Cronaca

Il figlio non gioca, il padre perde le staffe e prende a pugni direttore sportivo e allenatore. Il fatto è successo a Seveso nell’Under 17 Regionale

Non voglio dire niente». Parole di Luigi Zambelli, ex responsabile del settore giovanile della Base 96. E ancora: «Ho appena dato le dimissioni, parlerò a tempo debito». Era la sera di mercoledì 10 aprile. Dimissioni, al momento, né accettate né respinte da Giorgio Villa, presidente dei rossoverde di Seveso. Al contempo, tuttavia, una presa di posizione netta nel nome di Tommaso Guelpa, il direttore sportivo: «Quanto successo è estremamente grave, inutile nascondersi. Abbiamo già preso provvedimenti». Era il pomeriggio di sabato 6 aprile, era Base 96-Universal categoria Under 17, per la cronaca conclusa con la vittoria di misura degli ospiti (0-1).

Due pugni a Luigi Zambelli (responsabile del settore giovanile) e uno schiaffo a Luigi Pasinato (allenatore). Quindi, come detto, le dimissioni del primo che, tuttavia, dovrebbe continuare a seguire da vicino le sue squadre nel finale di stagione. Questo il bilancio dell’ultimo, ennesimo episodio di una telenovela che, da settembre ad oggi, tra «bottigliette lanciate verso l’ex allenatore» (Giuseppe Fratto, ndr) e vari avvicendamenti in panchina, ha caratterizzato la stagione dei classe 2007 della Base 96. Un genitore, «il solito che fa il cinema», dopo aver appreso la notizia che il figlio sarebbe partito inizialmente dalla panchina, avrebbe aggredito fisicamente Zambelli. Ad avere la peggio sarebbe stato proprio quest’ultimo, colpito da due pugni proprio dal papà del classe 2007. «C’è stata un’aggressione – puntualizza Guelpa, il direttore sportivo – e uno dei primi a intervenire è stato il mister (Pasinato, ndr). Nel tentativo di separarli ha rimediato uno schiaffo». La ricostruzione prosegue con la chiamata al presidente, Giorgio Villa: «Subito dopo l’accaduto è stato chiamato, gli è stato comunicato che il solito genitore aveva fatto il cinema».

Quindi il dietro-front di Zambelli e la decisione della società di “bandire” l’autore della violenza da tutte le attività della squadra. «Gli abbiamo vietato di presentarsi ancora al campo» le parole di Guelpa, limpide e inequivocabili. Scelta che però non riguarda il ragazzo: «Non deve pagare la colpa del genitore, non è la prima volta che accade qualcosa di simile. Perché solo adesso? Perché non volevamo dare un peso al ragazzo, ma essendo recidivo siamo stati costretti a prendere questa decisione».

Recidivo, appunto. Sì perché lo stesso genitore, tra i vari episodi che lo hanno visto coinvolto, lo scorso ottobre avrebbe lanciato una bottiglia di plastica sul terreno di gioco, oltre la recinzione, con il fine di colpire il tecnico del figlio, all’epoca Giuseppe Fratto. Essa sarebbe però finita per colpire l’allenatore ospite, Alberto Portalupi, guida tecnica del Limbiate. La tensione avrebbe poi portato a un altro episodio, precisamente all’intervallo, quando lo stesso genitore sarebbe prima entrato negli spogliatoi senza autorizzazione, quindi avvicinato allo stesso Fratto con fare minatorio.