Cronaca

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SEREGNO – INDAGATI I VERTICI DI AEB E GELSIA PER CORRUZIONE E TURBATIVA D’ASTA

SEREGNO – Corruzione e turbativa d’asta, indagati i vertici di Gelsia e AEB
Seregno, nuovo filone della maxi inchiesta della Procura di Monza sul presunto malaffare in municipio

Dalla corruzione alla turbativa d’asta per l’inchiesta su Gelsia. Queste sono a vario titolo le ipotesi di reato per cui risultano (per il momento) 7 indagati nel nuovo filone della maxinchiesta della Procura di Monza sul presunto malaffare nella pubblica amministrazione a Seregno. Nel ciclone giudiziario risultano coinvolti vertici vecchi e nuovi del gruppo di società a cui è affidata la fornitura e la gestione dei servizi del gas metano, dell’energia elettrica e della raccolta dei rifiuti a una trentina di Comuni e di cui il Comune di Seregno è azionista di maggioranza: il presidente di Gelsia srl, Francesco Giordano (foto a dx – exassessore della Provincia di Monza e Brianza – Forza Italia ) ), il presidente di AEB spa, Alessandro Boneschi, ( foto a sx ) l’ex presidente di AEB, Maurizio Bottoni, il presidente di Gelsia Ambiente srl, Massimo Borgato, l’ex membro del consiglio di amministrazione di AEB, Gabriele Volpe, e il direttore generale di Gelsia Ambiente, Antonio Capozza.

Oltre a loro rispunta il nome di Giorgio Vendraminetto, l’imprenditore immobiliare già finito in una precedente richiesta di proroga firmata dal pm monzese Salvatore Bellomo per altre pratiche edilizie sospette in cui risultano di nuovo iscritti nel registro degli indagati l’ex sindaco di Seregno Edoardo Mazza, l’ex vicesindaco Giacinto Mariani e l’imprenditore Antonino Lugarà, da cui è partita la maxinchiesta dei carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Desio sul presunto voto di scambio all’ombra della ‘ndrangheta sull’area dismessa ex Dell’Orto di via Vallassina.

Su questa nuova richiesta di proroga delle indagini non risultano spiegati gli episodi su cui gli inquirenti hanno puntato la lente di ingrandimento. Ma l’accusa di corruzione a carico dei vertici di Gelsia, associata al nome di Vendraminetto, apre la strada all’ipotesi di indagini su vicende edilizie che li possono accomunare. Mentre l’accusa di turbativa d’asta potrebbe collegarsi ai presunti vantaggi nei bandi di gara a favore di Gelsia, all’anticipazione di dettagli di gare non ancora aperte, alle delibere con cifre in bianco già evidenziate nelle informative dei carabinieri di Desio. Il nome di Gabriele Volpe, ex assessore all’Edilizia a Lissone e vicesindaco fino al 2012, è invece uscito nelle carte dell’inchiesta della Dda milanese su presunte infiltrazioni della cosca Laudani in Brianza, indicato da un sodale come mediatore per l’appalto sul centro sportivo Palaporada gestito da AEB, ma mai rinnovato.

( fonte STEFANIA TOTARO – Il Giorno )

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MONZA- LA GDF ESEGUE 18 ARRESTI PER TRUFFA E RICICLAGGIO

MONZA – I militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Monza hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e ai domiciliari emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Monza nei confronti di 18 persone – residenti nelle province di Milano e di Monza e Brianza – indagate per associazione a delinquere finalizzata alla truffa, riciclaggio, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di valori.
Le indagini sono scaturite da una denuncia per truffa presentata, a novembre 2015, alla Guardia di Finanza di Ivrea (TO) da un sessantasettenne che era stato indotto, attraverso numerose e pressanti telefonate ricevute da un sedicente avvocato, a pagare con bonifici circa 8.000 euro per saldare dei presunti debiti – in realtà inesistenti – relativi ad abbonamenti a riviste.

Dopo i primi accertamenti condotti dai Finanzieri piemontesi, in collaborazione con i colleghi di Monza, si scopriva che le basi operative dei truffatori erano già da tempo attive a Brugherio (MB) e a Cologno Monzese (MI) e quindi il fascicolo penale veniva trasferito dalla Procura di Ivrea a quella di Monza, che delegava le ulteriori indagini al locale Gruppo della Guardia di Finanza. Il Nucleo Mobile delle Fiamme Gialle monzesi proseguiva così l’attività investigativa, che si è articolata in intercettazioni telefoniche ed ambientali, servizi di osservazione e pedinamento, nonché indagini finanziarie ed ha consentito di ricostruire una vera e propria associazione a delinquere finalizzata alla commissione sistematica di truffe in danno di persone che in passato avevano effettivamente sottoscritto abbonamenti a riviste apparentemente riconducibili alle Forze dell’ordine. I militari hanno infatti accertato come alcuni membri del gruppo criminale, spacciandosi per avvocati, giudici, ufficiali giudiziari, funzionari dell’Agenzia delle entrate ed appartenenti alla Guardia di Finanza, contattavano telefonicamente in tutta Italia ex abbonati alle predette riviste, ai quali comunicavano debiti – in realtà inesistenti – derivanti dai pregressi abbonamenti, con conseguenti atti di pignoramento già emessi nei loro confronti, e proponevano una transazione bonaria mediante il pagamento tramite bonifico di somme di denaro per svariate migliaia di euro. Qualora le vittime non avessero accettato – questa la minaccia dei truffatori – sarebbe proseguita la procedura di recupero forzoso del credito.

Tra i casi più eclatanti, si può citare il raggiro commesso nei confronti di una donna ultra ottantenne, residente a Milano, che ha effettuato in un anno bonifici a favore dei truffatori per circa 150.000 euro. I numeri telefonici delle vittime, per lo più persone anziane e talvolta anche disabili, venivano “comprati” illecitamente da dipendenti di imprese operanti nel settore dell’editoria e della distribuzione di riviste. Le vittime delle truffe versavano con bonifici le somme richieste dai criminali “telefonisti” su conti correnti e carte prepagate, intestati ad altri membri dell’associazione o a dei “prestanome”, i cui codici IBAN erano forniti nel corso delle telefonate. Il denaro bonificato – provento delle truffe – veniva poi prelevato, con cadenza quotidiana, presso i vari sportelli bancari e postali dagli intestatari delle carte prepagate, accompagnati dagli associati che di fatto ne avevano la disponibilità detenendo i relativi P.I.N. A due dei promotori del sistema criminale è stato, inoltre, contestato il reato di autoriciclaggio, avendo utilizzato una parte del profitto derivante dall’attività truffaldina (225.000 euro) per acquistare un immobile intestato ad una società dagli stessi amministrata. Secondo la ricostruzione dei flussi finanziari riconducibili agli indagati eseguita dai Finanzieri, i proventi illeciti complessivamente conseguiti dall’associazione criminale tra il 2015 e il 2016 ammontano a circa 2.000.000 di euro. Le risultanze investigative acquisite dalla Guardia di Finanza, coordinate dalla Procura della Repubblica di Monza, hanno portato all’emissione da parte del G.I.P. di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per 8 indagati e ai domiciliari per altri 10.

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DESIO – ATTEMPATI RAPINATORI SERIALI ARRESTATI DAI CARABINIERI

DESIO –  Erano già in carcere per ricettazione, dopo una fuga spericolata il 19 ottobre a Monza, su uno scooter rubato, con tanto di colpo di pistola esploso in aria. Ma i carabinieri dell’aliquota operativa di Desio, con una brillante indagine, sono riusciti ad accertare che i due personaggi, in realtà, erano rapinatori seriali. Che da luglio a ottobre dello scorso hanno avevano messo a segno ben sette assalti in Brianza, tutti a mano armata, tra Monza, Cesano, Vedano, Albiate e Paderno Dugnano. Con un bottino complessivo di circa 25mila euro. “Operazione Barbanera”, l’hanno battezzata gli uomini della compagnia di Desio, perchè i due personaggi, R.A. e C.F. entrambi di 57 anni e residenti a Monza, a un certo punto si erano tinti barba e capelli, ormai bianchi, di nero. In maniera artigianale, con degli spray poi ritrovati nelle loro abitazioni. Per questioni di look? No, per non essere riconoscibili. Il modo di operare era sempre identico: miravano a supermercati di medie e piccole dimensioni, ritenuti obiettivi semplici. Arrivavano su scooter rubati, sempre diversi. Entravano tenendo il casco integrale a coprire il volto e con le pistole in mano. Poi fuggivano, con il bottino.
( fonte Il Giorno – Alessandro Crisafulli )

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MONZA – TENTA DI IMPEDIRE A UN EXTRACOMUNITARIO UN FURTO: PRESO A BOTTIGLIATE

MONZA – E’ finito al san Gerardo ieri domenica 4 febbraio  verso le 19 un 5oenne colpito alla testa con una bottiglia da un cittadino straniero . La vittima era nei pressi della stazione ferroviaria quando si è accorto che  il suo aggressore tentava di rubare il portafoglio dalla borsa di sua moglie . L’extracomunitario ha reagito aggredendolo e colpendolo ripetutamente alla testa con una bottiglia . Pesto e sanguinante l’uomo è stato poi soccorso dal 118 che l’ha trasportato al pronto soccorso mentre l’aggressore è stato fermato dalla Polizia di Stato e condotto in commissariato.
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CARATE – MORTO PER UN MALORE IL GIORNALISTA DI SKY FEDERICO LEARDINI

 CARATE BRIANZA – E’deceduto  Federico Leardini, 38 anni, giornalista di Sky Tg 24 esperto di borsa e finanza colpito da un malore mentre si stava allenando nella palestra Extreme di via Volta, Leardini era stato subito soccorso e ricoverato in arrestato cardiaco al San Gerardo di Monza dove è deceduto oggi 3 febbraio.  Laureato in scienze politiche con un master in relazioni internazionali, originario di Venezia, Leardini lavorava a Sky dal 2011. Lascia moglie e una figlia; sulla salma verrà effettuata l’autopsia.
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VIMERCATE – EXTRACOMUNITARIO TENTA DI UCCIDERE DUE CARABINIERI

VIMERCATE  – Un 22enne del Ghana è stato arrestato dai carabinieri di Vimercate per tentato omicidio, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Il ragazzo, il cui permesso di soggiorno era scaduto da tempo, aveva dato in escandescenze in un centro accoglienza dal quale era stato allontanato dopo che la sua domanda di asilo era stata respinta. L’uomo, che già aveva tentato di entrare nel centro due giorni di fa. è tornato e con un sasso ha distrutto alcune vetrate del centro e i cristalli di alcune auto posteggiate nelle vicinanze. Armato di un grosso cacciavite ha poi continuato a minacciare i presenti, che hanno chiesto aiuto al 112. Quando sul posto sono arrivati i carabinieri, il ghanese si è scagliato contro di loro colpendo con le forbici un militare al petto, ventre, basso ventre e braccia e un altro a una mano: solo la protezione garantita dai giubbotti antiproiettile ha impedito conseguenze più gravi e alla fine se la sono cavata con prognosi fra gli 8 e i 5 giorni. E’ stato immobilizzato grazie all’intervento di altri due militari di rinforzo.

( di DARIO CRIPPA – Il Giorno )

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COLOGNO M.- BOATO NELLA NOTTE: ASSALTO AL BANCOMAT DEL CREDITO ARTIGIANO

COLOGNO MONZESE – Un fortissimo boato ha svegliato di soprassalto i residenti della zona di via Indipendenza  e via Milano intorno alle 4 della notte passata:  alcuni malviventi hanno fatto saltare in aria lo sportello automatico  per fare poi incetta del denaro contenuto nei cassetti blindati dell’apparecchiatura . L’esplosione oltre ad aprire il bancomat ha provocato danni alle strutture dell’istituto bancario che è stato costretto ad avvisare i clienti che rimarrà chiuso fino a lunedì . Non è stato dichiarato a quanto ammonti il bottino ma è probabile che si tratti di  parecchie migliaia di euro . Sul furto stanno indagando i carabinieri di Sesto San Giovanni.

( foto archivio)

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VAREDO- RISSA TRA EXTRACOMUNITARI A COLPI DI COCCI DI BOTTIGLIA

VAREDO – Erano circa le due della scorsa notte allorquando in  via Garibaldi due extracomunitari di origine marocchina hanno iniziato a litigare: in men che non si dica i due sono passati dagli insulti ai fatti ed entrambi hanno cominciato a menar fendenti usando cocci di bottiglie rotte . Uno è stato colpito ad uno zigomo da un colpo ed è stato trasportato all’ospedale di Garbagnate dal 118; il secondo ha riportato solo ferite superficiali che i paramedici hanno medicato sul posto. I contendenti uno di 37 anni e l’altro di 25 erano già noti alle forze dell’ordine per spaccio ed inoltre uno era già colpito da decreto di espulsione ;  ora sono stati denunciati entrambi ubriachezza molesta .

 

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ARCORE – IMBOCCA LA TANGENZIALE IN CONTROMANO: BLOCCATO DALLA POLSTRADA

ARCORE – La scorsa notte una pattuglia della Polizia Stradale di servizio lungo la tangenziale Nord ha visto sfrecciare una Renault Clio che viaggiava in contromano . La pattuglia dopo aver avvisato la centrale operativa si è messa a inseguire l’auto per diversi chilometri . Ad Arcore un’altra pattuglia ha  imboccato l’uscita della tangenziale  e qualche chilometro più avanti ha creato un vero e proprio blocco stradale fermando un Tir e facendolo mettere tra le due corsie  e ponendo l’auto di servizio nella terza. Quando il conducente della Renault ha visto la strada sbarrata ha rallentato e si è fermato :  nell’auto al volante c’era un 35enne proveniente dall’Ecuador, domiciliato a Milano con regolare permesso di soggiorno e accanto a lui un connazionale incensurato di 52 anni. L’autista del veicolo è risultato positivo all’alcool test  con un tasso alcolemico di 1,35 g/l. Per lui è scattata una denuncia per guida in stato di ebbrezza;  l’auto è stata posta sotto sequestro per tre mesi.

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MONZA – LA GDF SCOPRE TRUFFA DA 750MILA EURO : ARRESTATA UNA DONNA DI LESMO

LESMO –  Stamane  gli uomini del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria Brescia e della Tenenza di Desenzano del Garda, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari disposta dal GIP presso il Tribunale di Brescia, nei confronti di una brianzola 54enne residente a Lesmo .  Si tratta dell’operazione “MAGA CIRCE”, svolta dalle Fiamme Gialle bresciane sotto la direzione della Procura della Repubblica di Brescia, che ha visto indagati complessivamente tre soggetti. Gli indagati avevano creato una “finta struttura” composta da due Fondazioni create ad hoc, vere e proprie “scatole vuote” gestite direttamente dagli indagati.
In particolare  da un lato, la prima Fondazione – con sede a Cernusco Lombardone (LC) ed uffici operativi nel bresciano – aveva il ruolo di fingersi “indipendent assessor”, ossia di valutatore indipendente di progetti. Più precisamente, attraverso delle figure di tutor, veniva simulata una valutazione dei progetti presentati, favorendo in particolare, quelli ispirati alla green economy.
Dall’altro lato, la seconda Fondazione – con sede formale in Svizzera ed ufficio operativo a Vimercate (MB) – aveva il ruolo di “lender”, ossia erogatore dei finanziamenti. Il compito di questa Fondazione era quello di fingere la messa a disposizione di denaro ai malcapitati imprenditori attraverso la stipula di un contratto di mutuo. Le Fiamme Gialle hanno sequestrato 143 finti contratti di finanziamento, tutti stipulati, per il tramite di un notaio svizzero, tra la Fondazione medesima e le società nazionali richiedenti, per un ammontare complessivi di 3 miliardi e 534 milioni di euro. Queste somme non sono  mai state erogate a causa di millantati “intoppi” burocratici, grazie ai quali gli indagati facevano slittare giorno dopo giorno ( fino a tre/quattro anni) gli accrediti dei fantomatici mutui promessi.

Il meccanismo fraudolento prevedeva la valutazione dei progetti  da parte dell’indipendent assessor e  in secondo luogo, la stipula del contratto da parte del lender; infine si concludeva con l’incasso della “commissione” pagata (inutilmente) dagli imprenditori come spese di istruttoria, spese comprese  tra duemila e quattromila euro. Ad attrarre i richiedenti erano soprattutto gli importi concessi (da un minimo di 400.000 euro ad un massimo di 141 milioni di euro per ogni finanziamento), la mancata richiesta di specifiche garanzie, il favorevolissimo tasso di interesse (al massimo pari all’1%, a volte anche pari a zero).
Le “commissioni” pagate dagli imprenditori, per un ammontare complessivo di circa 750.000 euro, oltre a non essere mai state dichiarate al Fisco, sono finite nelle mani degli indagati che le hanno spese per fini personali e voluttuari. Da segnalare che circa 100.000 euro sono stati giocati dall’arrestata ai Casinò di Campione d’Italia e Sanremo.

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