Massimiliano Capitanio

CronacaPolitica

ARCORE – SULLA CRISI DELLA PEG PEREGO L’On. CAPITANIO INTERPELLA IL MINISTRO

BRIANZA – La Peg Perego è un’ eccellenza brianzola del Made in Italy che il Governo deve cercare di tutelare, con particolare riguardo alle devastanti conseguenze occupazionali che ne eriverebbero nel caso in cui non si trovasse una soluzione.
Lo rimarca l’onorevole della Lega Massimiliano Capitanio che ha presentato una mozione al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali in merito allo stato di crisi che sta attraversando la Peg Perego di Arcore, azienda leader nella produzione di passeggini e prodotti per l’infanzia. Una eccellenza che ha sofferto la devastante concorrenza della globalizzazione tanto che  negli ultimi anni si è registrata una significativa riduzione delle commesse, con conseguente contrazione della produzione ed esuberi del personale. A marzo scadrà il contratto di solidarietà e il timore dei lavoratori della Peg Pérego è di  un taglio di circa 110 posti di lavoro nella casa madre di Arcore, dove sono attualmente occupati 440 lavoratori, e di 50 posti nella sede di San Donà, su un totale di 170 lavoratori. “In vista del devastante impatto che i preannunciati tagli del personale potrebbero avere su centinaia di lavoratori e sulle loro famiglie, il gruppo Lega-Salvini Premier del Consiglio regionale della Lombardia ha richiesto al presidente della IV Commissione attività produttive un’audizione delle parti sociali e dei vertici della Peg Pérego anche allo scopo di attivare ogni forma di sostegno, nell’ambito delle competenze regionali, per salvaguardare i livelli occupazionali della storica azienda arcorese – ha aggiunto CapitanioMa non solo. Ho deciso di rivolgermi direttamente al Governo per capire quali iniziative intenda assumere per tutelare questa importante eccellenza del Made in Italy e, con essa, tutti i lavoratori che nel corso degli anni hanno contribuito a rendere la Peg Pérego un’azienda leader nei prodotti per l’infanzia“.

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Cronaca

VIMERCATE- OSPEDALE: SI DIMETTE GUIDO FANELLI RINVIATO A GIUDIZIO A PARMA

VIMERCATE – L’ASST di Vimercate ha preso atto e accolto le dimissioni, pervenute nella mattinata di oggi, del dott. Guido Fanelli. Il medico aveva in essere, dal luglio del 2018 e per la durata di un anno, un contratto libero professionale con l’Azienda per prestazioni nell’ambito delle cure palliative. L’ASST comunica altresì che proprio ieri 22 gennaio, le è stato notificato da parte della Procura del Tribunale di Parma, un provvedimento di rinvio a giudizio che interessa il professionista appena dimessosi per vicende che non coinvolgono gli ospedali dell’ASST.

Sulla vicenda l’onorevole Massimiliano Capitanio ( Lega ) ha commentato: “Ho appreso con favore la notizia delle dimissioni del dottor Guido Fanelli dal ruolo di consulente in campo oncologico dell’ospedale di Vimercate. Le note vicende giudiziarie legate alla sconcertante operazione Pasimafi rendevano a mio avviso inopportuna, anche se legittima, qualunque forma di collaborazione e sono certo che il nuovo direttore generale saprà trovare altre consulenze più prestigiose e immacolate

Il dottor Guido Fanelli che, da alcuni mesi, rientrava nell’organigramma dell’ospedale vimercatese dopo una procedura comparativa con cui erano stati assunti quattro professionisti. Fanelli, dirigente medico e professore universitario a Parma (attualmente sospeso dall’incarico), era stato arrestato nel maggio 2017 a Parma: il Nas di Parma, su richiesta della Procura della Repubblica, gli aveva anche confiscato nel gennaio 2018 oltre 1,7 milioni di euro considerati, secondo gli inquirenti, provento di corruzione e peculato. Accuse gravissime che non avevano impedito a Fanelli di partecipare a un bando dell’Asst Vimercate.

L’ospedale di Vimercate ha eccellenze in ambito oncologico e non si vedeva la necessità di avviare collaborazioni con questo medico – ha proseguito Capitanio – Mi stavo interessando alla vicenda da alcuni giorni a seguito della segnalazione di operatori del settore socio-assistenziale e avevo già richiesto chiarimenti in merito. Sono certo che il Direttore generale Del Sorbo, verso il quale nutro grande stima, darà seguito alle dimissioni con la massima celerità“.

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