Paolo Bonfanti

Cronaca

MONZA – ASST MONZA : BOLLETTINO COVID DEL 3 GENNAIO

MONZA  – L’ASST Monza comunica il bollettino Covid di oggi 3 gennaio 2022.
Ecco la situazione:

RICOVERATI: 112 pazienti, di cui:
– 70 in Malattie Infettive
– 12 in Pneumologia
– 11 in terapia intensiva
– 8 in UTIR
– 11 Altri reparti
Nella settimana dal 27/12 al 02/01 hanno avuto accesso al PS 1630 pazienti, di cui 274 con
sintomatologia Covid, di cui 53 ricoverati.
Deceduti nella settimana dal 27/12 al 02/01: 6 pazienti.
L’età media dei 112 pazienti ricoverati è di 69 anni.

CONFRONTO CON SETTIMANA PRECEDENTE:
Alla data del 27 dicembre 2021
RICOVERATI: 87 pazienti, di cui:
– 50 in Malattie Infettive
– 11 in Pneumologia
– 13 in terapia intensiva
– 9 in UTIR
– 4 Altri reparti
Nella settimana dal 20/12 al 26/12 hanno avuto accesso al PS 1535 pazienti, di cui 260 con
sintomatologia Covid, di cui 41 ricoverati.
Deceduti nella settimana dal 20/12 al 26/12: 5 pazienti.
L’età media dei 87 pazienti ricoverati è di 68 anni.

Il professor Paolo Bonfanti, direttore dell’unità operativa di Malattie Infettive dichiara: “Il numero dei pazienti ricoverati è in progressivo aumento e questo risente della diffusione e dell’alta contagiosità della variante Omicron che sta determinando in Lombardia e in tutta Italia un’impennata esponenziale di casi. Fortunatamente la maggior parte di questi non richiede ospedalizzazione ma è chiaro che su numeri molto elevati, come quelli attuali, vi è un impatto anche sulle strutture sanitarie.
Per quanto riguarda le condizioni cliniche dei pazienti ricoverati, è come se stessimo assistendo a due epidemie distinte: quelle delle persone non vaccinate, che ricalca come caratteristiche quelle delle ondate precedenti con interessamento anche di persone giovani, con quadri gravi ed età media intono ai 60 anni. Poi vi è l’epidemia che interessa i vaccinati, che raramente hanno già fatto la terza dose e che interessa pazienti più anziani con diverse co-morbidità e con età media sopra i settant’anni. Sta salendo anche il numero dei vaccinati risultati positivi al test, ricoverati per patologie diverse dal Covid, senza segni di polmonite attiva. È l’effetto dell’alta diffusione della variante Omicron nella popolazione”.

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Cronaca

BRIANZA – ASST MONZA : BOLLETTINO COVID 6 DICEMBRE

MONZA  – L’ASST Monza comunica il bollettino Covid di oggi 6 dicembre

RICOVERATI: 54 pazienti, di cui:
– 28 in Malattie Infettive (13 non vaccinati)
– 12 in Pneumologia (5 non vaccinati)
– 7 in terapia intensiva (5 non vaccinati)
– 7 in UTIR (2 non vaccinati).

Nella settimana dal 29/11 al 05/12 hanno avuto accesso al PS 1615 pazienti, di cui 158 con sintomatologia Covid, di cui 25 ricoverati.
Deceduti nella settimana dal 29/11 al 05/12: 6 pazienti.
L’età media dei 54 pazienti ricoverati è di 69 anni.

CONFRONTO CON SETTIMANA PRECEDENTE:

Alla data del 29 novembre 2021
RICOVERATI: 54 pazienti, di cui:
– 30 in Malattie Infettive (15 non vaccinati)
– 8 in Pneumologia (3 non vaccinati)
– 8 in terapia intensiva (5 non vaccinati)
– 8 in UTIR (4 non vaccinati).
Nella settimana dal 22/11 al 28/11 hanno avuto accesso al PS 1694 pazienti, di cui 152
con sintomatologia Covid, di cui 32 ricoverati.
Deceduti nella settimana dal 22/11 al 28/11: 7 pazienti.
L’età media dei 54 pazienti ricoverati è di 72 anni.

Il commento del professor Paolo Bonfanti, Direttore unità operativa di Malattie Infettive: “La situazione dei pazienti ricoverati presso l’ASST di Monza è stabile rispetto alla settimana scorsa anche se in Lombardia sale, anche se molto lento, il numero dei posti letto di area medica e di terapia intensiva occupati per Covid. Emerge quindi una profonda differenza con quanto avveniva in passato quando l’indice Rt era superiore a 1 e quindi l’epidemia era da considerarsi in fase espansiva: le scorse volte i ricoveri salivano in modo esponenziale con tassi di occupazione dei posti letto in crescita rapida. In questa quarta ondata non sta avvenendo allo stesso modo, sicuramente grazie alla rete protettiva svolta dalla vaccinazione di massa. Bisogna continuare su questa strada, continuando a vaccinarsi, per permettere agli ospedali di continuare a curare anche i malati affetti da altre patologie”.

Cultura

MONZA – “GIORNATA MONDIALE CONTRO l’AIDS ” TEST GRATUITI PRESSO L’ I.S.T.

BRIANZA  – Il Centro IST (Infezioni Sessualmente Trasmesse) di Muggiò, via Dante 1, afferente all’Unità Operativa Malattie Infettive della ASST Monza, il 1° dicembre
in occasione della giornata mondiale di lotta all’AIDS, promuove un’apertura straordinaria dalle 8.30 alle 19 per accogliere le persone che desiderano eseguire accertamenti o avere informazioni sull’HIV.
Questa iniziativa è molto importante – afferma il professor Paolo Bonfanti, Direttore delle Malattie Infettive della ASST di Monza – in quanto la pandemia di Covid-19 ha ridotto l’accesso al test delle popolazioni più fragili e infatti le nuove diagnosi di Infezione da HIV in Italia nel 2020 sono drasticamente diminuite, non come effetto di una vera riduzione della epidemia ma come segno di un mancato accesso alle strutture sanitarie, legato alle misure di contenimento della pandemia. È quindi molto importante far emergere il sommerso dei casi non diagnosticati in questo periodo”.
La cultura della prevenzione delle Infezioni Sessualmente Trasmissibili (IST), tra cui l’HIV, è uno dei “cavalli di battaglia” del Centro IST presso il quale nel corso del 2021 sono stati eseguiti circa 1100 accertamenti, consentendo la diagnosi di 7 nuovi casi di infezione da HIV e 140 diagnosi di altre IST come ad esempio sifilide, gonorrea, clamidia, micoplasma, infezioni da papillomavirus, epatiti virali.
L’iniziativa – riferisce la dottoressa Laura Corsico, responsabile del centro IST di Muggiò – si inserisce in un contesto di prevenzione delle IST e si rivolge a tutta la popolazione, alla quale viene chiesto un atto di consapevolezza individuale, al fine di permettere sia una diagnosi precoce, che garantisce la possibilità di cure tempestive con conseguente prognosi migliore, sia l’interruzione di una catena di infezioni misconosciute e talvolta insospettabili”.
L’accesso potrà avvenire senza appuntamento, gli esami saranno eseguiti gratuitamente e non sarà necessaria l’impegnativa del medico.
Gli accertamenti HIV verranno effettuati su saliva con un Test Rapido che permette una risposta veloce e necessita di conferma con prelievo di sangue solo in caso di reattività. Come di consueto, saranno a disposizione dell’utenza anche le abituali attività di counselling.
Per informazioni: tel. 039.2337482, numero verde 800.512103

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Cronaca

MONZA -SAN GERARDO : IL VACCINO ITALIANO IL 1° MARZO ENTRA IN OSPEDALE

MONZA – Non sarà ancora primavera il 1° marzo 2021, quando il vaccino tutto italiano di Rottapharm-Takis varcherà l’entrata dell’ospedale San Gerardo di Monza per trattare il primo paziente nell’ambito dello studio di Fase 1, ma sarà comunque l’inizio di una nuova stagione. La sperimentazione verrà condotta anche presso l’Ospedale Spallanzani di Roma e l’Istituto Pascale di Napoli. Il professor Paolo Bonfanti, Direttore della Clinica di Malattie Infettive e la professoressa Marina Cazzaniga, Direttore del Centro di Fase 1, saranno lì, pronti per iniziare un’avventura alla quale l’ospedale, con la collaborazione dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, si prepara ormai da mesi.“Già da agosto infatti abbiamo cominciato a raccogliere le adesioni dei volontari per lasperimentazione del vaccino a DNA contro Covid – sottolinea Marina Cazzaniga -. Ora lo studio ha ricevuto l’autorizzazione di AIFA e anche quella del Comitato Etico dell’Istituto Spallanzani, quindi tutto è pronto per portare il vaccino a Monza”. Un lungo iter, concluso lo scorso 4 febbraio con l’autorizzazione appunto di AIFA e il giorno successivo dello Spallanzani. In questi mesi, tanto allenamento, la messa a punto di tutte le procedure che servono per garantire la somministrazione in sicurezza del vaccino, i test sull’elettroporatore, la procedura che, applicata ai volontari, permetterà l’entrata del DNA nelle cellule.“Lo scorso dicembre abbiamo condotto uno studio con l’elettroporatore: volevamo testare isintomi della procedura, per poter fornire poi ai soggetti che saranno arruolati nellasperimentazione i maggiori dettagli possibili – prosegue Marina Cazzaniga – io stessa misono sottoposta alla procedura, per essere in grado di spiegare al meglio cosa si prova”. Il vaccino a DNA di Rottapharm-Takis giunge in un momento in cui alcuni altri vaccini sono già in uso, sulle popolazioni a rischio come gli operatori sanitari, o lo saranno presto, come ad esempio la popolazione anziana. Perché dunque è così importante avere un altro vaccino? “I vaccini anti Covid non sono tutti uguali – risponde Paolo Bonfanti – le piattaforme, a RNA o a DNA, la presenza o l’assenza di vettori virali, fanno la differenza come dimostrano gli studi, anche in termini della efficacia della copertura vaccinale. Il vaccino a DNA inoltre potrebbe essere molto importante in futuro anche per altre ragioni importanti: la possibilità di modificarlo adattandolo alla emergenza di varianti del virus non sensibili ai vaccini attuali, la stabilità a temperatura ambiente senza la necessità di dover garantire la catena del freddo e la possibilità di essere somministrato molte volte, nel caso in cui le vaccinazioni anti-Covid debbano essere ripetute ogni anno”.
In questi mesi abbiamo anche avviato una collaborazione scientifica con la Psicologia Clinica del Dipartimento di Medicina e Chirurgia diretta dalla prof.ssa Mariagrazia Strepparava e con il Dipartimento di Sociologia del prof. Giampaolo Nuvolati dell’Università di Milano-Bicocca per studiare le motivazioni, personali e sociali, che hanno spinto tante persone a candidarsi come volontari, un fenomeno assolutamente sconosciuto per il nostro Paese”, conclude Marina Cazzaniga.
Primavera anticipata dunque il 1° marzo a Monza: il sistema-Monza, la collaborazione stretta fra Università e Clinica per rispondere ai bisogni della comunità. Il Direttore Generale della ASST Monza Mario Alparone, commenta così l’iniziativa: “In un momento di crisi come quello pandemico, la capacità di sviluppare sinergie nell’ambito della ricerca clinica finalizzata al miglioramento delle cure, rappresenta la chiave vincente della nostra strategia, sperimentare un vaccino capace di essere modificato in un momento di diffusione delle varianti del Covid rappresenta una opportunità importante da cogliere”.

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Cronaca

MONZA – IL PREMIO ” CORONA FERREA 2020 ” ALL’ OSPEDALE SAN GERARDO

MONZA – È stato il Direttore Generale della ASST Monza, Mario Alparone, a ritirare questa mattina, mercoledì 24 giugno, il premio “Corona Ferrea 2020” in rappresentanza dell’intera Azienda socio sanitaria territoriale, insignita per la prima volta della prestigiosa onorificenza. A ritirare il premio insieme al Direttore Generale erano presenti la dottoressa Domenica Sartori, in rappresentanza di tutti gli infermieri e il professor Paolo Bonfanti, Direttore dell’unità operativa di Malattie Infettive in rappresentanza di tutti i medici. “Sono onorato e devo dire emozionato di ricevere a nome dell’Azienda che rappresento un premio così sentito dalla nostra cittadinanza. Sento forte il legame con questa città così come fortissimo è stato il legame della città con il proprio Ospedale, dimostrato dalle innumerevoli manifestazioni di aiuto ricevute”, sottolinea il dottor Alparone. “Faccio da tramite per condividere il riconoscimento con tutti gli operatori sanitari ed amministrativi della ASST di Monza e, lasciatemelo dire, con la mia Unità di crisi, con la quale ho vissuto una straordinaria unità di intenti e di spirito che ci ha consentito di superare l’emergenza da Covid 19. Durante questo periodo abbiamo offerto assistenza ad oltre 1700 pazienti di cui 350 che arrivavano da fuori provincia a dimostrazione del ruolo di sostegno determinante dei nostri Ospedali sul nostro territorio ma anche a favore delle province lombarde maggiormente colpite”. L’Unità di crisi, che per oltre tre mesi ha gestito la pandemia, era costituita, oltre che dal Direttore Generale, da Laura Radice, Stefano Scarpetta, Gianluca Peschi, Antonino Arduca, Paolo Bidoli, Andrea Biondi, Paolo Bonfanti, Luca Bresolin, Marina Cazzaniga, Matteo Cesana, Giuseppe Citerio, Ernesto Contro, Bruno Cutrì, Silvia Manuela De Bianchi, Giuseppe Foti, Raffaele Latocca, Marco Luciano, Paolo Mascagni, Alberto Pesci, Domenica Sartori, Erik Sganzerla, Giovanni Zatti

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Cronaca

MONZA – AL SAN GERARDO AMBULATORIO POST-COVID OPERATIVO DA GIUGNO

MONZA –  L’epidemia di COVID-19 ha avuto un impatto drammatico permolti pazienti, molti dei quali ricoverati con quadri clinici molto gravi. Rapidamente gli operatori sanitari impegnati sul campo si sono resi conto della multiformità della suaespressione clinica.In particolare nei pazienti con malattia grave, accanto all’interessamento polmonare presente nella maggior parte dei pazienti, si è osservata la comparsa frequente difenomeni trombo-embolici, di complicanze cardiologiche. Inoltre per molte personel’esperienza del ricovero è stata traumatica e caratterizzata da sofferenza psicologica. Per farsi carico dei pazienti con sequele della malattia, l’ASST di Monza ha creato unambulatorio di follow-up per i pazienti dimessi con diagnosi di COVID che sarà operativo dalla prima settimana di giugno. L’ambulatorio, coordinato dal professor Paolo Bonfanti, Direttore dell’Unità Operativa d iMalattie Infettive, avrà carattere multidisciplinare, vedrà coinvolti diversi specialisti (infettivologi, pneumologi, cardiologi, geriatri, rianimatori e psicologi) al fine di identificarei problemi clinici ancora irrisolti e quindi farsene carico.Con questa attività, l’ASST di Monza che è stata in prima linea nell’affronto dell’epidemia COVID (terzo ospedale in Lombardia) per numero di ricoverati, vuole proporre una risposta innovativa ad un bisogno di salute emergente nella popolazione interessata daquesta malattia.

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Cronaca

MONZA – AL SAN GERARDO UN SUPER ARCHIVIO DEI PAZIENTI COVID APERTO ALLA RICERCA INTERNAZIONALE

MONZA – Un super-archivio de idati clinici, diagnostici, terapeutici e dei campioni biologici relativi agli oltre 1500 pazienti COVID-19 ricoverati fino adoggi nell’Ospedale San Gerardo di Monza e in quello di Desio e che verrà aggiornato costantemente nel tempo. Uno strumento fondamentale per individuare strategie di cura e prevenzione più efficaci contro il Coronavirus e indirizzare le scelte di politica sanitaria a breve e medio termine. Una metodologia di studio che ha ricevuto l’autorizzazione dal comitato etico dell’Istituto Spallanzani di Roma, il comitato unico nazionale per la sperimentazione sul virus.L’iniziativa nasce dalla sinergia dell’Università di Milano-Bicocca (Unimib), inparticolare del Dipartimento di Medicina e Chirurgia, con l’Ospedale San Gerardo –ASST Monza, principale polo di riferimento. È stata portata avanti con uno sforzo congiunto delle due istituzioni, consapevoli dell’importanza della ricerca clinica sia per aumentare le conoscenze su questo nuovo virus sia per migliorare l’assistenza e la cura dei pazienti. «Si tratta di ricerc aindipendente e no-profit, per la quale una convenzione tra le due istituzioni prevede un ufficio dedicato nel Dipartimento di Medicina e Chirurgia», dice ilDirettore del Dipartimento,Maria Grazia Valsecchi. Sin dall’inizio dell’evento epidemico,un comitato congiunto,Unimib-Ospedale San Gerardo, fortemente sostenuto anche dal dottor Mario Alparone, Direttore Generale della ASST di Monza, ha intravisto la possibilità di dare una struttura omogenea alla ricerca clinica su COVID-19.Il progetto si chiama “STORM, STudio OsseRvazionale sulla storia naturale dei pazientiospedalizzati per Sars-Cov-2”,un modello di studio ideato e messo in pratica da Paolo Bonfanti, professore associato di Malattie infettive all’Università di Milano-Bicocca.«Un protocollo di studio impostato utilizzando un sistema metodologico “stem and leaf” –afferma Bonfanti – e strutturato in modo da essere compatibile con le indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità. Alla base c’è lo “stelo”, la registrazione dei dati fondamentali di tutti i pazienti ospedalizzati al San Gerardo. Da questo protocollo primario si diramano protocolli di studio, le “foglie”, mirati ad approfondimenti su quesiti posti inambiti specifici: pneumologia, infettivologia, terapia intensiva e altri». Alcuni di questi protocolli di studio sono stati identificati, insieme con il Pro-rettore alla Ricerca, GuidoCavaletti, come progetti che l’Università Bicocca ha sottoposto ai bandi regionali.

Il database permetterà di «descrivere la storia naturale della malattia – prosegue Bonfanti – fornendo quindi un importante contributo alla conoscenza delle sue modalità di diffusione e della sua evoluzione clinica». Allo stesso tempo è stata creata, su iniziativa di Andrea Biondi, professore ordinario del Dipartimento di Medicina e Chirurgia, con l’Ospedale, una bio-banca per la raccolta del materiale biologico residuo derivante da tamponi e prelievi dei pazienti. Obiettivo della bio-banca è supportare la ricerca biologica e genetica per ricostruire la patogenesi della malattia, migliorare i test diagnostici, sviluppare nuovi farmaci.Sistematicità e completezza di informazioni sono le peculiarità di questo progetto, approvato dal comitato etico dell’Istituto Spallanzani. «Anche se il comitato viene chiamato normalmente a esprimersi per le sperimentazioni sui farmaci – spiega il professore – ho deciso di sottoporre al suo giudizio il progetto STORM perché lo ritengo un protocollo di studio replicabile per i suoi aspetti metodologici anche in altri ambiti di ricerca». Dopo l’approvazione, è cominciato il caricamento dei dati sulla piattaforma. In circa due mesi dall’inizio dell’emergenza, la ASST di Monza ha trattato, nei due ospedali di Monza e Desio, più di 1500 pazienti COVID, dei quali il 35,4 per cento è poi stato dimesso, mentre il 14 per cento è stato trasferito presso altre strutture a più bassa intensità di cura. L’età media dei pazienti ricoverati è stata di 65,6 anni, quella dei deceduti di 76,7 anni. Il sistema raccoglierà anche i dati dei futuri pazienti affetti da infezione da COVID-19. Hanno già richiesto e ottenuto l’accesso al super-archivio diversi filoni di ricerca interni alle realtà di Milano-Bicocca e San Gerardo. Tra i campi di indagine: l’identificazione dei fattori di rischio per la mortalità intra-ospedaliera nei pazienti ricoverati nei reparti COVID-19, la valutazione d’impatto di un indice di fragilità sul decorso clinico, lo studio della presenza di anomalie nel sistema della coagulazione nella fase evolutiva della polmonite da Sars-Cov-2, l’individuazione di determinanti genetici dell’infezione e l’identificazione di una relazione tra età, sesso e presenza di altre patologie e il rischio di insorgenza della malattia. STORM mette i suoi dati a disposizione di tutte le proposte di ricerca, previa autorizzazione. A valutare i progetti scientifici che ne faranno richiesta è un comitato scientifico misto Milano-Bicocca e San Gerardo. La bio-banca ha già destato l’interesse di enti di ricerca internazionali tra i quali il National Institutes of Health

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