Cronaca

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GIUSSANO – SFONDANO VETRINA E RUBANO PELLICCE PER 200MILA EURO

GIUSSANO – Colpo grosso questa notte intorno alle due nella centralissima piazza san Giacomo ai danni di una pellicceria : ignoti usando un veicolo come ariete sono riusciti a sfondare la vetrina e a penetrare all’interno del negozio . In pochi minuti hanno compiuto una razzia di capi pregiati per un valore che da una prima stima ammonta a circa 200muila euro . Un piano studiato quello dei  ladri: infatti  prima di fiondare il veicolo contro la vetrina hanno spostato le pesanti fioriere poste davanti alla vetrina stessa e con alcune assi di legno hanno realizzato una passatoia per far arrivare l’auto  contro la vetrina . Secondo una prima ricostruzione effettuata dai Carabinieri di Seregno, la banda sarebbe stata composta da tre individui . I militari stanno visionando i filmati delle telecamere di videosorveglianza per cercare di individuare i ladri .

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MONZA – ORGANIZZAZIONE CRIMINALE NEL CAMPO SPORTIVO SCOPERTA DALLA GDF

MONZA – I militari del Gruppo di Monza, coordinati dalla Procura della Repubblica brianzola, hanno concluso un’articolata indagine (operazione “Hidden Accounts”), durata oltre 2 anni, nei confronti di un’organizzazione criminale, operante su scala internazionale nel settore delle sponsorizzazioni sportive di gare automobilistiche, dedita al riciclaggio dei proventi di frode fiscale. L’attività investigativa, scaturita da una precedente indagine della Fiamme Gialle di Monza (operazione “Autodromo”, svolta dal 2012 al 2014), si è sviluppata attraverso l’esecuzione di rogatorie internazionali con l’Inghilterra, la Germania, la Svizzera e il Principato di Monaco, acquisizioni e perquisizioni – effettuate anche all’estero – audizioni di testimoni ed intercettazioni telefoniche, che hanno consentito di individuare numerosi conti cifrati riconducibili a società localizzate in Paesi a fiscalità privilegiata e gestite dai membri dell’associazione a delinquere tramite alcune fiduciarie svizzere. I Finanzieri di Monza hanno così scoperto su tutto il territorio nazionale 85 imprese che, negli anni tra il 2007 e il 2014, si sono avvalse dei servizi illeciti forniti dal gruppo criminale, sottoscrivendo contratti di sponsorizzazione con società di diritto inglese, tutte prive di reale consistenza economica ed aventi la sola funzione di permettere ai soggetti economici italiani l’evasione delle imposte sui redditi, l’esportazione di capitali all’estero e la creazione di fondi neri. Le indagini hanno chiarito come il meccanismo di frode – con carattere transnazionale – sia stato negli anni perpetrato attraverso la costituzione e l’utilizzo di una serie di società offshore (con sede a Panama, nelle isole Marshall e a Dubai), anch’esse, come quelle inglesi, “scatole vuote” beneficiarie dei trasferimenti di denaro dai conti inglesi al solo scopo di far perdere le tracce dei capitali immessi nel circuito fraudolento. La gestione delle società estere avveniva tramite fiduciarie svizzere riconducibili ai membri dell’organizzazione criminale. L’ultima fase del sistema di frode consisteva nella restituzione dei fondi riciclati, dopo i vari passaggi finanziari estero su estero, a favore degli amministratori e dei soci delle imprese italiane beneficiarie dei servizi forniti dall’associazione a delinquere, che avveniva con accredito su conti cifrati accesi oltre confine agli stessi riconducibili oppure con restituzione di denaro contante o in altri casi ancora con investimenti in immobili di pregio siti all’estero. Le somme restituite ai beneficiari del meccanismo fraudolento venivano decurtate di una quota corrispondente al costo dell’operazione illecita, trattenuta dall’associazione criminale. Le risultanze d’indagine, corroborate anche dalla ricostruzione dei flussi finanziari tracciati grazie alle numerose rogatorie svolte, hanno portato all’emissione da parte dal G.I.P. di Monza – su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo brianzolo – di ordini di arresto in carcere nei confronti di 5 soggetti membri dell’associazione a delinquere. Le Fiamme Gialle hanno arrestato, nel dicembre 2016, 1 cittadino svizzero e 2 italiani, di cui uno residente a Londra. Gli altri 2 indagati, in un primo momento sfuggiti alla cattura poiché all’estero, sono stati fermati successivamente: 1 cittadino svizzero intercettato lo scorso agosto mentre raggiungeva una sua casa di villeggiatura in provincia di Sondrio, mentre l’ultimo, un cittadino italiano residente a Dubai, è stato arrestato ad ottobre scorso negli Emirati Arabi in esecuzione di un mandato di cattura internazionale. Nel corso delle indagini la Guardia di Finanza ha denunciato alla Procura della Repubblica di Monza 82 persone per associazione a delinquere, frode fiscale e riciclaggio per un importo complessivo di 75 milioni di euro. In relazione ai reati contestati, il G.I.P. di Monza ha disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente dei beni riconducibili ai membri dell’associazione criminale per un valore di circa 10 milioni di euro, eseguito dai Finanzieri su disponibilità finanziarie, immobili di pregio ed autovetture di lusso.

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MONZA – MINACCIA UNA PROSTITUTA CON L’ACIDO PER RAPINARLA

MONZA – Il fatto è successo ieri sera poco prima della mezzanotte . Un uomo si è affiancato ad una prostituta in viale Virgilio e l’ha fatta salire sulla proprio auto.  Nel momento in cui i due si sono trovati in un posto appartato l’individuo ha estratto un flacone contenente un liquido chiaro e ha minacciato la donna : ” Dammi i sondo o ti sfregio con l’acido ” avrebbe detto . La donna impaurita gli ha consegnato 100 euro che aveva nella borsetta . L’uomo ha accostato, l’ha fatta scendere e poi ha fatto perdere le proprie tracce . La lucciola ha chiamato la Polizia è ha denunciato l’accaduto .

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SEREGNO – L’INCHIESTA DELLA PROCURA SI ALLARGA: SPUNTANO NUOVI NOMI

SEREGNO –  Una proroga “a carte coperte” di 6 mesi delle indagini nei confronti di vecchi e nuovi indagati chiesta dalla Procura, a cui si è opposta la difesa del costruttore Antonio Lugarà. Ma intanto alla caserma dei carabinieri di Seregno riprendono gli interrogatori davanti al pm. Dopo le misure cautelari per corruzione e abuso in atti d’ufficio eseguite il 26 settembre scorso e che hanno colpito anche l’ex sindaco Edoardo Mazza e l’ex vicesindaco Giacinto Mariani, non si ferma la maxinchiesta sull’urbanistica a Seregno e si allarga a macchia d’olio su una raffica di altre pratiche edilizie e altre notizie di reato al momento non svelate.

A svelare l’incessante lavoro di indagine lungo e complesso, quello che stanno affrontando i carabinieri, coordinati dai pm monzesi Salvatore Bellomo e Giulia Rizzo, è una richiesta di proroga delle indagini (scadute all’inizio di dicembre e di cui si chiede al gip il rinnovo per altri 6 mesi) inviata dalla Procura a indagati già coinvolti, ma che contiene anche nomi su cui si vociferava soltanto, negli ultimi mesi, perché la documentazione relativa alle proprie pratiche risultava essere stata acquisita dai militari nei diversi accessi negli uffici comunali o perchè apparsi accanto agli innumerevoli “omissis” nelle carte dell’inchiesta. Oltre a Mazza, Mariani e Lugarà, appaiono tra gli altri il costruttore Roberto Pozzoli, l’imprenditore Emilio Giussani, Giorgio Vendraminetto, commercialista e immobiliarista e Marco Radice, dirigente dell’ufficio anagrafe del Comune di Seregno.

La richiesta di proroga contiene soltanto l’indicazione del titolo di reato di “corruzione più altro” ma non specifica per quali vicende. È questo il motivo per cui l’avvocato Luca Ricci, difensore di Lugarà, ha presentato al gip Pierangela Renda opposizione alla richiesta di proroga delle indagini, sostenendo che “la Corte Costituzionale chiarisce che non è consentito chiedere la proroga delle indagini senza i connotati dell’avviso di garanzia che contengano data, luogo e imputazione precisa del reato contestato”. Il gip non si è ancora pronunciato. Ma nel frattempo i nuovi indagati sono stati convocati a rendere dichiarazioni. Come Emilio Giussani, il proprietario della ‘cava Giussani’, che si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Sulla cava Giussani, l’area di via Meiani di Levante dove il titolare delle società Emilio Giussani e Brianza Inerti che si occupano di smaltimento di rifiuti non pericolosi, essenzialmente ghiaia e sabbia per l’edilizia, i carabinieri di Seregno si erano già fatti consegnare le pratiche in una delle “visite” al Comune. Sotto la lente della Procura interventi eseguiti “in assenza di permesso di costruire”, con un’ingiunzione di “ripristino dello stato dei luoghi”, sospeso però dal Tar in attesa del giudizio. Ma molte altre le vicende urbanistiche al vaglio degli inquirenti relative al “post Gavazzi”, l’ex consigliere Pdl della Provincia di Monza Attilio Gavazzi, imputato in un processo in corso al Tribunale di Monza, nella sua qualità di vicesindaco e assessore all’edilizia privata dal 2005 al 2010, di corruzione per presunte tangenti per “agevolare” cambi di destinazione d’uso di alcune aree in città e a quando forse Giacinto Mariani era ancora sindaco.

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BESANA – RAGAZZA MINORENNE SCOMPARSA DA CASA DA VENERDI’

BESANA BRIANZA -Una ragazza 15enne è scomparsa dalla sua abitazione lo scorso venerdì . Dopo aver atteso invano il suo ritorno i familiari si sono rivolti ai Carabinieri . La giovane, classe 2002, è alta un metro e 65, ha occhi castani, capelli lunghi.  Ha anche un tatuaggio ed è di carnagione chiarissima . Chi la vedesse o avesse sue notizie può contattare i Carabinieri di Besana telefonando allo 0362 967750.

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BIASSONO – ANZIANO SI TOGLIE LA VITA NELLA SUA ABITAZIONE

BIASSONO – Un uomo di 77 anni si è tolto la vita oggi nella sua abitazione . L’uomo, rimasto vedovo da circa un anno,  pare che soffrisse da tempo e quello di oggi può essere stato l’estremo gesto dettato dalla disperazione. Padre di tre figli, la vittima ha messo in atto il suo gesto questo pomeriggio . Sul posto oltre ai soccorsi del 118, che nulla hanno potuto fare se non constatare il decesso, sono giunti i carabinieri e gli specialisti della scientifica per i rilievi del caso .

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BUSNAGO- LADRO HIGHT TECH RUBA CON DISTURBATORE DI FREQUENZA

BUSNAGO – Un cittadino di origine romena è stato arrestato dai Carabinieri di Vimercate all’uscita del centro commerciale ” Il Globo ” . L’uomo, senza fissa dimora e con precedenti, aveva rubato all’interno del negozio OVS capi di abbigliamento per un valore di 170 euro ed era riuscito a superare i dispositivi antitaccheggio,  posti sulle entrate,  usando un apparecchiatura elettronica Jammer, meglio conosciuta come disturbatore di frequenze . Da un successivo controllo effettuato dai militari all’interno dell’auto del ladro, sono stati trovati due tablet sui quali sono in corso accertamenti per risalire alla provenienza. Il romeno è finito in manette ed ora si trova in carcere .

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SEREGNO-NONNO IN AUTO TRAVOLGE DONNA SULLE STRISCE PEDONALI

SEREGNO – L’incidente è successo il 13 dicembre intorno alle ore 10 all’angolo tra via Avogadro e via Milano: un 85enne residente in città alla guida di una Fiat Punto ha investito una donna che stava attraversando la strada sulle strisce pedonali . La vittima, una 46enne di origine marocchina, in seguito all’urto, è finita a terra e ha riportato diverse ferite e contusioni . Soccorsa dal 118 è stata trasportata al Pronto Soccorso di Desio dove i medici hanno emesso una prognosi di 30 giorni . L’anziano è stato multato dalla Polizia Locale intervenuta sul luogo del sinistro .

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BRUGHERIO – TROVATO IL CADAVERE DI ANDREA LA ROSA: E’ STATO SGOZZATO

Fermati madre e figlio per la morte dell’ex calciatore milanese La Rosa: è stato sgozzato
Il corpo del direttore sportivo del Brugherio era stato scoperto ieri nel bagagliaio di un’auto.
Avrebbero tentato di sciogliere cadavere nell’acido

VAREDO –  Andrea La Rosa, 35 enne milanese ex calciatore di serie C e neo direttore sportivo del Brugherio calcio (Monza), è stato sgozzato. I suoi assassini hanno anche tentato di sciogliere il cadavere con l’acido ma non ci sono riusciti. Hanno quindi tentato di occultare il cadavere ma sono stati scoperti. Lo hanno confermato i carabinieri, precisando che i due fermati per omicidio e soppressione di cadavere sono Antonietta Biancaniello e suo figlio Raffaele Rullo, di Quarto Oggiaro (Milano). L’auto, fermata ieri sulla superstrada Milano-Meda, all’altezza di Varedo, in provincia di Monza, era guidata dalla donna che guidava l’auto nel cui bagagliaio è stato scoperto il corpo di La Rosa Madre e figlio, accompagnati in caserma e interrogati per tutta la notte, erano da tempo monitorati dagli investigatori, che hanno fatto scattare il blitz – poco dopo le 16 di ieri – appena capito che la banda stava tentando di liberarsi del cadavere, abbandonandolo in una cava o in un canale. La Rosa, che era anche socio di un’azienda di consulenze, era stato visto l’ultima volta il 14 novembre ( leggi )  fuori dagli spogliatoi della squadra il giorno in cui presentava alla squadra il nuovo allenatore, Marco El Sheikh. Poco prima di scomparire aveva detto ai giocatori e allo staff che aveva un appuntamento con un amico nella zona di Quarto Oggiaro. Il movente dell’omicidio, secondo gli investigatori, sarebbe di natura economica: la vittima, secondo le testimonianze raccolte, era solita erogare prestiti e movimentare denaro.

( Fonte Repubblica )

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PADERNO- ARRESTATI DAI CC I LADRI DI BUONI PASTO PER OLTRE 60MILA E.

PADERNO DUGNANO  – I Carabinieri della Compagnia di Desio  hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Monza, nei confronti di 7 persone (4 italiani, 1 albanese, 1 peruviano e 1 ecuadoriano) tra i 32 e i 48 anni d’età, ritenuti responsabili di furto aggravato in concorso. La misura restrittiva giunge all’esito delle indagini condotte dai militari della Tenenza di Paderno Dugnano a seguito del furto di 55 buste contenenti buoni pasto per 60.200 euro, avvenuto nel settembre 2016. In quell’occasione ignoti avevano aperto il furgone di un corriere che doveva ritirare un pacco da un privato. L’attività investigativa ha consentito di appurare che un dipendente della ditta di logistica aveva fornito ad un conoscente copia delle chiavi del furgone. Quest’ultimo assieme ad altri 5 conoscenti, tutti con precedenti specifici, aveva di fatto effettuato il furto. Il gruppo era giunto sul posto a bordo di un motociclo e di un auto e, mentre due dei malviventi erano rimasti alla guida dei mezzi, altri due facevano da palo, e i restanti avevano aperto il furgone. La banda aveva anche escogitato un diversivo per trattenere l’autista il più a lungo possibile lontano dal mezzo. Erano stati proprio loro infatti a richiedere il ritiro di un pacco presso un condominio di via Novella di Paderno Dugnano, fornendo un nominativo di fantasia, non presente quindi sui citofoni. Tale stratagemma aveva trattenuto l’autista lontano dal mezzo più a lungo del solito, consentendo ai ladri di agire indisturbati. Tuttavia la scena non era sfuggita ad alcuni passanti che avevano fornito ai Carabinieri importanti dettagli sulla vicenda, comprese le targhe dell’auto e del motociclo. Proprio da questi dati erano partite le indagini che, grazie alla ricostruzione del circuito relazionale degli intestatari hanno consentito di individuare i membri della banda e il dipendente infedele che aveva fornito le chiavi del furgone e indicazioni in merito al contenuto da rubare. Gli arrestati sono stati trasferiti  presso il carcere di Monza, dove rimangono a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Uno di loro, un 42enne italiano, dovrà rispondere anche di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, in quanto, nel corso della perquisizione presso la sua abitazione, sono stati rinvenuti 4 panetti di hashish del peso complessivo di 430 grammi.

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