MILANO – CONFERENZA PROGRAMMATICA DI ART.1- M.D.P.

Politica

MILANO – CONFERENZA PROGRAMMATICA DI ART.1- M.D.P.

MILANO – Fondamenta Articolo 1 MDP Intervento conclusivo di Roberto Speranza. Il centrista Pisapia  non scalda la platea.

Terza giornata, quella decisiva e conclusiva dei lavori di conferenza programmatica di Articolo 1 MDP. Parlano la Camusso ed Epifani. Applauditissimi. Costruire un partito che metta al centro i temi del lavoro e del reddito. Uguaglianza e servizio sanitario nazionale universale e gratuito. Poi arriva Pisapia. Il suo intervento viene accolto da applausi, si, ma poco calorosi e di cortesia. La platea mormora recalcitra e borbotta. Centrosinistra! Ma quale? Ancora Renzi? No. Basta! Da molte poltrone si mormora che ha già pronto l’accordo elettorale col Pd. In effetti non è del tutto chiaro l’intervento di Pisapia tanto nei contenuti come nel linguaggio. Se centrosinistra significa costruire un nuovo partito di sinistra poi costretto ad allearsi con il PD la proposta politica nasce già poco credibile, soprattutto se il ruolo di federatore dovrebbe assumerlo qualcuno che si è schierato per il Sì al referendum e non ha mai usato toni veramente critici verso Renzi. Anzi! Il referendum è lo spartiacque politico che ha consentito la nascita di questa nuova formazione politica. Il fronte del NO al referendum costituzionale e la riaffermazione dei valori costituzionali sono l’unica vera base programmatica su cui ricostruire la sinistra e ridare l’identità perduta al popolo della sinistra. Su questo fronte Pisapia non può convincere. Nel suo intervento il termine centrosinistra viene ripetuto così tante volte che l’intera argomentazione sembra incentrata più sullo spazio politico che sul suo fondamento programmatico. Più sulle alleanze che sui loro contenuti. Del resto il suo NOI, il suo parlare di tenda e di casa il suo partire dalla nobile parola Compagno come colui che spezza il pane con te strappano un vero applauso ma è l’identità stessa del relatore che ha vago connotato. Un civismo vagamente apolitico. La differenza destra sinistra nel discorso di Pisapia è costruita su una buona amministrazione locale ma manca di respiro per rispondere ai bisogni di questa platea. Questa platea rappresenta una base, un popolo, effettivamente dotato di identità e stanco di essere male rappresentato. Un popolo che ha effettivamente voglia e urgenza di recuperare la propria bandiera. La risposta è sempre composta e cortese. È un popolo, questo, che ha una cultura politica istituzionale e do governo. Ma un applausometro sonoro è perfettamente in grado di misurarne senza errori le vere istanze Roberto Speranza parla per ultimo. Un segnale che lascia pensare a lui come possibile segretario nazionale in pectore. È un uomo della mediazione il mite Roberto Speranza ma non si può negare che abbia in qualche modo risposto alle argomentazioni di Pisapia e non senza una sua fermezza. Questa è casa tua, dice a Giuliano Pisapia. Casa tua e dei movimenti civici. Ampio soggetto di forze popolari e democratiche. Ma il rapporto con Renzi e con il PD parte da posizioni abbastanza chiare. Il fronte del NO al referendum costituzionale. I referendum promossi dalla Cgil sui voucher. La legge elettorale. La militanza sul territorio. Lancia la campagna di raccolta firme per il diritto alla scelta dei parlamentari. Significa introduzione delle preferenze. Ma c’è anche il tema della legge elettorale da discutere in parlamento che ha già restituito spessore al patto del Nazzareno. Tra gli Interventi di big che hanno preceduto pisapia il più connotato a sinistra è quello di Francesco Laforgia attuale capogruppo della Camera. Centrosinistra egli dice è una esperienza a cui smettere di guardare con nostalgia. Si tratta di costruire la Sinistra. Nelle giornate precedenti dalla conferenza programmatica Articolo 1 Milano spazio mega watt era intervenuto Massimo D’Alema parlando di globalizzazione e politica

( Anna Migliaccio )

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