SEREGNO – Il sindaco Alberto Rossi, l’assessore Giuseppe Borgonovo ed il segretario comunale Alfredo Ricciardi sono indagati dalla magistratura monzese. Il primo cittadino lo ha comunicato direttamente tramite i social e le ipotesi di reato per lui potrebbero essere le stesse per cui è indagata la presidente del CDA di AEB Loredana Bracchitta ( leggi ) : art. 353 bis Codice penale (turbata libertà del procedimento di scelta del contraente), 319 c.p. (corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio), 321 c.p. (pene per il corruttore), commessi tra “il mese di ottobre 2019 e in permanenza attuale.
Il sindaco Rossi ha informato dapprima i capigruppo presenti in Consiglio Comunale e qualche istante dopo ha pubblicato un post sui social : ” Non ho alcun dubbio sulla mia correttezza, e per questo sono veramente dispiaciuto, e mi spiace se questo possa in qualche modo mettere in ombra tutte le cose belle che abbiamo fatto e stiamo facendo per Seregno. ”
Tiziano Mariani capogruppo di Noi x Seregno interpellato sulla notizia ci ha detto : “A Seregno pare che al peggio non ci sia mai fine. Con la notizia che risultano indagati Sindaco, Segretario Comunale e un Assessore la situazione politica cittadina, già pesantemente in caduta, appare del tutto irrimediabilmente compromessa. Fatte salve le garanzie circa la presunzione di innocenza che va riconosciuta a tutti, ritengo però che sotto il profilo politico e morale i protagonisti di questa vicenda debbano trarne le conseguenze dimettendosi anche al fine di favorire la chiarezza. Spiace vedere Seregno nuovamente mortificata. I cittadini non meritano la pessima nomea che la città si ritrova a subire. Per il bene di tutti è il momento di fare un passo indietro favorendo l’insediamento di un commissario e quindi nuove elezioni. “
Edoardo Trezzi, capogruppo della Lega ha commentato : ” La notizia dell’avviso di garanzia nei confronti del sindaco Rossi e dell’assessore Borgonovo non mi sorprende affatto. La cecità e l’arroganza con la quale è stata portata avanti l’aggregazione AEB A2A sono a questo triste epilogo poteva portare. Noi in consiglio comunale abbiamo fin da subito sollevato perplessità sulle modalità e liceita’ dell’operazione, ma Sindaco e Borgonovo ci hanno sempre derisi e zittiti. L’esito di questa operazione ora e’ sotto gli occhi di tutti. Sono stati lesi gli interessi dei Seregnesi. Ci aspettiamo, almeno ora, anche se ormai è troppo tardi, una presa di responsabilità da parte del Sindaco con le immediate dimissioni.”
Ilaria Cerqua ( Forza Italia ) :
“La notizia del Sindaco Rossi indagato per gravi reati è una notizia triste per la Città di Seregno . Fermo il principio costituzionale di presunzione di innocenza, riteniamo che la strada maestra che il Sindaco e la sua maggioranza debbano percorrere è quella di fare un passo indietro e dare le dimissioni, ponendo termine alla consiliatura. Le indagini di carattere penale per reati gravi quali la corruzione, infatti, sono l’ulteriore macigno che cade sull’operazione di aggregazione A2A e AeB, voluta principalmente e fortemente dal Sindaco Rossi, la cui deliberazione è stata già dichiarata illegittima e contraria alla normativa vigente da parte del Consiglio di Stato, con ancora non chiare conseguenze e ripercussioni. Valori quali “senso di responsabilità”, “sacrificio”, “spirito di servizio”, “interesse pubblico” e “bene comune” vanno nella sola direzione delle dimissioni e non certamente nel tentativo di tutelare la propria posizione personale rimanendo aggrappato ad un ruolo politico apicale, quale quello del Sindaco, che necessita invece di massima trasparenza e chiarezza senza ombre. ”
Samantha Baldo ( Fratelli d’Italia )
” Esprimiamo rammarico per l’ennesima umiliazione che deve subire la nostra città a soli 3 anni dal precedente commissariamento. E’ ancora fresca nella nostra memoria la gogna mediatica, giudiziaria e soprattutto politica a cui sono stati sottoposti i membri della precedente amministrazione e persino tutti i candidati della destra cittadina durante la scorsa campagna elettorale da parte degli attuali componenti della maggioranza consiliare di centrosinistra. Hanno additato con disinvoltura come “criminale” anche chi poi nelle sedi opportune è stato assolto o ritenuto estraneo ai fatti. Noi non siamo come il centrosinistra: non intendiamo condannare preventivamente le persone coinvolte perché siamo realmente garantisti e sappiamo che gli indagati verranno giudicati nelle opportune sedi. Tuttavia, domandiamo al sindaco se possa realmente continuare serenamente a svolgere il suo mandato durante le indagini o se ritenesse più opportuno affrontare l’indagine senza più la fascia tricolore al collo. Ribadiamo un’altra volta la nostra contrarietà alla discussa e controversa operazione di fusione per la quale sono stati spesi circa 800mila euro dei cittadini seregnesi, che meritano rispetto e risposte chiare e concrete da parte dell’amministrazione.”
[wysija_form id=”5″]