SEREGNO – ” MAFIA IN COMUNE”: LA PREFETTURA NEGA L’ACCESSO AGLI ATTI

Politica

SEREGNO – ” MAFIA IN COMUNE”: LA PREFETTURA NEGA L’ACCESSO AGLI ATTI

SEREGNO – In seguito alla diffusione della notizia che nel Comune di Seregno ( inteso come ente ndr ) la commissione di indagine non ha ravvisato la presenza di infiltrazioni mafiose, tra le diverse  parti politiche  è iniziata una schermaglia verbale avente come fulcro il ritardo con cui la notizia stessa sarebbe stata resa pubblica da parte dell’amministrazione comunale. Successivamente ( leggi ) la Prefettura ha negato ( sulla base di passaggi normativi richiamati nella sua stessa nota ndr.)   il rilascio della relazione conclusiva della commissione di indagine, richiesta dal consigliere del Partito Democratico, Davide Ripamonti  e questo fatto ha contribuito a gettare altra benzina sul fuoco, alla luce anche delle dichiarazioni fatte dal sindaco Rossi nel consiglio comunale del 28 marzo.

Sull’argomento stamane 18 aprile è stata diffusa una nota stampa firmata da Lega e Forza Italia in cui si dice:

A seguito del comunicato inoltrato dall’amministrazione, con commento del Sindaco Rossi, ( leggi ) si necessità di esporre quanto segue. È agghiacciante che questa amministrazione ponga in essere, ancora una volta, per finalità di carattere squisitamente politico, un tentativo di sminuire un esito positivo per tutti, quello sancito dal decreto del 10 maggio 2018, con un atteggiamento, si ritiene, che inevitabilmente ricade anche sull’immagine della struttura comunale nella quale lavorano i dipendenti e gli attuali collaboratori, interessati anche loro nell’insieme dalla procedura ministeriale. Pensate, per ben nove mesi non è mai stata diffusa la notizia positiva da questa amministrazione e, immediatamente, si pensa ad informare la cittadinanza, in modo mistificatorio, di una comunicazione del Prefetto di Monza e Brianza che non accoglie una istanza di accesso agli atti, con estrazione arbitraria di parti della nota della Prefettura, e senza indicazione di alcuni elementi rilevanti. La realtà è che il Sindaco Rossi, nel Consiglio Comunale del 28 marzo 2019, dichiarava , usando il plurale, di aver fatto richiesta di accesso alla Prefettura per la relazione della Commissione d’Inchiesta, circostanza che si è rilevata non corretta alla luce dell’evasione di una richiesta di accesso agli atti dell’ 8 aprile 2019 a firma del Segretario Generale Dott. Mario Spoto (prot. 0020060 del 9/4/2019). È risultato invece che l’unica istanza avanzata, in data 12 marzo 2019, era quella inoltrata di fatto a livello personale, come può essere un cittadino qualunque, dal signor Davide Ripamonti, quale “accesso civico generalizzato” correttamente inquadrato ex art. 5 bis co. 1 lett. a d.lgs 33/2013 nella nota della Prefettura. La verità è che il comunicato stampa dell’amministrazione ( leggi ) omette volontariamente di indicare chi ha fatto l’istanza e i riferimenti legislativi richiamati espressamente dal Prefetto, dai quali emerge, in particolare, che il Decreto ministeriale n.415/1994 art.3, comma 1 lett. m) limita l’accesso per motivi di ordine e sicurezza pubblica, individuando le categorie di documenti e le procedure. Il Prefetto, diligentemente e correttamente, ha inquadrato la questione come accesso civico generalizzato, applicando la relativa normativa, e ha dato atto della protocollazione in modo “riservato” degli atti e documenti riguardanti l’istruttoria, necessaria si ritiene, per il tipo di procedura. Ciò premesso, il Prefetto non ha accolto la richiesta del signor Davide Ripamonti in modo trasparente e chiaro sulla base dei passaggi normativi richiamati nella propria nota. Per onore della cronaca, già in data 14 aprile 2019, avevamo inviato una comunicazione ( leggi ) al Segretario Generale Dr. Mario Spoto e al Presidente del Consiglio Comunale, con trasmissione per copia conoscenza al Prefetto – non sapendo che lo stesso avesse già risposto – per evidenziare l’inappropriatezza e la poca trasparenza della procedura attivata da questa maggioranza. Siamo arrivati ad un grado talmente elevato di mistificazione da parte del Sindaco Rossi che la testata on-line de “Il Cittadino MB” ha pubblicato la notizia “Respinta la richiesta del Comune di Seregno di accedere agli atti dell’inchiesta per infiltrazioni mafiose” in modo non corretto, circostanza segnalata al giornale già in prima mattinata, mentre le altre testate sono state da noi avvisate appena possibile con una “nota tecnica” al fine di evitare di diffondere notizie inveritiere, in una tematica così importante e delicata. Il Bene comune e della Città di Seregno, ne siamo convinti, è un’altra cosa: investire sull’immagine della Città e alimentare quella fiducia verso le Istituzioni su cui alcuni eventi possono anche aver inciso. Dopo questa ulteriore mistificazione su questioni che ancora coinvolgono la Città e le persone, ci si chiede … fino a dove si può spingere questa amministrazione? Non ci sono più parole.

Seregno, 18/4/2019

Gruppo Consiliare Forza Italia Gruppo Consiliare Lega

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