Cronaca

“Commercianti locali con il braccino corto” dice Maurizio Lissoni, presidente di ViviSeregno. Sui social molte le critiche ai bottegai da parte dei cittadini

Seregno – Ha prodotto molte reazioni la pubblicazione da parte de “Il Giornale di Seregno” a firma di Paolo Volonterio dell’intervista al presidente dell’associazione commercianti Vivi Seregno, Maurizio Lissoni che nella sue dichiarazioni ha definito i colleghi, persone con il braccino corto, riluttanti persino a pagare la quota associativa annuale di 200 euro .

Questo il testo integrale dell’intervista a Maurizio Lissoni pubblicata da ” Il Giornale di Seregno ” :

“L’avvento delle grandi piattaforme online ha massacrato il commercio di prossimità, soprattutto dopo la pandemia che ha spinto tante persone a usare l’e-commerce. Poi ci sono gli effetti della grande distribuzione e possiamo aggiungere anche il tema della denatalità. L’obiettivo che ci siamo posti è promuovere l’economia di prossimità per riportare i seregnesi ad acquistare nei negozi sotto casa. ViviSeregno è stata la prima associazione in tutta la provincia, con il plauso di Milano, a creare il Distretto urbano del commercio. Abbiamo creato un nostro canale di e-commerce, Seregnostore.it, ma in pochissimi commercianti ci hanno creduto e seguito. E se la città del commercio sta soffrendo è colpa esclusivamente dei commercianti, perché non sostengono una struttura comune per fare un marketing territoriale. ViviSeregno non è del presidente o dei consiglieri, è di tutti: ogni triennio ci sono le elezioni e tutti possono partecipare e subentrare nella guida, ma è un impegno che richiede tempo e dedizione e quasi mai nessuno vuole assumersi la responsabilità, tant’è che lo scorso mese de febbraio per il rinnovo sono state riconfermate le stesse persone presenti nel Consiglio precedente. Da parte dei commercianti c’è una disaffezione incredibile”.

Su oltre 250 commercianti gli aderenti all’associazione si sono ridotti a 40-50, mentre nel 2019 erano 150: «Sono quelli che credono che l’unione fa la forza e che solo uniti si possono vincere anche i momenti difficili. C’è troppo individualismo, ognuno pensa a sé stesso e questo non va bene. Occorre cooperare. La maggior parte dei commercianti ha il braccino corto e non vuole versare la quota di 200 euro annui anche per menefreghismo e superficialità, che permetterebbe a ViviSeregno di creare cose concrete e attuare progetti. Così anche noi del direttivo non siamo in grado di organizzare eventi, che richiamavano tante persone come accadeva negli anni passati. Se tutti versassero la quota, ViviSeregno può vivere ed è un strumento per dialogare anche con la pubblica amministrazione, per avere una persona fissa che si occupa di eventi: non più mercatini di ogni tipo come un tempo, ma eventi di grande portata con personaggi famosi che facciano da attrattiva e appuntamenti di alto spessore culturale. Nel 2023, per esempio, abbiamo sostenuto la tappa del Giro d’Italia, la Sport week, gli eventi gratuiti del circo di Natale in piazza Risorgimento con oltre 50 spettacoli. Il nostro sito di e-commerce funziona regolarmente, ma solo una ventina di persone ne beneficiano regolarmente e con profitto”. ( Paolo Volonterio )

Sui social i commenti dei cittadini hanno per lo più hanno dato ragione al Lissoni .

In campo politico la Lega, partito di opposizione, ha invece commentato duramente le esternazioni del presidente di ViviSeregno.
Scrive Edoardo Trezzi ( consigliere capogruppo comunale Lega ) :

Il commercio va tutelato, non insultato. Le parole di Maurizio Lissoni, presidente di ViviSeregno, associazione dei commercianti della nostra città, evidenziano quello che denunciamo da tempo: la riduzione dei negozi nel centro di Seregno, che lui stesso e il sindaco Rossi hanno più volte negato. Siamo certi che le chiusure non dipendano da colpe dei negozianti, ma da molte cause, e che non si risolvono con veri e propri insulti contro chi ogni giorno apre le serrande con costanza e impegno In Consiglio comunale abbiamo sempre sottolineato la necessità di coinvolgere di più chi ogni giorno si confronta con le difficoltà, e che le “soluzioni” proposte dell’amministrazione di centro-sinistra non aiutino i commercianti, così come i molti fondi distribuiti a pioggia senza una visione non producano risultati. Crediamo che i prossimi anni saranno fondamentali per tutelare il commercio di prossimità che da sempre contraddistingue Seregno e che rischia di sparire