Silvano Casazza

Cultura

MONZA – COVID : SUPERATA QUOTA 500.000 VACCINAZIONI ALL’HUB EX PHILIPS

MONZA – Se il 17 giugno 2021 sul monitor all’interno del centro vaccinale Hub Monza ex-Philips era comparso il numero 100.000, e il 6 agosto, dopo soli 50 giorni, lo stesso monitor aveva mostrato il raddoppio, 200.000 vaccinazioni, ieri 9 febbraio  alle 14.34 è scattata la cifra delle 500.000 vaccinazioni eseguite.
Dal 26 aprile, giorno dell’apertura dell’Hub situato tra viale Campania e via Borgazzi, ad oggi, la ASST Monza ha somministrato 500mila dosi: nello specifico 170.354 prime dosi, 159.584 seconde dosi e 170.062 terze dosi. A cui bisogna aggiungere altre 5.138 dosi somministrate di antinfluenzale a partire dal 18 ottobre 2021.
Tra i primi centri vaccinali di Regione Lombardia per numero di somministrazioni effettuate, il centro vaccinazioni prosegue a ritmi serrati il suo lavoro.
Il mio ringraziamento va a tutto il personale che ha risposto in tutti questi mesi con grande spirito di abnegazione e sacrificio, rispondendo con grande senso di responsabilità ad ogni richiesta di aumentare le disponibilità a disposizione della cittadinanza – sottolinea il Direttore Generale della ASST Monza Silvano Casazza – “.

Anche venerdì 11 febbraio, presso l’hub vaccinale, dalle 20 alle 23, si potrà accedere liberamente, senza prenotazione. Basterà presentarsi con documento di identità e tessera sanitaria.

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Cultura

MONZA – SAN GERARDO : UN NUOVO ESOSCOPIO DONATO ALLA NEUROCHIRURGIA

MONZA – Il San Gerardo si arricchisce di un esoscopio di ultimissima generazione donato alla Neurochirurgia dalla Fondazione Camerani e Pintaldi
L’esoscopio che ci è stato donato dalla Fondazione Camerani e Pintaldi, che è uno dei pochissimi esemplari della nostra nazione, rappresenta un innovativo cambio di paradigma chirurgico in quanto per la sua tecnologia supera i microscopi chirurgici nella capacità di ingrandimento, nel mantenimento della profondità di campo e nella qualità di immagine annullando la perdita di informazione luminosa dei microscopi tradizionali; al tempo stesso, mutuando dalla chirurgia endoscopica la proiezione delle immagini su schermi dedicati lontani dal campo operatorio, permette al neurochirurgo di assumere una postura ergonomica indipendentemente dalla posizione del paziente con una conseguente maggior libertà di movimento ed un minore affaticamento”. Il professor Carlo Giussani, Direttore dell’unità operativa di Neurochirurgia della ASST Monza non ha dubbi: “L’introduzione di questa nuovissima tecnologia esoscopica nel nostro Ospedale permetterà di elevare ulteriormente la qualità delle cure oncologiche pediatriche dei bambini affetti da tumore cerebrale e anche dei pazienti adulti con patologia complessa sia oncologica sia vascolare provenienti da tutta la regione”.
La Neurochirurgia del San Gerardo di Monza è un reparto ad alta specializzazione identificato a livello regionale come Hub per le urgenze/emergenze neurochirurgiche (di cui fanno parte anche i tumori cerebrali pediatrici che nella maggior parte dei casi presentano un esordio clinico emergenziale), dove vengono trattati chirurgicamente circa 170 tumori l’anno, di cui una ventina pediatrici.
La Neurochirurgia, grazie alla virtuosa collaborazione con i reparti di Pediatria e Terapia Intensiva Neonatale della Fondazione Monza e Brianza per il Bambino e la sua Mamma, che opera all’interno delle mura dell’Ospedale San Gerardo, e delle strutture di Terapia Intensiva

Neurochirurgica, di Anestesia Pediatrica e di Neuroradiologia ha progressivamente costruito nell’ultimo decennio una rilevante competenza nel trattamento dei bambini affetti da tumore cerebrale.
Tale competenza ha reso possibile una stretta collaborazione con il reparto di Oncologia Pediatrica dell’Istituito dei Tumori di Milano, leader nazionale nel trattamento post-chirurgico chemio e radioterapico di questi bambini. Questa collaborazione ha consentito la sempre più frequente presa in carico negli ultimi anni non solo dei pazienti pediatrici del nostro territorio ma anche dei bambini provenienti da altre aree, rendendo la Neurochirurgia del San Gerardo una dei reparti della regione che trattata il maggior numero di bambini affetti da tumore cerebrale.
La Neurochirurgia oncologica e vascolare presuppone l’applicazione di tecniche microchirurgiche. Gli attuali microscopi operatori dedicati alla neurochirurgia, pur offrendo
ottime capacità di ingrandimento e di stabilità di messa a fuoco per profondità di campo chirurgico variabili, non presentano tuttavia una ergonomia favorevole al neurochirurgo per due ragioni proprie degli interventi micro-neurochirurgici. Le procedure neurochirurgiche di craniotomia per tumore cerebrale sono tra gli interventi più lunghi potendo durare per un tumore complesso come un tumore pediatrico fino a 8-10 ore continuative di fase microchirurgica. In secondo luogo la localizzazione del tumore può richiedere posizioni chirurgiche particolari del paziente, come la posizione prona o semi-seduta, che obbligano il chirurgo stesso all’assunzione di posizioni poco ergonomiche per non dire scomode. Queste due caratteristiche determinano un affaticamento del neurochirurgo con un conseguente
incremento del tempo operatorio e un maggiore rischio di errore.
Ora il nuovo esoscopio, del valore di 410mila euro, potenzierà la precisione e il comfort negli interventi cranici per tumore cerebrale e patologie neurovascolari.
È con soddisfazione che doniamo questo strumento alla Neurochirurgia dell’Ospedale San Gerardo – sottolinea Gisella Vegetti, presidente della Fondazione Camerani e Pintaldinell’ottica di perseguire le finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale nel territorio della Provincia di Monza e Brianza della Fondazione, mediante lo svolgimento di attività principalmente di beneficenza o comunque di sostegno nell’interesse generale, specialmente nell’ambito dell’istruzione professionale dei giovani, dell’assistenza e della ricerca medica a favore dei bambini malati, con particolare riguardo alle malattie croniche ed oncologiche”.

La dotazione tecnologica di elevata qualità, implementata al San Gerardo in questa occasione grazie alla collaborazione con la Fondazione Camerani e Pintaldi, che ringrazio di cuore – aggiunge il Direttore Generale della ASST Monza Silvano Casazza – consente oggi ai nostri pazienti di avvalersi di interventi chirurgici meno invasivi, con benefici di cura importanti”.

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Cultura

MONZA – SAN GERARDO ALL’AVANGUARDA NELLO STUDIO DELLA PATOLOGIA CARDIACA IN TAC

MONZA –  Accanto al grande impegno nell’ultimo anno verso la  prevenzione, la diagnosi e la cura delle malattie causate da SARS-Cov-2, è proseguita ed  ora viene intensificata l’attività del San Gerardo verso le malattie croniche, tra cui quelle  cardiovascolari che rappresentano ancora la prima causa di morte.
In particolare, nell’ambito della prevenzione e della diagnosi precoce di queste patologie,  l’Ospedale San Gerardo mette a disposizione del proprio territorio, in caso di necessità e su  indicazione medica, la TAC coronarica presso l’unità operativa di Radiodiagnostica, diretta  dal dott. Rocco Corso, che da circa tre anni dispone di macchinari all’avanguardia, capaci di  offrire delle immagini estremamente diagnostiche con un bassissimo costo in termini  biologici di esposizione alle radiazioni. Infatti lo sviluppo di questa nuova tecnologia, grazie  alla collaborazione della Fisica Sanitaria con medici radiologi dedicati, permette di acquisire  delle immagini di TAC delle coronarie con erogazione solo di una minima quantità di  radiazioni, che determinano quindi un basso rischio biologico per le cellule del paziente, ma  caratterizzati da una estrema affidabilità e qualità in termini di identificazione della malattia.
La TAC coronarica, ovvero una TAC mirata allo studio dei vasi cardiaci (arterie coronarie) e  del cuore stesso, si pone oggi come strumento di integrazione ai dati clinici e cardiologici  per una più rapida ed efficace definizione di sintomi a volte di difficile interpretazione in  maniera del tutto non-invasiva, rappresentando una metodica di supporto al lavoro di
cardiologi e cardiochirurghi e di altri specialisti del settore, promuovendo un approccio  multidisciplinare e completo nella valutazione del paziente.
Una bassa dose radiante e apparecchiature radiologiche altamente avanzate, abbinate a  moderni modelli matematici di ricostruzione delle immagini – spiega il dott. Corso –  permettono di utilizzare anche bassissime dosi di mezzo di contrasto per gli studi cardiologici, rendendo tale metodica di ancor più ampio utilizzo nella pratica clinica e più sicura specialmente in alcune categorie di pazienti, ovvero nelle persone che hanno compromissione della funzionalità renale da lieve a grave o pazienti fragili ed in età avanzata.

Una precoce ed efficace diagnosi, così come un’attenta valutazione dei fattori di rischio cardiovascolari, sono elementi fondamentali per prevenire le malattie dell’apparato  circolatorio – sottolinea il Direttore Generale della ASST Monza Silvano Casazza -. A fronte  di tecniche diagnostiche e terapeutiche già ampliamente validate dalla comunità scientifica  quali la coronarografia, con l’avanzamento della tecnologia in ambito della diagnostica per  immagini, il radiologo svolge oggi un ruolo fondamentale nella definizione precoce ed  efficace delle patologie cardiache, specialmente nella fase di prevenzione”.

Da ricordare infine che gli studi TAC a basse dose di radiazioni sono utilizzati da tutti i medici  radiologi operanti nell’Unità operativa anche in differenti ambiti di diagnosi, dal pronto  soccorso agli esami TAC di routine che vengono eseguiti in tutti i distretti corporei, non solo  nel distretto cardiaco, come documentano i numerosi studi scientifici pubblicati dal dott.  Corso e dal dott. Davide Ippolito su numerose riviste scientifiche internazionali.

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