MONZA – RITORNA IL ” BRIANZA PRIDE ” DAL 29 GIUGNO AL 4 LUGLIO

Cultura

MONZA – RITORNA IL ” BRIANZA PRIDE ” DAL 29 GIUGNO AL 4 LUGLIO

MONZA –  Dopo il successo dello scorso anno ( qui ) ritorna in città il “BRIANZA PRIDE” : l’evento sarà  spalmato su più serate: un momento musicale con la band tutta femminile Riciclette in Arci Nova il 29 giugno, una birra sociale  presso Alma Birrificio, una serata di approfondimento sui migranti e rifugiati LGBTQ+ giovedì 2 luglio ad Arci Blob di Arcore.
A chiudere il tutto un flashmob in città sabato 4 luglio per riempire Monza dei colori e dei segni del Pride e riportare tra le strade del corteo del 2019 di nuovo i temi e i contenuti di
uguaglianza, rivendicazione e libertà.

“Non potevamo rinunciare a calcare la città di Monza anche quest’anno. Nonostante il periodo di emergenza, non è assolutamente il momento di annullare o rimandare il Brianza Pride. Le persone LGBTQ+ di Monza e tutta la provincia hanno ancora bisogno di liberazione e celebrazione: molti vivono nell’oscurità e sono obbligate a spostarsi nelle metropoli vicine come Milano per essere se stesse. Questo è inaccettabile. In quanto persone LGBTQ+ siamo state anche noi colpite dalla decurtazione dei nostri legami sociali e dalla precarietà economica, fatti, però, ancora più gravi per molti membri della nostra comunità: coloro che non possono contare sull’appoggio delle famiglie perché sono stat* cacciat*, respint* o allontanat*, coloro che subiscono discriminazioni o sfruttamento sul lavoro, coloro che già vivevano forme di disagio economico, sociale e psicologico e non riescono ad alzare la propria voce all’interno di associazioni o collettivi e a beneficiare del loro sostegno non essendosi potute tenere i loro ritrovi e riunioni, coloro che svolgono lavori non protetti o non riconosciuti come il lavoro sessuale.
Vogliamo inoltre sostenere e amplificare le lotte di chi subisce ogni forma di razzismo, sociale o istituzionale, soprattutto, ma non solo, le persone senza cittadinanza, i cui diritti sono fortemente limitati, dove non negati, da leggi nazionalistiche e razzializzanti. Vorremmo che il Pride fosse uno spazio sicuro anche per le persone LGBTQ+ vittime di questo razzismo.”
“Questa pandemia ci ha frenato e fatto riflettere: Davanti al virus siamo solo corpi dotati di uno status di salute, ma nel privato delle nostre case o nelle nostre vite pubbliche abbiamo tutti e tutte bisogni ed esigenze diverse. Ognuno può e deve potersi esprimere a suo modo e di fronte a questa crisi sanitaria ed economica ogni differenza è ancora più acuita e escludente.”
“Soprattutto in questo 2020, 30 anni dopo l’istituzione della giornata mondiale contro l’omofobia e il primo anno in cui la legislatura italiana si avvicina ad approvare il primo provvedimento contro gli atti di omolesbobitransfobia in Italia, non presentarci tra le strade e le piazze della nostre città equivale ad accettare di non esistere, di essere dimenticati dalla cittadinanza e dalla politica.