo dei miei collaboratori.
Stigmatizzo pertanto giornalisti che in questo difficile momento, al posto di sensibilizzare i grandi sforzi e gli evidenti risultati ottenuti, ne approfittano, senza nessun motivo e senza alcun ritegno, per suscitare malcontento ed irritazione della nostra cittadinanza.
Mario Alparone – Direttore Generale ASST di Monza

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