viviana beccalossi

Politica

LOMBARDIA – OGNI ITALIANO SPENDE IN MEDIA 1600 EURO PER IL GIOCO

MILANO – “Ho inviato una lettera a tutti i sindaci dei Comuni lombardi affinche’ si facciano promotori di una richiesta nei confronti dei Monopoli di Stato per sapere quanto ha incassato il Governo, negli anni 2015 e 2016, nei propri territori di competenza con il gioco d’azzardo. Tutto cio’ per mettere in atto misure sempre piu’ mirate nei confronti della ludopatia, ormai vera e propria piaga sociale”. Lo dice Viviana Beccalossi, assessore regionale al Territorio, Urbanistica, Difesa del suolo e Citta’ metropolitana, team leader della Giunta Maroni in materia di lotta alla ludopatia, che giovedi’ a Roma partecipera’ alla Conferenza Stato-Regioni che trattera’ del riordino del sistema giochi in Italia.

“Invito i sindaci lombardi a seguire la ‘buona prassi’ del Comune di Dello, nel Bresciano – continua l’assessore Beccalossi – che grazie alla perseveranza della sua Amministrazione e’ entrato in possesso di questi dati per rendersi conto della vastita’ del fenomeno. Pensate che solo in questo piccolo Comune della provincia di Brescia, nel 2015 risulta una spesa in azzardo di 5 milioni e 971 mila euro, ovvero una spesa pro capite di 1.043,88 euro. Paradossalmente sono numeri che risultano inferiori alle stime nazionali, secondo cui ogni italiano spende all’anno quasi 1.600 euro per il gioco d’azzardo”.

“Una richiesta, quella ai Monopoli di Stato – continua Viviana Beccalossi – che io stessa ho provveduto a rinnovare oggi, dopo diversi solleciti di Regione Lombardia ai quali l’ente pubblico non ha mai dato risposta. Credo si tratti di un’azione doverosa, che va nella direzione di una trasparenza che ancora fatica ad emergere. Da tempo con il presidente Maroni abbiamo intrapreso una dura battaglia per contrastare un fenomeno, quello della ludopatia, che continua a rovinare migliaia di famiglie in tutta la Lombardia. Una linea, la nostra, che verro’ ribadita anche
giovedi’ a Roma in occasione della Conferenza Stato-Regioni al cui tavolo tornera’ ad essere trattato l’argomento del gioco d’azzardo”.

[wysija_form id=”5″]

Politica

MILANO – BECCALOSSI: LA PIU’ GRANDE MOSCHEA DEL NORD ITALIA SI FINANZIA CON I CAFFE’

MILANO – “I finanziamenti per costruire moschee da milioni di euro? Semplice, per la Comunita’ islamica di Sesto San Giovanni, dove sta sorgendo la piu’ grande moschea del Nord Italia, il cui valore e’ stimato in 5 milioni di euro, ‘basta rinunciare a un caffe’ al giorno’ e la strada e’ in discesa. Che ingenui, non ci avevamo pensato!”. Con questa considerazione ironica Viviana Beccalossi, assessore regionale al Territorio, Urbanistica, Difesa del suolo e Citta’ metropolitana, delegata dal presidente Roberto Maroni a porre in essere azioni mirate a contrastare il radicalismo islamico, interviene nel dibattito sui finanziamenti alle moschee.  “Si’, avete capito bene – aggiunge Viviana Beccalossi – secondo il Centro islamico di Sesto San Giovanni, citta’ in cui lo scorso dicembre e’ stato ucciso il terrorista di Berlino Anis Amri, i fondi per realizzare l’opera possono provenire da iniziative dei fedeli come quella di rinunciare a un caffe’ al giorno”. “Su temi delicati come questi – spiega l’assessore Beccalossi – e’ necessaria la massima trasparenza. Soprattutto alla luce dei fatti che stiamo vivendo. La prima domanda che mi porrei, se fossi un sindaco di una citta’ in cui sta per sorgere una moschea, e’ da dove arrivino i soldi necessari per realizzare quell’opera”. “Regione Lombardia – aggiunge l’assessore Beccalossi – per quanto di propria competenza ha cercato di fare un po’ di chiarezza in un settore certamente opaco. Il presidente Maroni ha proposto a tutti i sindaci di collaborare al monitoraggio dei luoghi di culto presenti sul nostro territorio. Oltre alla segnalazione di una sessantina di casi ‘critici’, per lo piu’ riguardanti Centri culturali islamici che, in disprezzo di qualsiasi legge, altro non sono che moschee prive di ogni requisito di sicurezza, e’ emerso come le stesse comunita’ islamiche siano titolari di immobili in cui svolge attivita’ di culto e di proselitismo”.

[wysija_form id=”5″]

Politica

MILANO – BECCALOSSI: STOP A CENTRI CULTURALI ISLAMICI ILLEGALI

MILANO –  “La stragrande maggioranza delle sedi di centri culturali islamici, utilizzati quasi esclusivamente per pregare, in Lombardia sono illegali. Infatti, la legge regionale sui luoghi di culto li equipara in tutto e per tutto alle moschee e per questo devono rispettare i requisiti urbanistici e di sicurezza previsti per queste strutture. Ancora una volta, e’ quindi utile e necessario ribadire un ‘no’ fermo e netto all’illegalita’”. Lo afferma Viviana Beccalossi, assessore regionale all’Urbanistica, Territorio, Difesa del suolo e Citta’ metropolitana, delegata dal presidente Maroni a porre in essere tutte le azioni utili a contrastare il radicalismo islamico, in concomitanza dell’inizio del Ramadan.

“Troppi sindaci – prosegue Viviana Beccalossi – continuano a far finta di niente, nonostante Regione Lombardia li abbia dotati di tutti gli strumenti normativi per evitare di continuare a convivere con casi che non rispondono ai requisiti previsti dalla legge”.

“Confermo, se ancora ve ne fosse bisogno, che gli uffici dell’assessorato Urbanistica e Territorio – conclude Viviana Beccalossi – sono a disposizione di quegli amministratori che, finalmente, vorranno dire ‘basta’ a situazioni di illegalita’ che si trascinano da troppi anni”.

[wysija_form id=”5″]

Politica

MILANO – ISLAM: CENTRI CULTURALI PER MASCHERARE MOSCHEE

MILANO –  “Cosi’ come la maggior parte dei profughi non raccontano la verita’ e sono in realta’ clandestini, senza alcun requisito per ottenere il diritto d’asilo, in Lombardia esistono molti luoghi di culto ‘mascherati’ da associazioni culturali islamiche in siti nei quali non esistono i presupposti amministrativi, urbanistici e di sicurezza per esercitare il culto”. Lo dichiara l’assessore regionale al Territorio, Urbanistica, Difesa del suolo e Citta’ metropolitana della Regione Lombardia Viviana Beccalossi, rendendo noti i dati raccolti presso tutti i Comuni della Lombardia che hanno risposto alla richiesta di segnalare l’eventuale presenza sul proprio territorio di moschee, luoghi di culto islamico, scuole coraniche o criticita’ relative a questa materia.

“Nonostante non fosse obbligatorio rispondere alla nostra richiesta – prosegue Viviana Beccalossi – abbiamo ricevuto segnalazioni da 664 Comuni e nel 10 per cento dei casi sono emerse situazioni che rispondono alle preoccupazioni insite nel contenuto della lettera, ovvero meritevoli di approfondimento e controllo perche’ dietro alla dicitura ‘centro culturale islamico’ potrebbe nascondersi anche un luogo di culto privo di alcuna autorizzazione a svolgere questo tipo di attivita’”.

I 664 che hanno risposto alla richiesta dell’assessore Beccalossi cosi’ sono suddivisi per provincia: Bergamo 92, Brescia 105, Como 51, Cremona 51, Lecco 39, Lodi 27, Mantova 30, Milano 66, Monza Brianza 25, Pavia 69, Sondrio 45, Varese 64. Tra questi i capoluoghi di provincia: Bergamo, Cremona, Lodi, Milano, Mantova, Monza, Pavia e Sondrio.

“In questi giorni – spiega Viviana Beccalossi – i miei uffici completeranno il lavoro di mappatura delle segnalazioni e, assieme al presidente Maroni, valuteremo come utilizzare al meglio questi dati, in un’ottica di collaborazione con gli enti locali e le forze dell’ordine, in nome della trasparenza che deve essere garantita sempre, sia per chi nei luoghi di culto si reca per pregare sia di chi, come noi, a fronte di fenomeni spesso troppo ‘grigi’, ha il sacrosanto diritto di vigilare”.
“Una ‘trasparenza’ – conclude Viviana Beccalossi – che, da una prima analisi, sfugge completamente ad alcuni Comuni che pur rispondendo alla nostra lettera, dimenticano di segnalare
situazioni quanto meno sospette. Prima fra tutte l’Amministrazione comunale di Milano che per quanto riguarda la presenza di luoghi di culto islamici ci rimanda al Piano di governo del territorio, senza indicare casi evidenti di moschee ‘clandestine’ contro le quali lo stesso Comune di Milano e’ dichiarato parte civile in azioni legali promosse da privati cittadini”.

 

[wysija_form id=”5″]

Politica

MILANO – LA PASSERELLA DI CHRISTO ‘BATTE’ L’EXPO

SULZANO – “Questo evento e’ stato un successo mondiale, con numeri da capogiro, che siamo riusciti a gestire senza bisogno di leggi o finanziamenti speciali, ma grazie a una efficiente collaborazione fra tutte le istituzioni del territorio. Penso che questo possa rappresentare un modello per il governo si come si devono gestire i grandi eventi”. Lo ha detto il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, ieri 4 luglio a Sale Marasino, ha riunito la cabina di regia che ha lavorato al grande evento legato all’installazione della passerella dell’artista Christo sul lago d’Iseo.
“The Floating Piers come Expo. Anzi, con una provocazione, possiamo dire che lo ha addirittura battuto” ha detto l’assessore regionale al Territorio, Urbanistica, Difesa del suolo e Citta’ metropolitana, Viviana Beccalossi, durante la stessa conferenza stampa di bilancio dell’evento. . “Expo – ha ricordato Beccalossi – ha avuto un enorme successo, ma non dimentichiamo mai che si e’ svolto in una citta’ di oltre a 1,3 milioni di abitanti. In 180 giorni di manifestazione ha avuto 21 milioni di visitatori. Sulzano, comune che ha 1.969 abitanti, in 15 giorni ha attratto 1,2 milioni di visitatori. Per Expo, poi, ci sono voluti anni di preparazione, per The Floating solo qualche mese. La passerella di Christo, dunque, ha battuto Expo“.
E che la prova sia stata “ampiamente superata”, secondo Beccalossi, lo dimostra anche il fatto che “eravamo tarati su di un massimo di 40.000 visitatori al giorno e siamo stati in grado di gestirne senza intoppi quasi 100.000”.
“Questa e’ nata come opera democratica – ha concluso Beccalossi – perche’ non doveva avere regole: nessun orario, nessuna restrizione, ne’ prenotazione”.