SEREGNO – ” SINDACO DIMETTITI ” CHIEDONO LEGA E FORZA ITALIA DOPO LA BOCCIATURA DELLA FUSIONE A2A-AEB

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SEREGNO – ” SINDACO DIMETTITI ” CHIEDONO LEGA E FORZA ITALIA DOPO LA BOCCIATURA DELLA FUSIONE A2A-AEB

SEREGNO -Il Consiglio di Stato ha messo  una pietra tombale sul matrimonio da 450 milioni di euro tra A2A e AEB ( leggi la sentenza ). E’ stata  confermata la decisione del Tar della Lombardia che a febbraio aveva annullato la delibera con cui il Comune di Seregno, principale azionista della multiutility brianzola AEB, aveva dato il via all’integrazione societaria senza passare da nessun bando pubblico. Bando che invece – come hanno confermato i consiglieri di Stato – avrebbe dovuto esserci, visto che ad acquisire una parte del capitale di AEB (interamente pubblica) è stata A2A, per metà proprietà dei Comuni di Milano e Brescia, ma per l’altra metà posseduta da soci e investitori privati.
Non si è fatta attendere in città la risposta di Lega e Forza Italia che durante una conferenza stampa hanno chiesto in modo deciso le dimissioni del sindaco Alberto Rossi, che ha fortemente voluto la fusione, e quelle dell’assessore alle partecipate Giuseppe Borgonovo.  Le due forze politiche di opposizione hanno minacciato, qualora il sindaco non si dimettesse, di attuare tutte le forme possibili di ostruzioniso in consiglio comunale per bloccarne l’attività .

Nel video di copertina  le dichiarazioni rilasciate dai consiglieri comunali Stefano Casiraghi ( Lega )  ed Edoardo Trezzi ( Lega )
Nel video qui sotto quelle della capogruppo Ilaria Cerqua ( Forza Italia )  e Chiara Novara ( Forza Italia )


Mentre la sentenza del Consiglio di Stato sancisce un principio che avrà conseguenze nel futuro risiko delle multiutility italiane, ora si aspettano le mosse della procura di Monza, che da mesi indaga proprio sulla fusione tra A2A e AEB. E poco più di un mese fa ha inviato la Guardia di Finanza ad acquisire documenti in comune a Seregno, nella sede di AEB e a casa della sua presidente Loredana Bracchitta.

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