Quale futuro per quattro “non luoghi della città “? Studenti del Politecnico al lavoro

Cultura

Quale futuro per quattro “non luoghi della città “? Studenti del Politecnico al lavoro

Seregno – Piazza Matteucci a San Carlo, piazza Fari ( nella foto ), il chiostro di piazza Senses, l’arena di via Papini: sono quattro ambiti della città dal profilo indefinito, spazi di aggregazione che non sono riconoscibili e, di fatto, non svolgono la funzione per cui originariamente erano stati progettati. Su questi autentici “non luoghi” il Politecnico di Milano ha avviato un “Laboratorio di Elementi Visivi del Progetto” con l’obiettivo di analizzare gli ambiti e proporre soluzioni di “Urbanismo tattico”, che portino alla rivisitazione e la valorizzazione di questi ambiti.

Il corso è curato dai docenti Massimo Duroni, Davide Motta e Piero Pozzi, con i tutor Chiara Davoli e Laura Zani. La scorsa settimana, l’assessore all’Urbanistica Giuseppe Borgonovo ha condotto agli studenti un seminario introduttivo, inquadrando i quattro ambiti, che saranno poi oggetto di sopralluogo anche in collaborazione con i Comitati di Quartiere coinvolti territorialmente.

Tre dei “non luoghi” sono a Sant’Ambrogio. Il più noto è piazza Fari, uno spazio poco frequentato ed usurato, nel quale sono già stati realizzati o programmati interventi atti alla riqualificazione. Sono, infatti, state abbattute alcune strutture architettoniche che favorivano angoli poco visibili e controllabili e si è inserito un appuntamento fisso quale il mercato di Coldiretti, che si tiene ogni giovedì mattina. Sono già in previsione altri interventi di riqualificazione dell’arredo urbano.

C’è poi il “chiostro” di piazza Senses, un giardino urbano inserito all’interno di un contesto di palazzine residenziali, un ambito che si è rivelato chiuso, non raggiungibile e dove neppure la posa di un gioco per bambini si è rivelata idonea e funzionale alla valorizzazione dell’ambito di prospettiva di aggregazione. Analogamente è accaduto per l’arena posta in via Papini, a lato di via Otto Marzo. La struttura, molto semplice, non ha sviluppato particolare attrattiva anche l’assenza di altri elementi che potessero valorizzarla. Un nuovo slancio potrebbe trarre dalla tensostruttura sportiva che, distante pochi metri, è in fase di ultimazione.

L’ultimo ambito di studio è, invece, a San Carlo: si tratta di piazza Matteucci, che non riesce a trovare una definitiva identità, sospesa tra corte lombarda, piazza e attraversamento stradale. La riattivazione della fontana (già concordata con Brianzacque in un più generale programma di riattivazione delle fontane cittadine) ed una riqualificazione di alcuni elementi di arredo urbano sono il presupposto importante su cui costruire un rinnovato spazio urbano.