Cronaca

DESIO – OSPEDALE: IN CUCINA SCARAFAGGI E FECI DI TOPI

DESIO – ( Fonte  IL GIORNO – Alessandro Crisafulli  ) – Blatte e tracce di escrementi di topo nelle cucine dell’ospedale di Desio. Con l’immediata chiusura delle stesse, la bonifica.  E gli inevitabili cambiamenti nel servizio, che hanno portato a lamentele da parte di degenti e dipendenti per l’arrivo «da fuori» dei pasti, in condizioni non certo ottimali. È uno scandalo di qualche mese fa – rimasto fin qui blindato dentro le mura della struttura di via Mazzini – ma che ha ancora degli strascichi quanto avvenuto nel nosocomio desiano. Una falla igienico-sanitaria clamorosa, se si parla di una struttura pubblica per altri versi all’avanguardia e oggetto di investimenti multimilionari negli ultimi anni.
La ricostruzione della vicenda è piuttosto complessa. Toccherà alla direzione dell’ospedale fare chiarezza. Tutto viene scoperto quasi «per caso» (il rischio pertanto era che le anomalie rimanessero a lungo e anzi si aggravassero). Questa estate viene espletata una gara d’appalto per trovare un nuovo gestore del servizio di ristorazione all’interno dell’ospedale. Vince un grosso gruppo con sede a Milano. Nel momento del passaggio delle consegne tra il vecchio e il nuovo operatore è chiaro che ci sono delle approfondite analisi all’interno degli ambienti al piano interrato della struttura. Dove vengono preparati i pasti per la mensa aziendale e per i pazienti. Ecco che vengono scoperte le sgraditissime sorprese: blatte e residui di feci. Scatta l’allarme. Le cucine vengono immediatamente chiuse. Così come le comunicazioni relative all’increscioso episodio vengono «soffocate». «Al di là di quanto emerso nelle cucine – sottolinea Walter Palvarini della Funzione Pubblica della Cgil di Monza e Brianza – l’ulteriore problema è che i dipendenti non sono stati informati di nulla. Si sono trovati con la mensa chiusa senza alcuna spiegazione».

“Riteniamo  doverose le informazioni sulla sospensione temporanea e sulle modalità sostitutive – ha scritto lo stesso sindacalista in una lettera di ottobre indirizzata alla Direzione della Asst di Monza –. Ci risulta peraltro che il cibo, proveniente da una cucina esterna, sia freddo e di scarsa qualità». Una situazione, questa, che perdura, con l’arrivo di pasti da fuori, non in condizioni ottimali, secondo quanto emerge dai corridoi della struttura. «I disagi permangono, la cucina è ancora chiusa e ci piacerebbe davvero sapere quando verrà risolta definitivamente la situazione», conclude Palvarini. Vorrebbero saperlo anche i numerosi fruitori dei pasti: che non avrebbero mai immaginato una situazione igienica del genere in un ospedale. Un boccone davvero amaro da digerire.

 

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